APUANIA di Antonio Antonucci

APUANIA APUANIA La nuova vita del nuovo Comune - Una vasta zona industriale unirà Massa a Carrara e si affiancherà all'industria del marmo per dare lavoro e benessere ai 110 mila abitanti O a 6 e e a a e i i è e a i o . o a è o e n a o a o o o a e n i e i o . 9 i e , . a e o 7 o e i a a e n è r a a i i a o o i ù o, a a a e. i il a o, e è à. i a o a ti ti o, e d n(Dal nostro inviato) Apuanla. 19 dicembre. Ieri è nata una città di 110, mila abitanti senz'altro sforzo che l'abbattimento di alcuni pali dividenti i tre comuni di Massa, di Carrara e di Montignoso. La volontà del Duce ha risolto così un problema statico e un tantino particolaristico, preparando a una zona industre e laboriosa un avvenire pieno dì serenità. Attraversando in treno questa zona ridente di ville, campi arati, orti da cui sorridono gli aranci, si potrebbe essere tratti in inganno sulla realtà della sua economia che è agricola solo in minima parte; la ricchezza vera e propria dei tre comuni consisteva nei marmi pregiati delle Alpi Apuane, i migliori del mondo per la statuaria e per la parte decorativa. Se trascuriamo Montignoso che, con i suoi quattromila abitanti, è un po' il parente povero a un identico banchetto, Carrara e Massa erano venute in fama e s'erano sviluppate in una crescente prosperità abbattendo le cime dei monti vicini e lacerandone i fianchi per asportarne il prezioso materiale, utilizzato in Italia e ancora di più all'estero. Con la crisi già prevista per il dopo guerra e scoppiata violentemente nel 1929, l'estero rare fece le proprie compere, specialmente l'America dove il bello, costretto a subire i ricatti della fretta, si contentò di pasticci artificiali. E' stato già osservato che gli Americani sono i più poveri abitanti del mondo: il tempo è denaro ed essi non ne han quasi mai disponibile. Alcuni spiccioli, nient'altro. La lotta contro la crisi Comunque, senza perdersi troppo intorno all'esame delle cause, il Fascismo si preoccupò degli effetti. Dopo avere incrementato sino al massimo il consumo inter. no, specialmente negli edifici, dovette constatare che, nei confronti delle punte massime — quelle punte che avevano determinato lo sviluppo delle città interessate — la quantità di marmo richiesta restava molto al di sotto. Prolungandosi lo stato di crisi, Massa e Carrara sarebbero decadute irreparabilmente. Fu così che venne loro concessa una zona industriale per assorbire la mano d'opera eccedente e per non spaventare con l'incertezza del futuro l'ottima prolificità della gente apuana. Il marmo è tult'altro che morto, rimane sempre la base pri ma dell'economia locale; l'indù stria varia la integra. Questa zona industriale estendentesi in una superficie di circa 70 ettari tra il Frigido e il Lavello, viene a saldare in un certo qual senso Massa e Carrara mediante un vasto arco nella parte bassa, con l'efficacia certamente maggiore di un traforo ideato qualche tempo fa per neutralizzare i monti che le dividevano (circa sette chilometri). Obbedendo a quel campanilismo sano che mira ad assicurare al proprio paese un bene o un vantaggio, le due città s'erano alquanto contese le industrie invitate affinchè gravitassero da una parte piuttosto che dall'altra, specialmente le prime che già hanno gettato le fondamenta e i cui scheletri salgono rapidamente per concretarsi in edifici. Il decreto che ha creato Apuania ha tagliato corto nello stesso tempo a una gara accaparratrice. Massa non esiste più, non esiste più Carrara e neppure esiste più Montignoso; esiste una città unica che, per un certo tempo, si distinguerà in Apuania-Massa, in Apuania-Carrara, in Apuania Montignoso come avviene per la grande Genova e per Imperia. Poi, adagio adagio, le nuove abitudini modificheranno l'ambiente e i nipoti ricorderanno sì e no la antica divisione. Non più soltanto il marmo E' noto che le industrie chiamate a coabitare in certi limiti godono di vantaggi notevolissimi, specie in quanto concerne la ricchezza mobile di cui sono libere per dieci anni, i prezzi di trasporto e quelli dell'energia elettrica. Han qualche cosa di più di una estraterritorialità nei confronti dei gravami ordinari. Non sviluppandosi allora per fenomeno na| turale, vien fatto di chiedersi la loro importanza effettiva nell'assorbimento di una matto d'opera locale non preparata; in un primo tempo infatti verrà soltanto assorbita quella non specializzata mentre apposite scuole di avviamento al lavoro, già esistenti, prepareranno man mano anche l'altra, soprattutto negli elementi giovani. E' una piccola rivoluzione in atto. Anticamente, quando una città nasceva e si sviluppava per un determinato motivo, venendo questo a diminuire o a cessare, la città stessa moriva, o anemizzava il che è peggio ancora. Oggi, indebolitosi l'elemento marmo, coloro che ne traevano vita ricevono un'iniezione di forza sussidiaria di carattere più duraturo e meno incomoda che non le montagne da sgretolare. Naturalmente l'impressione nel popolo è stata ottima e si è tradotta in un senso diffuso dì gioia quasi che — nella stessa essenza di un nome nuovo fosse contenuto il germe magico di un miracolismo. In realtà il grande vantaggio risaliva alla concessione della zona industriale. Ieri non era che un battesimo, ma in ogtii battesimo, c'è sempre un che di festa e un soffio di ottimismo. E' la benedizione del domani. Per quante persone abbia inter rogate —■ senza che dalla mia voce e dal mio atteggiamento trapelas se il sospetto di un'inchiesta — h'o sempre ottenuto risposte entusia ste, sottolineate da espressioni di gratitudine e di venerazione per il Duce, sintetizzate nel volto sorridente, gli occhi rivolti al cielo e in pochissime parole; «71 nostro iDuce»; «Eh, soltanto Lui pote¬ , — , ì va... »/ « Il Duce è grande »; « 71 Duce è nostro padre ». Per Suo merito migliaia di persone inquiete si affacciano verso la speranza e credono. ' Ciò è tanto più bello a constatare in quanto non è mutato nulla. Si tratta quindi di un ottimismo interiore e istintivo al quale il popolo non cede se non è materiato di sostanza. Problemi da risolvere Dicevo che non è cambiato nulla. I biglietti ferroviari portano le stesse scritte, fra i tre comuni il telefono ha ancora tariffe interurbane, Carrara e Massa sono collegate tuttora da una corriera preistorica indegna sicuro di 110 mila abitanti e che Apuania rìpudierà quanto prima. Non è neppure in progetto o è tenuta segreta una eventuale nuova dislocazione degli edifici pubblici; come fu già stabilito con equilibrio salomonico, la prefettura continua a risiedere a Massa e la Federazione Fascista a Carrara; di nuovo c'è soltanto un commissario prefettizio nella persona del dottor Giulio Paterno, il quale costituisce — dirò così — la prima pietra dell'ordinamento futuro. I tre comuni, nelle vecchie rispettive sedi, hanno in lui un sovraintendente e si chiamano delegazioni comunali. Vari problemi sono da risolvere prima della loro soppressione effettiva, non ultimo quello della tassa-consumo che non può essere trasformata da un momento all'altro in tariffa unica, quando Montignoso, per esempio, ha un'economia rurale di piccolo centro. Dove sono norma di vita il dinamismo, l'equità e il senso nazionale di ogni tema da trattare, nessun problema scoraggia, onde possiamo dire che Apuania è già in atto, già viva e robusta. Che domani fiorisca di più verso il mare o verso i monti, che preferisca le case basse o i grattacieli, che gli uffici restino dove sono o si raggruppino altrove, sono elementi di poco conto. Interessante è che il seme sia stato gettato e che nella gioia del popolo si legga apertamente l'auspicio di un futuro ottimo. Antonio Antonucci apladnif

Persone citate: Duce, Giulio Paterno