Dietro lo schermo

Dietro lo schermo Dietro lo schermo a a e a s i e e o a n a a Non sprecare -- Un esempio tedesco -- Ruggero Ruggeri sarà Papà Lebonnard -- Piccolo « referendum » per Natale - Riabilitazione del re dei fiammiferi. Un mese fa, considerando il carattere e la portata della minaccia che quattro Case di Hollywood intendevano portare al nostro esercizio negandogli i loro film, si disse, in questa rubrica, che si doveva cogliere quell'occasione per incrementare la nostra produzione e per agevolare la vita delle nostre sale. Oggi, a pochi giorni da quel primo gennaio che a qualche snob e a qualche tifoso potè apparire come una data ferale, che cosa si profila, che cosa è accaduto ? Col primo gennaio andrete, semplicemente, al cinematografo come prima. Già arrivano bollettini che annunciano film su film; accordi sono stati tempestivamente raggiunti o sono in via di definizione con le altre produzioni; e qualcuno di quei bollettini ha per fonte proprio alcune delle altre Case americane, che in un primo tempo parevano dovessero seguire le sdegnatissime quattro. Ciò che da parecchie discussioni è apparso certo e salutare, è che per favorire la nostra produzione bisogna favorire il nostro esercizio. Soltanto un mercato attrezzato, vivo, attento e sensibile, può offrire garanzie di diffusione e di successo al nostro « prodotto ». Quanto più sarà tonificato il mercato, tanto più il nostro prodotto vi potrà prosperare. Ora è indubbio, e bisogna francamente riconoscerlo, che del prodotto cinematografico s'è fatto sovente qualche spreco. Soltanto così si giustificano le cifre di duecentoci/nouanta-frecento film all'anno proiettati nelle nostre sale. Questa non è una media: ma una «punta » che deve e può essere notevolmente smussata. Vi fu un recente periodo, nel quale le sale di « prima visione » denunciarono una pericolosa tendenza a moltiplicarsi. Ora, quelle sale, devono essere un'avanguardia, di presentazione, di selezione; e, come tutte le avanguardie, non devono confondersi con il grosso. Si ebbero « prime » in sa7e di seconda, anche di terza visione; e perchè? Semplicemente per il fatto che l'importazione di film era diventata talmente sovrabbondante, da sfociare anche su schermi non troppo adatti, per consuetudine e per attrezzature, a riceverla. Gli esercenti più accorti s'avvidero ben presto che tali tentativi non erano speculazioni azzeccate. La « prima » ha bisogno di un suo ambiente, d'una sua cornice, che vive anche d'abitudini. E queste abitudini devono essere concentrate, non disperse. limitare le sale di prima visione è perciò una delle misure da prendere. Non è il caso di ricorrere a falcìdie; basterà essere molto rigorosi verso le nuove che eventualmente volessero sorgere; e poi che molte delle esistenti dipendono dall'E.N.I.C, si veda se non sia possibile disciplinare più opportunamente la presentazione dei nuovi film. Sovente accade che si abbiano due, tre novità nello stes so giorno; così l'attenzione del pubblico si disperde, l'eco che tali prime possono avere sulla stampa automaticamente si riduce, e via dicendo. Dannosa appare anche l'abitudine di tener aperte tutte o quasi tutte le sale durante l'estate, stagione « morta» e sepolta; e di continuare a sfornare novità su novità anche nei mesi di luglio d'agosto. Sono altri film, letteralmente, sciupati. La malsana ten denza di panecchi locali di seconda e di terza visione, che da qualche tempo offrono il cosidetto doppioprogramma, dev' essere poi com ast1snnc1FsbsègcirsdigeèznncHaFvmAl , hatt\[ta c?me »» altro spreco Le condizioni acustiche di parecchie sale, rimaste ancora alle esigenze del cinema muto, sono poi tali da rendere almeno faticosa l'audizione di un film, ne incìdono sui fattori d'interesse, fanno più rapidamente « smontare » it film dal cartellone, quando vi sarebbe potuto rimanere per altri due o tre giorni; ed è un'altra causa di spreco. Se le situazioni finanziarie dell'esercizio dovessero poi continuare a pretendere, per un nuovo film, un minimo ragguardevole d'incassi, pena il doverlo sostituire con un'altra novità, si veda, se necessario e possibile, di facilitare quelle situazioni, in modo che la media delle « programmazioni » possa avere un più ampio respiro. Agevolare, infine, per i film più importanti, le presentazioni contemporanee in più di una sala; e perchè tali agevolazioni siano sensibili al pubblico, i vantaggi contrattuali e di pubblicità che l'esercizio delle sale potrà averne si riverberino anche sui prezzi d'ingresso. Queste, e altre ancora, potranno essere le misure atte a irrobustì re, a tonificare il nostro' esercizio. Il nostro Paese ha quarantaquattro milioni d'abitanti, tremila cinquecento sale cinematografiche, è giunto a proiettare trecento « prime visioni » in un anno. La Germania, con 80 mi/ioni di abitanti, con seimilacinquecento sale cinematografiche, un mercato assai florido, dal primo gennaio 1938 al Si'ottobre scorso, ha presentato centoventidue prime visioni (72 film tedeschi, 28 americani, 7 francesi, 5 italiani, 4 austriaci, 2 inglesi, 1 ungherese, 2 cechi, 1 polacco). Sono cifre da meditare. * * Sta per iniziarsi, alla ScaleràFilm, Papà Lebonnard, in due versioni, italiana e francese, entrambe con Ruggero Ruggeri. Dagli sceneggiatori francesi il soggetto è stato ambientato in Italia, la regia è affidata a Jean De Limur, con la collaborazione di assistenti italiani; fra gli altri interpreti saranno Jean Murat, Pierre Brasseur, Jeanne Prevost, Helène Perdrière. — E' finito Castelli in aria, il grande film italo-tedesco di Augusto Genina, con Lilian Harvey e Vittorio De Sica. — Chi sei tu? è il titolo definitivo del già annunziato L'albergo dell'amore, di Gino Valori, con Maria Denis, Antonio Centa, Anna D'Ale (nome, anche questo definitivo, di Lilly Hand). — L'« Augustea-Film » ha allo studio un film ambientato a Ferrara, alla corte estense. Dovrebbero cost apparire sullo schermo Lucrezia Borgia e Ludovico Ariosto, e Pietro Bembo, ed Ercole Strozzi. Saranno naturalmente sfruttati esterni e interni di palazzi e ville ohe già furono degli estensi. * * Avvicinandosi la settimana natalizia, è stato chiesto agli attori della Tobis un ricordo su di un Natale trascorso in paesi lontani dalla patria. Dorothea Wieck: « A Hollywood. Dallo striminzito albero di Natale, che il mio agente m'aveva fatto trovare nel bungalow da lui per me affittato, pendevano frutti ricoperti di stagnola, gli involtini di piccoli regali. Aspettammo la mezzanotte giocando a poker. Poi dovemmo recarci in una taverna. Rincasando, stanca, triste, m'avvicinai all' albero, cominciai macchinalmente a staccarne i piccoli involti. Da uno cadde un foglietto. Era un assegno del mio direttore- di produzione. Ancora una volta mi ricordai di essere a Hollywood ». Afona Andergast: «A Vienna. Avevo diciassette anni. Ero fidanzata. Fu un bellissimo Natale. Dopo la messa di mezzanotte a Santo Stefano, andammo al Prater. Quando rincasai, i miei erano ancora a tavola, bevevano t'euriger, il vino nuovo. E fu addentando un pezzo di apfelstrildel che m'addormentai au di una seggiola ». Emil Jannings: « A Nuova York. A notte alta, in Broadxcay. Un poveraccio ,s'avvicina, mi chiede qualche cent per poter comprare un cavalluccio di legno ». Jutta Freybe: « A Londra. Molta nebbia. Nella casa dov'ero stata invitata, molto silenzio. E molto wisky, e molto pudding, quel che occorreva per poi farci star male tutto il giorno di Natale». HI Dagover: «A Giava, dove sono nata. Ero bambina. E non mi stancavo di farmi raccontare^dalla mamma della neve, che non avevo mai visto, che credevo di non dover mai vedere ». Hilde Hildebrandt: «Ad Atene. Ci recammo al Falera in auto, trovammo della birra detestabile, così si fece la mezzanòtte. Tornando, salimmo all'Acropoli. Per fortuna c'era un po' di luna. Mi sedetti su di un gradino del Partenone, con il pazzo desiderio di poter vedere un abete ». *' * Nuovi film f,rancesi. Alessandro Arnoux, un critico molto intelligente, scriverà i dialoghi di Elisabetta d'Austria, che sarà Interpretato da Albert Bassermann e da Nora Gregor, la principessa Stharemberg. Settembre 19S8 dovrebbe ambientarsi nel giorni della crisi. Charles Boyer sarebbe l'Interprete de II corsaro, da Achard; Marcelle Chantal sarà la protagonista de La legge sacra, il nuovo Qfilm di Pabst; Alberto assediato s'ambienterà durante la guerra di Spagna, In un albergo di Madrid, dove sono radunati, e assediati, individui di nazionalità, diverse. /I duello, dal noto racconto di Puskin, avrà un'ennesima riduzione per lo schermo, interpreti Erich Von Stroheim e Mireille Ballin, mentre un adattamento cinematografico di Siegfried le Limousin, di Jean Giraudoux, sarà curato dall'autore, intanto 11 Ministero per la Educazione Nazionale ha stabilito di fondare i Grandi Premi nazionali per la cinematografia. Tali premi, annuali, saranno attribuiti al miglior film d'arte, al miglior film documentario, al miglior film scientifico, al miglior film pedagogico, prodotti e creati da francesi durante l'annata. Vabie. — .Roosevelt junior, James, è diventato vice-presidente della « S. Goldwyn P. ». Fino a ieri s'era occupato d'assicurazioni. — In Germania tutte le sale cinematografiche saranno chiuse la vigilia di Natale, per permettere a quel personale, dai direttori agli inservienti, di poter trascorrere la serata in famiglia. — Per l'esposizione di New York un film francese almeno ufficioso, se non ufficiale, sarà dedicato a Lafayette. — Si sta aprendo una lotta non indifferente, fra alcune Case di Hollywood, per poter avere la distribuzione di Pinocchio, it nuovo « lungo metraggio » a colori di Disney. — Un film-riabilitazione sarà quello che, con tutti gli opportuni finanziamenti, il fratello di Ivar Kreuger, il finanziere svedese noto come il « re dei fiammiferi », gli dedicherà con la collaborazione., di Paul Reumert. — Il cappello di paglia di Firenze, it notissimo « vaudeville » di Labiche, avrà un'altra riduzione cinematografica, tedesca, diretta da Wolfgang Liebeneiner, e con U comicissimo Heinz Riihmann. — Una Cinecittà dovrebbe sorgere in Argentina, in un sobborgo di Buenos Aires; uno dei maggiori capitalisti e promotori sarebbe Luigi Sandrini, un noto attore argentino d'origine italiana. — Silverstone è pessimista. In seguito a un'accurata inchiesta da lui compiuta in Europa, il direttore generale della « Artisti Associati» considera tutt'altro che roseo l'avvenire delle esportazioni cinematografiche americane in Europa. m. g. Maria Denis e Lilia Dale in « Chi sei tu? », di Valori. Comincia per Deanna Durbin, al fianco di Melvyn Douglas, « Quella certa età ». Con « lo, suo padre », di Bonnard, l'expugilo Erminio Spalla esordirà sullo schermo.