IL "BOIA DEL CAUCASO" s'è messo all'opera

IL "BOIA DEL CAUCASO" s'è messo all'opera IL "BOIA DEL CAUCASO" s'è messo all'opera Mentre il suo predecessore Jezof è guardato a vista dalla polizia, M nuovo capo della G.P.U. non perde tempo: è da 48 ore al potere e già 600 funzionari sono stati destituiti e arrestati Varsavia, 10 dicembre. (D. A.). L'improvviso deferteatramente del capo della Qhepeic, Jezof, aveva fatto credere al primo momento alla possibilità di un rallentamento della ferocia politica che colpisce tutti coloro che vengono semplicemente sospettati di non attenersi alle volontà despotiche del Cremlino, ma le dichiarazioni pronunciate oggi dal nuovo Commissario all'interno, Beria, non lasciano dubbi in proposito: l'opera dì epurazione continuerà in tutti i campi con ritmo sempre maggiore. Il « boia del Caucaso » — come viene definito Beria dai georgiani che ben lo conoscono — prendendo possesso della sua carica ha riunito i funzionari della Ghepeù dinanzi ai quali ha criticato aspramente l'operato del suo predecessore, rimproverando a costui di avere non poche volte fatto arrestare e fucilare uomini di valore e fedeli alla causa staliniana, mentre i veri nemici del popolo non soltanto godevano di tutte le libertà, via occupavano perfino posti di alta responsabilità anche nel Commissariato all'interno. « Bisogna sapere dove scovare il nemico — ha dichiarato Beria — e su quali nemici bisogna sparare. Con la nostra vita bisogna difendere Stalin ». Dopo questo ammonimento, il nuovo Commissario ha assunto le sue funzioni, provvedendo immediatamente ad ordinare i primi arresti e le prime fucilazioni. Secondo notizie giunte oggi da Mosca, i funzionari del Commissariato all'interno arrestati nelle ultime quarant'otto ore ammonterebbero a ben 600, di cui 470 subalterni e ISO di gradi superiori. I due immediati collaboratori di Jezof — Volkof e Zerman — che il giorno stesso dell'annuncio della destituzione del Commissario all'interno furono rinchiusi alla Lubianka, sarebbero già stati assassinati dagli aguzzini della Ghepeù senza alcun processo. Il nuovo Commissario ha impartito severe disposizioni onde stroncare e soffocare le correnti di opposizione nel partito. Il segretario dell'esecutivo di Pskov, Vlin, è stato arrestato nel corso di una riunione svoltasi ieri a Leningrado subito dopo aver pronunciato un discorso nel quale aveva sostenuto la necessità di procedere ancora ptsessstsscdnaarvdmpbdvmmsèitpslvqvll più, energicamente all'epurazione tra le file-del movimento comunista. Il comitato esecutivo di Pskov e quello di Svierdlovsk sono stati sciolti e tutti i componenti arrestati. Ha provocato profonda impres- sione a Mosca la sostituzione di tutto il personale borghese e militare addetto al Cremlino. Tutta la guardia personale di Stalin è stata sostituita con elementi personalmente conosciuti dal nuovo capo della Ghepeù e provenienti dalla Georgia. Anche la stampa sovietica annuncia una più intensa ripresa di azione diretta contro gli elementi antistaliniani che si anniderebbero in tutti i settori dell'attività sovietica. Si vuol quasi lasciar credere che Jezof tendesse a sopprimere i fedeli di Stalin lasciando a piede libero tutti coloro che lo combattevano. L'organo ufficiale Pravda scrtue oggi che Jezof non aveva saputo smascherare i veri nemici del popolo e riconoscere veramente gli agitatori e gli agenti stranieri. ÀI nuovo Commissario è stato quindi affidata da Stalin, il quale vive sotto l'incubo di continui complotti, la missione di colpire specialmente quei settori che, si dice, siano stati risparmiati dall'ex-capo della Ghepeù. Qualsiasi velleità antistaliniana sarà dunque' stroncata senza pietà dal nuovo commissario. Jezof, che è stato ricoverato nella clinica del Commissariato all'interno, è strettamente sorvegliato da un gruppo di agenti della Ghepeù assunti in questi giorni dal nuovo capo. Si apprende pure che la consorte di Jezof ha iniziato le pratiche di divorzio. Non è escluso che, come in casi precedenti, la Ghepeù voglia servirsi della donna per architettare l'atto di accusa contro il destituito commissario all'interno. Beria, il nuovo terrore

Persone citate: Beria, Stalin, Zerman

Luoghi citati: Georgia, Leningrado, Mosca, Varsavia