Delirio messianico degli ebrei di Francia durante la crisi del settembre
Delirio messianico degli ebrei di Francia durante la crisi del settembre Cr/ncf a/gm o dell'aro, giudaismo «fi gru e 1*1* a. Delirio messianico degli ebrei di Francia durante la crisi del settembre Così scriveva Vebreo Bernard Lacache : " Mai vendicati, sempre disprezzati; ma, ora, gioia di sentire in sè ingrandirsi la speranza di volontà unite, di aspirazioni unite verso le decisioni liberatrici PARIGI, dicembre. Il settembre 19S8, almeno per i francesi, passerà alla storia rome il mese dell'allarmismo criminale. In quei giorni, difatti, mentre il mondo assiste angosciato all'avvicinarsi della grande catastrofe, vi sono in Francia uomini che, con mente freddamente e crudelmente lucida, lavorano per renderla inevitabile. E' la politica dell'ultimatum a Berlino, della resistenza a Praga, dell'ostruzionismo a Parigi e a Londra, dei discorsi troncati e truccati, delle false dichiarazioni e delle false notizie suscettibili di turbare gli spiriti più equilibrati, scuotere le volontà più ferme, eccitare l'opinione pubblica e, nello stesso tempo, rassicurarla circa i rischi della guerra in gestazione, delle false notizie destinate a creare la cosidetta psicosi bellica col csds sollevare, da una parte lo sciovinismo tanto profondo nell'anima francese, e, dall'altra, ìa mistica proletaria venuta in onore con il fronte popolare. Organizzazione della menzogna Così, per tutto il mese di settembre, e anche prima, il buon francese può credere che la sua firma è impegnata in Cekoslovacchia e la sua parola d'onore, pure; che di fronte al problema sudetico, le grandi e le piccole democrazie sono « incondizionalmente solidali »; che, alla vigilia del discorso di Norimberga, la Gran Bretagna ha fatto « ufficialmente » sapere al Cancelliere tedesco d'essere pronta a scendere a fianco della Francia; che la Romania iDdFtpcpeaf11tqsmpltt concede il passaggio alle truppe sovietiche, la Polonia sta accordandosi con Praga e la Jugoslavia, tornando all'ovile, che S. Af, a a l a n a l n o a il Re d'Italia è in disaccordo col Duce, che il Papa pensa di abbandonare Roma per Avignone o... Fontaineblean; che la situazione tedesca è tale che l'esercito non potrà tenere più di un mese e, perciò, questo è il momento o mei più per sbarazzarsi del nemico dell'est e di quello del sud-est che, con gli anni e la pazienza, potrebbero soffocare la Francia. Mese dell'allarmismo criminale, 10 scarso settembre resterà pure 11 mese dell'imbonimento ingannatore. Potrà, difatti, il francese, a qualunque partito appartenga, resistere a certi impulsi atavici come l'odio anti-tedesco e l'invidia per l'Italia t Potrà non sentire l'angoscia in cui, alla difesa di determinati preconcetti e di certe tradizioni, come gli infallibili principi dell'89, si mischia la visione della patria in pericolo? Di fronte a tutto ciò, il mondo e la Francia medesima appaiono praticamente disarmati e la guerra si presenta inevitabile. Ora, chi ha voluto, organizzato e condotto questa furiosa campagna bellaiolat Quali uomini* O quale congrega? O quale partito? Vediamo. Tre cose in essa, anzitutto, colpiscono: 1" - Una forza unica nascosta, tanto più temibile perchè nascosta, e tale da raggruppare uomini e classi, tendenze e partiti fino a ieri in lotta, dal marxismo più estremista al vecchio conservatorismo ufficiale; 2° - uno direttiva unica, che presiede come una specie di cen pdsntgtlacnpgeddBdtz i difatti, in questo mese dì settem jbre — e anche prima e anche dopo — affiorano ovunque ri sia un sino segreta alla elaborazione delle notizie allarmistiche o imboni trici; 3° - uno scopo unico: fare del la questione sudetic'a un pretesto per scatenare la guerra contro gli Stati autoritari in nome delle democrazie e delle libertà. Confessioni E' appunto questa unicità basilare della campagna in parola a svelarne l'origine e lo scopo. La guerra, sono i giudei a volerla per vendicarsi degli Stati autoritari che li combattono e per abbattere con gli Stali autoritari il minaccioso risveglio delle razze ariane. Padroni dell'uro e, quindi, in grado di.puralizzare il potere politico ed influenzare gli organi d'informazione pubblica; rivoluzionari d'istinto e dì temperamento e, quindi, ubili nel suonare la cornamusa delle ideologie sociali; maestri dell'intrigo e dell'arrivismo e, quindi, piazzati a tutte le leve di comando; razzisti furibondi e, quindi, senz'ultra mira che far passare i loro interessi davanti a quelli della nuzione ospite, ì giudei. a e o intrigo da tramare, un allarme da suscitare, una tensione da inasprire: ovunque vi sia la possibilità d'inventare, diffondere o aggravare una minaccia o un peri colo, di creare ostacoli ad un'ozio ne mediatrice, di turbarla o deviarla: ovunque vi sia la probabilità di confondere la loro causa con quella del popolo ospite, di scatenare gli sciovinismi e sfruttare le mistiche ideologiche. E, in Francia, paese nevralgico igivnrdcsgdicgvLBpsgrsdruplidlttgepgteizcg per eccellenza, i giudei noi li vediamo alla camera, nelle commissioni parlamentari e in seno al ministero stesso; li vediamo nei partiti politici del fronte popolare, ne. gli organi dirigenti di questi partiti e delle organizzazioni sindacali, nei giornali guerraioli, nelle agenzie di stampa ufficiali o ufficiose, nei giornali-radio e, persino, nei cine-giornali. E li vediamo, soprattutto, alla testa dei grandi organismi bancari, industriali e commerciali. Per tutto il mese di settembre, essi appaiono come esaltati da un delirio messianico, delirio che uno dei loro, Bernard Lipschitz, detto Bernard Lacache, descrive così: a ...Dolore nutrito di mille e mille dolori, troppo poco compresi e intesi, mai vendicati, sempre disprezzati; dolore di rivolte infrante, di umiliazioni subite, di persecuzioni continue; collera contro un'indifferenza odiosa che arriva alla complicità; ma, ora, gioia di sentire in sè ingra udirsi ìa speranza di energie unite, di volontà unite, di aspirazioni unite verso le decisioni liberatrici ». ilfa, più sotto, lasciato il tono biblico, Bernard Lipschitz detto Bernard Lacache, aggiunge: « La sorte degli ebrei del mondo intero dipende dall'esito di questa lotta contro gli Stati totalitari. Non si può negare che gli ebrei sonò la posta tra il Fascismo e l'antifascismo ». E Bergéry, che ha sposato la milionaria figlia del milionario giudeo bolscevico Krassin, commenta: «L'attitudine degli ebrei durante il mese di settembre è sintomatica. Ebrei rifugiati, che cer;ano la rivincita contro persecuzioni di cui si proclamano vittime; ebrei francesi, che subiscono l'influenza dei rifugiati. Gli uni e gli altri appoggiano una politica della quale il meno che si possa dire è che rischia di condurci alla guerra. E alla guerra, meno per difendere gli interessi della Francia che per abbattere in Germuniu il regime hitleriano. In breve, la morte di milioni di nomini per vendicare qualche ebreo ucciso e qualche migliaio di ebrei perseguitati». I padroni dell'oro La guerra, aunque — e lo dimostrano loro stessi — è ardentemente desiderata dai giudei come la guerra della rivincita d'Israele. Ma questo è il motivo contingente. Il motivo permanente resta sempre il biblico, il messianico, quello cioè che da secoli spinge questi quindici milioni di uomini — uomini intelligenti, uomini tenaci, uomini appussionati — ad impadronirsi del mondo con la guei-ra o con la rivoluzione onde instaurarvi una concezione positivista e materialista della vita, in netto contrasto con quelli che furono per duemila anni gli ideali delle civiltà occidentali, quella concezione semita che, per costruire, vuole tutto distruggere. Ed è qui che si incontrano il giudaismo dell'oro e il giudaismo della rivoluzione, all'apparenza, ina all'apparenza soltanto, così contrastanti.'Ed è qui che si spiega come il patto franco-russo, a volerlo e a consigliarlo sia-tanto Leon Karfunkelstein, detto Leon Blum, quanto René Meger, il capo intellettuale della casa Rothschild; che si spiega come i parti, giani del fronte popolare, corollario del patto franco-russo, si mostrino i più furibondi partigiani della guerra e come la guerra, corollario del fronte popolare, sia un mezzo per raggiungere gli scopi razziali e messianici identici all'uno e all'altro giudaismo. Per questo, prima di districare i fili segreti che, attraverso il giudaismo della rivoluzione, hanno lutto agire e muovere parlamentari e sindacalisti, uomini di partito e senza partito, giornali e giornalisti, io ritengo necessario esporre nei particolari la partecipazione diretta o l'influenza che il giudaismo dell'oro esercita in tutti i settori della vita finanziaria, economica, industriale, sindacale, intellettuale e politica della Terza Repubblica e dimostrare perchè ad esso sia stato possibile organizzare, sovvenzionure e lanciare la campagna allarmistica e imbonitrice del settembre scorso. Paolo Zappa Barone Edouard De Rothschild, banchiere e proprietario di scuderie da corsa, presidente onorario del comitato francese dell'alleanza giudaica internazionale Sir Philipp Sassoon, banchiere e deputato, presidente del comitato inglese dell'alleanza giudaica internazionale David David-Weill, banchiere e cultore d'arte, presidente effettivo del comitato francese dell'alleanza giudaica internazionale
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