La morte del generale Etna conquistatore del Monte Nero

La morte del generale Etna conquistatore del Monte Nero La morte del generale Etna conquistatore del Monte Nero Gerarchi e popolo in pellegrinaggio alla casa dell'estinto - Come l'eroico condottiero rispose ad un vile invito di Cagoia - L'uomo il soldato il fascista nfnd—TAd // Prefetto comunica il vivo cordoglio del Duce ! Ieri mattina, nella sua abitazione in via Sagra di San Michele S bis, è morto improvvisamente S. E. il gen. Donato Etna, senatore del Regno. Nonostante l'età, aveva 81 anni, godeva di una salute di ferro. Nessuna malattia ha preceduto la morte che l'ha sorpreso mentre aveva già fatto i preparativi per recarsi a Roma a sllPiRtmztpartecipare alla seduta dell'Alta j mCamera. Approntate le valigie, mentre attendeva l'automobile'gche doveva portarlo alla stazione, csi era fatta servire la colazione ; lche aveva gustato con il consueto ; qappetito. Solamente dopo, alla ca- ' Smeriera andata a ritirare il vas- Ssoio. aveva detto una frase per dlui insolita; Non mi sento trop- no bene >. E si era sdraiato in muna vicina poltrona. La fedele ddomestica, che da molti anni era Sal suo servizio, lo ride appoggiare ; mil capo allo schienale, poi voi-1 agerlo verso la finestra e rima nere immobile. Si è allora avvici-1 nata ed ha avuto la terrificante ■ , _ , pmelazione. n generale era mor-'sto'. Eia morto cosi serenamente \gcome sereno era sempre stato Va.-\mnimo del glorioso combattente an-ldse nei più duri cimenti. \sNell angoscia del momento la,™buona donna si è precipitata al, otelefono e fra ì singulti è riuscita,ra comunicare la luttuosa notizia eal medico di famiglia, al comm. \sprof. Fenoglio vice-direttore delia: cCassa di Risparmio e amico ca- [unssimo dell'estinto ,come pure ad'dun altro suo amico intimo: il ge-dcertile Merlo. qQuando il prof. Fenoglio è-vgiunto alla casa del gen. Etna, il dmedico aveva già fatto la consta-: ltazione del decesso: il generoso ; dcuore aveva cessato di battere fper insufficienza cardiaca. Il gen. : eMerlo, stava avvertendo telefoni- ! camente il Prefetto, il Federale, : mil Podestà e le altre autorità del «luttuoso avvenimento. La notizia i zsi spandeva in un attimo per lai ocittà suscitando in tutti il più sin- cero e vivo cordoglio. Donato |f, , avessero accompagnato nella tom ba.U oar,° estinto. ' Accanto al catafalco, irrigiditi Etna, un piemontese di antico stampo, apparteneva alla schiera di coloro cne per naturali doti di mente e di cuore sanno cattivarsi l'affetto di tutti. Godeva infatti della più grande popolarità. Nell'Esercito e nel Partito si era visto circondato da una schiera di amici e nelle importanti cariche civili, che aveva ricoperto con particol -.re intelligenza, aveva ritrovato la stessa atmosfera di simpatia. Aila casa dell'estinto è cominciato assai presto un mesto pellegrinaggio che è continuato nella giornata e alla sera. La salma dell'illustre estinto è stata composta nella camera ardente. In divisa da generale, avvolta nella bandiera tricolore, la salma era illuminata da quattro ceri. Su di un cuscino erano la sciabola, l'elmetto, il berretto e le decorazioni. Non fiori, che per desiderio a più riprese espresso in vita dal generale, egli desiderava che le somme destinate per il tradizionale omaggio floreale fossero devolute ad opere di bene e particolarmente ad istituzioni per la protezione dell'infanzia abbandonata. Ma un mazzetto di candide stelle alpine, di quei fiori della montagna Che egli aveva colto le mille volte sulle vette, era deposto vicino al defunto. Quell'omaggio non poteva essere rifiutato; certamente all'ormai gelido cuore dell'ardito scalatore era tornato caro che il vecchio alpino del decimo, Micchiardi, gli avesse recato quei fiori. Interpretando in tal senso l'offerta, i famigliari che vegliavano la salina mvp2pmruspvdtndgdilvuapnesccsnvPngsldm«aatmgd ! e i a n i , deliberavano che le stelle alpine | pv"AmvsiBull' attenti, si alternano nella guardia d'onore gli Alpini del ]0.o e le Camicie Nere del Gruppo t Maramolti ». Primo fra le autorità recatesi a rendere un commosso omaggio ldila salma del gen. Etna, S. E. i\\ dPrefetto ha recato ai famigliari Sle condoglianze del Duce. Si sono 'cci succeduti S. E. il Comandan- fte di Corpo d'Armata, il Coman- sdante la Divisione tSuperga», ili Comandante la Divisione Borea, sil Comandante i Carabinieri, il j cComandante la prima Zona della irMilizia, il rappresentante il Fe- ] doralo valsente eia Torino e che n subito aveva inviato a nome del-, ple Camicie Nere un commosso te-\rlegramma di condoglianze), il /Podestà, il Direttore generale e. lil vice-presidente della Cassa di]eRisparmio, }1 Presidente dell'Isti-1 stuto del Nastro Azzurro, ì co mandanti le varie armi di stanza a Torino, il comandante il fiattaglione Torino del lO.o Reggi- j mento Alpini, ed altri. Fra i primi telegrammi a giun'gere era quello di S. E. Manaresi che diceva: «Sono con voi nel do ; loie tutti gli Alpini del 10.0»; ; quindi l'accorato telegramma di ' S. E. Federzoni, presidente del Senato, interprete dei sentimenti di tutti i. senatori del Regno, I funerali avranno luogo do mattina alle ore 9,15, partendo dalla casa n. 8 di via Sagra di San Michele. La salma sarà tu ; mulata nella tomba di famiglia 1 a Sassi, 1 Il papà degli Alpini Di bella statura, quadrato dì spalle, il petto ampio e possente, il volto fresco roseo ed aperto perennemente illuminato dalla sorridente letizia degli occhi sereni, . il passo grave lento e sicuro d'ini montanaro di razza, la parola sobria e precisa, il generale Donato j UEtna pareva stagliato in un ma- ] fcpatdcnsntlarccEssvbablepsgqpccigno. Non lo si poteva immaginare che alpino, fisicamente e moralmente. E alpino era nell'anima, pur avendo iniziato a venti anni la sua carriera militare nella Fanteria. Il gen. Donato Etna era nato a Mondovì il 15 giugno 1858. I primi anni della sua vita di soldato gli erano sembrati quasi incolori, perchè egli aveva nel sangue iiecessità ed impeto d'azione, co[sicchè fu con entusiasmo che partecipò alla Campagna d'Africa del 1898 con un reparto di Alpini, \ distinguendosi per coraggio e saggezza. Colonnello dell'8.o Fanteria e poi del 7° Reggimento Alpini pre- 'se parte attivissima alla Campa \gn£ nbica e neì 1912 tenne il co-\mando come maggior generale -ldei;a Brigata «Puglie» e succes \sivamente della 2.a Briqata Alpia,™, ta stessa ch'egli ebbe ai suoi l, ordini all'inizio della grande guera,ra e con la quale partecipò ad a epici combattimenti, legando il . \suo nome ad azioni ardimentose a: che lo fecero considerare come - [uno fra i più valorosi ed avved'duri comandanti. Due episodi, -dwe nomi basta ricordare: la con quista del Monte Nero che gli è-valse la croce di Commendatore l dell'Ordine Militare di Savoia e -: la conquista delle Alpi di Fassa, o ; dove meritò la medaglia dargene fo al Valor Militare per il suo . : eroico comportamento. - ! Gli Alpini del Monte Nero elia, : mavano il generale Etna il loro l « papà >, un appellativo confidena i ziale di cui il vecchio soldato era ai orgogliosissimo. - Durante la grande guerra aveo |fd Tenuto, i;o/(a a volta, il co- i o a i i i i e i a n a a i a l e . e e o a i a mando della 17.a e de/Za 28.a Divisione come tenente generale e poi quello del 18.0, del 30.o e del 23.0 Corpo d'Armata. Conclusa la pace era stato destinato al comando del Corpo d'Armata di Torino, ma nel 1920 il gen. Etna con un nobile gesto di fierezza e di sdegno chiese d'essere collocato in posizione ausiliaria speciale. Il vincitore del Monte Nero, il soldato che aveva esposto cento volte il petto alla mitraglia nemica non poteva in altro modo rispondere all'ordine di Nitti che consigliava gli ufficiali che tornavano dalla guerra vittoriosa di vestire in borghese per non irritare con le gìoriose divìse la canea bolscevica. Quella fiera risposta creò un alone di vivissima simpatia attorno a Donato Etna che tra i primi partecipava al movimento nazionale. All'appello del Duce egli aveva risposto con entusiasmo, al Fascismo aveva aderito con cuore di soldato, con fede ai credente nei gloriosi e radiosi destini della Pàtria. Nel 1923 i/ generale Etna fu chiamato dal Governo fascista alle funzioni di Prefetto di Alessandria e due anni dopo, e precisamente l'i giugno 1925, alla carica di Commissario al Municipio di Torino, nella quale esplicò le sue rare doti di intelligenza e di saggezza. Nominato senatore del Regno il 3 «oi-embre 1933. l'illustre Soldato aveva ricoperto fino allo scorso anno le funzioni di vice-Presidente della nostra Cassa di Risparmio, esempio quotidiano a tutti di grande rettitudine e dì rigorosa disciplina nel compimento del e | proprio dovere. Il gen. Etna, che durante il servìzio militare aveva pubblicato un " Memoriale per l'ufficiale sulle Alpi x, era anche decorato di una medaglia di bronzo al Valor Civile, assegnatagli nel 1885 ver essersi coraggiosamente adoperato in soccorso dei colpiti dalle va- a o o i o lunghe che nell'inverno prece\\ dente avevano desolalo le Valli di i Susa. A Vcnaus ed a Esille. egli, o 'con i suoi Alpini, si era prodiga- fn per giorni e notti senza ri- spnrmia. ili Era di temperamento monVa, sto, schiettissimo e leale, • si il j compiaceva, già vecchio ma vegpa irò e rofouafo', di ritrovarsi ai rn- ] rfimi del « Decimo * con ì suoi e nudi Alpini^ specialmente con i dluucctdssfQzofindhcvmAtasvLoglcsdlgsbgfsadscvtcrsvufgfdsvbcdepdopdaièlcisnhpmnpatnSepssdntt , più umili « scarponi » che lo ado\ravano, felice di ritrovarsi alla /oro stessa tavola, di riudtre t . loro canti di guerra così semplici ]e cosi solenni; oppure di andar1 sene a caccia; la sua passione j Usta. ] Il gran cuore del soldato, del fascista, dell'artista ha cessato ch'era anche sovente il pretesto per una lieta cenetta tra pochi amici. Sotto la scorza del rude soldato il gen. Etna celava sentimenti di grande gentilezza e di poesia che lo portavano a contemplare la natura con quella passione che solo i poeti e gli artisti conoscono. Risultato di quelle sue contemplazioni erano i paesaggi della sua Mondovì o di certi angoli romantici della vecchia Torino ch'egli dipingeva. Etna pittore è certamente meno conosciuto di Etna soldato. Anche in questa sua attività ch'egli svolgeva quasi di nascosto, quasi temesse ci vedere interpretata come una debolezza la sua squisita sensibili artistica, egli metteva tutta la bella sincerità del suo spirito, e le sue opere, che di tempo in tempo vedevamo comparire alle Esposizioni della Promotrice o degli Amici dell'Arte serbavano questo marchio di schietta interpretazione della natura, pregio che ha non poco valore in un ar¬ i i di battere. Anche la morte ha voluto risparmiargli lo strazio di un'agonia. Egli ha chiuso gli occhi serenamente, ma quanti vecchi alpini si sbiancheranno in volto all'annunzio tristissimo della dipartita del loro « papà >, e non si vergogneranno di piangere, essi che pure hanno sfidato al suo fianco con disprezzo la morte. Quanto dolore susciterà l'annunzio fra le vecchie Camicie Nere orgogliose di aver avuto nelle loro file il glorioso generale! Caro e indimenticabile generale! Si può dire di lui che per tutta la vita ha operato con un solo ideale nel cuore: la Patria. Fu un soldato valoroso, un fascista fervidissimo, un cittadino esemplare. * * BATTAGLIONE TORINO 10.0 RECO. ALPINI — Gli iscritti Bono invitati a trovarsi allo 9 di domattina davanti all'abitazione dell'Estinto. "Divisa fascista e cappello alnlno. T Plotoni dovranno intervenire, col gagliardetto. La mostra nel nostro salone della mensa autarchica Trentamila visitatori n nostro Salone dei concerti ospita da ieri mattina una mostra gastronomica che fa venir l'acquolina in bocca ai visitatori. Lo confessavano le trentamila persone che ininterrottamente — dalle 11, ora in cui la «Mostra della mensa autarchica» è stata inaugurata — fino a tardissima sera sono sfilate dinanzi alle tavole imbandite e infiorate con particolare gusto e sulle quali troneggiavano fagiani farciti, polli che riposavano su teneri letti di verdure, aragoste adagiate su soffice majonese, trote del Moncenisio ed altri pesci presentati nel modo più invitante; cacciagione d'ogni genere, tartufi, vini nostrani, frutti e dolci di ogni tipo: fra questi ultimi vi era la creazione di un nuovo tipo di piramide che racchiudeva non i tesori dei Faraoni ma scelte ed invitanti creme occhieggianti sotto un paralume di amaretti e di «preferiti». Grandi e rinomati alberghi, ristoranti, pasticcerie e confetterie e case vinicole avevano dato il più largo contributo a questa prima mostra che l'Unione lavoratori del Commercio in collaborazione con il Comitato provinciale di addestramento lavoratori d'albergo, con l'Ente del Turismo e l'Unione Commercianti, ha preparato. Il camerata Sergiacomo, presidente dell'Enfala, ha fatto gli onori di casa ed ha ricevuti i rappresentanti di S. E. il Prefetto, del Federale e del Podestà e le altre autorità che alle 11 hanno inaugurata la Mostra. Alla sera si è avuto l'esperimento finale del l.o corso di addestramento di cucina. Le autorità, fra le quali il gr. uff. Giacinto Pagano, presidente della Federazione Nazionale degli Esercizi pubblici, che hanno partecipato alla cena preparata dai giovani hanno proclamata all'unanimità la loro perizia nell'ammanire i piatti di cibi preparati con ricette nostre invitanti all'aspetto, prelibati come gusto, tali da sorpassare tutte le più rinomate cucine straniere. La Mostra nel Salone de « La Stampa » resta ancora aperta oggi e domani. Sei panetterìe chiuse per inosservanza alle norme sulla panificazione In seguito ad accertata inosservanza per le norme in vigore sulla panificazione, l'Autorità ha disposto la chiusura per tre giorni delle seguenti panetterie: Portiglio Giorgio, via Nizza 21; Montefameglio Paolo, via Belfiore 13; Albri Mario, via Stradella 214; Gribaldo Giuseppe, via Stradella 161: Pereno Eugenio, via Vlbò 31; Amedei Anna. c. Francia 141. s(VRCMftPsblAcd o a ¬ e , e e i i Mortale caduta di un pensionato Ieri mattina, poco prima di mezzogiorno, il pensionato Andrea Chisotti, di 77 anni, abitante in via Sant'Anselmo 21, usciva di casa per rei.'nrsi a l'are due passi anando, nell'atrio della casa, colto da Improvviso malore, cadeva al suolo producendosl una grava ferita al capo. Soccorso dalla portinaia e da alcuni inquilini, il Chisotti era trasportato in casa dove però, poco dopo, decedeva. Il medico municipale di guardi-a, che più tardi visitava la salma, constatava cho In. morto era dovuta ad emorragia interna.