L'Italia e la dichiarazione franco-tedesca

L'Italia e la dichiarazione franco-tedesca L'Italia e la dichiarazione franco-tedesca Adesione cordiale a tutto ciò che può riavvicinare i popoli - L'intangibilità della "politica dell'Asse che unisce due Stati, due Popoli, due Rivoluzioni,, - // testo del documento comunicato al Duce già alla fine di ottobre Un passo del Console Italiano dì Tunisi presso II Residente francese fiorii Roma, 8 dicembre. "L'Informazione Diplomatica, nel suo numero odierno 25, pubblica la seguente nota: « Negli ambienti responsabili romani la firma della.dichiarazione franco-germanica di Parigi è stata accolta con piena comprensione delle cause che l'hanno ispirata e con aperto favore, in quanto reca una notevole chiarificazione nei rapporti fra le due Potenze interessate. « Nessuna sorpresa da parte italiana, perche il testo di detta dichiarazione fu dal signor Ribbentrop comunicato al Duce, alla fine di ottobre, e il Duce considerò che una dichiarazione del genere di quella firmata a Parigi sarebbe stata utile ai fini della pace. Nessuna sorpresa, anche, perchè il Fuhrer, ripetute volte, in occasioni solenni e con accenti precisi, dichiarò che considerava chiusa l'epoca delle divergenze territoriali fra la Qermania e la Francia, e definitivamente le frontiere che separano i due Paesi. « Più volte è stato detto- che quella singolare e potente costruzione politica di un genere senza precedenti che si chiama l'Asse Roma-Berlino non è un diaframma. Ecco perchè l'Italia ha seguito con simpatia il viaggio di Von Ribbentrop a Parigi e l'inizio di migliori relazioni tra la Francia e la Germania, cosi come la Germania ha salutato a suo tempo con schietto favore gli accordi che.ristabilivano nel Mediterraneo rapporti di buon vicinato fra la Gran Bretagna e l'Italia. « Come è noto, pur non credendo alla pace perpetua e alla cristallizzazione eterna di speciali interessi o situazioni, l'Italia dà la sua adesione cordiale a tutto ciò che può riavvicinare i popoli. E' tuttavia oon rammarico che i circoli responsabili romani sono costretti a constatare che la politica di Bonnet incontra violente ostilità in troppi ambienti francesi, i quali non sanno liberarsi dal residuato spirito di Versaglia e vorrebbero, il che è assurdo, ricondurvi la Storia. « Può darsi che taluni circoli francesi si illudessero che la dichiarazione di Parigi potesse incrinare in qualche modo l'Asse, ma tale illusione era veramente pietosa e può sbocciare solo nel cervello di chi non conosce ancora la natura lo stile lo sviluppo della politica dell'Asse che unisce due Stati, due Popoli, due Rivoluzioni ». Sincronismo perfetto Parigi, 8 dicembre. La stampa serale riferisce per esteso l'odierna nota dell'/n/orwiaaione Diplomatica, che suscita il più vivo interesse negli ambienti politici. In essi si osserva che l'autorevole messa a punto di Roma viene a confermare ancora una volta il realistico spirito a cui s'informa la politica italiana dinanzi a qualsiasi sviluppo della situazione internazionale, mentre costituisce una prova del perfetto sincronismo che esiste nel funzionamento dell'Asce' e nei confronti di terzi. L'interpretazione che la stampa berlinese dà all'accordo francotedesco e sopratutto l'insistenza con cui essa riafferma l'intangibilità dell'Asse Roma-Berlino mentre commenta e appoggia con la più calorosa simpatia le legittime rivendicazioni africane dell'Italia, hanno prodotto a Parigi una assai sgradevole Impressione. Cosi il tono degli stessi apologisti ufficiali ' dell'accordo è oggi piuttosto imbarazzato. Si riconosce che la dichiarazione franco-tedesca non modifica sostanzialmente la situazione e che molti ostacoli restano da sormontare per giungere ad una intesa duratura tra i due Paesi. Altri giornali sono nettamente pessimisti e prevedono una nuova crisi internazionale. Si ripete che la visita di Von Ribbentrop a Parigi è stata una manovra abilmente concertata tra Roma e Berlino per « cloroformizzare > la Francia e preparare la realizzazione di nuovi vasti piani delle Nazioni totalitarie. Si protesta contro il fatto ;che l'accordo franco-tedesco è stato presentato da alcuni giornali 'berlinesi come la definitiva con.«aerazione del disinteressamento tctella Francia nell'Europa centraEttLed orientale. Diviene sempre più ' evidente, scrive l'Epoque, che la Germania ha voluto mettere il punto finale alla politica di alleanze che abbiano praticata durante venti anni.

Persone citate: Bonnet, Duce, Ribbentrop, Von Ribbentrop