La plebaglia di Tunisi sta creando una grave situazione
La plebaglia di Tunisi sta creando una grave situazione La plebaglia di Tunisi sta creando una grave situazione Nuove manifestazioni italofobe - La polizia arresta naturalmente gli italiani Tunisi, 8 dicembre. Si apprende da Tunisi che il Regio Console generale d'Italia Silimbani accompagnato dal viceconsole Lanza ha avuto stamane una lunga conversazione con il Residente generale Labonne a proposito delle manifestazioni antiita-] liane avvenute nella regione. Si' crede sapere che il R. Console generale abbia domandato al Labon- vggsTrgnacamne di rinforzare le misure di po- i atizia onde prevenire ulteriori ma- fii/estujioni antiitalia«e. j Nuove manifestazioni hanno I avuto luogo stamattina prima *i^luogo stamattina prima di mezzogiorno, contro l'Italia. Gruppi di studenti, in maggioranza còrsi, hanno tentato - di formare i<n corteo nella via principale della città, ma la polizia, prontamente intervenuta, è riuscita a disperderli. Poco dopo, gruppi di italiani si sono initntti ed hanno organizzato a loro volta una contromanifestazione avanzando compatti al canto di « Giovinezza ». La polizia, che prima era rimasta impassibile, si è precipitata contro gli italiani, operando sedici arresti, fra i quali quello di Ubaldo Rey, presidente della società sportiva « Italia » e della sezione excombattenti e il dott. Licinio Vestri funzionario del nostro Consolato. Tre plotoni di guardie mobili sono giunti stasera da Costantino; altri sono attesi dalla Francia. Nel pomeriggio sono avvenute alcune zuffe tra francesi e italiani che avevano coraggiosamente reagito alle provocazioni. uScemenze di studenti francesi Parigi, 8 dicembre. Una manifestazione anti Italiana * su misura » ha avuto luogo stamane al Quartiere Latino, dove alcuni gruppi di studenti hanno percorso fiaccamente le strade principali del rione, agitando cartelli sui quali era scritto: « Venezia alla Francia », « L'Italia alla Corsica » e scemenze del genere. La preparazione di questa manifestazione « spontanea » è stata laboriosa. Fin da lunedì dei manifestini erano stati distribuiti a profusione nella speranza di eccitare l'a- mor patrio dei goliardi parigini e sopratutto la loro predisposizione a far chiasso a prooosito dì qualunque cosa. Malgrado ciò, la temperatura rimaneva bassa e allora si è dovuto ricorrere a una specie di mobilitazione segreta alla quale hanno lavorato personaggi che col mondo studentesco nulia hanno da fare. Dopo tanti sforzi la manifestazione finalmente è stata varata stamattina ed è riuscita piuttosto lugubre, poiché nulla è più sinistro della finta allegria. La gioventù non sa fingere, come ad esempio la celebre brigata poliziesca delle acclamazioni spontanee e perciò stamattina gli studenti di servizio si dimenavano senza riuscire a convincere nessuno. Il magro corteo cosi andò un po' su e un po' giù e poi si recò a schiamazzare dinanzi alla li breria « Italia ». A questo la polizia intervenne invitando gli| studenti ad andar via e i medesimi, senza farselo dire due volte se la squagliarono tutti | punto! contenti a corone fosse finita !I giornali, bene inteso! stasera pubblicano resoconti ampi .accom-1 pagnati da fotografie, tentando disdare alla faccenda un'ampiezza, che non ha avuto. Basterà loro ri- j cordare che quando il Quartiere \ Latino è stato realmente in sub-1 e-itìlTacmotrtpoUzia E sono rimanti sopra°utto in movimento durante parecchi I giorni. ! , ndoli inr-irlonti di Ricarta meli iiiLlueilU Ql 0>se«a Venezla, 8 dicembre. A proposito degli incidenti di Biserta, durante i quali è rimasta j ferita, come è noto, una maestra italiana, possiamo precisare che 31 « i-p Jl ™ rinw già segretario^comunale e pode: sta di Cison di Vàlmarino, in prò-, La maestrina ferita ] ' vincia di Treviso, dove la famiglia risiede. Un telegramma, giunto oggi a quell'attuale podestà dal console generale d'Italia a Tunisi, conferma l'accaduto e rende note le condizioni della signorina, le quali, fortunatamente, non sono gravi. La Dolce, per assecondare i suoi alti sentimenti d'italianità, aveva chiesto e ottenuto di trasferirsi all'estero per adempiere alla sua missione di insegnante, ed aveva i accettato di recarsi in Tunisia, dove trovasi dal settembre dei j 1937. Due mesi or sono essa era I tenuta a trascorrere la licenza a ^&J*\%£££&^e™ * Sono continuate oggi le disci-phnate proteste contro le gazzar-un fratello l'organizzazione delle manifestazioni folcloristiche del locale Dopolavoro in onore dei Duce. In tale occasione la signorina Dolce aveva espresso a quanti l'avvicinavano la sua soddisfazione per trovarsi all'estero e poter infondere l'orgoglio della razza ai suoi scolari. Dignitose proteste di studenti e veterani Roma, 8 dicembre. re antitaliane di Tunisi e Corsica.accolto col più grande giubilol'esauriente discorso di S. E. Cia-no alla Camera fascista, hannovivamente protestato con manifestazioni collettive che sono assun-te a.vere e significative dimostra-zioni dell'anima dei giovani, penetrati nel clima del Littorio. A Savona l'atteggiamento dellaFrancia contro le naturali aspira-zioni del popolo italiano hanno suscitato vivissimo sdegno in tut-tu la nìttn^iìnanv.B p Hi pcis» si è| di essa si eresa interprete la massa studen-lesca, fra cui moltissimi i giovani degli istituti medi, con cortei e ac- clamazioni al Re e al Duce. A Vicenza i volontari di guer- ra della spedizione in Africa del nlnle^ofo^a^c'o'n1 In 'ksta^bandiere di Nizza. Corsica e Tu-nisia, hanno attraversato la città al canto degli inni irredentisti, e alla colonna si è unita la folla. A Tripoli un folto gruppo <Ji a^Gufha"^'RtSlHne inneggiando all'Italia e can- tando gli inni della Patria. Ad es- si si è unita la popolazione metro-politana e mussulmana, e quando| l'imponente colonna è giunta in piazza Castello la massa deirèo^vSe» te alternando al canto degli Inni nazionali entusiastiche acclama- zioni ed invocazioni al Duce, i di- mostranti si sono sciolti ordina- tasiente, . per l'indipendenza della Tunisia Cairo, 8 dicembre, Gli ambienti dell'Egitto e dei vicini paesi arabi seguono atten-tamente la polemica internazio- Voci egiziane naie sulla Tunisia. Da una nostra ! inchiesta abbiamo riportato l'im-pressione che il mondo islamicoprospetta che la grande amica Italia Possa chiedere l'indipenden- !za dello Stato musulmano della Tunisia trovando in tal modo una1 soluzione che potrebbe essere ac-scettata dall'Inghilterra. Abbiamo , riportato pure l'impressione che j gli ambienti arabi ritengono che \ una sistemazione generale medi-1 terranea comportante la soluzio- t™ della questione palestinese e certe revisioni territoriali In Afri- ca e in Agia sarà la risultante di ! una nuova Monaco, cioè di una conferenza delle Potenze europee, Il governativo Dastitr afferma il diritto dell'Egitto ad interes-sarsi dell'avvenire politico e della posizione strategica della Tunisiaa ia quale, in mano della Francia odell'Italia, rappresenta una mi-i naccia per l'Egitto: sostiene per- a j ciò che essa dovrà diventare indi-a pendente. e Ahmed Hussein capo del parti- t0 del Giovane Egitto scrive nei : «•> " Fattat un articolo al ri--, guardo co! sottotitolo « Noi ti so- steniamo, o Italia, nelle tue rivendicazioni e nella distruzione della Francia, ma ricordati che la Tunisia appartiene ai musulmani i quali non saranno più schiavi di nessuno ma otterranno la libertà con la spada ». Hussein illustra le ragioni morali storiche e attuali per cui non esiste al mondo una potenza tanto odiata dai musulmani come la Francia la quale molesta l'umanità intera con la sua ipocrisia, col suo ateismo, col suo affarismo, coi sui delitti contro gli arabi e sopratutto contro l'Egitto truffato da De Lesseps; quindi prosegue: «Noi invitiamo Mussolini ad occupare la Corsica e la Savoia già italiane, a occupare buona parte della Francia già territorio dell'impero romano, rendendo in tal modo un servizio all'umanità. Noi offriamo il nostro aiuto a Mussolini per distruggere la Francia ma a condizione che gli interessi dei musulmani siano garantiti. Tunisi deve divenire un paese indipendente islamico ». Hussein conclude: « Se l'Italia otterrà l'indipendenza della Tunisia conquisterà per sem|pre l'amicizia del mondo islamico :e garantirà gli interessi italiani d'Oriente, altrimenti l'Islam si solleverà in armi contro l'Europa ». 1 , i
Persone citate: Ahmed Hussein, Duce, Lanza, Licinio Vestri, Mussolini, Savoia, Ubaldo Rey
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