La gioventù italiana reagisce con manifestazioni fiere e dignitose

La gioventù italiana reagisce con manifestazioni fiere e dignitose te prowocaiioni di Tunisi e di Ajaccio La gioventù italiana reagisce con manifestazioni fiere e dignitose Malgrado l'appello di Daladier continuano gli incidenti e le sopraffazioni delle autorità contro i nostri cittadini Infiammate dimostrazioni degli studenti romani Roma, 6 dicembre. [ij i,nJfì eLe manifestazioni provocatone 3al In rnratno a ir\ Tnn aio a a o e svoltesi In Corsica e in Tunisia ad opera della teppaglia antlitaliana abilmente sobillata dalla stampa giudalco-massonica francese, hanno prodotto vivissima indignazione e grande fermento nella gioventù goliardica. Un imponente corteo, in segno di alta protesta, ha attraversato le vie del centro acclamando all'Italia e al Duce e lanciando grida di solidarietà con i nostri confratelli che combattono la loro battaglia con dignità e fierezza. In piazza Barberini è stata infranta una lastra di una farmacia che' recava una scritta in francese. Gli studenti si sono indirizzati verso corso Vittorio Emanuele soffermandosi dinanzi alla sede della Federazione dell'Urbe, dove hanno rinnovato con maggior calore le loro clamorose proteste; quindi hanno- cercato di raggiungere piazza Farnese ove nel palazzo omonimo ha sede la Ambasciata di Francia. Ma carabinieri ed agenti occupavano gli sbocchi delle vie laterali. L'ingresso di via Campo dei Fiori, ove si svolgeva il consueto mercato, era sbarrato da un cordone di soldati dell'81.o Fanteria che alle 11,30 si è aperto per dare passaggio all' automobile dello ambasciatore francese. Poco dopo giungevano vari autocarri con reparti di Granatieri che, scesi a terra, si sono schierati di fronte al palazzo; quindi è giunto uno squadrone di metropolitani che si è collocato lungo la via dei Fornari, congiungente la piazza sul lato destro del palazzo con via Giulia, seguito da un reparto di bersaglieri i quali hanno rinforzato gli sbocchi. Gli studenti, vedendo le vie sbarrate e custodite dalle truppe, hanno levato a gran voce il grido della loro protesta, quindi tornati sui loro passi hanno sciolto il corteo in piazza Colonna. Nel pomeriggio le dimostrazioni sono continuate. Colonne di studenti hanno percorso le strade acclamando al Duce tra la viva simpatia del popolo che si è unito ai dimostranti in fervida manifestazione. Dalle principali città d'Italia giungono notizie di dimostrazioni analoghe a quella romana. Dovunque gli studenti e la folla hanno manifestato con ordine e dignità la loro indignazione per le provocazioni di Tunisi e di Ajaccio. A MILANO Milano, 6 dicembre. Le esplosioni italofobe di Tunisi ed Ajaccio hanno provocato anche nella nostra città vivo risentimento. Una colonna di goliardi, sulla quale spiccavano cartelli inneggianti all'italianità di Tunisi, di Nizza e della Corsica, si è diretta al Consolato di Germania, sotto le cui finestre ha lungamente inneggiato all'amicizia italo-tedesca. Gli studenti hanno quindi tentato di raggiungere il Consolato francese, ma la polizia ha sbarrato loro il passo. Allora il corteo ha raggiunto piazza del Duomo dove ha acclamato incessantemente al Duce ed alla Patria. In piazza Mercanti i goliardi si sono incontrati con l'automobile del Conte di Torino, al quale è stata rivolta una fervida manifestazione di vibrante affetto per la Monarchia, cui il Conte di Torino ha risposto elevando un saluto a S. M. il Re Imperatore ed al Duce Fondatore dell'Impero. A GENOVA Genova, 6 dicembre. Questa mattina poco dopo le 11 un folto gruppo di studenti del nostro Ateneo, partito dalla sede del Guf in via Balbi, al canto de gli inni della Patria e della Rivo gnzCnsndlnhrsagmlvtdidsannstcdsescTmedni luzione ha percorso in corteo piaz-,za dell'Annunziata, piazza Corri- doni e piazza Corvetto, inneggian-:do a Tunisi e alla Corsica italiana. ,Durante il passaggio dei goliardi, la popolazione ha partecipato alla dimostrazione di fervido patriotti- amo, e non pochi cittadini si sono uniti al corteo. Questo si è recato in via Pale-1stro, davanti alla sede del Consolato di Francia, dove sono state rinnovate le proteste per gli esecrandi attentati contro sudditi italianl in Corsica e Tunisia. Pres- so il Consolato accorrevano pron- tamente carabinieri e agenti, il cul intervento è stato però resosuperfluo dal carattere di dlsci plinata protesta assunto dalla manifestazione. Gli studenti e i numerosi cittadini, di ritorno dal Consolato francese, hanno percor so le vie del centro inneggiandoall'Italia e al Duce. Nuove aggressioni agli italiani di Tunisi Tunisi, 6 dicembre. La gazzarra antifascista conti-nua ad imperversare sui giornali ebraico-comunisti e sulla strada, dove si debbono segnalare nuovi S[incidenti ed aggressioni contro. j italiani isolati. Stamane un gruppo di scalma- ,nati ha tentato di imporsi per Jfare ammainare il tricolore che, ì essendo stato terminato il tetto, 3Ventola da alcuni iorni 3ull,eri' _ ™ a i o a à i o o o o i e è a o a e 1 l e gendo ospedale italiano, ma l'energico contegno delle maestranze impediva che ciò avvenisse. Circa cinquanta italiani isolati sono stati aggrediti da numerosi assalitori e vigliaccamente malmenati e feriti. Fra costoro un medico del nostro ospedale coloniale, la di lui moglie ed una figlia. La polizia, che sì rifiuta di fornire qualsiasi notizia alla stampa, ha operato qualche decina di arresti. Gli arrestati sono tutti nostri connazionali, che oltre ad avere subito l'aggressione dei gruppi di energumeni, sono stati messi in cella ed incolpati di delitti dei quali invece sono rimasti vittime. I giornali annunciano a carat tdpfaaGlttvshzllselteri di scatola la prossima visita j ddi Daladier, quasi pregustando un immaginario « redde rationem » degli italiani di Tunisi. Da parte sua il giornale fascista italiano Unione pubblica un articolo estremamente violento nel quale protesta contro le manifestazioni di questi giorni e assicura che esse furono organizzate. L'Unione critica il modo con rsssttscui le manifestazioni furono inter- ! dette ed assicura che i manife-1zstanti non erano che un centinaio e ironizza sui resoconti della stampa francese. Inoltre afferma che vi sono 120 mila Italiani a Tunisi mentre le statistiche ufficiali ne indicano 94 mila. Il Petit Matin chiede provvedimenti draconiani contro l'Unione e addita il giornale alla vendetta dei giovani israeliti di cui l'Unione ha denunciato gli atti ,di banditismo e le aggressioni vigliacche contro gli italiani incontrati isolatamente. I giornali di destra si mostrano più riservati ma in] compenso il generale Laignelot, presidente della Lega franco-italiana, si è dimesso insieme al sesegretario francese della Lega, In segno di protesta contro l'Italia. Gli italiani soci della stessa associazioni e del Rotary di Tunisia si sono quindi dimessi in massa. La polizia, continuando con i noti metodi, ha deferito al parquet gli italiani aggrediti ed arrestati ieri, lasciando invece in libertà gli ebrei ed il francese che erano stati fermati durante le manifestazioni di sabato. La legittimità delle aspirazioni su Tunisi Lo scritto documentato di un senatore cekoslovacco Praga, 6 dicembre. La stampa di grande attenzione al problema franco-italiano presentando con simpatia e comprensione le rivendicazioni dell'Italia. Lo stesso giornale dell'ex-partito socialdemocratico sottolinea la solidità dell'Asse e l'assurdità di ogni manovra di stampa francese. Ma un importante e documentario articolo è apparso sul Poledni Lidove Listy, organo cattolico, dovuto al senatore dott. J. Karas. L'articolista ricorda anzitutto, come abbia sempre attirato l'at. tenzione attraverso i suoi scritti sull'impossibilità che l'Unione Sovietica desse aiuto alla Cekoslovacchia e sulla incapacità della Francia ad adempiere ai suoi obblighi, impegnata, come sarebbe stato in caso di una guerra, su ben tre fronti: la linea Sigfrid, 1 Pirenei e la Savoia. L'articolista passa quindi a parlare della questione di Tunisi. « E' del tutto naturale che l'Italia — scrive il giornale — che ha 45 milioni di abitanti ed il cui incremento annuo della popolazione è di circa un milione, ciò che i significa insufficienza di spazio -, vita, malgrad0 che Mussolini ab- bia faUo *endere piu feconda )a -: terra e si sforzl di raggiungere a. ,una completa autarchia, pensi a i, ^ antica colonia romana che a fornlva dl grano u prim0 imper0>. - L.articolÌ3ta aott0linea poi Vitao ^ Tunig. Egli fu a Tunisl nei 1930 in occasione del Congres-1 sQ Eucaristico e vl atudio minuta- sstamane prestai e i- mente la situazione locale e dice che nelle escursioni che effettuò, essendo spesso obbligato a chiedere indicazioni di strade e di itinerari, si senti invariabilntente ri- 3pondere in italiano. Dopo aver il | pariato delle ricchezze naturali del o|paese| egU aottolinea che l fran i aual r cesi sono in maggioranza funzionari, mentre gli italiani sono agricoltori, artigiani, commercianti ed operai. Accenna anche alle pressioni che vengono fatte sull'ele- o1 mento italiano per acquisire la cit i tadinanza francese, ciò che, scri-I ve, provoca vivissimo malumore.Infine il senatore Karas parla della recente politica mussolinia- na. Il capolavoro di questa poli- uca è stato Monaco. Quivi l'Italia ha convinto la Francia che sono i-idi secondaria importanza le fron-li tiere naturali storiche ed econo- a, miche e che quello che conta è ilvi | principio di nazionalità.