PANORAMA ECONOMICO

PANORAMA ECONOMICO VIAGGIO NELL'IRAN PANORAMA ECONOMICO Duello russo-tedesco per Vaccaparramento del mercato: ma è un mercato destinato forse a immiserirsi per il tetto programma autarchico che lo Scià sta attuando (Dal nostro inviato) TEHERAN, novembre. ho Scià vuol fare della Persia un grande paese industriale. E l'azione che ha intrapreso 'per lo sviluppo industriale ha assunto veri aspetti di battaglia per l'autarchia, daUe scarpe di tela e carr tona compresso allo zucchero. Resa Pàhlevi, che ha certamente compreso essere l'autarchia la prima condizione dell'indipendenza, ha fissato il seguente programma. 1) impiantare industrie nel paese in modo da diminuire e possibilmente eliminare le importazioni di prodotti manufatturati di cui la Persia sino a ieri era interamente tributaria dell'estero; 2) proteggere la valuta nazionale col controllo delle divise e la fissazione ufficiale del cambio; 3) equilibrare la bilancia commerciale adottando il sistema di clearing; ,4) non contrarre debiti, nè all'interno nè all'estero, per i grandi lavori indispensabili Olio sviluppo economico e alla modernizzazione del paese. Industrie e colture Primo obiettivo, quindi, rWurre le importazioni • sottoporre quelle indispensabili al sistema di «cambi di merce. Gli articoli di lusso sono stati resi proibitivi da dòsi doga noli altissimi, he calze di seta importate vengono a costare prezzi incredibili. Così i profumi. I dazi non risparmiano i generi alimen tari e le bevande. Una bottiglia di vermut italiano costa sulle cento lire, al cambio ufficiale, e una di champagne duecento, ma una bottiglia di vodlea di produzione locale non costa più di dieci lire. ha Persia, produttrice di barbabietole, importava tutto lo zucchero che consumava, ho forniva principalmente la Russia. Ben otto zuccherifici, e grandi, sono stati impiantati ora in territorio persiano. Nel 1936 hanno prodotto 140 mila tonnellate di zucchero. Il ce mento peniva pure importato, dal la Russia e dal Giappone. Ora una fabbrica è in piena attività presso la stazione ferroviaria (li Tehran he filature riducono continuamente l'importazione di filati, e già fabbriche di tessitura cominciano a fornire i prodotti agli indigeni a Kazvin, Isfahan, Bciahi. Nell'an no 1934-35 il valore dei tessuti di cotone importati era di 134 milioni di rial (principalmente dalla Bus sia e dall'Inghilterra: l'Italia agli ultimi posti con 1.105 mila rial) Nel '36-37 è sceso, nonostante i orescenti bisogni, a 128 milioni (l'Italia con appena 356 mila). Per intenderci spieghiamo che al cambio ufficiale 90 rial valgono 100 lire italiane. Per i tessuti di lana le importazioni, modeste, proven gono principalmente dalla Germa nia. h'Italia viene all'ottavo e fórse ultimo posto. Ora si fabbricano in Persia delle buone coperte di lana. h'Italia, purtroppo, viene al terzo e ultimo posto pure nella fornitura di copricapi. Occorrono qui cappelli e berretti di poco valore. Industrie della seta esistevano già da vecohia data nel Korassan a Yezd, a Recht, moderni setifici sono sorti a Cialuz, sul Caspio. »» Altro forte capitolo d'importazione era dato dal tè, la cui produzione locale è assai inferiore al fabbisogno, ha Persia ha importato tè nel 1936-37 dalle Indie Inglesi e Olandesi per 96 milioni di rial, ha coltura del tè viene ora estesa di pari passo con quella del cotone a scapito della coltura del papavero da oppio. Il Governo, nonostante le insistense di Ginevra, s'è opposto ad e'iminare dalle proprie terre la coltivazione dell'oppio la cui esportazione soprattutto in Cina, ma con intermediari giapponesi, frutta al bilancio dello Stato 85 milioni all'anno. Buona parte dell'oppio è consumato anche localmente per l'uso che ne fanno i persiani. Automobili e ferrovie Dove l'Iran non può per ora ridare te importazioni, che anzi si vedono aumentate dal processo d'industrializzazione è nel campo de le inocchine. Nel capitolo autoveicoli, carrozze ferroviarie, ci so,:o importazioni per 85 milioni nel '34-35, per HO milioni nel 'S6-'S7. I principali fornitori sono gli Stati Uniti, in automobili e autocarri adatti agli aspri percorsi del paese, quindi vengono la Svezia (materiale ferroviario), la Germania, la Russia, la Francia, la Cekoslovacchia. Elenco le nazioni per far vedere che non si trova il nome dell'Italia. In altro capitolo, macchine e locomotive, abbiamo importazioni per. 48 mi' Moni nel 1934-35, 66 milioni nel 1936-31, dalla Germania in testa seguita da Stati Uniti, Inghilterra, Russia, Cekoslovacchia. Nel capitolo importazione binari e sbarre di ferro per costruzioni viene in testa la Russia seguita dalla Germania. Quest'ultima ha condotto recentemente trattative per assu¬ mere i lavori d'impianto di alti forni ad oriente di Teheran, ma il progetto d'industria pesante non ha ancora trovato attuazione per certe divergenze con il Governo persiano e per la difficoltà di trasporto del ferro e del carbone. Si sa tra l'altro che lo Scià intende veder costruiti in patria i tubi occorrenti ai nuovo acquedotto della capitale. Infine l'importazione dei petroli russi è stata notevolmente ridotta dall'installazione dell'oleodotto che porta su il petrolio ai 1200 metri di Kermanscià, dove le raffinerie distribuiscono i prodotti al'.e autocisterne. Riguardo alle esportazioni, il primo articolo è dato dai tappeti di lana e seta, famosa industria del paese. 149 milioni di rial nel 1936-37 (verso Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Turchia, Cekoslovacchia), Esportazioni di frutta fresca e secca, specie da Shiraz, per $9 milioni (Russia, Germania, iil&ie Olandesi)?' Esportazióni di cotone grezzo, ohe- vanno diminuendo in seguito all'impianto di filature nazionali, per 87 milioni sempre nello stesso anno (verso Russia, Indie Inglesi, Germania). Quindi vengono le esportazioni di lana, pelli, gomma e oppio. Esportazioni e importazioni Il movimento totale delle esportazioni ed importazioni dell'Iran dal 22 giugno 1936 al 21 giugno 1937 (le statistiche per il '37-38 non sono ancora pronte, con l'abitudinario ritardo) è espresso come segue: In ritti Valore dalle importano. ni commerciati 865.943.UGO Valore delle merci Impor. tate in franchigia (nella massima parte per l'Anulo-Iranian) 207.468.000 Totale delle importazioni 1.073.416.000 Valore delle esportazioni commerciali 677.46S.000 1.887.929.000 11.874.000 Valore dello esportazioni petrolifere qell'AngloIranlap Valore dei prodotti esportati dalla Società mixts di pesca del C'aBpio (Il famoso caviale) Totale delle esportazioni 2.246,966.000 Abbiamo dato un quadro completo degli scambi che avvengono attraverso i confini dell'Iran, compresa la Concessione petrolifera Risulta dunque che il vero e proprio commercio estero del paese è espresso da un valore totale di un miliardo e 542 milioni di rial, 865 milioni d'importazioni e 671 miZioni di esportazioni puramente commerciali. Ecco uno specchietto del mo vimenfo commerciale negli ultimi dieci anni espresso in milioni di una errata impressione che è co-mune nella massa italiana, e cioèche noi abbiamo grandi interessi commerciali con l'Iran, ha verità è che i nostri scambi sono minimi. Nel commercio estero dell'Iran avevamo nel 1935-36 il guindice-Simo posto, nel '36-37 siamo disco-si al ventiduesimo posto. In que-sfultimo anno le principali espor-fazioni dell'Italia nell'Iran sono state: cemento (per mezzo milione di rial), derrate conserve alimen-tari consumate in gran parte dai connazionali (116 mila rial;, tes-sufi di cotone (356 mUn rial con- tro 82 milioni dalla Russia), tes- sati misti di lana e cotone (259 mila rial), oggetti d'abbigliamen- to confezionati (224 mila rial),macchine di tutte le specie (13Qrial: fmort. Anno Import, e sport. deii'AngloIranian 1926-27 726 460 597 1931-33 631 708 1.017 1934-35 648 513 1.396 19Z5-36 803 646 1.296 1936-37 866 677 1.568 Nel 1936-37 il volume di commercio estero risultava cosi distribuito per paese: il 3B,4S per oento del commercio totale persiano con la Russia, il 81,25 per cento " con la Germania, il 10,28 per cento con gli Stati Uniti, l'8,17 per cento con l'Inghilterra, il 7,5 per cento con le Indie Inglesi, il 3 per cento con il Giappone, il 8,27 per cento con la Svezia e il 18,10 per cento con gli altri paesi. E l'Italia? Ho voluto dare quest'ultima statistica soprattutto per correggere mila rial), tessuti di seta (51 mila rial), carta, bevande, per un valore totale di appena rial 2.093.819 Sempre per l'anno '36-37 le esportazioni dell'Iran in Italia sono state: tappeti (per SIS mila ria!), oppio (820 mila), legnami (45 mila), uva secca (64 mila), lavori in argenteria (11 mila), per un valore totale di 560 mila rial. A parte vanno considerate, naturalmente, le esportazioni di petro Ho dell'Anglo-Iranian che per lo stesso anno sono risultate per noi di 399.667 tonnellate col valore dì quasi 75 milioni di rial. La discesa delle nostre esportazioni nell'Iran è dimostrata dal seguente confronto a cifre tonde: oltre 29 milioni e mezzo di rial nel 1925-26, 7 milioni e mezzo nel '33-34,8 milioni e mezzo nel 'S4-S3, 8 milioni e mezzo ancora nel '35-36, t milioni appena, cifra davvero irrisoria,' nel '36-37. Ciò ci dà tanto maggior amarezza in quanto noi siamo stati fra i primi a portare contributo al risveglio della Persia, inviando lassù trattori e fornendo all'agricoltura persiana sementi di frumento resistenti al parassita cagione di tante carestie. Bisogna riconoscere però che molte sono le difficoltà, la doppiezza orientale e le decisioni governative dirette apposta a scontentare gli stranieri. Ci sono Governi che, per mantenere posizioni politiche, sostengono in perdita le loro posizioni commerciali in Persia, ha Cekoslovacchia atessa, ohe manteneva con alti stipendi a Tehran uno stuolo di sessanta tecnici ed ingegneri, lo faceva — si dice — per conto della Russia, ha Skoda è riuscita in tal modo a vendere all'esercito dello Scià 180 carri armati di vecchio modello. Ci sono rappresentanze commerciali a Tehran che, sconfitte cento volte, ritornano all'attacco per la 101* volta e riescono. Ma, tirate le somme, poco o nulla guadagnano. Botto il rispetto puramente commerciale e nelle condizioni attuali non pensiamo che ai sia da fare,- e molto, per ora nell'Iran. m . Monopoli su vasta scala ha Russia che viene in testa per volume e valore di scambi, ha sempre goduto anche prima della guerra di tale posieione di privilegio grazie al favore delle comunicazioni ohe la mette alle porte di casa dello Stato confinante. Ferrovie russe scendono dal Caucaso e dal Turchestan e pure piroscafi sovietici scendono da Baku alla costa del Mazanderan. Per contro, sino all'apertura in questi giorni della Trar.siraniana, vie di comunicazioni brevi e facili non esistevano fra Tehran e il resto del mondo. Fin dal lontano 1910 la .Russia esportava in Persia per 219 milioni di rial e importava per 262 milioni. I rapporti commerciali hanno ricevuto nuovo impulso dal 1988. Ma è chiaro che la Russia non vede di occhio favorevole il programma dello Scià per l'autarchia, Continua riducane sono destinate a subire infatti le esportazioni russe di cotonate zucchero ferro. A Tehran funzionano una fabbrica di montaggio per aerei (tutti gli apparecchi, quasi duecento, dell'aviazione iranica so no di produzione inglese), e un arsenale militare, come pure a Buitanabad, per i fucili e le armi automatiche leggere. Nel quadro dell'autarchia bisogna pure mettere le fabbriche di birra. Il oommeroio, con grande disappunto deg'i ebrei e degli armeni, è passato ver la quasi tota'ità velie mani dello Stato che ha istituito i mo"Qppli. Il monopolio dei tabacchi apporta 130 milioni di rial all'anno, quello dell'oppio SS milioni, que'lo dello zucchero e del tè 140 milioni destinati alle spese di costruzione della ferrovia. Sono .stati istituiti recentemente i mo, napoli dei cereali, del'e cotonate, Mia frutta secca, ho Stato ha esteso i monopoli persino al com ! meroio delle macchine varie, de"e j a"'°> dei Vezzi di ricambio, dei j Pneumatici, ho 8tato in tal modo '.viene ad avere in mano i quattro [quinti del commercio di esporta'zione e «no buona metà di quello d'importazione. E lo Stato o lo Scià *ono pure i proprietari delie nuo've fabbriche, dei nuovi impianti, ae-«'» zuccherifici, delle miniere, [, Concludendo possiamo fissare il auadro economico-commerciale dell'Iran come segue: duello rus «o-tedesco per l'accaparramento del mercato persiano e r.et'o pròa,wnma autarchico dello Scià, \ Antonio Lovato Uno degli otto zuccherifici costruiti ultimamente nell'Iran

Persone citate: Antonio Lovato