DIETRO LO SCHERMO

DIETRO LO SCHERMO DIETRO LO SCHERMO Un esempio da imitare per un'opera di cultura ■ Le insidie dei numeri telefonici • Il cinema in Ispagna - Dall'epica lotta del caffè all'insalatina imbalsamata. AncTie quest'anno si avrà à Milano una serie dì visioni retrospettive; e anche quest'anno ciò avverrà ad iniziativa del Cine-Guf milanese, nel teatro della G.I.L. A furia di sentir borbottare, di veder scrivere, di udir sentenziare questo e quello sull'utilità di creare anche in Italia cineteche, e via dicendo, quei bravi, animosi, intelligenti ragazzi hanno deciso: facciamo da noi; e da due anni un cordiale consenso accompagna le loro meritorie fatiche. Il « cartellone » della stagione che sta per iniziarsi comprende, tra i film italiani. Sinfonia satanica, con Lido Borelli, Gli ultimi giorni di Pompei (1913), La nave di Gabriellino D'Annunzio; e fra gli stranieri La nascita d'una nazione (1914) di Griffith, Il gabinetto del dott. Caligari (1920) di Wiene, Femmine folli (1923) di Stroheìm, I Nibelunghi (1923) di Long, Entr'acte (1924) di Clair, Satie e Picabia, Nana (1928) di Renoir; e parecchi altri film. Questi sono spettacoli che, riferendosi a un gusto cinematografico, e a un desiderio di cultura idem, si rivolgono per definizione a un pubblico scelto, tanto attento quanto preparato; insomma, a un pubblico parecchio intelligente. Ma io ho l'ingenuità di essere convinto che questo pubblico è molto più numeroso di quel che si creda; e di fronte a iniziative del genere ha soltanto bisogno di essere dapprima adunato, e poi non deluso. Basterà cioè che s'imponga una confortante regolarità di spettacoli; e che questi nascano da una scelta oculata. L'anno scorso anche da noi un gruppo di giovani tentò un'impresa un.po' analoga. Ne feci qui un cenno, di poche righe; sono ben contento d'averlo fatto; ma per parecchi giorni mi\ giunsero lettere e telefonate di chi voleva essere più ampiamente in formato, di chi non avrebbe voluto perdere nessuna riunione, e più d'uno si sarebbe mosso da piccole città dei dintorni. Quest'estate, a Venezia, là serata retrospettiva, da tempo richiesta, ci giunse ottimamente allestita; e fu uno schietto successo, anche se il programma — antologico — sarebbe potuto essere più agile e vario. C'è un desiderio, in determinati ceti del pubblico, di vedere e di rivedere, di stabilire raffronti, di poter finalmente conoscere ciò di cui si è costretti soltanto a leggere o ad ascoltare. Quel desiderio non sarebbe certo sufficiente ad alimentare una sala che esclusivamente vi si dedicasse, con tutti gli interessi e i pesi dell'esercente privato; ma perchè l'iniziativa del Cine-Guf di Milano non potrebbe estendersi, in collaborazione con gli altri Gufi Si avrebbe un'alternarsi di scambi e di intese che s'accaparrerebbero ogni simpatia; e per avere lo stesso meritato successo che l'iniziativa milanese incontra sul suo cammino, basterebbe imitarla anche per la scelta degli orari di proiezione. I pochi tentativi sono sempre da noi infatti avvenuti in ore) da sfidare parecchie buone volontà. Qualche rara volta al pomeriggio del sabato; ma più frequentemente al mattino delta domenica. Ora, queste visioni retrospettive, bisogna poterle porre sul piano degli altri spettacoli: dare cioè loro un ritmo serale, giovandosi d'una sala adatta. (Teatri della G.I.L., di un Dopolavoro importante, ecc.). Enti ed istituti hanno da tempo posto nei loro programmi la o te conferenze cinematografiche, costrette per forza di cose ad esaurirsi ognuna nei rituali cinquanta minuti, tutt'al più con qualche dia cibPnIzncridcgpctdancI positiva. Quale miglior opera di ; cultura cinematografica di quella 1 offerta da una bene inquadrata, ben presentata visione di film che davvero contino nella storia del cinema, * * Diamanti è il titolo del film trat- to dal romanzo «A bocca nu- \ da» di Salvator Gotta; se ne è|iniziata la lavorazione in questi j giorni, per la regìa di CorradojD'Errico, con Doris Duranti, Geni-\ma Bolognesi, Laura Nucci, Enri-1 co Glori, Lamberto Picasso; pro-iduzione «Alfa-Film», che ha nel [frattempo finito Piccoli naufraghi Adl Calzavara. — Per alcune delle' ultime inquadrature de La vedova]l'architetto Valente ha fatto sor-j gere a Cinecittà -gli arancioni eiL^"-"^^L-!"?:™6..? i!e!!f -hi , tane che s'affacciano su di un rio veneziano; e così anche il film di Alessandrini («Scalera-Fllm») sta per passare al montaggio. — SI sono iniziate le riprese de L'albergo dell'amore, di Gino Valori, con Maria Denis e Antonio Centa; e Carlo Campogalliani dirigerà Montevergine, con Amedeo Nazzari. Leda Gloria e Drla Paola. — Orgia di sole, dalla commedia « Dejeuner de soleil » di Birabeau, sarà diretto da Mario Mattòli con Elsa Merllnl, Vittorio De Sica, Giuditta Rissone ed Enrico Viarisio. — La montagna di fuoco, il bel documentario a colori ripreso al cratere del Vesuvio e a Pompei, già noto ai nostri pubblici per la distribuzione che ne fece l'Istituto L.U.C.E., è stato proiettato con vivo successo alla Radio City di New York. * * Poieii produttori americani. Da mille insidie, devono guardarsi. E continuano a comunicarcelo con parecchi sospiri fra le righe, (in troppo sicuri d'ottenere tutta la nostra pietà, o almeno tutte le nostre commiserazioni. L'ultimo pericolo, secondo loro, è quello dei numeri telefonici. Quando in un film s'ha da dare un cognome a un personaggio; e quel personaggio deve ricevere una telefonata; e il numero del suo telefono deve essere detto, rivelato, pubblicato in una battuta: come essere tran- quitti, che in nessuna città o cittadina di nessun Stato Unito non esista un tale che abbia per disavventura quel cognome, e poi ancora un apparecchio telefonico proprio con quel numero? Di qui la necessità, dicono, di lunghe o lunghe ore, impiegate da un personale « -specializzato » nello spulciare elenchi ed elenchi telefonici. Ma perchè, direte voi. O ingenui, perchè quel tate, non appena si sente mentovato in un film, e con sé mentovato ode il suo telefono, affé, quello al buio deve certo mettersi a urlare « Non sono io »; e poi, il mattino, deve certo correre da un avvocato, per far richiedere alla Casa editrice danni di milioni e miliardi di dollari, come già è capitato. Diventa proprio sempre più difficile, fare dei film. E lo sarà ancora di più quando, per gli stessi motivi, di ogni personaggio si vorrà dare a ogni costo data di nascita, paternità, maternità, indirizzo. '-* * Come vive il cinema in Ispagna? In un primo tempo, non appena scoppiata la guerra, non si ebbero più nuovi film, l'esercizio visse di riprese, sfruttando le copie esistenti. Ma poi, nelle regioni nazionali, le stesse copie vennero rintracciate, ne fu disciplinata la distribuzione ad opera di agenzie che rapidamente si ricostituirono. Nel frattempo i Paesi fornitori di film avevano deciso di soprassedere all'Invio di nuovi, e di rinunciare al recupero di quelli già esistenti nel territorio; perciò l'esercizio continuò a vivere di ripetute riprese, con qualche apporto di sporadiche importazioni, le quali ebbero però ben presto un regolare sviluppo. Per la proiezione di film stranieri nella Spagna nazionale sono Indispensabili permessi d'Importazione, che regolano le riduzioni, 11 noleggio, i pagamenti, ecc.; e i compensi sono effettuati in clearing, con varie forme di depositi in conto corrente. Se nelle regioni del nord l'esercizio cinematografico è stato provato, nelle altre regioni ha presto raggiunto un impulso assai notevole, In parecchi casi con « punte » superiori all'anteguerra, per l'avvenuto aumento della popolazione, per il benessere apportato dalla creazione di nuove industrie e di nuovi commerci. Alcuni produttori, facenti capo a Benito Perojo, hanno stretto accordi con gli studi di Berlino, dove hanno avuto la collaborazione di Froelich; cosi 11 Perojo vi ha prodotto un Barbiere di Siviglia che vedremo presto anche in Italia; e Florian Rey una Carmen de Triana, Attualmente il Rey è a Berlino per I un'Aiclta, e il Perojo sta trattan- ; do con gli studi romani per una 1 sua ulteriore produzione. * * VARIE. - Le campagne di Kit chener al Sudan, culminate nella battaglia di Omdurman, saranno - rievocate in un grandioso film a - \ colori di Korda; e per II ladro di è|Bagdad, un altro filinone a colori i j dello stesso Korda, i protagonisti ojsura„„0 Vu'ian Leigh, Conrad -\veidt, Subii e John Hall. — Henri -1 jertnso>!, il più fecondo soggettista -ie sceneggiatore francese, sta per l [abbordare la reijìa, con un film A del quale egli stesso sta naturale' mentf) preparando soggetto e scea] neggiatura. — E' già in avanzata -j lavorazione Hotel Imperlale, diretiL d„ Bobert Fi0rey; sarà l'esordio hi americano di Isa Miranda, al fianco di Rag Milland e Reginald o i a I n e . n . l l , a n i a E n n a i n a ; e Oiven. —La. Warner produrrà in Inghilterra quindici film per un costo complessivo di tre milioni e mezzo di dollari. — Contro il consumo del caffè (leggi: contro l'importazione del caffè brasiliano negli Stati Uniti) si sta svolgendo da qualche tempo una pertinace campagna da New York a San Francisco: c la campagna ha creduto di giovarsi anche di parecchie battute più o meno abilmente intercalate nei dialoghi di parecchi film (si, quella del cinema è una grande arte). Risposta brasiliana: veto di censura ai primi due nuovi film americani in arrivo; e minaccia di vietare totalmente l'importazione del film di Hollywood, se quella campagna non sarà prontamente fatta cessare. — Culinaria filmistica. Le migliori scene notturne appaiono quelle girate, con opportuni filtri, tra le ore tredici o le quattordici, in pieno sole; e per la ripresa di un interno (pranzo di gala, ecc.) la tenera insalatina che doveva apparire nelle coppette di cristallo, e quasi in primo piano, fu cosparsa d'un velo di vernice trasparente, perchè, durante prove e riprove, il calore delle lampade non la facesse sùbito avvizzire, m. or. ...e Rita Hayworth, una recluta della Columbia nazi (1914) di Griffith Il ga Jutta Freybe, una nuova recluta dell'Ufa...