Celeste Capuana al Guf

Celeste Capuana al Guf Celeste Capuana al Guf Celeste Capuana possiede due doti, essenzialisslme nella pianistica, il temperamento e il tocco. Un tocco energico e vellutato, Incisivo e piacente. Un attacco deciso e non violento, che reca l'impeto dei tendini e dei nervi e l'espressione patetica, che può significare una numerosa graduazione di sentimenti e di immagini. Un temperamento drammatico, che rivive l'opera d'arte e la rappre- senta nella sua più intima intensità. Ha anche ciò che dicesi una buona scuola, cioè una buona tecnica; questa la si vorrebbe talvolta più nitida, dove più intricato nella composizione è il giuoco delle parti. E' una pianista spontanea, senza artificli, senza malizie, che s'abbandona alla poesia e al bel suono. Cominciò con alcuni pezzi del Settecento e fu ammirevole nell'eleganza non svenevole, nella stilistica. Le antitesi clavicembalistiche del piano e del forte le ottenne sul pianoforte con una perfetta dosatura della pesantezza. Affrontata la 110 di Beethoven, la svolse con molta severità, cantando da grande artista l'Adagio ma non troppo. In pezzi brillanti, pittoreschi, ardui, di Respighi, di Cilea, di Debussy, di Liszt, mostrò una ricca varietà di risorse. Fu giustamente apprezzata e applaudita dal pubblico del Guf. d a. d. c.

Persone citate: Beethoven, Capuana, Cilea, Debussy, Liszt, Respighi