Dopo il superbo successo di "Torino e l'Autarchia

Dopo il superbo successo di "Torino e l'Autarchia Dopo il superbo successo di "Torino e l'Autarchia Un brillante bilancio ■ Il più ambito dei premi: l'elogio del Duce - L'interesse dei visitatori stimolato dalle innovazioni in tutti i campi della produzione ■ Una nuovissima fibra tessile -1 pesci, animali a sangue freddo, forniranno il materiale per riscaldarci i e i e : o . e a a e La Rassegna « Torino e l'Au-1 qP C tarchla » ha avuto un sol mese di vita ma anche cosi breve periodo è stato sufficente a creare nella cittadinanza un vivissimo interesse per questa manifestazione ideata e realizzata dalla Federazione per mett.ere in rilievo l'apporto dato in tutte le branche della produzione, dalla Città e dalla Provincia, alla battaglia per l'indipendenza economica. L elogio del Duce ha coronato il successo di questa Rassegna che, inaugurata dal Segretario del Partito nel nome del Duce, ha visto poi Principi, Ministri, personalità, industriali, tecnici italiani e stranieri e folle considerevoli di lavoratori d'ogni categoria; rurali, meccanici, artigiani, ecc., e colonne e colonne di studenti. Il grande Palazzo della Moda che ha visto tanta e tanta animazione, è ora deserto, muto. Ma cosi rimarrà solamente per i mesi invernali: a primavera, quando verdi foglie ridaranno nuovo fascino al parco del Valentino, la Rassegna, per l'alta concessione del Duce, si riaprirà, tornerà a rivivere. Gli organizzatori e con essi tutta la cittadinanza sperano che a coronamento di un desiderio replicatamente espresso in ogni riunione, la Rassegna abbia allora 'onore di segnare nel suo libro 'oro quale primo visitatore il Due, il Condottiero di quella battalia autarchica le cui nuove mete aggiunte la Rassegna stessa meterà in rilievo. Ora, in questo periodo di sosta, di raccoglimento per preparare la nuova Rassegna — mentre la scienza continua studi e ricerche che l'industria, l'agricoltura l'artigianato e il commercio applicheranno in sede autarchica — Torino ricorda, non senza un giusto orgoglio, il successo ottenuto dalia passata Rassegna. Successo di visitatori, poiché ben 250 mila persone sono passate nelle sue sale, successo che diremo di curiosità per il pubblico profano che ha visto documentata la vista applicazione di prodotti nazionali in sostituzione di altri prima importati, la creazione di nuovi sistemi di lavorazione e di produzione che tendono ad affrancare particolarmente la nostra industria dall'estero. Il grande salone della Fiat, con la sua chiara esauriente dimostrazione dell'applicazione di principi autarchici in tutta la sua vasta produzione; la presentazione di nuovi vegetali nostri da cui estrarre la cellulosa, il campionario di fibre nazionali che particolari procedimenti chimici rendono atte alla creazione di tessuti schiettamente autarchici, i numerosi prodotti farmaceutici nostri, la creazione della gomma sintetica, degli esplosivi, dei carburanti, dei colori e vernici, di tutto insomma quanto prima giungeva a noi da oltre frontiera, ha dato la misura ai visitatori di ciò che scienziati, tecnici, industriali e lavoratori torinesi fiossono ottenere con la tenace voontà e genialità nostra. Fra i tanti prodotti esposti, uno ve ne era nell'arte conciaria che vogliamo ricordare: la preparazione delle pelli del pesci per farne scarpe, borsette da signora, cinture, od altri ornamenti a completamento di quella tipica Industria della Moda che a Torino, per volontà del Duce, ha trovato il terreno più propizio al suo sviluppo. Ma alla concia di pelli di pesci vogliamo ora accennare per riferirci alla possibilità di trarre da esse una nuova fibra tessile che arricchirà le nostre possibilità autarchiche. I miracoli che compie la chimica permettono di assicurare nel modo più assoluto il rifornimento di tante fibre tessili in sostituzione ad altre importate, quante ne occorrono alla nostra industria per il consumo interno e per le esportazioni. Da qualsiasi materiale, anche il più eterogeneo, il tecnico, se vuole, potrebbe trarre fibre tessili. Forse anche le rocce, se disgregate, servirebbero mercè sua a rifornirci di abiti. Ma in qual misura tali procedimenti vengono ad incidere sul costo del prodotto? Questa domanda ci facevamo esaminando campioni della nuovissima fibra, sulla quale si fondano grandi speranze per contribuire alla soluzione integrale del problema autarchico nell'industria tessile, e ci veniva risposto da un tecnico che in questo caso la spesa era minima. Si tratta di una scoperta che ha avuto appena ora esperienze di laboratorio ed i cui campioni di materia prima, di fibra disintegrata, di tessuti embrionali abbiamo guardato con curiosità, poiché ricavati dalla pelle dei pesci. Più o a e è a e i mdqLdtftrlesndcddroaleccloileeMpmeriltclenzbtC«vfrAprpbmrtldqstlltrvmlfVsgncmnsctdPUtdggmslrPziTci scrnmppcnpMfmmcOsRgpgra3tcavati dalla pelle dei pesci. Più perfezionati, completi, essi appari- ranno alla Rassegna autarchica che si inaugurerà a primavera. Ab biamo recentemente parlato di uno stabilimento che appunto si è dato alla concia della pelle dei pesci. Ora per confezionare — come si è detto — scarpe o borsette si adopra solamente il «-fiore » della pelle, e cioè la superficie squamata; il superfluo spessore che renderebbe tali pelli meno malleabili si raschia fin che occorre. E' appunto j questa parte che ora si getta via svdlttefuccli s 1 quella che contiene fibre lunghissi- a a e a a me di una resistenza del 0,25 più della seta naturale, e di un peso quattro volte inferiore alla lana. La lunghezza della fibra corrisponde alla lunghezza del pesce, dalla testa alla coda. Dove trovarne di fiiù lunghe quando si pensi alla unghezza dei merluzzi e dei dentici, sui quali, come sul pesce burro e sul palombo, sono state fatte le esperienze? Ma ve ne sono forse altri, quali ad esempio il tonno, non ancora sperimentati, e che daranno fibre ancora più lunghe. Con procedimenti chimici e meccanici, da un chilogrammo di pelle di pesce si ottiene dall'80 all'85 % di fibra. Nessuna materia può dare un rendimento maggiore, ci osservava 11 tecnico 11 quale ci assicurava che da questa pelle di pesce così trattata, si ricava il 110 per cento. Ed ecco in quale misura. Su un chilogrammo si ha il 20 % di acqua, il 60 % di fibra, il 20 % di « fiore », e cioè superficie atta alla concia ed alla confezione di pelletterie. Ma i procedimenti chimici per la preparazione della fibra, procedimenti che ci dicono semplicissimi e relativamente di poco costo, farebbero aumentare dal 15 al 20 ; il peso della fibra stessa. Come si vede il pesce sarebbe in tal modo totalmente utilizzato: la carne come cibo, la pelle come pelletteria e come fibra tessile, le pinne e le squame per trarne una preziosa vernice. Ma ritorniamo alle fibre: ne abbiamo visto dei batuffoli di vario tipo, morbidi, caldi come la lana. Che proprio gli animali cosi detti «a sangue freddo » dovessero servirci l'occorrente per ripararci dal freddo non avremmo osato pensare. Eppure sembra che cosi sia. Abbiamo avuto fra le mani una pelle di pesce disseccato. Il togliere la pelle a questi animali è semplicissimo: si sbucciano come una banana. Ora fra la cosi detta prima pelle e la restante si vede chiaramente la fibra formare cosi naturalmente un tessuto. E poiché la pelle ha un maggior spessore dalla parte della testa si possono qui ricavare da quattro a cinque strati da cui trarre la fibra mentre a due o tre si riducono alla coda. La disintegrazione è stata, nello stadio attuale sperimentale, fatta a mano, ma portando la lavorazione nel campo industriale dovranno essere studiate e costruite macchine atte a compiere questo lavoro. Questa macchina è già in fabbricazione; il tecnico Achille Vistarini, a cui è stato affidato questo compito, è quello che ci ha spiegato le caratteristiche di questa nuova fibra. I campioni di tessuto che ci sono stati mostrati, sono, come si è detto, embrionali, essi stanno solamente a dimostrare la possibilità di tessere questa fibra e a comprovare come essa sia suscettibile di ogni colorazione. Visite di commercianti Nei giorni scorsi la Rassegna dell'Autarchia è stata visitata dai Presidenti e dai Direttori delle Unioni fasciste dei Commercianti del Piemonte. Le attraenti sale della Rassegna hanno formato oggetto della più viva attenzione degli esponenti del commercio piemontese, a cura dei quali sono state organizzate delle visite collettive con l'intervento di numerosissime ditte delle rispettive Provincie. La Giunta della Federazione nazionale del Commercianti in droghe e coloniali, riunitasi a Torino sotto la presidenza del comm. Francesco Fabbriani per i suoi lavori ordinari, ha pure visitato la Rassegna autarchica. I componenti della Giunta si sono resi attentamente conto del conte nuto dei vari settori della superba mostra, interessandosi nel mo'Jo più vivo ai prodotti ed ai nuovi processi di fabbricazione autarchica-anche in vista delle applicazio ni che alcuni d'essi possono avere per le attività del ramo nrodcfaBl'foLnpgptarvoEvdrapeBdl'cztupcoazalalel'codretrtacni zdmlirndndutpsutptlasogdcsAtardtococgrnnSpluisaAvagu

Persone citate: Achille Vistarini, Duce, Principi

Luoghi citati: Piemonte, Torino