La portata politica delta visita

La portata politica delta visita AA Doe Nel Salone de "La Stampa I trattati di pace nella conferenza di S. E. Baslianini Sua Eccellenza Giuseppe Bastianini, Sottosegretario al Ministero degli Esteri, ha inaugurato ieri il corso di conferenze organizzato dal Salone de « La Stampa », d'intesa con l'Istituto di Cultura Fascista. Inaugurazione solenne, e per l'alta parola dell'oratore che s'era proposto di illustrare / trattati di pace - Quel che erano e quel che sono, e per le personalità Intervenute, tutte le personalità convenute ieri a Torino per la visita alla Mostra dell'Autarchia e per i convegni dei Commercianti e degli Agricoltori, raccolte intorno aile massime gerarchie e autorità provinciali. Accolto col Saluto al Duce, all'ingresso, da una centuria del nostro Gruppo Fascista « Sandro Sandri », ricevuto dal Direttore e dal Direttore Amministrativo del Giornale, salutato con un cordiale e deferente applauso dalla elettissima folla che gremiva il salone, tutto un bagliore, S. E. Giuseppe Bastianini ha iniziato la conferSnza ponendo in chiaro i dati del suo assunto e riassumendoli nella conclusione cui intendeva giungere, questa: t trattati con i quali si concluse, diciannove anni fa, la guerra mondiale hanno cessato dì essere e anche di apparire gli elementi basilari ed informativi della comunità internazionale. La riunione di Monaco, quali siano o non siano i suoi sviluppi immediati, segna Cintelo di un nuovo periodo storico in Europa, informato a principi del tutto differenti da quelli che nei trattati del 1919 avevano trovato estrinsecazione. Versaglia non è « pace » « Quei trattati — ha aggiunto l'oratore —■ non avevano, come i popoli si attendevano dopo essersi combattuti, ristabilito la pace. Non avevano, anzi nemmeno costituito una premessa di pace, se con questa parola si vuol indicare sia la fine di uno stato di guerra, sia l'inizio di un periodo di armonica convivenza, o almeno di non ostili relazioni fra paesi diversi. Ora la parola « pace » è bensì scritta in francese e in inglese sulla copertina dei trattati che posero fine alla guerra mondiale, ma giammai è passata nell'uso comune. Il trattato di Versaglia fu definito in tutte le maniere, ma nessuno osò mai chiamarlo la « pace » di Versaglia. Il Santo Padre, parlandone nell'Enciclica « Ubi Arcano Dei » del dicembre 1922 deplorava, iniziando il suo Pontificato, « una pace artificiale fondata sulla carta... cìig ha aumentato e quasi legittimato lo spirito di rancore e di vendetta ». E tale altissimo giudizio si incontrava con altri del tutto simili apertamente gridati da Mussolini, che non aveva mai cessato dalle colonne del Suo giornale di ammonire i responsabili di tale artificio, prevedendo ad uno ad uno, a.distanza di anni, quegli avvenimenti ai quali tutti abbiamo assistito ». Cosa fossero, dunque, questi trattati, e nel loro spirito e nella lettera e perchè siano mancati allo scopo, S. E. Bastianini indaga poi, considerando la « forma mentis » delle democrazie europee imperiali e capitalistiche che dei trattati tentarono di fare non una base del ristabilimento, con romana « aequitas », di una pace durevole, ma la base di una pace « coatta », e della miseria e della servitù permanente dei popoli non egemoni. I mezzi usati? L'ideologia della pace perpetua, il sistema della sicurezza collettiva, la Società delle Nazioni. Mezzi che condussero alle soglie d'un'altra guerra — alla fine del settembre passato — non certo di proporzioni minori che quella mondiale, e che sarehbc scoppiata se il Capo del Fascismo non fosse intervenuto e se il Fuhrer della Germania non avesse aderito al Suo appello. A Monaco, dunque, senza guerra, si è rifatta la carta dell'Europa centrale, non soltanto ma si è creato un clima diverso da quello che preesisteva gettando nel cestino le vecchie carte con le quali si era preteso di fermare la storia al 1920. Ed allora, quale del contenuto di quelle carte conserva ancora un valore sostanziale o formale ? L'indagine di S. E. Bastianini qui si fa serrata; a uno a uno, il trattato di Versaglia — e la rina scita rapida e decisa della Germa nia; e la revisione territoriale non bellica nei riguardi di uno Stato che fu la più strana e arbitraria costruzione di quel trattato di pace, la Cekoslovacchia; e la sola zione della controversia ungaroslovacca — il trattato di Trianon, quello di San Germano, quello di Neuilly, e il più fragile e il più disgraziato di tutti, il trattato di Sèvres ch'ebbe vigore per men di tre anni, vengono successivamente sviscerati dall'oratore, dalle loro cause ai loro effetti, fino alla convenzione degli stretti firmata a Montreaux il 20 luglio 1936, che appare ormai come l'esplicita condanna del sistema della sicurezza collettiva. Circa la crisi cekoslovacca, dal punto di vista italiano, rileva l'oratore, si può affermare senza timore che la soluzione della crisi stessa è avvenuta nel quadro di quelli che sono sempre stati i principi della politica estera dell'Italia; principio della nazionalità che presiedette alla stessa formazione del Regno e all'entrata nella guerra mondiale e principio Mussoliniano della revisione pacifica dei trattati mediante accordi diretti delle parti e dei Capi responsabili, all'infuori di soluzioni di forza e di interventi dell'organismo societario. Del pari decisiva è stata l'azione del Ministro conte Ciano nella soluzione della controversia maglaro-cekoslovacca, 1 cui termini ed il cui svolgimento sono ampiamente tratteggiati dall'oratore. Le conclusioni, infine? La prima adunque, enumera S. E. Bastianini, è che i trattati di pace preparati ed imposti allo scopo di trasformare in stato di diritto uno stato di fatto favorevole ai loro compilatori creato da contingenze, combinazioni e circostanze transitorie, non raggiunsero lo scopo. La seconda, più grave, è che all'adattamento di quei solenni do cumenti, o meglio al loro aggior namento in armonia con le neces sita politiche sociali ed economiche delle Nazioni ad esse legate, non si volle mai amichevolmente consentire e che per tale incomprensione gli avversari della revisione pacifica furono costretti ad assistere alla disgregazione, pezzo per pezzo, della loro opera subendo tutti i danni materiali e morali di essa. La terza, più importante, è che i problemi illusoriamente risolti dopo la guerra con criteri punitivi e ih dispregio alle leggi naturali, secondo le quali i popoli non cessano dal progredire, sono oggi tutti sul tappeto, accresciuti da quelli che sono sorti per gli errori accumulati nel ventennio, e dalle questioni nuove che si manifestano in conseguenza dello sviluppo di potenziale dei Paesi che si erano voluti sacrificare. La terza di queste conclusioni tocca materia incandescente che dovrà prender forma e sulla quale il Destino chiama ancora una volta la mano dell'Artiere insonne che da Palazzo Venezia veglia alle sorti d'Italia. . Verso la benefica pace romana «Il giorno è venuto — s'avvia alla fine l'oratore — in cut nelle coscienze dei popoli ed anche nelle menti di chi li governa, si constata un travaglio che ha il carattere di una revisione di tutti. i concetti morali sociali e giuridici finora accettati od imposti alla Società umana. Sono i fermenti - del Fascismo che, penetrati nonostante tutto, negli strati anche più proZonati delle Società Nazionali, riconducono queste a norme di vita meno astratte ed a considerare perciò una formulazione nuova di quelle norme che regolano i rapporti internazionali. Il Fascismo, che ha rifiutato di riconoscere la pretesa d'immobilizzare la. storia, respinge l'altra pretesa che si possano imporre obblighi generali concepiti in funzione degli interessi particolari di uno Stato e combatte il concetto dell'uguaglianza giuridica, quel dogma della Lega delle Nazioni per il quale l'Italia e l'Abissinia furono poste sullo slesso piano dinanzi al Sinedrio Ginevrino. « Il tempio della arbitraria giustizia eretto nella città di Calvino,, quasi ad onorare l'autore della rivolta anliromana, resterà a simboleggiare, con lo squallore dei suoi fastosi ambulacri, la vacuità dì quelle concezioni che, se il Fascismo italiano e romano non fosse sorto avrebbero condotto l'umanità a rinnegare nel più basso calcolo utilitario e materialistico ogni ideale ed ogni fede. « E Mussolini dopo ai;er dato all'Italia l'Impero ed agli Italiani la certezza di ricominciare a fare la storia, darà così al mondo la benefica pace che la romana « aequitas » assicura ». Cessata l'ovazione che, più volte riaccesasi, ha coronato la stupenda orazione, cessate le ripetute ed entusiastiche acclamazioni al Duce, S. E. Bastianini, con la guida del nostro Direttore e del nostro Direttore amministrativo, ha visitato gli impianti del Giornale, sostando particolarmente davanti a quelli modernissimi della telefotografia e della telescrivente, e compiacendosene. Quindi, accompagnato dal Direttore, s'è recato a Casa Littoria, qui ricevuto dal Segretario Federale, con il quale s'è a lungo e cordialmente trattenuto, elogiando ed ammirando l'efficienza del Fascismo Torinese dal Federale stesso illustratagli; ed infine ha reso reverente omaggio al Sacrario dei Caduti per la Causa. Il Ministro Pirow sarà questa sera a Roma Roma, 26 novembre. Domani sera giungerà a Roma il Ministro del Sud Africa, S. E. Pirow. La sua permanenza a Roma sarà breve. Ripartirà lunedì sera. Si crede che egli sarà ricevuto dal Duce e dal Conte Ciano. S. E. Pirow è uomo di primissimo ordine nel senso pieno della espressione. Avvocato valente, ha iniziato la carriera politica facen-, do il Ministro della Giustizia. E' poi passato alla Difesa, ai Trasporti e ai Porti. Oggi mantiene il primo Dicastero con l'aggiunta dell'altro del Commercio e Industrie. Energico, volitivo, è uno sportivo attivissimo. Adora l'aviazione ed è pilota. A parte altri eventuali obiettivi, egli viene a Roma con lo scopo di migliorare le relazioni commerciali fra il suo Paese e il nostro. Molto ci sarebbe da fare nel campo dei traffici italo-africani, an che perchè -nel Sud-Africa vivissime sono le simpatie verso l'Italia di Mussolini. S. E. Bastianini parla nel salone del nostro Giornale La manovra giapponese a Hong Kong è riuscita Ora che hanno le spalle appoggiate al confine della concessione inglese, i nipponici aspettano l'urto dell'esercito cinese Commenti inglesi Londra, 26 novembre. Il corrispondente da Roma del Sunday Times, dando notizia dell'arrivo del Ministro sud-africano Pirow, dice che nella Capitale italiana si ritiene che egli avrà dei colloqui con il Capo del Governo e col conte Ciano. Il giornalista prosegue scrivendo: «. « Si ritiene generalmente che nel corso di tale discussione si parlerà della situazione africana in relazione al progetto di ridistribuzione coloniale, del quale il signor Pirow si è occupato durante il suo viaggio in Germania. Si ritiene inoltre che il signor Pirow possa cogliere l'occasione durante la sua visita a Roma di sollevare alcune questioni commerciali, riguardanti i traffici fra Italia e Sud-Africa. Si ritiene per esempio che si discuterà la possibilità di aumentare le importazioni di carni, lane e minerali, mentre in compenso il Sud-Africa importerebbe maggior numero di prodotti tessili italiani ». Il corrispondente dello stesso giornale da Berlino, occupandosi della visita colà fatta dal signor Pirow, dice che egli, nel corso delle conversazioni avute con i capi del Reich, ha trattato tre argomenti: le richieste tedesche per la restituzione delle colonie, lo stato della popolazione tedesca nell'Africa sud-occidentale, ed 1 rapporti commerciali fra il Sud-Africa ed il Reich. Quanto alla prima parte si ritiene che il signor Pirow abbia esposto ai Ministri tedeschi la possibilità di una sistemazione coloniale in base alla quale la Germaria riceverebbe parte del Carnerun, parte del Congo francese, parte dell'Angola, e parte dell'Africa sud-occidentale. Si ritiene che da parte tedesca si sia risposto che per giungere ad. una sistemazione soddisfacente per il Reich, anche la colonia del Tanganika dovrebbe essere compresa nei territori da restituire alla Germania. (Dal nostro Inviato) Hong Kong, 26 novembre. La bandiera del Sol Levante sventola da mezzogiorno di fronte a quella britannica lungo tutta la frontiera che separa il territorio della penisola di Kowloon, affittato alla Gran Bretagna, da quello cinese. L'occupazione, cominciata ieri sera in corrispondenza della baia di Mirs, è andata estendendosi durante tutta la notte e ora è quasi totalmente completata. Gli inglesi hanno ora di fronte non più le sbrindellate sentinelle nominalmente appartenenti all'esercito cantonese, ma piccoli posti formati da truppe del Mikado. Tutti gli ufficiali in fuga Soltanto al limite occidentale del confine vi era fino a stasera un gruppo di circa 1£00 soldati cinesi, costituito dai resti di quello che era il presidio dei forti di Bocca Tigris. Questi soldati dimostrano l'intenzione di opporre re sistenza ai nipponici, ma sono ormai praticamente circondati e si sa che scarseggiano di munizioni: è probabile che domani, se non si saranno arresi, sarà l'aviazione nipponica che si occuperà di loro La zona a nord della colonia britannica e alle spalle di Canton è così completamente liberata dalla soldataglia cinese che, dopo aver incendiata e non difesa la capitale della Cina meridionale, si era dispersa a sua est della stes sa Canton co.l doppio intento, di fare la guerriglia alle spalle delle truppe nipponiche, e di rifugiarsi a Hong Kong se il comando giapponese avesse deciso di fare, come ha fatto, una seria operazione di rastrellamento. Quest'ultima eventualità si è verificata appieno e con grande rctpidità: infatti in 48 o al massimo 7S ore i giapponesi avevano cacciato dalla penìsola gli ulti?ni resti delle truppe di You Han Mou. Non vi è stata battaglia, soltanto qualche scontro di importanza relativa, poca resistenza, salvo pel gruppo asserragliato a sud di Nantao, del quale si è già detto. Si calcola che oltre duemila cinesi siano caduti prigionieri; un altro migliaio si è presentato ai posti britannici che li hanno disarmati e internati in un campo di concentramento vicino a Fang Ling. Non tutti questi cinesi però si sono arresi e si sono lasciati disarmare pacificamente dalle truppe britanniche: vicino al ponte di Shataukok alcune centinaia di essi hanno cercato di superare di corsa il posto di polizia britannico, portarsi a sud del fiume, e di là sparare sui giapponesi vhe li inseguivano: tuttavia, il pronto intervento delle truppe lì ha indotti alla ragione. Si sa che tutti i cinesi prigionieri si lamentano di essere stati completamente abbandonati dai loro ufficiali: un intero battaglione aveva soltanto un ufficiale, un capitano; tutti gli altri erano fuggiti. E' presumibile che i rimanenti fuggiaschi si siano in parte travestiti da conladini e vivano nelle zone occupate dai nipponici, e un'altra parte sia riuscita a passare per le maglie delle tre colonne giapponesi e ora vaghi lungo la costa cercando di farsi aggregare alle numerose bande di pirati che abbondano sopratntto lungo, l'estuario del Fiume delle Perle. Scene pietose al confine L'occupazione da parte nipponica del confine non ha dato luogo ad alcun incìdente fra inglesi e giapponesi. Da parte britannica, ai è provveduto fin da ieri a rafforzare notevolmente i posti di frontiera mobilitando i « sihks » disponibili nella colonia e altresì portando alla frontiera reparti del reggimento metropolitano di Middlesex. Questo rafforzamento di truppe era destinato a controllare l'afflusso della popolazione cinese che cercava asilo nel territorio britannico e per disarmare le truppe cinesi che, incalzate dal nemico, abbandonate dai propri capi, disaminate e disorganizzate, si sono presentate alla frontiera. Fino a ieri mattina l'ordine ai posti di frontiera britannici era di non lasciar entrare neanche un cinese: ne sono invece entrati qualche decina di migliaia. Il pon¬ te a sud di Sclamciun, riparato in questi ultimi giorni, era stato chiuso da reticolati: a nord la massa di cinesi premeva contro i cavalli di frisiu, implorando di essere lasciata passare, a sud &era un gruppo di «sihks» pronti a intervenire contro chi avesse l'intenzione di forzare il passaggio. Ma la disperazione dei cinesi, terrorizzati dai soprusi dei soldati cantonesi, era tale che, non potendo passare dal ponte, hanno guadato il fiume un po' più a monte, dove l'acqua è molto profonda; frattanto, a valle avevano costruito una specie di ponte di barche e su di esso hanno cominciato a passare nella notte. Visto che i cinesi entravano nella colonia in ogni vrodo, traversando il fiume a guado, a nuoto, su pontoni, e che molti di essi nei disperati tentativi erano sopraffatti dalla corrente, gli inglesi hanno dato ordine che fossero rimossi i reticolati del ponte di Sciamciun. Paolo Ferrerò La crisi ungherese Imredy o Teleki ? Il Reggente di Jugoslavia a Londra La portata politica delta visitagronovere. Del viaggio! a Londra del Principe Reggente! i giornali danno ampi particolairi e si compiacciono della cordiale accoglienza britannica all'ospite jugoslavo. Non si dà però al viaggio una speciale importanza, cioft non lo si vuole fare apparire come un avvenimento eccezionale, ma, al contrario, si insiste a dire che i colloqui del Principe Paolo con gli uomini di Stato inglesi toccheranno argomenti tecnici più che politici, cioè argomenti economii;i, allo scopo di allargare il campo degli scambi. Naturalmente il Prìncipe Paolo e 1 governanti britannici avranno modo di discorrere (Selle relazioni politiche fra i due Pa.esi, per constatare la reciproca' fiducia e il buon accordo. La messa a punto jugoslava cade a proposito. Come sapete, da alcune parti sono venate fuori voci le quali hanno voluto far credere che la visita londinese del Principe Paolo debba essene considerata come il preludio a», un mutamento di indirizzo della politica estera jugoslava. Sono le stesse voci che hanno fatto tanto rumore intorno al viaggio del Re di Romania, del quale certa stampa ha anticipato clamorosi risultati. Che i risultati del viaggio di Re Carol siano stati cosi clamorosi non si può dire; il riserbo romeno anzi è molto significativo. D'altra parte, quella stessa stampa ha reso un cattivo servizio alla tesi che sosteneva poiché, esaltando la indipendenza della politica romena, che. nessuno del resto ha mai posto in dubbio, menomava il prestigio di altri Paesi, in prima linea la Jugoslavia, accusandoli di debo Budapest, 26 novembre. U Reggente Horthy ha ricevuto oggi in udienza numerose personalità del mondo politico allo scopo di esaminare una possibile soluzione della crisi di gabinetto. senza però prendere finora alcunaj [ezza~ e, peggioy~cH sérv"ilismo""Ma decisione. Stasera a tarda ora si le democrazie hanno memoria annunzia che le udienze del Reg-imoito corta; cosi hanno dimenti-: gente saranno proseguite nel po-jcato il gratuito insulto lanciato meriggio di domani. | contro la Jugoslavia e ora l'ac- Negll ambienti bene informati \ carezzano e l'esaltano, come se si considera che l'eventuale solu-j nulla fosse avvenuto. La precisazione della crisi potrà trovarsi zione jugoslava tronca dunque le con tutta probabilità o nel rinno-jvoci assai interessate che si sono vamento dell'incarico a Imredy o fatte udire in questi giorni; e, sennella designazione di un nuovo za averne l'aria, non è soltanto una presidente del Consiglio nella per-smentita alle voci stesse, ma è sona del conte Teleki. I portavoce anche e sopratutto una riconferdell'opposizìone che in questo frat-1 ma esplicita del ben chiaro inditempo hanno ritrovato un po' di rizzo della politica jugoslava, che fiato fanno la voce grossa contro : intende collaborare e allargare il i giovani che hanno manifestato Piu possibile la collaborazione con ieri e oggi contro il parlamentari- ! le grandi e le piccole Potenze vi- smo e si mostrano inoltre scandalizzati per il fatto che la stampa italiana e tedesca ha espresso senza reticenze la propria opinione sul disgustoso spettacolo of- cine. Tornando a discorrere della visita del Principe Reggente a Londra, occorre dire che la Jugoslavia guarda l'avvenimento con mol- . Palestina insanguinata Dieci insorti uccisi dalle truppe britanniche Gerusalemme, 26 novembre. Durante le operazioni di rastrellamento che si svolgono nella zona di San Giovanni d'Acri, ha avuto luogo uno scontro tra le truppe britanniche e una banda di insorti. Dieci di questi sono rimasti uccisi nel combattimento. Il resto della banda è stato inseguito .e disperso dagli aeroplani. Goering a colloquio con Re Carol Berlino, 26 novembre. Proveniente da Berlino è giunto stamane a Lipsia il Ministro Feldmaresciallo Goering, incaricato del FUhrer per l'esecuzione del Piano dei Quattro Anni; il Ministro si è incontrato subito con Re Carol di Romania, con cui si è 'untamente intrattenuto. Argomento del colloquio sono stati i rapporti economici fra l due Paesi. Re Carol si è quindi trattenuto ad una colazione offertagli dal Ministro Goering nel suo treno speciale; ed ha quind: proseguito verso il suo Paese. I funerali ad Oslo della Regina Mairi di Norvegia Oslo, 26 novembre. Nel giorno che avrebbe dovuto essere il £9° genetliaco della regina Maud, le spoglie mortali di questa sono giunte a Oslo a bordo della corazzata britannica « Royal Oak » scortata da caccia inglesi e norvegesi. Lo sbarco della salma è avvenuto sotto una pioggia torrenziale e in un'atmosfera cu- Ea per l'intensa nebbia. Nonostane il maltempo tutta la popolazione della capitale si è assiepata lungo l'itinerario del corteo. Quando la salma è giunta dinanzi al castello di Akershus vi è stata una breve funzione funebre all'aperto. Poi la salma è stata deposta nella cappella ove rimarrà fino a domani, pei funerali ai quali" assisteranno soltanto il Re, la famiglia reale, la corte e pochissimi intimi. Le danesi hanno le gambe storte per colpa della... margarina Così, almeno, dice un'igienista Copenaghen, 26 novembre. La signora Christiansen, dottoressa in medicina e igienista ben nota, ha iniziato una crociata contro l'alimentazione della popolazione danese la quale è indotta a servirsi sempre più di surrogati, mentre il burro, il latte j le uova di produzione nazionale sono prevalentemente destinati all'esportazione. E' alla margarina che la dottoressa attribuisce il fatto che gli uomini appaiono ogni anno più pingui e... coi piedi piatti, mentre le ragazze danesi, che 'ina volta avevano generalmente forme bellissime, hanno oggi in forte numero le gambe storte. La Christiansen conclude ' invitando le massaie a gettare sul fuoco tutti i libri di cucina e d'igiene .scritti in questo secolo, per ritornare alla sana alimentazione dei nostri antenati. ferto dalla Camera dei deputati, i ta simpatia, senza dargli, come Ci sia permesso di dire che se la i abVjiamo detto, nessun rilievo ecamicizia ha in politica un signifl- ' cezionale. cato, questo era per l'appunto il ! 11 « Vreme * osserva che « la vimomento più indicato perchè le ; sita a Londra del Principe Paolo due Potenze dell'asse non nascon dessero il loro senso di spiacevole sorpresa per le manifestazioni date da un mondo che anche nella nazione magiara, rinnovata dopo la sentenza arbitrale di Vienna, dovrebbe apparire ormai come sorpassato. Malgrado queste deviazioni parlamentarlstiche, l'attenzione della opinione pubblica continua a rimanere concentrata sulla Slovac e della Principessa Olga avviene in un momento politico che è il più importante del dopoguerra, in un momento cioè nel quale si ef fettua la nuova ripartizione delle forze e si manifesta un certo spo stamento delle sfere di interessi. < Mentre a Monaco si trattava di realizzare l'accordo anglo-tedesco — prosegue il giornale ufficioso — attualmente a Londra si ritiene che è molto più interessante per l'Inghilterra la realiz chia e la Rutenia. Ci si mostra inazione dell'accordo con l'Italia qui sensibili a qualsiasi indizio di! ""l?.™1^» f^Stl™"?™ rS" n ,n , . - glia realizzare una intesa con Ro- una nuova evoluzione politica che.ma ^inghilterra è decisa a lapossa manifestarsi in queste re- sciare libertà d'azione al Duce e gioni già parte integrante del Re- al generale Franco nella parte ocgno di Santo Stefano. Mentre per! adontale del Mediterraneo e conia Slovacchia sembrava che la si-'centra invece la sua attenzione tuazione si andasse stabilizzando1 s"lla P^£e °rientale di q'fl mare, con la riconosciuta autonomia ne. ^^Srtót quadro del nuovo Stato cekoslo-, Paesi clie si trovano a contatto divacco, ecco che stasera improvvi- retto con le coste orientali del Mesamente si possono rilevare da chterraneo. La Jugoslavia, il più Bratislava assai chiari accenti che petente fra questi Paesi, attira manifestano ancora una volta il particolarmente l'attenzione dei desiderio di un riavvicinamento *53à£tè^^£Sfej& all'Ungheria. In un discorso dif- via e italia costituiscono un apfuso attraverso la radio, il sosti- porto prezioso al piano inglese di tuto del ministro per la propagan- distensione generale e di collaboda Culen ha ripreso i concetti già razione ». esposti dal signor Mach circa la1 Come si vede, l'interpretazione necessità di una politica di ami- del « Vreme » è assai diversa da cizia e collaborazione complefa ' quella che la solita propaganda tra la Slovacchia e l'Ungheria, contro l'Asse ha lanciato all'opi unite da così saldi e profondi vin- nione europea: la Jugoslavia non coli dal punto di vista storico, ha intenzione di rinunziare al suo economico e geografico. Se si tien indirizzo politico, che tanti succes conto del fatto che le relazioni fra si le c valso in quest'ultimo giro slovacchi e ceki continuano a ri- eli tempo, ma al contrario intende manere quanto mai tese, queste ' rafforzarlo e agire di conseguenza parole appaiono come la provai in un quadro più vasto. Tutto il che gli slovacchi si stanno ormai resto non conta; cioè non conta e sempre più nettamente orientan- non potrà mai più contare un rido nella sola direzione giusta e torno a'I'antica politica, che gli conforme agli interessi di questa avvenimenti hanno irrimediabilregione, cioè l'unione all'Unghe- mente condannata, ria. Questo appello di Bratislava appare poi tanto più sintomatico in considerazione del fatto che il ministro della propaganda slovacca Mach si trova attualmente a Budapest. G. Tonella Alfio Russo Altro assassino tedesco giudicato e subito giustiziato Berlino, 26 novembre. L'ordinanza della settimana scorsa sul procedimento per « di rettissima » nei delitti di banditi smo che più gravemente feriscano ed offendano la sicurezza della Varsavia, 26 novembre, {collettività ed il suo senso morale, Il seguente comunicato ufficiale ha avuto oggi una seconda imme Le relazioni polacco-sovietiche non subiscono modificazioni è stato pubblicato a Varsavia: « La serie di colloqui che ha avuto luogo ultimamente tra il Commissario del popolo agli Esteri dell'U.R.S.S., Litvinof, e Grzybowskl, ambasciatore della Polonia a Mosca, hanno condotto alla constatazione dei seguenti fatti: « Tutte le convenzioni polacco-sovietiche esistenti, compreso il patto di non aggressione del 25 luglio 1932, rimangono in tutta la loro estensione alla base delle relazioni tra la Polonia e l'U.R.S.S. Il patto di non aggressione concluso il 5 maggio dei 1934 per cinque anni, e prolungato per un nuovo periodo fino al 31 dicembre 1945, presenta una base sufficientemente taiga per garantire l'intangibilità delle relazioni pacifiche tra i due paesi. I due governi considerano favorevolmente l'aumento dei loro scambi commerciali. I due governi sono d'accordo sulla necessità di un regolamento positivo di una serie di questioni derivanti dalle relazioni contrattuali e particolarmenìe delle questioni in sospeso oltre che della liquidazione dei recenti incidenti di frontiera». (Havus). diata esemplare applicazione. Si tratta dell'assassinio di una donna ventinovenne, in maniera specialmente brutale compiuto il 3 corrente a Potsdam, dal cinquan tatreenne fc>eter Zunker. Sopravve nuta ulteriormente l'ordinanza, anche questo delitto era stato deferito, a norma di essa, al Tribunale speciale. In seguito a ciò il processo è stato fatto ieri, e stamattina la sentenza capitale è stata eseguita. 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Si apprende oggi la cifra esatta delle vittime di ieri a seguito degli uragani e dell'ondata di freddo: essa è di 81 persone. Il maltempo, intanto, ha dilagato dalle coste dell'Est al Nord, colpendo le province meridionali del Canada, I danni materiali, provocati da questa eccezionale bufera di neve, sono ingentissimi. Sono già stati segnalati due morti e una decina di feriti. Le comunicazioni sono completamente disorganizzate. Tre grossi piroscafi sono stati spinti contro gli scogli da un vento di 120 chilometri all'ora e vi hanno naufragato. L'intera costa è cosparsa di rottami di piccole imbarcazioni. £U. P.J *NOVARA Via I. piiveti, 6 (angolo via Lombroso) continuo direltamenie al pubblico la SVENDITA di tutte le merci della S.H.m.N.H. a prezzi di puro realizzo PALTÒ' SOPRABITI IMPERMEABILI IMI DONATI STOFFE LANA per Vestiti e Paltò per uomo OCCORRE VISITARE SUBITO ! 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