Il fervido omaggio di Torino ai Duchi di Ancona

Il fervido omaggio di Torino ai Duchi di Ancona Il fervido omaggio di Torino ai Duchi di Ancona II ricevimento a Palazzo Chia-\pblese, dato da S. A. R. il Duca di gGenova, Capo dell'Augusta fami-ìsglia, in onore dei novelli sposi lei LL. AA. RR. i Duchi di Ancona, itoera stato stabilito per le ore 17,[rema già mezz'ora prima teorie di automobili, che venivano do via XX Settembre o dalla piazzetta Reale, portavano autorità, dame e gentiluomini dinanzi lo storico edificio all'ingresso del quale carabinieri in alta uniforme prestavano servizio d'onore. Sulla soglia spiccava la decorativa figura del guardiaportone, in marsina rossa e mazza d'argento. Il vecchio palazzo, da tempo vuoto per la lontananza dei Principi della Casa Ducale, riviveva una delle tante feste del passato. Ma, com'è nel costume della gloriosa Dinastia, adeguandosi e anzi con fervido spirito promovendo e accompagnando i nuovi tempi, allo sfarzo splendente d'una volta corrispondeva ieri, nella luminosa cornice delle mirabili sale, la semplicità che conviene a questo nostro duro, fecondo e creatore clima della Rivoluzione continua.. Sfarzose rimangono ancor sempre le storiche sàie con i ricchi arazzi, le alte specchiere che moltiplicano le luci, con i pregevoli suoi quadri, le decorazioni dorate incornicianii i broccati delle tappezzerie. Ma lo sfarzo dei convitati era dato dal brillar delle divise di corte, militari e fasciste, dalle decorazioni che spiccavano sul petto della grande maggioranza degli invitati. Fra le molte signore in eleganti abiti da visita era una rappresentanza di donne fasciste in divisa con a capo la fiduciaria dei Pasci femminili. Il dono dei fascisti A ricevere gli invitati, nel primo salone erano il Duca e la Duchessa di Genova. La Principessa indossava un elegante abito in velluto nero e il Principe la grande uniforme di ammiraglio. Accanto ai Principi era il m'astro di cerimonie marchese Spinola. Le autorità e personalità, dopo aver reso omaggio all'Augusta coppia, passavano nella sala vicina ov'erano le LL. AA. RR. i Duchi di Ancona. La Duchessa vestiva un attillato abito di seta nera ravvivato da un vezzo di perle e da due spille di brillanti, che nella sua semplicità metteva in maggior risalto la grazia e la bellezza della qiovane Principessa; il Duca era in alta tenuta di funzionario coloniale. Accanto ai Principi era il Mastro di cerimonie conte Riccardi di Netro. Il Segretario federale ha offerto a S.A.R. a Duca d'Ancona il simbolico dono delle Camicie nere torinesi, un pugnale d'ordinanza. Nell'accettare con espressioni di gradimento il dono, il Duca d'Ancona ha porto al Federale i suoi ringraziamenti pregando di rendersene interprete presso le Camicie nere torvnesi. La marchesa Fracassi di Torre Rossana che capeggiava U comitato di dame torinesi accompagnava l'omaggio di un album recante le firme delle gentildonne con questo indirizzo: € Vogliano le Loro Altezze Reali gradire il reverente omaggio dei devotissimi a Casa Savoia, i cui nomi sono qui raccolti a perenne ricordo di faustissimo evento: lo vogliano gradire in questo giorno onomastico di Santa Elisabetta, doppiamente caro e 3acro per la Augusta pia memoria di Colei che mai abbastanza rimpianta fu Angelo di conforto, di bontà, di carità dovunque, ma specialmente in questa nostra Torino che tanto amava; e per lo schiudersi fra di noi oggi del sorriso della nuova Principessa di Savoia Genova, che Torino non avrà tutta sua, soltanto perchè con l'Augusto Consorte vuole assolvere più a?rt e difficili doveri nelle nuove terre dell'Impero: quella terra gloriosissima conquistata dalla sapienza di S. M. il Re Imperatore, dal genio del Duce, da disciplina di popolo, dal valore degli invitti soldati, primi, fra questi, come sempre, Augusti Principi Sabaudi, permettano le Loro Altezze Reali il rinnovare a viva voce, a nome di tutti, l'augurio racchiuso nella breve leg genia dell'albo: «.Eletto fiore di bellezza e di bontà, che sbocciato da antico ceppo, s'innesta nel millenario tronco Sabaudo, dia virgulti degni delle grandi gesta degli avi ». Nel salone degli arazzi venivano affittendosi gli invitati. Sotto la luce dei tre grandi lampadari che i cristalli rifrangevano e le specchiere moltiplicavano, gli ori delle divise e delle decorazioni sfavillavano. Vi erano radunate le massime autorità: S. Em. il Cardina le Arcivescovo, S. E. il Prefetto, il Federale ed i due vice-Federali, il Podestà ed i vice-Podestà, il Preside della Provincia, it Questore Labbro, per il Questore titolare, 8. E. il comandante il Corpo d'Armata, il comandante la Divisione e gli alti comandi dell'Esercito e dell'Aviazione, il comandante le Le aioni dei Carabinieri, il comandante la prima Zona della Milizia, S. E. il prinio Presidente di Corte d'Appello e S. E. il Procuratore generale, il Procuratore del Re, il Magnifico Rettore dell'Università, il R. Provveditore agli Studi, il segretario del Guf, senatori, deputati, il corpo consolare ed altre autorità e personalità. Erano pure presenti S. E. il Prefetto, il Federale e il Podestà di Aosta. Fra il clero palatino e quello della Redi Chiesa di San Lorenzo, si notava nel suo abito viola il venerando Prefetto della Redi Basilica di Buperga. Il principesco corteo Ad un tratto le conversazioni fra gli illustri personaggi rimasti nel salone cessavano. Preceduti dai Mastri di cerimonia si avanza il corteo dei Principi: lo apriva S.A.R. il Duca di Genova a lato di S. A. R. la Principessa di Piemonte. Giungeva da Palazzo Reale per la galleria che riunisce i due palazzi. Indossava una pelliccia di volpe azzurra, ed un abito nero. Dalla piccola tesa di un feltro azzurro facevan capolino' ciocche di capelli dai riflessi dorati che incorniciavano la grazia di un volto sorridente. A breve distanza venivano i due giovani sposi i Duchi di Ancona, poi il Principe di Piemonte a lato della Duchessa di Genova, quindi la Principessina Amalia di Baviera col Duca di Bergamo. Chiudeva il corteo S. A. R. il Conte di Torino e dopo venivano dame e gentiluomini di corte e di soamgsaisi-vScnta5amtabnataupvfamrmFrimmGtodmtl'dcdtplasmfnmaLagaaagTmMdarvticgducRitclbdvSadnscagp palazzo e gii aiutanti di campo e gli uffioiali d'ordinanza delle Case di Principi, Il ricevimento, che come si è detto, ha avuto uno spiccato carattere di famigliarità, è terminato ver- so le 19. Dopo un rinfresco offerto agli ospiti, le sale si sono venute man mano sfollando, e con gli Augusti novelli sposi non sono rimasti che i Principi. La festa di Santa Cecilia Oggi la Patrona dei musici, S. Cecilia sarà festeggiata al Duomo coll'esecuzione di una Messa e al Santuario di Maria Ausillatrice. CnnelsrzrSsPgvCooico Fertctics, deputato al rarla-l]esperotIl Cardinale Arcivescovo ha benedetto le nozze Fiirstenberg - Agnelli Iermattina, nella Cappella dell'Arcivescovado, magnificamente addobbata di fiori purpurei, gremita di parenti e di amici, presenti le massime autorità cittadine e le più spiccate personalità, Sua Em.za 11 Cardinale Arcivescovo ha benedetto le nozze del principe Tassilo di Fiirstenberg con la si-j gnorina Clara Giovanna Agnelli. Testimoni per la leggiadra, giovanissima sposa, che è stata accompagnata all'altare dal fratello Giovanni, erano il nonno senatore ing. Giovanni Agnelli e lo zio principe Di San Faustino, fratello di donna Virginia Agnelli Bourbon del Monte; per lo sposo, che vestiva l'uniforme di Cavaliere dell'Ordine di Malta, e col quale erano il padre in uniforme di Gran Bali del S. M. O. di Malta e nico Fentctics, deputato mento ungherese, e l'erbprinz zu Fiirstenberg. L'insigne Porporato, al chiudersi del sacro rito, ha rivolto alla coppia felice alte parole cristianamente augurali. Alla Rassegna Autarchica A domani la visita del ministro Alfieri Un eletto stuolo di giornalisti S. E. Dino Alfieri, Ministro della Cultura Popolare, giungerà domani mattina, lunedì, alle 9.S0, nella nostra città. Accompagnato da una eletta comitiva di giornalisti italiani e di gioimalisti stranieri residenti net Regno, il Ministro si recherà subito a visitare al palazzo del Valentino la Rassegna « Torino e l'Autarchia ». I giornalisti e i pubblicisti del Sindacato sono invitati a trovarsi per detta ora alla stazione di Porta Nuova, in divisa fascista. Con quello di Torino tutta, porgiamo il nostro particolare fervoroso saluto al Ministro della Cultura Popolare, lieti che sia una occasione di tanto e conclamato onore per la nostra città a con- l](n(I superba realizzazione delle energie autarchiche di Torino fascista. Certi che alle già tanto copiose e lusinghiere attestazioni di elogio s'aggiungerà quella ambitissima del Ministro e il suo riferire al Duce su questa nuova appassionata espressione del Fasciamo piemontese, rivolgiamo alla oletta rappresentanza di giornalisti che lo accompagnano, conna•sionaZi ed esferi, il nostro affettuoso cameratesco benvenuto nella nostra città. i j