I ceki rispondono con le fucilazioni

I ceki rispondono con le fucilazioni La guerriglia rufeua I ceki rispondono con le fucilazioni Budapest, 14 novembre. Produce viva impressione la notizia — di cui siete già stati informati — che tutte le organiz- zazioni politiche ed ecclesiastiche rutene hanno tenuto ad Ungvar, il 3 corrente, prima dunque della occupazione della città da parte delle truppe ungheresi, una riunione durante la quale concordarono un memoriale che è stato poi inviato ai governi di Cekoslovacchia, Inghilterra, Italia, Francia. Polonia, Romania e Ungheria. Il documento dichiara che i rappresentanti legittimi del popolo ruteno considerano il territorio ruteno come indivisibile e reclamano per il popolo ruteno il diritto di decidere con plebiscito la sua sorte. Tale plebiscito dovrebbe estendersi a tutta la Rutenia, Munkacs ed Ungvar incluse. Il memoriale è firmato dai rappresentanti del Consiglio Nazionale, centrale di Rutenia, della Chiesa unita di Munkacs, del Partito agrario ruteno, del Partito autonomista, dell'Associazione autonoma dei contadini, dell'Associazione della gioventù rutena, dell'Associazione degli studenti e dell'Associazione femminile. In seguito a tali decisioni prese dalle organizzazioni rutene la si ' e l'atmosfera in questa, ,emnre | '! regione si vanno facendo sempre più accese, tanto che il popolo ruteno non reclama più ormai il plebiscito ma addirittura il ritorno immediato all'Ungheria. Soltanto la estrema brutalità delle misure preventive cèke impedisce lo scoppio di una generale ribellione, quantunque sommosse locali siano all'ordine del giorno.. Trenta fra maestri e sacerdoti sono stati arrestati dai cèki. ^situazione quindi è estremamente1 teaa Secondo ulteriori informazioni lda Ungvar l'ex-ministro ruteno Fencik ha riferito che i cèki han- no fucilato in questi ultimi giornij30 preti ruteni, 40 maestri e va- rie centinaia di guardie rutene Camicie nére. I ruteni dispongono di oltre 15 mila Camicie nere armate che dal momento dello scioglimento della loro organizzazione e della confisca dei beni della organizzazione stessa da parte del governo di Voloscin, intrapresero la guerriglia contro i cèlti Da parte loro i cèki hanno ar-lmato marmaglia ucraina che, at-|traverso la Galizia si infiltra nel-la Rutenia commettendo vandali- jche devastazioni. Le località di Kostrina e di Ljuta sono state In-icendlate; in Alsoodomony i cèki ihanno fucilato venti ruteni ed a Raho altri due perchè si oppone-;vano a barbare requisizioni. Di Ifronte a tale situazione 500 loca- lità della Rutenia hanno chiesto icon un memoriale il ritorno al-]l'Ungheria. La stampa di Buda-pest nel rendere noto il memoria-le ruteno rileva che nel frattempo jla situazione sotto il regime dimbrutalità e di terrore dei cèki si è talmente aggravata che ormai Ìnon si deve più parlare di plebi-'scito ma di pura e semplice rian- .nessione all'Ungheria. L'A. Reggel osserva che poiché il lodo arbitrale di Vienna non ifaceva parola del diritto di auto- ]déclslone dei ruteni e degli slovac-(chi, è chiaro che il governo daPraga se vuole ottenere il rico-1noscimento delle nuove frontiere \dello Stato cekoslovacco deve ;aderire alla soluzione di questo !problema. Il giornale aggiunge [che è necessario risolvere al più1presto una tale questione, poiché !non si può più ammettere che il iterritorio settentrionale della Ru-tenia, il quale da solo non ha or- mai più possibilità di esistenza continui ad essere teatro di agita-zioni e di conflitti, e non si può^più tollerare che la violenza eser- citata dai militari cèki per soffo- care nel sangue le giuste aspira zioni del popolo ruteno, seguiti a compromettere la tranquillità e la sicurezza dei confini ungheresi e polacchi. Secondo lo stesso giornale i colloqui che si sono svolti nelle ultime ore tra Imredy e De Kanya ed altre personalità avrebbero avuto per tema, appunto, la questione della Rutenia per la quale" sV atTenderVbbe "una rapida soluzione Sarebbe stato questoimportante problema di politica estera che secondo alcuni giornali locali avrebbe fatto rinviare diqualche giorno la ricostituzione del gabinetto la quale, però, do-vrebbe aver luogo quanto prima attraverso le probabili dimissioni , . „»«,„i„„: „i_i«*_i e relative sostituzioni dei ministridell'Agricoltura, della Giustizia. dell'Industria e Ammutinamento di soldati slovacchi contro gli ufficiali ceki Londra, 14 novembre. Il Afaii di stamane pubblica una corrispondenza da Bratislava nella quale è detto che il Governo diPraga, in seguito ad una ribellio ne di truppe slovacche che hanno ucciso i loro ufficiali di nazionalità ceka, si trova ora di fronte a serie minacce di ammutinamenti che potranno portare all'aperta rottura fra Slovacchia e Boemia. La ribellione, che è stata mantenuta segreta, ha potuto essere domata soltanto con l'impiego di larghi rinforzi. Tutti gli ammutinati — aggiunge il giornale — sono stati arrestati ed il processo contro di essi si è iniziato oggi davanti ad una Corte marziale istituita a Newsohlen, nella Slo- vacchia orientale. Il corrlspondena ' te informa che gli ufficiali componenti la Corte, sono quasi tutti di nazionalità ceka, e nei circoli slovacchi si teme che saranno pronunciate molte sentenze di morte. Il giornale contìnua la corrispondenza dicendo che la tensione fra ceki e slovacchi ha avuto ulteriori espressioni nei due ultimi scorsi giorni allorchè il Primo Ministro slovacco, dott. Tiso, ha detto che la Slovacchia si rifiuterebbe di partecipare alle attese elezioni presidenziali a meno che i ceki non ratifichino prima il concordato firmato a Zilina il 6 ottobre, concordato che garantisce alla Slovacchia completa autonomia e controllo pressoché completo dei propri affari. Horttiy tra la popolazione festante della città redenta di Kaeea

Persone citate: Galizia, Raho, Tiso