Lo stesso Voloscin rivendicherebbe l'autodecisione di Guido Tonella

Lo stesso Voloscin rivendicherebbe l'autodecisione Lo stesso Voloscin rivendicherebbe l'autodecisione (Dal nostro inviato) Ungvar, 14 novembre. In questi ambienti si ha la netta impressione che la situazione in Rutenia stia precipitando. Malgrado la presema di quarantatnila soldati cèki, i quali dopo aver sgomberato i centri di UngvarMunkacs e Beregczas, si sono concentrati nelle vallate della Rutenia, gli incidenti sono sempre più gravi e numerosi, tanto da dare la sensazione, anche per la partecipazione di forti contingenti di corpi franchi, che uno stato di vera e propria guerra esista ormai in questa regione. Le truppe cèke sono comandante dal gen. Svalekil quale è conosciuto, attraverso il regime di terrore da lui applica to a Ungvar negli ultimi giorni dell'occupazione cèka, come l'uo mio dal pugno di ferro. Tuttavia appare dubbio, data la difficoltà in cai si trovano le truppe cèke per quanto riguarda gli approvvi gionamenti e le comunicazioni, che egli riesca stavolta a domi nare la situazione. Non è escluso d'altra parte che dei colpi dì scena sensazionali abbiano a prodursi da parte dei rappresentanti del cosidetto Governo autonojno di Rutenia e anzitutto da parte dello stesso Presidente del Governo, Voloscin, il quale, dopo il suo ritorno a Hust, a quanto ci è stato riferito da persona che10 ha avvicinato, sembra molto scosso nella sua fede nell'idea, federativa del Governo di Praga. Le manifestazioni della popolazione rutena svolte sotto lo stesso palazzo dove sta Voloscin, l'irrefrenabile pressione di tutto il Paese che domanda il plebiscito, 11 fantasma infitte dell'affamamento che si produrrà inevitabilmente in Rutenia nelle prossime settimane se la frontiera verso i centri di Ungvar e di Munkacs e verso l'Ungheria non sarà aperta, sono tutti elementi che devono aver consigliato il Voloscin a riesaminare a fondo la situazione. A seconda della libertà di movimenti che gli sarà lasciata dalle truppe cèke che presidiano il paese, monsignor Voloscin farà atto di adesione in modo più, o meno preciso all' orientamento generale del popolo di Rutenia, chiedendo probabilmente lui stesso l'applicazio- ne di quel diritto di autodecisione, la cui domanda ha costato la libertà al Presidente Brodi/, tuttora imprigionato nelle carceri di Praga. Sintomatico appare in. tutti i modi il fatto che U Voloscin, cominci a sua volta a diffidare dei cèki, tanto da non dare seguito alle sollecitazioni rivoltegli in questi ultimi giorni di lasciare la Rutenia e partecipare all'imminente seduta di Gabineto che de-ve svolgersi a Praga. Guido Tonella

Luoghi citati: Munkacs, Praga, Ungheria