Daladier minato dagli agenti dell'internazionalismo di Concetto Pettinato

Daladier minato dagli agenti dell'internazionalismo Daladier minato dagli agenti dell'internazionalismo Daladier minate dagli agenti dell'internazionalismo e varo del piano finanziario Reynaud pseLc e Parigi, 11 novembre. La celebrazione dell'armistizio, improntata quest'anno ad una solennità maggiore del consueto, in ! ragione delle gravi ore vissute lo scorso settembre, non ha interrot! io la febbrile attività del Ministro delle Finanze per concretare definitivamente i decreti-legge desti; nati al risanaménto della situazione economica. Un Consiglio di Gabinetto ed un Consiglio dei Ministri, preceduti, i per misura di precauzione, da un secondo Consiglio di Gabinetto, 1 avranno luogo nella giornata di domani, per procedere all'approvazione del cosiddetto «Piano Reyi naud ». Ma il Ministro vuole, pri. ma di affrontare tali riunioni, essersi messo d'accordo direttamente e a tu per tu con ciascuno dei ; suoi colleghi. E' questa una proce dura intesa ad evitare quello che accadde al suo predecessore Marchandeau, il quale dovette dimettersi appunto per avere preteso discutere i suoi progetti in seduta plenaria, invece di intendersi prima a quattr'occhi con gli interessati: e si ha qui una nuova prova che l'accordo non è ancora totale e che diversi punti di attrito rimangono. Residui punti di attrito Fra gli altri, 11 bilancio delle ferrovie, che Reynaud vuole risanare, mercè un'energica riduzione di personale, mentre il Ministro De Monzie ed altri membri del Gabinetto fanno osservare che un slmile gesto potrebbe avere conseguenze elettorali funeste. Per non perdere un'ora delle poche che gli restano, 11 Ministro delle Finanze si è astenuto dell'assistere alle ce rimonie commemorative dell' 11 Novembre. Sembra nondimeno da escludere, conformemente a quanto dicevamo ieri sera, che le divergenze superstiti siano tali da mettere in pericolo l'Imminente realizzazione dell'accordo interministeriale e la pubblicazione dei decreti, domenica mattina, sul Giornale Ufficiale. Tutti hanno fatto delle concessioni, e prima di ogni altro il Rey naud il quale aveva dapprincipio limitato il trattamento di favore per I funzionari ad una semplice esenzione dai nuovi sacrifici chiesti alle altre categorie di contribuenti, mentre all' ultima ora avrebbe, a quanto pare, deciso di accordare gli aumenti di stipendio per un paio di miliardi. Ma quello che finirà con avere ragione delle ultime resistenze è che il gabinetto non è in grado di sop portare una nuova crisi e che mar tedi scadono i poteri eccezionali accordatigli dalle Camere. Domani in ogni caso Paul Rey naud pronuncierà alla radio una allocuzione per illustrare i propri progetti ed invitare il paese ad accoglierli con buona volontà men tre Daladier ed il Presidente della Repubblica prenderanno la parola ad un banchetto di ex combattenti, al Luna Park. li «memento morì» di Blum I tre autorevoli appelli dovreb bero, rendendo sensibile al Paese la gravità dello sforzo che il Go verno affronta per salvare la situazione, creare una corrente di opinione favorevole al ritorno della fiducia e ai nuovi sacrifici da consentire. In quanto alla lettera dei radicali alla direzione della concentrazione popolare ieri sera segnalatavi!, essa polarizza oggi l'attenzione degli ambienti parlamentari. I comunisti si sono affrettati a rispondere alla scomunica del partito di Daladier affermando di non avere la menoma intenzione di abbandonare quel fronte unico che dal 1936 ha cosi bene fatto 1 loro affari. La cosa era prevista. Ma quello che tutti si domandano è che cosa faranno 1 radicali per dare efficacia pratica alla loro decisione. Se dovesse restare una dichiarazione platonica, la lettera di ieri non servirebbe a nulla. Per giovare al governo e al paese, per rendere effettiva la fine del fronte popolare 1 radicali dovrebbero, come raccomanda loro 11 Temps, promuovere il voto quanto più immediato possibile della riforma elettorale adottando finalmente quella proporzionale che Isola potrà consentire loro di governare senza sottomettersi all'attuale gioco delle alleanze con l'estremismo. E' Daladier disposto a spingersi a tanto ? Nelle file dell'estremismo la resistenza alla mossa radicale comincia già a delinearsi. Blum ostenta di non nutrire la menoma fiducia nel successo pratico del programma di Paul Reynaud, il che equivale a un « memento mori » all'indirizzo del Presidente del Consiglio e di coloro che sperano nella possibilità di disincagliare la Fran¬ cia dalle secche dove l'ha cacciata la sua obbedienza alle sinistre. Jouhaux ostenta di non accordare importanza alle decisemi del congresso di Marsiglia e del partito radicale osservando che il fronte popolare non è una intesa di stati maggiori, ma un patto di masse e che di conseguenza gli anatemi- della Rue de Valois lasciano il tempo che trovano. D'altra parte, come prevedevamo ieri sera, ricomincia ardenti3sima l'offensiva contro il ministro degli Esteri, anche questa nella speranza di paralizzare il governo. L'offensiva contro Bonnet La questione delle colonie tedesche giunge in buon punto a fornire piombo agli assalitori, e mentre l'Oeuvre lancia la notizia che Chamberlain verrebbe a Pa rigi per chiedere al governo francese di cedere al.Reich il Madagascar, l'Humanité e il Populaire si agitano per ottenere la riunione della commissione degli esteri e della commissione delle colonie affinchè Bonnet venga a spiegarsi prima che sia « troppo tardi ». In ' queste manovre, come già l'estate scorsa nella manovra per l'integrità' della Cekoslovacchia, comunisti e socialisti, patrioti dell'ultima ora, hanno il vantaggio di poter contare sul favore aperto o coperto di un certo numero di giornali di destra anch'essi avversari di ogni concessione alla Germania; ed è sulla confusione creata negli animi da queste campagne di indecisa provenienza che Mosca fa assegnamento per intimorire 1 radicali e fermarli nel loro sforzo di emancipazione dall'Internazionale. Quando giornali come 11 Jour accampano l'origine militare dell'occupazione francese del Camerun e del Togo onde prevenire gli appigli che alle rivendicazioni tedesche potrebbero essere forniti dal carattere di mandato internazionale assegnato a quei territori dopo il 1918, come contestare l'eco di cui sono suscettibili nel pubblico i rilievi dell'ffumanité dove il ministro Bonnet è accusato per l'appunto di prepararsi ad ammettere d'accordo con Chamberlain che altro è colonia e altro è territorio di mandato, e che se una colonia non è cedibile sotto nessun pretesto, per un territorio di mandato il criterio è diverso? Come avveniva al tempo della tensione tedesca contro Praga, gli agenti dell'estremismo internazionale hanno ancora una volta buon gioco contro i fautori degli accordi che salvino la pace. I radicali se ne sentono imbarazzati, allo atesso modo che nelle campagne elettorali il candidato che promette un fontana si sente imbarazzato di fronte al candidato che promette una ferrovia. Quella dei social comunisti è, anche in politica estera, demagogia bella e buona. Ma battersi contro 1 demagoghi non è facile se non a patto di smascherarli e metterli con le spalle al muro. E quello che il partito radicale e Daladier il quale, sia pure per Interposta persona, ne tiene le redini, dovranno decidersi a fare se preme loro di non cacciare la Francia in nuovi guai e di riprendere a poco a poco se davvero se ne sentono la forza, il dominio incontrastato della politica nazionale. Concetto Pettinato

Luoghi citati: Camerun, Cekoslovacchia, Francia, Germania, Madagascar, Marsiglia, Mosca, Parigi, Praga, Togo