Una grande via navigabile unirà il Garda all'Adriatico

Una grande via navigabile unirà il Garda all'Adriatico Una grande via navigabile unirà il Garda all'Adriatico Le imponenti proporzioni del piano di sistemazione lacuale e fluviale della vai Padana che comprende una galleria di scarico dell'Adige nel Garda Come ebbi a dire nel mio precedente articolo, il piano delle grandi regolazioni dei laghi a uso agricolo e industriale assume una posizione di prim'ordine nel campo delle attuazioni dell'autarchia. Anche questa volta, come sempre, all'approvazione data dal Duce seguono le realizzazioni immediate. Dall'8 novembre XVII, la regolazione del Lago Maggiore e in corso d'esecuzione. Ciò, non ostante si siano dovuti superare notevoli ostacoli per dar corso esecutivo alle opere progettate. • Oltre ai lavori di predisposizione del « Consorzio de' Ticino » si ebbero colloqui con una delegazione svizzera che dopo le riunioni tenutesi a Milano e nei sopraluoghi convenne che i nuovi lavori non avrebbero recato alcun danno al regime del lago. Acqua ed energia Per il Lago di Como, nel Consiglio dei Ministri di ieri non solo fu disposta l'approvazione con decreto dell'atto costitutivo del « Consorzio dell'Adda » ma fu approvato con altro decreto il finanziamento analogo e nella stessa misura di quello per lo .sbarramento del Lago Maggiore. Nello stesso Consiglio dei Ministri fu disposto l'intervento dello Stato con un sussidio a un importante serbatoio idroelettrico sul Travignolo da costruirsi per parte di un gruppo di produttori d'alluminio, impianto .che raggiungerà i 20.450 HP e produrra non meno di 61 milioni di kwh. Anche qui una erogazione di trenta metri cubi circa al secondo servirà a irrigare il territorio sulla destra del Brenta per trenta mila ettari. Pure nell'ultimo Consiglio dei'Ministri venne approvato e finanziato il grande progetto di regolazione del Garda connesso alla risoluzione del gravissimo problema dell'Adige e alla creazione del suo canale di deflusso dalla diga di Salionze a Governolo e di qui al mare per il Tartaro-Canatbianco e Po di Levante. Di questo sviluppo ebbi a far cenno il 21 giugno XVI dopo l'approvazione dello schema di progetto per la creazione della diga di Salionze data dal Consiglio dei Ministri del primo giugno XVI. Questa approvazione 'riguardava però solo un elemento parziale del grande programma. Il problema idraulico collegato Adige-Garda-Tartaro-Canalbianco e molto più importante di quello che fu già fatto od è in corso di ultimazione per l'altra regolazione dei lagni: esso ha aspetti più complessi aggiungendosi al problema dell'irrigazione e a quello della produzione di energia idroelettrica, problema che si riferisce alla tipica pericolosa fisionomia dell'Adige, pensile in parte de! suo corso medio e in tutto il corso inferiore e dovendosi tener conto della auspicata navigazione dal mare al Lago di Garda. La prima funzione dej progetto è quella di abbassare i livelli delle massime piene dell'Adige, sommamente pericolose per il territorio di pianura dominato dal fiume, territorio che si estende per oltre quattrocentomila ettari. Il progetto del Montanari nasce come idea originale nel 1904; se ne occupano nel 1919 gli ingegneri Villoresi e Arrivabene; si sviluppa attraverso studi del 1920 dell'ing. Visentini del Genio Civile di Mantova ; assume l'aspetto e la forma attuale per opera dell'ing. Miliani presidente del magistrato delle acque di Venezia. Le notizie raccolte dagli uffici idrografici dicono che nel 1882 una piena dell'Adige invadeva ben 126 mila ettari coltivati gettando lo squallore in una delle zone più ubertose della pianura padana, abbattendo 540 case, 40 ponti e 2500 manufatti idraulici. Le piene dell'Adige Per sollevare dall'incubo delle piene tutta la popolazione rivierasca che sta a valle di Verona fino all'Adriatico il progetto contempla in primo luogo la decapitazione delle punte di piena con la deviazione di par¬ te delfe portate in una galleria che va dall'Adige nel Garda, da Mori a Torbole. La galleria, preceduta da un manufatto di presa, avrà una lunghezza di dieci chilometri e una portata massima di 500 metri cubi al secondo. Con ciò le massime piene dell'Adige raggiùngenti i 1800 metri cubi verranno ridotte alla portata di 1300 metri cubi. L'acqua immagazzinata nel Garda ,che su una superficie di | 370 kmq. conterrà in più 400[milioni di metri cubi, sarà scaricata normalmente nel nuovo canale emissario della portata di 100 metri cubi. Le acque di supero dell'Adige, non utilizzate e non utilizzabili nel suo corso, trattenute nel serbatoio del lago di Garda, incrementeranno in parte le utilizzazioni irrigue già servite attualmente dal sistema GardaMincio e offriranno larghissime possibilità di sfruttamento nel campo agrario. Sarà così garantita l'acqua necessaria alla integrazione dell'irrigazione del Mantovano, del Veronese, a quella nuova del Polesine e facilitato pure il problema irriguo del Bresciano. La grande via d'acqua Tartaro-Canalbianco, già iniziata dal 1930 in alcuni brevi tratti fra il Mincio e l'Adriatico, servirà a convogliare verso le pianure mantovana, veronese e rodigina, comprese fra l'Adige e il Po, cospicue portate per l'assolvimento delle esigenze di vaste zone attualmente asciutte. Un canale allacciarne il lago di Garda al bacino dei laghi mantovani completerà la linea navigabile fra il mare Adriatico e il più grande lago alpino, diventando così il porto di Riva, testé ampliato, il più settentrionale del Regno. Tre gruppi di opere Riassumendo, il grande lavoro si può dividere in tre gruppi di opere principali: 1. - Galleria di scarico dall'Adige nel Garda e costruzione del nuovo canale emissario del Garda fino allo sbarramento e manufatto regolatore di Salionze ; 2. - Canale di Salionze-Porto mantovano-Governolo (km. 48 circa) e opere complementari : cioè manufatti a conca per la navigazione con sfruttamento dei salti per produzione di energià idroelettrica e costruzione del diversivo del Mincio; 3. - Sistemazione completa del Tartaro-Canalbianco adat tato per l'abbassamento delle piene a scopo di difesa per lo scolo naturale delle bonifiche, nonché per l'irrigazione e navi gazione. Riassumo i vantaggi conseguibili dall'importante regolazione: a) difesa, dalle possibili esondazioni dell'Adige, di circa 400 mila ettari di terreno a coltura; b) miglioramento delle condizioni di scolo dei terreni a coltura delle pianure mantovane veronesi e polesane per 250 mila ettari; 0) acqua disponibile per irrigazioni metri cubi 100 circa sufficienti a irrigare 60 mila ettari di terreno e a migliorare la sistemazione irrigua di 100 mila ettari ; d) produzione di energia idro-elettrica nel tratto Salionze-Governolo con centrali per 130 milioni di kwh. annui; e) creazione di una grande via d'acqua da Riva a Cavanella Po (km. 232) che in prosecuzione con la linea VeneziaMonfalcone raggiungerà i km. 420. In questi schemi devo necessariamente limitarmi a riprodurre scheletricamente gli elementi progettuali e quelli di rendimento del grande lavoro che si sta per iniziare e non posso farne la storia. Come tutti i problemi di grande mole e importanza, anche questo ha suscitato lunghe discussioni e polemiche; fu alla fine delle gloriose giornate venete, a Verona, che il 26 Settembre XVI il Duce, in una sala del Palazzo del Governo, esaminò attentamente il problema dell'Adige' Garda-Tartaro-Canalbianco illu- stratoGli dal Presidente del Magistrato alle acque. La conclu sione di questo esame fu l'atto di nascita. Ho così concluso l'esposizione di quanto si va attuando nel campo della regolazione delle vie d'acqua in funzione della politica autarchica del Paese. I risultati Ma a indicare più esattamente la mole dei provvedimenti in lizzazione giova riassumere i dati esposti. Nella regolazione dei laghi Maggiore', di Como, di Garda, nel serbatoio del Travignolo, progetti approvati tutti negli corso e del programma che e entrato ormai nella fase di reaùltimi sei mesi o col contributo „ „„_ ii„„„„,,„ì„„„ .■„..„ j_n_ o per 1 esecuzione diretta dello Stato, si raggiungono i seguenti risultati: a) zone nuove da irrigare: 170 mila ettari; b) produzione di energia idroelettrica annuale: 410 milioni di kwh.; c) miglioramento e integrazione a sistemazioni irrigue esistenti: 150 mila ettari; d) miglioramento di condizioni di scolo in bonifiche: 250 mila ettari; . e) creazione di una via navigabile di 162 chilometri nel cuore del Veneto. Il piano risulta veramente imponente. Ma le soluzioni di questi annosi problemi, che aggiungono alle realizzazioni autarchiche dell'irrigazione e dell'energia idroelettrica un nuovo apporto, dischiudono anche altre possibilità alla vita economica del.Paese. Mi riferisco alla navigazione per via fluviale o meglio chiamata « navigazione interna ». In alcuni settori e in alcune zone essa è ancora un atto di fede che va incoraggiato. Il collegamento per via d'acqua dall'Adriatico al lago di Garda non fa passare in seconda linea o rimandare definitivamente la sistemazione del Po, sistemazione che reputo non meno importante per le sue diramazioni idriche per l'Adda al lago di Como, per il Ticino al lago Maggiore, per i canali a Milano. Nell'esecuzione degli sbarramenti alla Miorina del lago Maggiore e a Lecco del lago di Como si accompagnano ai manufatti di regolazione conche navigabili. I-nostri laghi prealpini, collegati per via d'acqua al mare, rappresentano iniziali vasi collettori del traffico, nè è a credere che questi canali possano influire dannosamente in regime di concorrenza con altri mezzi di comunicazione. Gli sviluppi delle diverse branche delle comunicazioni hanno la loro ragione d'essere e le loro determinate attribuzioni. Le ferrovie, apparse nella metà del secolo scorso e che sembravano soverchiate dalle comunicazioni per via ordinaria, dopo un notevole regresso, hanno avuto una ripresa, determinata,- più che dalla politica ci difesa, dal perfezionamento del traffico in funzione di mezzie di tempi. La navigazione in- terna non è quindi temibile data la specifica gravitazione di zone e l'inevitabile minore rapidità dei trasporti; ma è essenziale per la diminuzione dei costi e sopratutto per la notevole riduzione di consumo dei combustibili. Con la costruzione della via navigabile Adriatico-Lago di Garda, l'Italia dà compimento a una delle sue più importanti opere pubbliche. Anche in questo campo si deve considerare che i problemi chiamano i problemi, le attuazioni le attuazioni. L'Italia fascista ha tanta sicurezza nelle sue realizzazioni che può guardare con fiducia all'avvenire. Una prima tappa importantissima è iniziata. Il traguardo sarà raggiunto con stile fascista. Giuseppe Cobolli Gigli Ministro dei Lavori Pubblici.

Persone citate: Arrivabene, Duce, Giuseppe Cobolli, Mantovano, Riva, Veronese, Villoresi, Visentini