I NAZIONALI AVANZANO nonostante il diversivo di Lèrida di Riccardo Forte

I NAZIONALI AVANZANO nonostante il diversivo di Lèrida £»a battaglia aulVEnvo I NAZIONALI AVANZANO nonostante il diversivo di Lèrida (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Fronte dell'Ebro, 8 novembre. La nuova battaglia del Segre, accesa dalla sorpresa rossa nei pressi di Lerida ai confini della Catalogna con la Castiglia, è già entrata nella fase di arresto. Da ieri sera i rossi non hanno guadagnato un palmo di terreno. La coìitroffensiva nazionale è stata scatenata fin da stamane; ma si tratta più che altro di contrattacchi parziali poiché l'azione definitiva richiederà un periodo di preparazione. Per ora i rossi sono inchiodati sulle loro linee. La fascia di terreno rivierasco che essi occupano di qua dal Segre ha una lunghezza di circa 12 chilometri e una profondità che va dai due ai due e mezzo. Immediato contrattacco / rossi non hanno avuto troppa. difficoltà a raggiungere la strada da Lerida a Saragozza che segue appunto il corso del Segre; ma questa intercettazione non ha alcuna importanza; la cittadina di Lerida è collegata principalmente alla retroguardia dalla strada interna che passa per Almacellas; la strada rivierasca non era transitabile fin da quando Lerida è stata occupata. Il contrattacco nazionale, pure avendo ancora una portata limitata, ha inflitto gravi perdite ai rossi ed ha permesso di raccogliere alcune centinaia di prigionieri, fra i quali il maggiore che comandava un battaglione e che ha fatto dichiarazioni interessanti sullo stato di scoraggiamento che regna nelle truppe nemiche. Una compagnia è passata in massa nelle file dei nazionali dopo un simulacro di attacco. La partita sul Segre è ancora aperta; quella dell' Ebro sta per chiudersi. Oggi i nazionali hanno avanzato ancora con lo stesso ritmo metodico e sicuro che caratterizza da dieci giorni la ripresa nazionale su questo fronte. Partita dal Monte Picosa, una colonna ha avanzato attraverso la collina del versante settentrionale del massiccio ed ha occupato successivamente le quote 384, 402 e 326 disposte a semicerchio intorno al vertice. L'avanzata, qui, è stata di due chilometri. Avanzata lungo l'Ebro Ma più ad oriente, vicino alla riva dell'Ebro, le colonne partite dalla cittadina di Mora conquistata ieri, hanno raggiunto, circondato e conquistato, dopo breve combattimento, il grande obbiettivo strategico costituito dal Monte Rebollo Nera le cui estreme pendici settentrionali, le quote 282, 285 e 202 sono state pure occupate poco prima delle quattro del pomeriggio. Il fronte nazionale traccia un arco di cerchio con un raggio che va da cinque a otto chilometri intorno a Mora de Ebro. La resistenza nemica è qui abbastanza debole. Invece essa è più forte sulle posizioni che fiancheggiano il quadrivio di Venta de los Camposines, posizioni che occorrerà smantellare per continuare l'azione verso Ascò. La zona settentrionale della riva destra dell'Ebro occupata ancora dai rossi si è ridotta, in virtù delle azioni degli ultimi dieci giorni, dei due quinti. Al tramonto, i nazionali aggiungevano un'altra pietra miliare all'avanzata: il famoso Ponte di Garcia che finora era l'unico « ponte permanente » di cui disponevano i rossi. Il paesello di Garcia è suU'altra sponda del fiume. I rossi ricevevano viveri e munizioni grazie al viadotto ferroviario che attraversa l'Ebro e che V aviazione non aveva potuto distruggere. Ma oggi l'estremità del ponte, situata sitila riva destra, è presidiata dai nazionali. I rossi hanno dunque per duto la principale via di collegamento con la retroguardia. Sul fronte di Sagunto i nazionali hanno ricuperato i pochi metri di terreno ieri strappati loro dai rossi, grazie alla sorpresa iniziale. Il fronte anteriore è già ristabilito completamente. L'offensiva rossa è finita. La vittoria è stata notevole e ha fruttato la cat tura rf« 800 militi rossi. Riccardo Forte

Persone citate: Castiglia, Garcia, Segre

Luoghi citati: Catalogna, Sagunto