LA NUOVA VITA nei villaggi della Libia di Francesco Argenta

LA NUOVA VITA nei villaggi della Libia LA NUOVA VITA nei villaggi della Libia Caratteristica sosta a Zliten in un perfetto accampamento - Balbo consegna ai coloni le chiaui delle loro case (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Villaggio Crispi, 5 novembre. Non si rischia di fare della retorica, affermando che l'antico costume, secondo cui i coloni venivano deductl in colonlam in formazione militare e col' vexlllum in testa, è risorto dopo due millenni n queste terre che videro il fulgore imperiale di Roma, Alla struttura rigidamente militare, onde è stata caratterizzata la formidabile organizzazione che ha permesso di avviare con ordine, speditezza e disciplina, verso i nuovi centri di vita, le mille famiglie destinate ai villaggi sorti sulla fascia costiera della Libia occidentale, ha corrisposto il piglio marziale, ' la sicurezza di conquista, con cui la massa dei coloni in formazioni compatte, perfettamente inquadrate, ha mosso: imponenti colonne verso i nuovi destini. L'accampamento notturno Sui .piroscafi che le hanno trasportate sulla Quarta Sponda, la sveglia era stata data ieri mattina nelle óre antelucane. Tosto si erano compiute le operazioni di sbarco, e mentre cinque colonne di autocarri muovevano verso i villaggi della pianura tripolitana, trasportando le seicentosedici famiglie destinate ai villaggi « Breviglieri », « Bianchi », « Oliveti », «Giordani », due altre intermina bili colonne, composte di quattro centocinquantotto automezzi che recavano a bordo quattrocento trenta famiglie, si snodavano lungo la litoranea per raggiungere i villaggi « Crispi » e « Gloda » nella plaga misuratina. L'ampiezza del percorso — offre duecento chilometri — ha im^ posto una sosta, e questa è stata compiuta a Zliten, a mezza strada circa fra Tripoli e i nuovi centri varali, una amena piana della ma gnifica oasi dove nei giorni scor si, a cura della Direzione della Sirte, era stato allestito un ac campamento. Quattrocentotrenta tende, di un'ampiezza naturalmente maggiore della solita tenda militare, e tali da accogliere ciascuna una decina di persone, si allineavano nella vasta piana, raggruppate per settori e per villaggi secondo l'ordine che è osservato in tutte le varie e complesse organizzazioni, escogitato per assicurare la massima speditezza nell'avviare a destinazione così gigantesca massa di gente. Gli autocarri recanti le famiglie dei coloni hanno incominciato a giungere a Zliten verso le quattro del pomeriggio. Lungo il percorso erano scaglionate, nei centri abitati, le popolazioni metropolitane e mussulmane che hanno festosamente salutato i gruppi dei coloni. A Homs, con la rappresentanza di tutte le Organizzazioni del Regime, erano le notabilità mussulmane, e così a Zliten, dove i capicabila, a cavallo, si erano schierati all'ingresso del paese, mentre le genti arabe dei luoghi, raggruppate per cabila, erano schierate lungo il percorso che portava all'accampamento . Una organizzazione rigorosamente militare, ma dove'la perizia e il rigore del costume militare si traducevano e si effondevano in un vasto palpito di solida¬ rietà sociale e' umana, ha presieduto all'accoglienza dei coloni e delle loro famiglie. Non appena l'autocarro arrestava la marcia dinanzi all'attendamento, un soldato che recava al braccio una fascia portante il numero della tènda alla quale era addetto, e che corrispondeva al numero assegnato alla famiglia in arrivo e nello stesso tempo al podere che questa occuperà nei nuovi centri rurali, si occupava di far raggiungere speditamente alla famiglia colonica il posto che le era assegnato nell'accampamento. Il vasto campo è venuto così via via popolandosi. Ex-combattenti nella totalità, i coloni non hanno avuto esitazioni nel prendere possesso della tenda e nel sistemarvi la famiglia. Un letto marinaro biposto era disposto in ogni tenda per i bimbi e la moglie del colono, mentre otto pagliericci erano destinati agli altri membri della famiglia. In ogni tenda erano già stati recati i viveri: pane in quantità e fragrante, latte per i bimbi e vino. Al margine di ogni settore dell' attendamento funzionavano poi le cucine, e i soldati addetti al campo recavano essi stessi ai coloni la minestra fumante. Numerosi e perfetti tutti gli altri servizi, da quello del rifornimento dell'acqua, ai posti di ristoro e di aoccorso. La consegna delle chiavi Il Maresciallo Balbo è giunto nell'accampamento verso le cinque e ha visitato ogni tenda interrogando i coloni. Erano coloni per la maggior parte provenienti dalle Provincie di Rovigo e Padova, e Italo Balbo ha parlato loro ■ in dialetto, esortandoli a lavorare con fede. Prima delle sette l'accampamento era completo e l'aspetto del campo, nella luce dorata del vespro, era quanto mai suggestivo. Una musica militare suonava inni e ballabili e sulla ridente piana dell'oasi si levavano festosi i canti. Alle otto e mezza è stato suonato il silenzio e ogni tenda si è richiusa. Alle sei di stamane, non appena è stata data la sveglia, il campo si è rianimato. E' stato subito un festoso, allegro vociare, un levarsi allegro di canti. E in un'atmosfera di lietezza è avvenuta la ripresa del viaggio verso i nuovi centri rurali. Le teorìe rombanti degli autocarri si sono rimesse in moto poco dopo le otto, giungendo al villaggio « Crispi », che sorge a sedici chilometri da Misurata, prima di mezzogiorno. A riceverli era qui 3. E. Balbo, il quale consegnava ai coloni le chiavi della casetta nella quale ognuno di essi sarà sistemato. Al villaggio « Gioda » gli arrivi si sono effettuati poco dopo, caratterizzati anche qui da animazione festosa. Nel villaggio « Crispi » troveranno sistemazione, in altrettanti poderi, trecentotrentatrè famiglie. Al « Gioda » novantotto famiglie. Nei due centri, la estensione dei poderi è di dieci ettari e l'ordinamento colturale, come già si è detto, è quello a coltura irrigua. Ventidue famiglie lavorano poi, da ppeo più ai un anno, altrettanti poderi nel villaggio « Crispi ». Orbene, dalla magnificenza che pdgcssT daRnpresentano le colture in questi poderi, dai risultati che si sono raggiunti nel primo anno di attività colturale, dalle applicazioni che ai sono viste possibili, perchè la fase sperimentale ha consentito subito di portare alla fase deUe realizzazioni, sì può desumere quale lieto e consistente avvenire ai dischiuda per l'attività dei nuovi coloni. Francesco Argenta

Persone citate: Balbo, Crispi, Gioda, Italo Balbo

Luoghi citati: Homs, Libia, Misurata, Padova, Roma, Rovigo, Sirte, Tripoli, Zliten