L'Ungheria liberata dalle catene del Trianon

L'Ungheria liberata dalle catene del Trianon L'Ungheria liberata dalle catene del Trianon Un messaggio di Horty all'Esercito magiaro - Rinnovate espressioni di gratitudine agli arbitri dell'Asse e in partico lare al Duce - Una lapide a ricordo in piazza Mussolini - Budapest, 4 novembre. Il Reggente ha rivolto all'Esercito il seguente ordine del giorno: « H nostro Esercito, liberato dalle catene del Trianon e resuscitato, varca, dopo un'attesa durata venti anni, quella frontiera che considerammo sempre come provvisoria. Un milione di nostri fratelli vi attende al di là del confine. Per essi voi significate, dopo le gravi prove di venti anni la realizzazione di tutte le loro sperantse, di tutti i loro desideri. Voi ritornate in casa vostra nell'Ungheria settentrionale consacrata tante volte dal sangue prezioso del nostri avi. Riempite l'animo vostro di questi sentiménti e stringete — degni del passato del nostro Esercito — con affetto ai vostri cuori tutti gli abitanti dell'antico suolo ungherese, gli ungheresi, come pure 1 fratelli slovacchi, ruteni e tedeschi. Partite con fierezza e fiducia. Sono certo che non abbandoneremo mai più e a nessun prezzo i territori recuperati sulla base della giustizia eterna e con l'aiuto della forza ungherese rinata. In nome di Dio e della Patria: « avanti! >. Si apprende che secondo gli ultimi accordi intervenuti alla conferenza degli esperti militari a Presburgo, le truppe ungheresi occuperanno il 9 novembre la maggior parte dei territori retrocessi con le città di Leva e Beregszasz. Il 10 novembre, ultimo giorno previsto a Vienna, gli ultimi territori con le città di Murikacz, Ungvar-Uzhorod e KassaKosice, saranno occupati a loro volta dagli ungheresi. Dichiarazioni di De Kanya Xi Ministro degli esteri ungherese De Kanya, rientrato nella capitale, ha fatto al corrispondente dell' Agenzia Stefani le seguenti dichiarazioni: < Il Governo ungherese ha sempre avuto l'aspirazione di fare In modo che il problema cekoslovacco per quanto riguardava l'Ungheria fosse risolto il più rapidamente possibile. In armonia con la nostra attiva politica di pace abbiamo cercato tale soluzione con mezzi pacifici ma contemporaneamen te eravamo preparati anche ad ogni altra eventualità. Poiché le trattative dirette non avevano condotto ad un risultato, per ottenere una rapida soluzione abbiamo portato il problema in discussione dinanzi all'arbitrato dell'Italia e del la Germania quali grandi Potenze firmatarie degli accordi di Monaco. Dalla decisione viennese, anche per il suo carattere di arbitrato, è derivato che nella soluzione del problema ungaro-cekoslovacco abbiamo dovuto subire dolorosi sacrifici. Vogliamo però sperare che il sopportare tali sacrifici ci sarà facilitato dal fatto che in avvenire si svilupperanno migliori rapporti tra noi e i nostri vicini-settentrionali. Vogliamo sperare inoltre che dopo la decisione arbitrale di Vienna, ed anche in corrispondenza allo spirito e alle disposizioni di tali decisioni la situazione delle minoranze ungheresi rimaste in Cekoslovacchia vengano a migliorare notevolmente e che il mutamento della loro sorte non solo faciliterà la pacifica convivenza coi nostri vicini settentrionali, ma insieme potrà servire di esempio anche per altri Stati. < Abbiamo atteso con la màssima calma e fiducia la decisione dell'Italia e della Germania, delle due grandi potenze che stanno con noi in stretti rapporti di amicizia. Ora, a decisione avvenuta, esprimiamo ad esse la nostra gratitudine per aver voluto assumersi il delicato compito dell'arbitrato e aver fatto tutto il possìbile per la realizzazione delle nostre legittime rivendicazioni. Tutta la nazione ungherese si rivolge in questo momento con i più calorosi sentimenti di riconoscenza e di devozione all'amica Italia e al suo Capo di Governo Benito Mussolini, che per primo ha richiamato l'attenzione del mondo sulle gravi ingiustizie perpetrate al Trianon contro l'Ungheria e che nella difficile lotta da noi condotta negli ultimi mesi per far valere le nostre esigenze ci ha appoggiato senza posa e in maniera estremamente efficace con tutto il peso del suo eccelso prestigio politico e della sua potente personalità ». L'opera del Duce Il Consiglio municipale di Budapest ha preso oggi all'unanimità e con entusiasmo la deliberazione di murare una lapide nella piazza Mussolini per ricordare il giorno della decisione arbitrale di Vienna, 2 novembre, e per esprimere la gratitudine del popolo magiaro per l'Italia fascista che ha potentemente contribuito al ritorno dell'alta Ungheria alla madre Patria. Una lapide simile sarà murata anche nella piazza della Rotonda che verrà Intitolata ad Hitler e che, trovandosi sull'arteria principale della capitale tra piaz¬ za Mussolini e piazza del Millennio, starà a simboleggiare, come rilevano i giornali, il cammino percorso dall'Ungheria nei suoi mile anni di storia sulla via europea dell'Asse Roma-Berlino. A Debrecen in omaggio all'opera svolta dal Governo fasciala per 'Ungheria è stato costituito tra gli studenti universitari un « Circolo Mussolini » che all'atto della fondazione ha inviato un messaggio di gratitudine e di devozione al Duce. Anche i goliardi dell'Università di Szeged in una vibrante dimostrazione hanno mmanifestato la profonda riconoscenza dtutta la gioventù studiosa ungherese per il Duce e per il conte Ciano. Il Pester Lloyd dbpo aver rilevato che, appena terminata la guerra, rinacquero fra le Nazionungherese e italiana i vecchi sentimenti di amicizia e di stima e che l'Italia e l'Ungheria ripresero à politica di relazioni amichevolcorrispondente alle loro tradizioni e necessità storiche, così continua: « Il creatore della nuova ItaliaMussolini, fu il primo che attuò efficacemente questo orientamento della politica italiana. Come per molte altre geniali concezioni dela politica estera fascista, anche qui, Egli si riallacciò a secolartendenze della politica di RomaChe il Suo istinto fosse giusto è dimostrato dal costante rafforzamento ed approfondimento derapporti italo-magiari, dopo la stipulazione del primo trattato damicizia del 1927. Per Mussoliniquesta amicizia ha sempre costituito un pilastro della politica europea basata sulla giustizia e sul'equilibrio. Egli formulò l'espressione che i trattati non possono essere la tomba di una nazione, se noi ricordiamo soltanto pochsue frasi degli ultimi anni, vediamo che Mussolini persegui semprcoerentemente e risolutamente ifine della riparazione delle ingiustizie perpetrate contro l'Ungheria ». Dopo aver citato alcune espres sioni famose, formulate dal Ducin scritti e discorsi, il giornalcosi' conclude: « Tutti gli Ungheresi ricordano vivamente queste grandiose manifestazioni di amicizia: il viaggio del Reggente Horthy in Italia, la visita del Re Imperatore Vittorio Emanuele a Budapest. Ma il Capo della politica italiana quando parava dei sentimenti dell'Italia per 'Ungheria, non si limitava a guardare soltanto a queste dimostrazioni di solidarietà. Egli aveva g'.occhi fissi alla grande mèta che considerava come un compito del a politica di pace italiana ed europea. Adesso, il rafforzamento dell'amicizia italo - germanica ha portato l'azione dell'Asse a realizzazioni concrete nell'Europa cenrale. L'intervento simultaneo del'Italia e della Germania per la giusta causa dell'Ungheria, ci ha eso possibile, venti anni dopo la fine del conflitto europeo, di parare finalmente di una vera pace »In attesa dell'occupazione Tutto il Paese attende con. febbrile impazienza l'occupazione dele truppe dell'alta Ungheria che si nizierà domani alle ore 10. La marcia di avvicinamento dei solati ungheresi lungo tutti i 500 hilometri dell'attuale linea di rontiera è già stata compiuta. Tutte le località di confine hanno esteggiato le truppe con ardenti manifestazioni tra il lancio di fiori e lo sventolio di bandiere. Tra oche ore l'Ungheria incomincierà riavere i suoi figli rimasti avulsi alla Patria per tanto tempo. L'inizio della riammissione dei ecchi territori sarà celebrata domani a Budapest in forma solene. Nello stesso momento in cui i oldati si metteranno in movimeno alle ore 10 tutto il traffico straale e il lavoro degli uffici, dei negozi, delle fabbriche sarà sospeso per due minuti. Indi reparti di exombattenti, formazioni studenteche, associazioni nazionali, sfileanno con fanfare, con labari e vessilli al canto dell'Inno nazionale ungherese davanti al monumento dell'Alta Ungheria. Da Ungvar, capitale della Rutenia, viene segnalato che il popolo va svolgendo vibranti manifestazioni di giubilo per la riannessione alla Nazione magiara acclamando ad Horthy, al Duce e a) Ministro Ciano. Secondo le informazioni del Az Est tra le grandi Potenze interesate sarebbe stato concluso un accordo in base al quale la Germania, la Polonia e l'Ungheria otterrebbero una zona franca nel corso danubiano di Pozsny (Bratislava), ciò che verrebbe a conferire una posizione internazionale alla città e servirebbe a tutelare gl'interessi della navigazione fluviale dei diversi Stati. Amari giudizi a Praga sulla politica di Benés Brody inizia lo sciopero della famePraga, 4 novembre. Il lodo arbitrale di Vienna coninua ad essere più o meno amaramente commentato dalla stampa ceka, buona parte della quale riconosce apertamente i gravi er rori di questo paese negli ultimi 20 anni. Il Poledny List scrive che non si possono passare sotto silenzio certe tendenze che cercano di addossare la responsabilità all'attuale ministro degli esteri e aggiunge: « Come poteva Chvalkowsky correggere in quindici giorni gli errori commessi in venti anni dal suo predecessore ? Egli non ha potuto essere chiamato che per liquidare la politica di Benés. Quindi, non intralciate l'opera di uomini che, non solo hanno buona volontà, ma hanno anche capacità di ben lavorare ». Le Lidove Listy, per parte loro scrivono: « E' perfettamente esatto che noi abbiamo raccolto i frutti di una pessima politica estera, ma anche di una errata politica interna ». Le Narodny Osvobozeni attribuiscono molta responsabilità alla Slovacchia per gli errori accumulati nei momenti più critici. Il giornale Praszki List pubblica da Parigi sotto il titolo « Perchè i comunisti votarono per il dottor Benés in occasione delle elezioni del Presidente della Repubblica » una notizia nella quale è detto che a Parigi tra il 21 e il 30 settembre scorso correva voce che, rispondendo ad una interrogazione di Potemkine per sapere in quale maniera ti Cremlino intendesse applicare il patto cekosovietico, Stalin avrebbe dichiarato che questo patto già funzionava dal 18 dicembre 1935 allorchè i comunisti su istruzioni del Cremlino dettero il loro voto a BenésNello stesso tempo a Parigi veniva assai vivamente commentato il fatto che Stalin, malgrado le insistenze telegrafiche di Praganon ricevette il ministro cekoslovacco in occasione della crisi dello scorso settembre. Le Narodni List annunciano chesecondo le disposizioni attuali, il Parlamento sarà convocato dopo il 10 novembre, data nella quale sarà terminata l'evacuazione della Slovacchia e della Russia subcarpatica. Oggi intanto si comincerà a discutere la questione dell'elezione del nuovo Presidente della Repubblica e si pensa che la scelta sarà fatta anche d'accordo coi membri dei due governi autonomi slovacco e ruteno. Sono insistentemente richieste dalla stampa agraria, le dimissioni dei dirigenti i Sokols che, contrariamente al monito del fondatore, c nè guadagni né onore », sono accusati di aver fatto dell'organizzazione un trampolino per raggiungere i primi posti nella politica del paese. In una riunione dei rappresentanti dei partiti politici è stato deciso che terminata la delimitazione della frontiera con l'Ungheria, si proceda alla elaborazione della nuova costituzione. In Slovacchia si propende per una costituzione di carattere totalitario e per uno Stato corporativo. I ceki, invece, parlano ancora di sistema parlamentare. Il Narodni Stred richiama l'attenzione su queste divergenze, aggiungendo che potrebbe essere dannoso avere nello stesso Stato due concezioni costituzionali cosi opposte. La nuova costituzione, intanto, è studiata da una commissione parlamentare e dai rappresentanti dei partiti governativi. Si annuncia che il Cardinale Raspar si recherà a Roma dove farà una visita in Vaticano per iniziare trattative circa la delimitazione delle diocesi, delimitazione resa necessaria dalla modificazione delle frontiere cekoslovacche. Andrea Brody, ex-primo ministro carpatico russo, arrestato il 27 ottobre perchè accusato di « mene pericolose alla Sicurezza dello Stato », ha chiesto che il suo processo sia trasferito al tribunale di Uzhorod. Non essendo stata accolta la sua richiesta, il deputato ha iniziato lo sciopero della fame. II Reggente di Jugoslavia visita Bucarest Bucarest, 4 novembre. Alle ore 18 è giunto a Bucarest il Principe Paolo Reggente di Jugoslavia salutato alla stazione da Re Carol e da varii membri del Governo Romeno. Il Principe si è subito recato al Palazzo Reale dove resterà fino a domani sera e di dove partirà sabato sera per Ciusc in Transilvania, ove si svolgerà una grande partita di caccia. Dalla Transilvania il Reggente Jugoslavo partirà direttamente per fare ritorno a Belgrado. Sullo scopo di questa visita del Reggente di Jugoslavia circolano a Bucarest molte versioni, ma quella che ha maggiore credito è che il .Principe Paolo abbia de siderio di avere uno scambio di idee con il Sovrano romeno circa la nuova situazione creatasi nell'Europa centrale e sulle conseguenze che tale nuova situazione viene ad avere nel paesi del sud-est europeo.