La Corrente elettrica non uccide

La Corrente elettrica non uccide Il ssenssaxiaMialG caso di memi operaio La Corrente elettrica non uccide L'uomo "fulminato,, può sentire e capire tutto quello chesi dice attorno a lui ma non può dare alcun segno di vita"—~~~~~~~ ! Settimane addietro, l'Accademia ■ Francese di Medicina festeggiava ]il prof. D'Arsonval, decano deil'Accademia stessa, per il cinquan tesimo anniversario della sua no mina a membro dell'alto consesso scientifico. Per l'occasione, .un giornale parigino pubblicò un articolo nel quale ai passavano in rassegna le ricerche condotte dall'illustre scienziato attorno agli effetti della corrente elettrica sul corpo umano e si ricordava il caso, citato dal D'Arsonval, di un uomo che, investito, in seguito ad un corto circuito, da una corrente di 4500 volta, dopo aver subito la scarica per due minuti, restò, naturalmente, « fulminato », ma, grazie a cure speciali, potè essere richiamato in vita e non risentì in seguito la minima conseguenza della terribile avventura. La lettera dell'Astrae Un elettricista di Lézignan-Cor- bières, nella Francia meridionale, di nome Astruc, che aveva letto l'artlcolo, scrisse al prof. D'Arson- vai la seguente lettera: « Un uomo « fulminato » dalla 1 corrente elettrica non è morto, ma : si trova in uno stato di letargo: se!egli riceve le cure necessarie, può"' |a oo.uuu voliti, mentre verincavo l|cavi di una !inea elettrica ad alta fnneinna t o n.;<, ,i;tn —j„ ritornare invita. Eccone una prò-nìto'^^runa^clrica^'i corrèntea 55.000 volta, mentre verificavo j tensione. Le mie dita, nei punti in i cui ricevetti la scarica furono ter-1 ribilmente ustionate, mentre io ca devo a terra privo di sensi. Fu l'in gegnere che seguiva ì lavori a scoprirmi. Egli mi soccorse immediatamente, in attesa dell'arrivo di un dottore. Era impossibile aprirmi la bocca e si procedette, pertanto, alla respirazione artificiale, esercitando una trazione ritmica sulle mie braccia. Solo dopo due ore e cinque minuti ripresi a respirare. Data l'analogia del mi* caso C£m ,j0 descritto . da voi, ho pensato di dovervi inforl mare della mia esperienza, ben [lieto se il vostro genio potrà trarvi qualcosa di utile per la scienza e 'umanità. Sono convinto, ripeto, che un uomo « fulminato » non è morto, ma solo in uno stato di.letargo e che lo si può richiamare in vita con cure adeguate ». L'Astruc dice poi, e questa è la parte più terribile della sua esperienza: « Aggiungo che l'uomo « fulminato » può sentire e capire tutto ciò che si dice attorno, a lui, quando lo si crede già morto, tanto che, ripresi i sensi, egli può ripetere ciò che ha inteso ». Ognuno può comprendere fino a quale punto sia spaventosa la situazione di colui che, immobile e muto, resta tuttavia cosciente di quanto gli accade intorno. Il dottor Amos O. Squire, che pubblicò le sue memorie come medico del carcere americano di Sing Sing, narra quale sia il procedi¬mento dell'elettroesecuzione di un condannato a morte. L'uomo ri-ceve, per 10 secondi, una scaricadi corrente a 2000 volta, poiun'altra scarica a 2500 volta, per40 o 50 secondi. Tolta la corrente,si può constatare che il cuore del condannato batte a 120 pulsazionial minuto. Questo ritmo diminuì-sce, tuttavia, progressivamente,tanto che dopo tre o quattro mi-nuti, i battiti non sono più percet-, misero corpo una nuova scarica ao^nn vnltft. npr cinoue secondi,tibili. neppure con lo stetoscopio,Comunque' per avere la certezzadella morte dell'uomo, si lancia sudla morte del condannato. Oltre i 45 gradi 2500 volta, per cinque secondi, L'autopsia segue immediatamente Cercate ora di immaginarvil'uomo che viene tolto dalla sediaelettrica per essere messo fra lemani del chirurgo che opererà ladissezione, quando il disgraziatosia nello stato descritto dal-l'Astruc, cioè pienamente coscien-te di quanto accade intorno a lui! II D'Arsonval, che fin dal 1884s'era occupato di questi problemi me conduttore, secondo la legge di Joule. Se la vittima riceve una corrente di 3 ampère e 1500 volta per 40 secondi, e cioè 4500 watt o ssliiferi molti anni addietro, all'Ac-|mademia di Medicina che una cor- lente elettrica ad alta tensione puoi mattraversare il corpo umano sen-.' za causargli il minimo male. La morte è, tuttavia, inevitabile se il calore sviluppato dalla corrente aggiunge i 45° centigradi, poiché, come è stato dimostrato dal fisioogo Claude Bernard, si produce una coagulazione nelle fibre muscolari e cardiache. Che sia la coagulazione a produrre la morte, o prova il fatto che l'animale, investito da una corrente tale da sviluppare 45", non muore se il suo corpo viene, contemporaneamente, raffreddato con mezzi artificiali. Per incidenza, si deve notare che il calore considerevole che si manifesta in un corpo sottoposto a scariche di corrente elettrica non è dovuto, come sovente si creile, alla resistenza del corpo stesso co- una caloria al secondo, non si possono sviluppare in 50 secondi più di 50 o 60 calorie. Di conseguenza per un uomo del peso di 75 chilo tsamantsvgsiqtEtfvgcgrammi, il rialzo di temperatura non raèciuntre un erado centi—r—ri f» «« Cesso di coagulazione nei musco- si « ri,, i„ ..i»:,iitA „«j eMgrad0 ! c° Il calore eccessivo, come si è;detto, provoca un rapidissimo pio-] Si e determina la rigidità cadave-| ica. Si tratta di un fenomeno a-1 Dnalogo a quello che si può riscon- rare su un animale che sia stato lfino allo sfinimento. La morte ncausata da scariche di corrente | ccalternata è invece dovuta, normalmente, all'arresto della respirazione e alla violenta reazione del sistema nervoso. Di conseguenza una vittima dell'elettricità deve sempre essere trattata come una vittima d'asfissia. etpd\ «Il risultato dei miei esperi- smenti — afferma il d'Arsonval —1 stizieri americani a tentare la respirazione artificiale subito dopo 'esecuzione. Il solo risultato dela, mia sfida è stato questo: che mi induce a pronunciarmi contro'elettroesecuzione. E' un procedi-mento barbaro. Io ho sfidato i giu- ' temendo di veder riprendere i sen-si alla vittima, è stato dato ordineai medici di praticare immediata-mente l'autopsia. Utl altro esempio «Io posso ancora provare finoa qual punto le mie asserzioni sia-no esatte. Un uomo stabilì un cor-to circuito attraverso al suo corposa una corrente alternata di 4500volta (una tensione tre volte piùgrande di quella impiegata dai giu-stizieri americani!. La scarica loinvestì per due minuti e fu soloquaranta minuti dopo che vennetentata la respirazione artificialeEbbene quell'uomo ritornò alla vi-ta e gode oggi di una salute per-fetta. Quest'esempio è tipico e pro-va ancora una volta come infiig gere un tal genere di morte sia cosa più che barbara ~- , ,, , sulla sedia elettrica». K* rnrirwn nntHri* rh Queste parole furono scritte ne1884 e. da allora, l'uso della sediaelettrica è stato perfezionato »Ma anche oggi non si può mancare d'a-jgiungere che. secondo leParo|e del dottor Squire di SingSlns. « n°n è facile dare la morte E' curioso notare che quando iD'Arsonval esp-esse il desiderio, desporre agli illustri colleghi dell'Accademia le sue teorie, il segrenoi> dare lettura di una comunicazione di carattere cosi fantastico e lo consigliò di continuare glesperimenti, manifestando la cer tezza che il D'Arsonval avrebbe potuto constatare l'infondatezza della propria tesi. Lo scienziato non si perdette di coraggio, e fu l'Accademia, più tardi, a riconoscere i proprii torti, A. M.

Persone citate: Amos O. Squire, Claude Bernard, D'arson, D'arsonval, Sing Sing

Luoghi citati: Francia