Il convegno al Belvedere

Il convegno al Belvedere Il convegno al Belvedere (DAL NOSTRO INVIATO) Vienna, 2 novembre. Poco prima delle ore SO le firme del conte Galeazzo Ciano di Cortellazzo e di Giovacchino von Ribbentrop hanno sancito il nuovo assetto delle frontiere fra Cekoslovacchia e Ungheria. Anche per questo settore che presentava già le più intricate complicazioni di Jrammischiamenti etnici, di contrastanti interessi, di rivendicazioni sentimentali e materiali e di corrispondenti irrigidite negazioni e resistenze; anche per questa contesa plaga dell'immensa valle danubiana che tante e confuse raccoglie e convoglia razze e stirpi e famiglie e per entro l'arcuato baluardo dei Carpazi, dai Piccoli Carpazi alla Selva carpatica; anche per questo territorio travagliato dalle discordie irriducibili delle diverse nazionalità, anche qui è stata finalmente escogitata una risoluzione, si è statuita una sistemazione e si applica una formula di superiore equità. Per il diritto, per la giustizia L'ora tarda non consente elaborati e minuziosi commenti. A questi e alla esposizione specifica dei particolari d'applicazione pratica che l'accordo comporta avremo agio di procedere nei prossimi giorni. Stasera industriamoci di riassumere la cronaca della giornata e di aggiungere semplicemente qualche impressione, le prime del momento, le più immediate e schiette. Anzi dò la precedenza alle impressioni. E la prima impressione culminante è questa: che àncora una volta l'Asse Roma-Berlino ha funzionato in pieno proficuamente e ha assicurato la pace. Seconda impressione: che la tesi italiana in favore e in appoggio de'le legittime rivendicazioni dell'Ungheria e ancor più e fondamentalmente patrocinante i diritti nazionali dei popoli, la revisione degli errori e l'abolizione delle violenze dei trattati con cui si erano conculcate le minoranze escludendole dalle loro proprie frontiere e incorporandole artificiosamente nelle frontiere di un contiguo Stato; la tesi italiana dunque per il diritto e per la giustizia è prevalsa in pieno ed è stata applicata di comune accordo fra Italia e Germania nella totalità della sua portata. La giornata d'oggi ha segnato il trionfo e l'applicazione integrale dei postulati espressi categoricamente da Mussolini e accentuatamente ribadii» nei discorsi del Veneto e anche essa ha segnato uno dei più evidenti e consistenti successi personali del nostro giovane Ministro dtgli Esteri, il conte Ciano*. Terza impressione: la supremazia e l'azione esclusiva della Germania e dell'Italia hanno ristabilito la tranquillità nell'Europa centrale e la garantiscono; mentre vanno crollando a una a una le ultime architetture della falsa pace di Versaglia e si inaugura per l'Europa una nuova èra. Queste impressioni non pretendono affatto a prospettarsi come originalissime; e ai distinguono anzi, per un comune carattere di elementarità. Impressioni da spettatore, impressioni da pubblico. Ma la loro stessa elementarità .in dica la loro diretta e precisa aderenza alla realtà, una realtà di fatti concreti. L'arrivo del conte Ciano S. E. Ciano era arrivato col treno da Roma stamane alla stazione viennese dell'ovest. Il treno arrivò circa le 8, -ma il ricevimento ufficiale si svolse, come era fissato, un'ora più tardi, alle 9. A que sfora l'antica capitale austriaca, questa Vienna monumentale e gaia, che arieggia irresistibilmente le sue solenni tradizioni imperiali con la signorilità e il garbo di una gran dama un po' decaduta, che coltiva nella sua composta intimità e richiama le memorie del più fastoso passato; questa Vienna oggi tumultuosa di traffici e con più spettacoloso aspetto di modernità; stamane usciva a poco a poco dalla nebbia che la velava finché ritrovò un po' di chiarità di sole, d'un pallido sole autunnale. A quest'ora sulla piazza dove si esce dalla stazione dell'ovest era schierata una compagnia di fanteria con la musica e la bandiera E nell'atrio della stazione e sotto la tettoia erano schierati i camerati del Fascio di Vienna in diriva e le organizzazioni giovanili della locale colonia italiana. Alle ore 9 precise giunse il ministro degli esteri del Reich von Ribbentrop, accompagnato dal commissario del Reich per la reincorporazione dell'Austria, gauleiter Biirckel e da Seiss-Inquart luogotenente del Reich per l'Austria, e seguito da una schiera di funzionari del ministero tedesco degli esteri. Si nota la nuova uniforme dei diplomatici tedeschi, detta uniforme di campagna, molto elegante e pittoresca, di foggia ac¬ centuatamente militare, nera con fregi d'argento. Von Ribbentrop veste invece la divisa del partito nazista. Verso il Belvedere Scoppiano applausi, si leva il coro delle grida: Duce! Duce! quando il Conte Ciano si affaccia allo sportello del vagone e scende a terra. Von Ribbentrop gli va incontro stringendogli calorosamente la mano a lungo; mentre le Piccole Italiane che si erano radunate davanti al vagone intonano Giovinezza e gettano fiori e mentre il grido di Duce! Duce! echeggia più alto per la vasta tettoia della stazione. Il nostro Ministro degli esteri veste la divisa di luogotenente generale della Milizia. Ciano e von Ribbentrop escono sul piazzale e passano in rivista la Compagnia d'onore schierata che presenta le armi. La musica suona Giovinezza poi l'inno nazionale tedesco. I ministri salgono in automobile fra le vibranti acclamazioni della folla sparsa per la piazza. Dietro l'automobile dei ministri si incolonnano le numerose automobili che trasportano il seguito di funzionari e di addetti. Numerosa folla si steride per. l'intero percorso dalla stazione dell'ovest all'Albergo Imperiai e saluta col braccio levato il pas saggio rapido del corteo delle automobili. All'albergo Imperiai il ministro Ciano, dopo aver conferito qualche tempo con von Ribbentrop, riceve e trattiene a colloquio il maresciallo Goering, poi ha una lunga conferenza coi suoi principali collaboratori nella questione odierna, S. E. Attolico ambasciatore d'Italia a Berlino, il conte Vinci nostro ministro a Budapest e il nostro ministro a Praga Fran-\ Zani. L'atrio dell'albergo pullula di\ diplomatici e funzionari delle Potenze interessate all'arbitrato o\ come Potenze in causa o come ar-j bitre. Le divise fasciste e della no-\ stra Milizia si alternano con quel-, le dei diplomatici tedeschi e del partito nazista e delle varie formazioni e organiszazioni della i Germania hitleriana. Gli altri indossano abiti borghesi. Si affolla-, no giornalisti; dei fotografi si, tengono in vedetta con le macchine pronte. Mancano pochi minuti a mezzo-i giorno quando von Ribbentrop lascia l'albergo col suo seguito e poco dopo scende anche S. E. Cia-\ no accompagnato dai suoi collaboratori e segretari. 1 fascisti di qui e le nostre organizzazioni giova-] nili che hanno atteso sul viale dei Ring davanti all'albergo, rtnnova-j no al Ministro clamorose dimo-' strazioni con grida di evviva a Mussolini. Lo storico palazzo del Principe', Eugenio, il Belvedere, ha apertole sa'e sontuose. Da lato dello stupendo ingresso nel giardino tende) gli onori un reparto di truppa. Nell'atrio, per lo scalone, nelle sale sono schierati valletti con livree settecentesche riccamente gallonate d'oro.