DIETRO LO SCHERMO

DIETRO LO SCHERMO DIETRO LO SCHERMO La prima autarchia - Altri successi di " Squadrone^bianco,, in Germania - L"« Ettore Piera mosca „ è finito fe- Pubblicità e pubblicità - Negli studi della Bavaria^■^' Erano pili di cento milioni, c7i.e ogni anno se ne andavano all'estero per il cosidetto materiale « sensibile »; e datano dal 1917 i nuovi sforzi italiani per la produzione di pellicola cinematografica positiva. (La pellicola negativa è n rapporto a una diretta produzione di film; via il consumo della pellicola positiva è alimentato dal bisogno di copie che un qualsiasi mercato ha in sé, per le varie sale di spettacolo; più intenso e continuativo, quindi, il consumo di queta nei confronti di quella). Nel 1921 i nuovi impianti erano compiuti; e dovevano in breve raggiungere tali sviluppi da assorbire gli altri similari preesistenti. Dopo la pellicola cinematografica positiva, seguì la produzione della pellicola radiografica; poi di quella fotografica; poi della pellicola per aviazione; e infine, conquista assai recente, e la più difficile, quella dela pellicola cinematografica pancromatica negativa. Per ognuno dei suddetti prodotti, si doveva riuscire a ottenere merce di qualità almeno uguale a qiteWa delle più rinomate fabbriche straniere, essendo, quello dei prodotti sensibili, un mercato squisitamente « fiduciario » »; persuadere il consumatore di tale parità; raggiungere una massa di produ zione ingente, tale da garantire ampiamente ogni fabbisogno ; vendere infine a prezzi tali da far convergere sul nostro prodotto puntuali richieste. Nel 19X6 si vendette .materiale sensibile italiano iter quattro milioni; nel 1937 per ottanta. Nel 1926 si importava ancora per oltre settanta milioni; oggi le cifre d'importazione sono ormai irrilevanti, destinate in breve a scomparire. Gli attuali iìnpianti hanno subito modificazioni e ampliamenti perché entro il prossimo anno la produzione possa essere semplicemente raddoppiata; il che permetterà d'incrementare ta già targa politica d'esportazione che si sta perseguendo. Fin da ieri e dall'altro ieri esportavamo infat ti in Argentina, nel Brasile, nella Cekoslovacchia, in Ungheria, in Isvizzera, in Francia, in Ispagna,in Egitto, in Turchia, in Grecia, in India, in Siria, in Palestina, negli Stati Uniti. E, ciò che per noi più importa, il film negativo italiano, nei confronti dei migliori prodotti da altri Paesi, ha eguale sensibilità e finezza di grana, necessita di un identico trattamento chimico, ed è di un prezzo quasi di un terzo inferiore. E' questa la nostra prima vera autarchia cinematografica. (A quella dei film, dovranno pensare produttori e soggettisti, registi e interpreti). L'importanza dei risultati tecnicamente ed economicamente raggiunti non ha bisogno di commento alcuno. Che i seri tentativi, già fin da oggi in preparazione per la produzione degli apparecchi, diano risultati decisivi, e si avrà allora un'autonomia assoluta, non solo, ma anche un non indifferente cespite d'esportazione. Di fronte a risultanze deci- samente vittoriose, non si .comprende l'inerzia, o il malvolere, o i preconcetti, di questo o di quel produttore, di questo o di quell'operatore. Se il primo quasi sempre « si rimette » alle pretese del secondo, questi, per tali prelese, ricorre soltanto o alla sua pigrizia, o alle sue abitudini, o, peggio ancora, a un certo atteggiamento che gli fa sembrare tanto importante quanto di buon gusto il volersi affidare a materiale straniero. La fotografia, in un film, è certo di un'importanza fondamentale. E' perciò necessario che l'operatore possa essere sempre sicuro del costante rendimento della pellicola adoperata. Se la nostra, di produzione nazionale, fosse inferiore a quella straniera, si dovrebbe ancora fare di necessità virtù; ma è almeno puri, se non superiore (un tipo di rapidità media, per reportage, è addirittura sorprendente); e allora, perchè sopravvivono, in certuni, ingiustificabili e dannosi snobismi? Non è con tali gratuiti atteggiamenti — sia pure, per fortuna, di pochi ■— che il lavoro italiano può e deve aiutare il lavoro italiano. Squadrone bianco, il bel film di Augusto Genina, dopo i trionfali successi ottenuti in Francia, in In ghilterra e al Giappone, sta ora ; b ... rr avendo caldissime accoglienze anche in Germania con la sua versione tedesca, che ha ottenuto tutti gli « attributi » che il Governo del Reich concede a opere eccezionali, perchè possano avere, come premio, ogni sgravio fiscale. — In questa settimana Blasetti ha compiuto le riprese che serviranno da preludio alla disfida di Barletta per il suo grandioso Ettore FieraHiosca. Gli esterni sono stati 'forniti dalla località Acqua Tra- versa, sulla Via Appia; e vi han- no manovrato più di tremila fanti Ie cavalieri, forniti da varii repar-jti dell'Esercito. Poi è stata la vol- ta della disfida vera e propria; e cosi il grande film storico, al qua le Blasetti si è da mesi dedicato J con ogni fervore, può oggi consi- derarsi virtualmente finito. -Si è iniziata la lavorazione di Mille | lire al mese, un film comico di-1retto da Neufeld con la collabora- | zione di Biàncoli. Fra gli interpre-1 ti Alida Valli, Umberto Melnati, Renato Cialente; scenografie del¬ l'architetto Scotti. — Sono ultimati Amicizia di Biàncoli, con la Merlin! e Besozzi; Il suo destino,[di Guazzoni, con la Ferida, la Nuc-|ci, il Glori e il Cerlesi; Piccoli\naufraghi, di Calzavara; / figli ; del- marchese Lucerà di Palermi; ! e mentre continuano le riprese di Batticuore, il nuovo film di Carne-;rini, anche La vedova, di Alessan- I drlni, sta per essere ultimato. \* I«Make the cinema ijour secondahome»: fate del cinema la vostra\seconda casa. E' la parola d'ordl-\ne, la frase sulla quale, come una •lettéra o una corazzata, sarà « im- ipostatat- una non debole campa- gna pubblicitaria inglese. Anchc\dall'America giungono notizie di\fondi sempre pia vasti stanziati per una pubblicità generica al con-\sitmo del prodotto cinematografi-^co d'uno per cento del capitale in-,vestito nella produzione, per q-ic-\st'anno circa trentatre milioni di;lire). E la magna charta ameri- jcana s'impernia sulla frase, molto meno solenne, « Andate al cinema,\questo è il vostro migliore diver-^timento», con il solito contornod'aDi'isi, cartelloni, premi ecceté-\ra. Laggiù si confida che gli ef- fetti dovrebbero concretarsi in un aumento di clientela di almeno undieci per cento (già il settanta- cinque per cento del pubblico ame-ricatto è... consumatore di cine- ma); mentre in Inghilterra si ver» reobero conquistare aliquote un. ' acora più vaste, pari a sette milio- ■ai di nuovi consumatori annui. Na- rturalmente, a chi sta escogitando Mla «campagna» inglese, quale Co-asa è balenata per prima alla vien mte? Facciamo un film. E sarà la:t,* rldtiA.B.C, (non è il principio dell'alfabeto, ma la sigla dell' « Associa- ted British Corp.») a diffondere *infatti La marcia del film, un'an-, TMogia che ricorderà ai troppo1 ^immemori i fasti della nuova arteA^dalla... lanterna magica ai più re-'zcenti ritrovati per film a colori. ÌInsomma, un catalogo allettante ^per l'inquilino da convincere (fate Vdel cinema la vostra seconda ca- e! r! mrssa); un catalogo che, per quell'in quilino, sembra partire dal caini netto e dal catino per giungere ai radiatori e all'acqua corrente en- | dtra ogni parete. A scorrere queiapropositi e quei primi annunciysembra di scorgere quanto ài solito si fa da un consorzio di produttori di marmellate, o di biiffi, o d'energia elettrica. La super-'. produzione forzata, che ha dovuto gseguire un consumo talvolta non c?»e»io forzato, ha dato al cinema dla sua attuale stanchezza; e ha ctulvolta trasformato i produttori zproprio in altrettanti di birra, o'tài marmellate, o di energia elet-vtrica. Degnissime persone, inien-|«diamoci, questi e quelli; prodotti1 pimportantissimi, la birra, le mar-\imellate, l'energia elettrica; essen-: taioli su quasi tutti i mercati; ecce-' mfera eccetera. Ma la birra, le mar-\lmellate, e l'energia elettrica noi: j lhanno mai avuto pretese o possibi- Xlità d'arte; e non hanno mai mobì- mlitato, per la loro produzione, scrit-, ttori, musici, architetti, attori, re- dgisti. (E invece, ingenui che sìa- lmo, per parecchi produttori cine- dmatografici d'oltre oceano, l'ideale qdegli ideali sarebbe che il cinema adiventasse un «consumo» ovvio e qindiscutibile, esattamente come la] birra, le marmellate, l'energia ueìettrica). s*^ DMonaco, la capitale artistica te-'vdesca, e tale divenuta con tutta muna tradizione alimentata dalla di- cnastia dei Wittelsbach durante il nsecolo diciannovesimo, e ancora mringagliardita dal nazionalsociall-: dsmo, è destinata ad avere un po-Psto di prùn'ordine nel rinnovatoWcinema germanico. La « Bavaria »,lt ; dopo un periodo di difficoltà, è sta- m r ? . ..... .. » uta completamente ricostituita con' "un programma d'attività a lunga sscadenza, e con un nuovo stato'«vne con un maggiore. Direttore artistico lo Schweykart, capo del Teatro Nazionale di Monaco; direttore,tecnico il Klotzsch, già capo della produzione di parecchi film importanti. Gli studi saranno ingranditi; se per il primo anno saranno prodotti sette grandi film, già nel se- 'condo si dovrebbe giungere a di ciotto; e cosi la Bavaria verrà ad assumer* esattamente Iposto tra le editij40 film; Tobis, dpsgènauarto d"cUedesche mfa difl, f,, YrJ cPoiché il fabbisogno delle sale diI ^proiezione tedesche giunge si e no mai duecento film annui °in Italia ™ J 250 in Francia 350), con l'apporto W anche delle editrici viennesi ili— mercato cinematografico . tedesco ; S | fornisce una produzione di 120 1130 film, limitando cosi l'importa- E | zione a 60-70 film, dei quali circa 1 cinquanta americani [nella « Wien-Film G.m.b.H.» |a Londra, nei giorni che precedei \tero l'accordo di Monaco, i cinema ; registrarono i più bassi incassi di ! questi ultimi vent'anni; e una no (a attrice americana, giunta da ;poco per interpretare un film, al I vedersi assegnare una maschera \anligas se la diede a gambe leva Ite, s'imbarcò sul primo piroscafo a» partenza, e speriamo si sia or\mai calmata, altrimenti dovremmo \dire, come nelle vecchie favole, e •«cappa ancora. — Feyder dirige irebbe Maya, ni Ganliìlon. — In questi ffiomi Duvivier, tornato da \IIoU>nvood, comincerebbe un suo \>"«><"> /''"' '» Provenza, La fine del giorno. — Lg.s Ganti) esordirà \sullo scherma, in un film nel quu^e farà udire una canzone di Ko,ima e un'altra di Glanzbcrg. — \Ual Roach sta preparando Quan;do l'uomo apparve, su per giù una s1 Varie. — La Tobis di Vienna; è in questi giorni trasformata l j« Cavalcata » che andrà dalla pre- istoria ai primi albori della storia, \Fra i divi, pitecantropi e compa- ^gni. — Asta, il bianco fox-terrier]'de L'uomo ombra e discendenti, il -\!aVprito di Myrna Log e di Wil- lìdm Powell, passa alla giurisdi- 'ione di Constancc Ber.nett per il \suo nuovo film; e si chiamerà - Alias. (Al secolo, è Skippy. Guai -Ut non essere precisi e bene infoi- - "iati, su certe cose). »' B3. g« l Nuove attrici del cinema tedesco: Dagny Servaes in « Nanon », di H. Maisch. j>* « ftatticMora» {Atala Nari*), U nuovo film di Camerini,