I temporeggiamenti di Praga severamente giudicati a Budapest di Curio Mortari

I temporeggiamenti di Praga severamente giudicati a Budapest I temporeggiamenti di Praga severamente giudicati a Budapest Situazione sempre più torbida alla frontiera - Il perfetto funzionamento dell'Asse nella delicata congiuntura (dal nostro inviato speciale) Budapest, 18 ottobre. Budapest attende di conoscere il giorno e la sede in cui saranno riprese le trattative tra il governo ungherese e il governo cekoslovacco. Questa attesa non significa impazienza; ma certo {'opinione pubblica magiara ritiene che un eccessivo temporeggiamento nuocerebbe non soltanto all'Ungheria, ma all'equilibrio generale della situazione. Vi sono troppe questioni al fuoco e forse anche già, infuocate. Bisogna temere le scintille. Questa probabilità non gioverebbe certo alle soluzioni pacifiche e comprometterebbe la situazione generale che è ancora in periodo sismico tanto più inquietante perchè di carattere sordo e sotterraneo. Zone sismiche Bi notano nelle capitali e nelle città interessate alia questione ungaro-cekoslovaoca troppi arrivi e troppi vagabondaggi di gente che sotto l'etichetta turistica o degli affari può nascondere il più pericoloso contrabbando bolscevico. Una delle zone in cui nuovi sismi possono prodursi è quella rutena e subcarpatica. Le notizie filtrano malamente attraverso i reticolati dello stato d'assedio proclamato dal governo di Praga; ma U fatto solo che lo stato d'assedio è stato proclamato e continua vuol significare anche per gli ingenui che qualcosa di irregolare si svolge nei territori accennati. D'altronde le disposizioni dimostrate da Praga verso un ritorno al buon senso dovrebbero offrire — sembra agli ungheresi — qualche prova più palmare e confortante. Il governo di Praga se veramente è ben disposto a trattare in senso amichevole con quello di Budapest non dovrebbe quindi tardare a dare segni di vita tanto più dopo i consigli che gli sono giunti in queste ultime 1)8 ore da Roma, da Berlino e anche da Varsavia. Veramente secondo le voci che provengono dagli ambienti che sono più vicini alla legazione cekoslovacca sembrerebbe che il governo di Praga non dovrebbe tardare molto a presentare un nuouo piano che permetta la ripresa delle trattative dilatando assai i margini delle pri- ulamvcsfstrzscdzssgpnlBsrdnrdtmdctpfnpddftdssgamhlzp•dme concessioni e permettendo allei rivendicazioni ungheresi di attuar si con un fondamento veramente etnico e non sfavorevole dal punto di vista strategico. Si ritiene inoltre che questa ripresa di trattative potrebbe profilarsi sul finire di questa settimana. \Si riparla circa la sede di queste trattative della città di Bratisla-]va, in ungherese Poszony; ma sembra trattarsi di'un nonne che non ha molte probabilità circa la fissazione della sede per le futu-\ re conversazioni. 'si accredita invece l'opinione che le trattative possano addirit-tura svolgersi nelle rispettive ca- pitali dei due paesi in conflitto:] Budapest e Praga. Certo la scel-'ta di Budapest apparirebbe più.I | ■ ' lì pacificamente intonata. Accelerare i tempi Il Presidente del Consiglio Imredy ha avuto anche oggi impor-\ tanti colloqui con il Reggente Hor-i ty e con diverse personalità poli-] tiche tra cui il Ministro degli in-j terni, il Ministro delle Finanze edì il Ministro della Pubblica istru-\ zione. La situazione, quale è giudicata, . .[m questi ambienti responsabilt, e\delineata non diversamente da quanto abbiamo detto più sopra' dall'ufficioso Pester Llooyd che questa sera pubblica la seguente nota editoriale: < Secondo il parere dei circoli politici ungheresi, la situazione nelle ultime 24 ore non si è cambiata. I giornali esteri hanno diffuso notizie secondo cui le trattative diplomatiche dirette tra Budapest e Praga sarebbero state già riprese. Invece, da fonte bene informata ci viene comunicato che nell'attuale situazione, Praga deve presentare nuove proposte, tali cioè che possano formare la base di negoziati diplomatici. Queste proposte devono però essere tras messe urgentemente. In questi am- 'bienti polìtici si ritiene che Praga!| temporeggi ancora a riconoscerei i incondizionatamente le esigenze! sungheresl, come sono state formulate durante gli ultimi passi diplomatici da Roma, Berlino e Varsavia, e a fornire quindi una base che da una parte serva alla ripresa delle trattative, dall'altra offra la possibilità di una soluzione soddisfacente per ambedue le parti. Un tale rinvio non può più durare a lungo, poiché sia la situazione generale europea che gli stessi interessi della Cekoslovacchia, rendono necessaria una rapida decisione, anche in considerazione delle gravi conseguenze che stanno forse per subentrare a questo temporeggiamento ». Tutti i giornali pubblicano con grande rifiero e commentano ampiamente la *ota deii'Informazione diplomatica. Il Budapest Hirlap scrive fra l'altro: « Praga deve vedere che tra Berlino e Roma non esiste contrasto intorno alla difesa degli interessi Ungheresi e che la politica dell'Asse è salda. I principi di Monaco devono essere applicati e le rivendicazioni magiare, basate su di essi, devono essere soddisfatte» Lo stesso giornale aggiunge che tutto il paese approva unanimemente le dichiarazioni del Presi dente del Consiglio Imredy, specificando che — l'approfondimento delle relazioni ungheresi con la politica dell'Asse, corrisponde perfettamente ai sentimenti dell'opinione pubblica magiara. Osserva poi come sia pericolosa la politica di Praga che commette violazioni di frontiera e cerca di creare un fondamento giuridico alla sua brutalità attraverso lo stato d'asse dio. Sottolinea, infine, che la tensione si è talmente inasprita che se si vogliono evitare gravi conseguenze bisogna che la distensione avvenga nel termine più breve. Fermento popolare L'emozione popolare si mantiene viva senza esalveare in movimenti incomposti. Gli studenti hanno tenuto oggi nel piazzale dell'Università una dimostrazione in cui hanno domandato la restituzione dei territori ungheresi incorporati alla Cekoslovacchia e dopo •la quale, sempre inneggiando ad Borthy e al Duce, si sono recati davanti al monumento all'Ungheria superiore (quella cioè che si trova ancora sotto il giogo ceko) ove hanno rinnounfa la patriot- i tica dimostrazione. La raccolta del denaro per le province irredente, iniziata dalla consorte del Reggente, dà luogo ad episodi significativi: il più povero sobborgo di Budapest, una specie di accantonamento di ope \rai giornalieri e di mendicanti ha e offerto il proprio contributo: ogni ]povero ha dato quel che poteva, da due centesimi fino al massimo di due pengo. In un pomeriggio sono stati raccolti 1200 pengo. La \ colletta ha significato l'offerta di 'uno o anche di due giorni di coni¬ pleto digiuno. Questa è l'atmosfera in cui trascorre lentissimo il tempo dell'attesa, ] Ogni notizia di presa di contat'to con Praga viene smentita. Il .Governo ceko non si è fatto ancora vivo se non attraverso la sua radio, che non fa che trasmettere I menzogne e accuse ingiuriose con| tro l'Ungheria. Ad esse la radio ■ ungherese si limita a rispondere ' dnnostrando la loro falsità. Sfalserà per esempio lo storico Hoì man, fino a poco tempo fa Ministro dell'Istruzione pubblica, ha ribattuto l'ultima fandonia di Praga, secondo la quale anche gli un \ i ] j ì \ a, gheresi delle Provincie irredente [sarebbero degli slovacchi snazice\nanzzat\ a a' e e i e à e e i e e La cronaca segnala inoltre l'arrivo del nuovo ministro di Jugoslavia a Budapest, il signor Svetozar Racic. Il nuovo ministro di Jugoslavia è giunto l'altra notte, ricevuto alla stazione dal personale della legazione. Il signor Racic è nato a Nisch nel 1885; studiò al Theresianum di Vienna e quindi alle università di Parigi e di Lipsia. E' entrato nella carriera diplomatica nel 1910 ed ha occupato posti di carriera a Vienna, a Roma, a Klagenfurt. a Zara, a Trieste, a Praga, a Bucarest, a Berlino e a Milano. Egli e stato anche capo di gabinetto della sezione politica del ministe- dz- a! ro degli esteri jugoslavo ei e! Curio Mortari

Persone citate: Duce, Svetozar Racic