Offensiva cartacea del pacifismo guerrafondaio

Offensiva cartacea del pacifismo guerrafondaio Offensiva cartacea del pacifismo guerrafondaio Pronta reazione tedesca Berlino, 17 ottobre. Oggetto di viva attenzione tanto nei circoli politici come in quelli diplomatici è una nota del D. N. B. pubblicata e messa in grandissima evidenza dalle ultime edizioni dei giornali della notte. La nòta si occupa dei fantastici piani attribuiti al Governo del Reich, per osservare che si tratta di una nuova tendenziosa campagna avente ben determinati scopi antitedeschi. Sintomatico a tale proposito è che gli inventori di questi piani attribuendo al Governo di Berlino dei propositi dai quali si attendono una violenta reazione dell'opinione pubblica contro la Germania, cercano di renderli plausibili con l'inquadrarli in un complesso contenente altri presunti progetti tedeschi i quali in sè e per sè potrebbero apparire all'uomo della strada, come non inverosimili. \ Piani fiabeschi Tale è il caso, per esempio, dui presunto piano del FUhrer pubblicato da un foglio londinese e ripartito in sei punti. Inutile dire che nell'insieme si tratta di un parto di pura fantasia e il cui carattere tendenzioso risulta evidente sopratutto dove il giornale inglese ripete una vecchia storiella, che la Germania pretenderebbe libertà d'azione nell'Europa orientale. Lo scopo di queste menzogne è d'intorbidare i rapporti fra il Reich e gli Stati dell'Europa orientale. Lo stesso vale per quanto scrive l'Oeuvre che fingendo di ignorare' che Italia e Germania propugnano l'integrità territoriale della Spagna, dichiara che le due Potenze avrebbero mire imperialistiche sui territori spagnuoli, e inoltre intenderebbero ripartirsi la sfera d'influenza nel bacino danubiano e nel vicino Oriente. « In questi circoli — conclude il D.N.B. — si fa notare che da tali sistematiche, malvagie campagne della stampa inglese e francese potrebbero eventualmente derivare delle ripercussioni sugli ulteriori sviluppi politici >. Esplicite sono le considerazioni degli ambienti giornalistici, le quali anzi possono essere considerate come un commento esauriente della nota ufficiosa. Si osserva anzitutto che gli sviluppi dell'offensiva del pacifismo guerrafondaio debbono essere seguiti con crescente vigile attenzione. Se talune informazioni di organi più o meno accreditati fossero vere, bisognerebbe concludere che il Convegno di Monaco è servito soltanto per scongiurare un imminente pericolo di conflitto. Si parla per esempio in Inghilterra della necessità di un Governo di concentrazione nazionale di cui dovrebbero fare parte anche i capi dell'opposizione e i più accaniti assertori della guerra preventiva contro gli Stati autoritari. Un siffatto Governo sarebbe necessario, si obbietta, in vista dell'Imperativo categorico proclamato da Chamberlain e cioè allo scopo di attuare nel più breve tempo possibile il potenziamento militare del Regno Unito. Il Reich ha dichiarato ripetutamente che l'Inghilterra è padronissima di provvedere come meglio crede alla sicurezza del suo Impero. Pertanto anche le nuove misure militari non possono e non debbono essere oggetto di critiche o di recriminazioni. Il riarmismo britannico Ciò che suscita sorpresa e diffidenza sono le circostanze in cui il potenziamento militare viene chiesto e imposto. Tali circostanze che è inutile precisare giustificano perfino il sospetto che la politica britannica non abbia affatto inaugurato una nuova èra, e che in definitiva certe resipiscenze siano state dettate soprattutto da considerazioni tattiche. In altre parole avrebbe ragione quel giornalista londinese il quale ha scritto chiaro e tondo che se il suo Paese fosse stato sufficientemente forte Chamberlain non sarebbe andato a Monaco. Le voci di presunti progetti tedeschi raccolte e riportate dalla stampa inglese e francesenon fanno che confermare questi sospetti. Le voci hanno tutta l'aria di allarmismi destinati in primoluogo a giustificare la necessità degli armamenti e secondariamente di. far capire che con questi armamenti la Gran Bretagna potrà opporsi efficacemente a « espansionismi germanici » in Europa e nel mondo. Sarà bene, si osservache tali sospetti vengano prontamente cancellati, e precisamente non con equivoche dichiarazionpiù o meno interessate bensì con fatti. Caso contrario, la Germania si troverà indotta a trarne le conseguenze. Il discorso che Churchill hpronunciato ieri alla radio americana, si osserva poi, giustifica pienamente l'indignazione unanimdi tutto il popolo tedesco. Certi uomini politici dovrebbero leggercon attenzione le brevi ma sostanziali parole che il FeldmaresciallGoering ha dettato per l'ultimfascicolo della Rivista II Pianguadriennale. « Il desiderio di pace del nostrFuhrer — scrive fra l'altro il Prmo Ministro di Prussia — ha savato l'Europa dall'orrore di unnuova guerra. Gli uomini di Stato riunitisi a Monaco di Bavierper uno scambio di idee che corrspondeva ai voti unanimi dei rspettivi popoli, hanno riportatuna vittoria-nel-nome.della .verit e della giustizia. Lo spirito di Versailles e morto, è stato superato da quello di Monaco. Comunque noi iniziamo questa nuova era di lavoro pacifico nella certezza di una rinsaldata amicizia con il popolo italiano e con il suo Duce geniale, e con il proposito di collaborare con le altre grandi Nazioni in uno spirito di effettiva lealtà >. Vice

Persone citate: Chamberlain, Churchill, Duce