"Sono io, non il mio spirito"
"Sono io, non il mio spirito" Un "morto,, che parla e scrive "Sono io, non il mio spirito" La morte del dottore in chimica Luigi Grosso dì Testona, travolto venerdì mattina sotto il treno di Genova, fece rapidamente il giro di tutto il paese, si propagò a Moncaliert dove il professionista è assai conosciuto, sollevando un'ondata di sincero rimpianto. La notizia giunse anche a Torino, nel pomeriggio, e avrebbe certamente proseguito per altre località se il dott. Luigi Grosso, figura caratteristica per la sua barbetta a punta, non fosse improvvisamente apparso in carne e ossa e, quel che più conta, perfettamente sano senza la benché minima scalfittura. Quell'apparizione così inaspettata, agli amici e ai conoscenti che 10 credevano morto, generò, come è naturale, uno scompiglio e fece montare sulle furie il dott. Grosso che in verità non riusciva a raccapezzarsi. — Io morto? Ma voi siete pazzi! Non sono mai stato così bene. In fretta e furia ritornò a Testona dove trovò quegli abitanti che, impressionati dalla sua improvvisa apparizione, lo accolsero con diffidenza. Ci fu anche chi si affrettò ad affermare che, quello che girava per il paese, che entrava ed usciva da casa sua, non era 11 dott. Grosso, ma bensì lo spìrito del dott. Grosso ritornato sulla terra a sistemare i suol affari. A meno che non si trattasse di un nuovo caso Bruneri-Canella... Ad ogni buon fine, verso sera, venne la soluzione del mistero. Un individuo i cui connotati, approssimativamente, assomigliavano a quelli del dott. Luigi Grosso, compresa la caratteristica barbetta a punta, era stato, travolto dal treno di Genova. Da documenti rinvenuti nelle tasche, in un primo tempo non fu possibile che identificare il cognome della vittima: Grosso. Nessuno, data la località prossima a Testona in cui la sciagura era accaduta, esitò a dubitare che la vittima non fosse il dott. Luigi Grosso, e la notizia prese la sua strada. La faccenda sarebbe così chiarita. Ma il dottor Grosso non è ancora soddisfatto di ciò. Egli è convinto, senza ulteriore pubblicità al fatto, di essere ancora morto e perciò ci ha scritto perchè sul nostro giornale appaia la conferma di quanto egli è ben a conoscenza: cioè di essere vivo. Accontentato. Dvddcs-ed.fnbpmslagtgetteclsGim. c
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