Materie prime e prodotti minerari iscussi alla Commissione per l'autarchia

Materie prime e prodotti minerari iscussi alla Commissione per l'autarchia Materie prime e prodotti minerari iscussi alla Commissione per l'autarchia L'animato e fecondo dibattito presieduto dal Duce - Produzione programmi per il piombo, lo zinco t scente impiego dei metalli leggeri - in anticipo sui l'alluminio -- L'evoluzione tecnica e il ereLe risorse della Sardegna e dell'Impero fame di ferro Roma, 17 ottobre. .<•> Se l'agricoltura è il fattore -;*$ase della battaglia autarchica, il suo potenziamento non è sui-. '. fidente alla vittoria, perchè ha bisogno di affermarsi su altri lieettori essenziali all'indipendenza economica nazionale. " ' Oggi la Commissione Suprejana dell'Autarchia ha discusso aSin campo delicatissimo e per i Sbisognj ordinari di un popolo ed 'f-ancor più per le sue esigenze ^'di difesa e di potenza militare; {'.il campo delle materie prime • minerali e dei loro prodotti immediati. • ■ Non c'è dubbio che madre na1 tura non ci ha estremamente fa| voriti; ma da questa condizione | innegabile di ristrettezze e di l difficoltà si era venuto creando, nel passato regime liberale, un -, complesso psicologico di inferio. rita passiva e sedile contro cui il Fascismo ha reagito e reagisce con indomita volontà. Non alligna in noi'un ottimivismo imbecille; ostacoli e defi;;;cenze restano notevoli per qual^che materia enormi, ma esse possono essere valutate, misurate e quindi affrontate colla sicurezza di ottenere dei risultati importantissimi, talvolta parziali, ma talvolta anche totalitari. Il quadro offertoci dalle discussioni odierne, che, senza deviazioni, sono andate sempre diritte al nucleo dei problemi, dimostra che il cammino percorso è superiore quasi sempre alle K previsioni più favorevoli; quando si tenga conto che per alcuni prodotti il dato di partenza era 10 zero, lo slancio ha del prodigioso. Più volte durante la riunione 11 Duce, cui le cifre esposte erano famigliari per la cura quotidiana posta a tanti sforzi dal loro nascere alla loro vigorosa affermazione, ha richiamato i convenuti a riflettere su quei numeri non più aridi: i passi compiuti sono giganteschi. Epoca di ferro.' definiamo sovente il periodo che attraversiamo. Oggi questa definizione generica è sembrata materializzarsi: si vive col ferro, si lavora col ferro, si combatte col ferro. Se avessimo più ferro, molte delle difficoltà che incontriamo potrebbero considerarsi superate ; così ad esempio scomparirebbero i residui di disoccupazione, forse diverremmo di colpo un paese bisognoso di braccia. Tuttavia non siamo così poveri di ferro come una vecchia letteratura ci aveva abituato a giudicarci; le risorse nazionali sono tali da garantirci per ogni evenienza; la nostra posizione geografica nel bacino del Mediterraneo è più favorevole di quella di molti Stati a forte attrezzatura siderurgica e per i centri di rifornimento e, domani, per l'eventualità di una fiorente esportazione. Gli aspetti negativi non consistono nella materia prima quanto invece nella imperfetta organizzazione industriale produttiva; ma è una posizione arretrata che verrà ristabilita all'altezza delle necessità in breve tempo, attraverso pochi ma potentissimi nuovi impianti in costruzione a ciclo integrale. La mozione approvata vuole tutelare tale grandioso piano che darà alla siderurgia italiana una base nuova, la lavorazione del minerale e non dei rottami, per cui maggiore e più costosa sarebbe la nostra servitù verso lo straniero. Il ferro resta la materia prima minerale dominante la vita economica di un popolo; le quantità brutali della sua produzione oscurano le altre cifre; la sua funzione centrale non è prevedibile che possa essere intaccata; però una grande rivoluzione scientifica e tecnica è in marcia, la rivoluzione dei metalli leggeri. Qui la nostra posizione non è più di inferiorità; la natura ci «è stata benigna! Per la produzione dell'allumi nio, le risorse della materia prima possono stimarsi illimitate, specie oggi che si è avuta la conferma che il processo dello sfruttamento della leucite è risolto da tutti i punti di vista ; vemlplsdqpmIpRpdltgpLtappcPpga vi sono delle divergenze sulla economicità di questo o quel metodo, ma la via è aperta. E la leucite è preziosa anche per la produzione, contemporanea all'alluminio, della potassa, utilissima alla agricoltura. Gli orizzonti della scienza e della tecnica non si chiudono; quali trasformazioni potremo prevedere in un lontano domani da materie del nostro suolo ritenute sinora inutili? Nè mancheranno altre sorprese minerarie; lo scandaglio procede con metodi sempre più rigorosi; noi possediamo un vero scrigno nella Sardegna, che ci fornisce già tutto lo zinco, che ci fornirà presto tutto il piombo e che ogni anno, ogni mese scopre nuovi tesori. Gli Italiani si documentino; è il loro dovere ; ne trarranno mo¬ tivo per una fiducia ragionata e consapevole ; sulla base delle risorse che abbiamo, potenziate da quelle fonti inesauribili dell'energia costituite dal lavoro e dall'intelligenza ed integrandole con un tenace metodo organizzativo che non si arresti innanzi agli ostacoli ed alle critiche, possiamo guardare serenamente all'avvenire. Alfredo Signorotti siderurgica possa migliorare le proprie produzioni nell'esportazione dei prodotti dell'industria meccanica. In secondo luogo si chiede come sia possibile operare una riduziope dei costi della produzione siderurgica. La mozione per l'acciaio Il Senatore Bocciardo, riallacciandosi alle dichiarazioni del camerata De Ambris, conferma la necessità di operare, mediante la concentrazione prevista dal piano, la riduzione dei costi. L'ing. Rocca da alcune indicazioni sulle prospettive dello sviluppo siderurgico del nostro Paese, quale può desumersi dai numeri indici di produzione conseguiti negli anni decorsi. Dopo alcuni chiarimenti dati dal gen. Manni, il Duce, riassumendo la discussione svoltasi, sottolinea l'importanza dei pròblemi toccati e conferma la piena e assoluta volontà del Regime di perseguire e portare a pieno compimento il piano autarchico nella fondamentale produzione siderurgica. Fa dare, quindi, lettura di una mozione che viene approvata nei termini seguenti: « La Commissione Suprema dell'Autarchia riconferma il piano autarchico per la siderurgia che deve realizzare, entro il termine fissato, la produzione dell'acciaio a ciclo integrale nel piano stesso stabilito; « dichiara che la maggiore produzione di acciaio grezzo, oltre quella prevista dal piano autarchico, deve essere suddivisa tra i due gruppi di ditte previsti dal D. L. 28 giugno 19S8-XVI, nr. 1111, in modo che per questa sopraproduzione non si debba procedere alla importazione di rottami dall'estero ».- Sul plano autarchico dell'alluminio riferisce l'on. Tarchi, il quale accenna alle aumentate possibilità già accertate dei giacimenti di bauxite, specie nell'Italia meridionale. Egli si sofferma, altresì, sul problema dello sfruttamento dèlie nostre leuciti per l'estrazione dell'alluminio e della potassa. Dopo alcuni chiarimenti forniti dal generale Dall'Olio, il Duce dichiara che l'Italia, ormai, è al traguardo dell' autarchia per questa produzione, la quale potrà ancora notevolmente aumentare, allorchè verrà iniziato lo sfruttamento delle nuove miniere di bauxite. Ritiene-pertanto che ormai si debba rivolgere par* tioolarmente l'attenzione alle leuciti per la produzione anche della potassa. Si inizia la discussione sul magnesio; il generale Manni riassume le cifre previste dal piano' autarchico per il 1940 e le iniziative approvate dalla Corporazione in base alle quali gli obiettivi segnati potranno facilmente essere raggiunti. Sull'argomento prende la parola il Ministro Di Revel, per accennare all'attività produttiva del¬ la Società « Samis », gestita ora dalla * Cogne ». Sulla situazione delle terre decoloranti ha la parola l'on. Tarchi, il quale rileva che nel corren te anno si è già superata la produzione indicata net piano di autarchia. Il Ministro Guarneri. osservando che finora le esigenze del consumo non potevano consentire una restrizione rigorosa dell'importazione, assicura che gli industriali del ramo potranno ormai attendere con piena fiducia e sicurezza allo sviluppo della produzione. II prof. Balella, a questo proposito, riferisce che gli industriali si sono impegnati a fornire al Paese tutto il quantitativo di terre decoloranti occorrente per i diversi usi. A questo punto il Duce toglie la seduta, rinviandola al giorno 25 corrente. a i a i e i Galeazzo Ciano col figlio Fabrizio esce dal Convitto Nazionale Vittorio Emanuele dopo la cerimonia inaugurale (Telefoto)

Luoghi citati: Cogne, Italia, Roma, Sardegna