La nuova Cekoslovacchia tra il passato e l'avvenire di Mario Bassi

La nuova Cekoslovacchia tra il passato e l'avvenire La nuova Cekoslovacchia tra il passato e l'avvenire (Dal nostro inviato) Praga, 15 ottobre. Arriva oggi da Monaco il Ministro degli Esteri Chvalkovsky, reduce dalla sua missione in Germania, dai colloqui di Berlino e di Berchtesgaden con Von jRibbentrop e con Hitler. Qua a Praga non Si sa ancora niente dei risultati, ma soltanto che stasera si riunisce il Consiglio dei Ministri per ascoltare e discutere la relazione di Chvalkovsky sul suo viaggio. Jl giornale Nàrodni Poiitika, organo del partito « Unione nazionale », dichiara, che dalle conclusioni che porterebbe Chvalkovsky dipenderà in gran parte la situazione della Cekoslovacchia « non solo nei riguardi della Germania, ina anche in quelle della Polonia e dell'Ungheria ». Il contrasto fi giornale aggiunge: « Certo è che dovremo armarci ancora di molta pazienza. Colla Germania dobbiamo vivere ad ogni costo in buona collaborazione. A Berlino e a Monaco si è indubbiamente parlato assai del nostro orientamento ih politica estera, che sarà determinato da questo principio: rapporti amichevoli con tutti gli Stati e le grandi Potenze con particolare riguardo ai forti vicini. I nostri rapporti colla Germania saranno in stretta relazione coi rapporti con la Polo; nia e l'Ungheria. La Polonia avanza continuamente nuove pretese e la condotta dei polacchi verso i ceki a Teschen non si può per vero definire conciliante. D'altro lato l'Ungheria ha rotto le trattative di Komaron. Essa è rimasta sorpresa di trovare un fronte compatto degli slovacchi e dei carpato-russi, che sostengono il principio dell'autodecisione. L'Ungheria aveva chiesto una frontiera etnografica secondo il censimento del 1910 fatto coi metodi ungheresi. In questo modo sarebbero passati all'Ungheria 430.000 slovacchi e 80 mila ruteni ». Sulla rottura delle trattative di Komaron tra Ungheria e Cekoslovacchia corrono a Praga disparate voci, che vi riferisco a puro titolo di cronaca. In qualche ambiente politico si lascerebbe intendere, e. non senza visibile compiacimento, che l'irrigidimento della delegazione cekoslovacca a Komaron nel respingere risolutamente le richieste ungheresi e nel mantenersi scrupolosamente sui punti fissati nelle controproposte di Praga, sarebbe la diretta conseguenza di uno comunicazione telegrafica di Chvalkovsky da Berlino, immediatamente dopo il suo incontro con von Ribbentrop. Secondo un'altra voce invece, che raccolgo pure in ambienti poHtici autorevoli, Hitler, durante il suo colloquio con Chvalk03ky avrebbe espresso in termini assai precisi il suo disappunto per l'interruzione delle trattative di Komaron, esortando il ministro cekoslovacco alla pronta ripresa dei negoziati per addivenire a un sollecito regolamento della spinosa questione. Alla frontiera subcarpatica Secondo notizie giunte a Praga e che suscitano qualche nervosismo, l'Ungheria sarebbe proceduta ieri a misure militari per cui potrebbero temersi incidenti alla frontiera. E, sempre secondo no tizie di qua, incidenti e conflitti sarebbero già a deplorare sulla frontiera della Russia sub-carpatica. Un dispaccio trasmesso stamane da Uzhorod reca queste testuali informazioni, che io riproduco senza mutar parola e, beninteso, senza assumere nessuna responsabilità riguardo alle informazioni stesse: « Nella zona di frontiera della Russia subcarpatica sono entrate bande terroristiche ungheresi armate con: armi da fuoco e bombe. Una di queste- bande ha danneggiato il ponte ferroviario presso la stazione di Borzava, assalendo un treno e uccidendo un ferroviere. Nei dintorni di Berhovx è stato ucciso un gendarme di nazionalità rutena, tale Rigjn, di cui hanno avuto luogo Ieri 1 funerali a Uzhorod, colla partecipazione del governo subcarpatico. Le bande avevano lo scopo di distruggere gli impianti ferroviari e telegrafici, di aggredire i nostri elementi di vigilanza e di sicurezza, provocare disordini, compiere atti terroristici. La gendarmeria e le truppe cekoslovacche sono intervenuti, contrattaccando le bande, e infliggendo loro alcune perdite e facendo dei prigionieri. Si è constatato trattarsi di ufficiali, sottufficiali e soldati regolari dell'esercito ungherese. E' risultato che l'incursione era stata organizzata a Kis Vardev, dal tenente colonnello ungherese Hejas e che vi avevano partecipato anche agenti del gruppo terroristico Sabadasay Csoporto. Ulteriori incursioni sono state impedite dalle energiche misure precauzionali e di repressione prese dalle autorità militari. La sopra descritta incursione era stata preceduta da propaganda per mezzo di fogli volanti, in cui si eccitavano i ruteni e gli slovacchi a distaccarsi dalla Cekoslovacchia per ricongiungersi all'Ungheria >. Fin qui il dispaccio da Uzhorod. Certo la situazione nella Russia subcarpatica appare tutt'altro che tranquilla. E se qua a Praga e in Cekoslovacchia, come è naturale, si cerca di esagerare le circostanze e la portata di qualche tentativo di propaganda, forse effettivamente compiuto dagli ungheresi o dai polacchi, e ancora più esageratamente si pretende di attribuire ad esso, insieme coi più foschi caratteri di gravità quelli addirittura della spedizione e della incursione armata, resta fuori dubbio che tra le popolazioni rutene continuano a circolare elementi turbolenti stranieri. La maggior parte di questi messeri, ora, dopo il radicale mutamento della situazione colla dileguata minaccia di guerra, e col secondo governo del maresciallo Sirovy, avrebbe lasciato la capitale, dove non spirava più aria favorevole per loro, ma non risulta siano partiti dalla Cekoslovacchia. Si hanno fondate ragioni per ritenere che abbiano ora concentrato la loro disastrosa azione nella Russia subcarpatica che è il campo già lavorato attivamente in passato dai comunisti e dai rivoluzionari e dove essi spererebbero di creare quelle cruente e micidiali complicazioni che 3ono andate loro fallite a Praga e nel resto della Cekoslovacchia. Misure del Governo slovacco E' doveroso però riconoscere che il Governo autonomo della Russia subcarpatica, costituitosi nei giorni scorsi sotto la presidenza del deputato Andrea Brody, Ministro senza portafogli del Governo di Praga, delegato appunto agli affari della Russia subcarpatica, si è affrettato a deliberare^nergiche misure per la tutela dell'ordine pubblico, proclamando lo stato di assedio in quasi tutti i distretti della regione. Il Governo autonomo degli slovacchi, presieduto dal reverendo dottor Giuseppe Tiso, perseguendo decisamente la lotta già iniziata 0 per lo meno preannunziata contro la massoneria, ha deliberato di sospendere' l'attività delle logge massoniche e il sequestro dei beni di esse e la sorveglianza della polizia su quanti risultino già affi¬ liati alla massoneria. Senonchè il Governo di Bratislava fu poco av visato quando anticipò l'annunzio di questi provvedimenti. Come vi telegrafavo nei giorni scorsi* le logge prevennero il Governo sciogliendosi di propria iniziativa: ma ciò che è paggio, quando oggi il Governo si accinse a sequestrarne i fondi pecuniari, dovette accorgersi che questi erano già scomparsi insieme eòi gelosi archivi delle logge, tutto trafugato all'estero. Un'altra deliberazione di rilievo emanata dal Governo di Bratislava è l'istituzione di un Segretario di Stato per gli interessi dei tedeschi in Slovacchia. A segretario di Stato per questa amministrazione è stato nominato il deputato Karmasin, capo del partito tedesco in Slovacchia; e questi ha già assunto la carica e, primo provvedimento che il Governo slovacco ha approvato su proposta di lui, è di ammettere la libera circolazione in Slovacchia del libro capitale di Adolfo Hitler,' « Mein Kampf », che finora era proibito peggio delle pistole corte. E insieme col libro di Hitler sono ammessi da oggi nel territorio slovacco i già vietati giornali germa- nici e tutti i giornali italiani e due giornali polacchi. Il Governo slovacco accentua, come vedete, l'mpulso di ravvedimento e di rinnovamento che, del resto, si nota anche per parte del Governo centrale di Praga; il Governo di Bratislava accentua tale impulso più vigorosamente nell'ambito della politica interna con provvedimenti tipici, di una mentalità radicalmente mutata dal passato della Cekoslovacchia e rivolta sicuramente all'avvenire, alla nuova Europa. Dal passato all'avvenire E' eminentemente espressivo, in proposito, leggiamo nei Narodni Listy di oggi, ispirato dal partito della Unione nazionale, questo commento, cui ritengo opportuno non togliere nè aggiungere parola. Giudichi il lettore: « L'errore principale del passato regime — dichiarano i Narodni Listy — è stato quello di avere trascurato non l'elemento politico variabile col variare della situazione, ma l'elemento morale e spirituale interpretandolo falsamente Noi ad esempio non abbiamo avuto per interi anni un concetto esatto della nuova Italia e della nuo- definitivamente caduto e con esso anche le istituzioni giuridiche nei riguardi dell'estero. E spariscono e dovranno sparire le persone compromesse nel passato regime. Le vecchie concezioni non hanno più valore e la gente che le aveva sostenute non gode più alcuna fiducia. La Nazione ha pagato troppo crudelmente le illusioni e gli inganni del passato regime. Quanto è avvenuto costituisce la débàcle della politica estera cekoslovacca ». Per viia impressione ed a mio avviso, l'odierno stato d'animo prevalente in Cekoslovacchia e le tendenze più manifeste della opinione pubblica non potrebbero riassumersi più esplicitumente di così. Se il lettore, come ha ragione, intende essere illuminato sulla attuale situazione spirituale della maggioranza del popolo in Cekoslovacchia, sulle reazioni pel tremendo colpo subito, sui suoi nuovi indirizzi e propositi politici, questa paginetta. dei Narodni Listy deve valere, se non m'inganno, a soddisfare la sua curiositiì altrettanto efficacemente che ogni più diffusa e argomentante esposizione e dissertazione. Mario Bassi

Persone citate: Adolfo Hitler, Andrea Brody, Giuseppe Tiso, Hitler