Un discorso di Stojadinovic d'apertura della campagna elettorale di Alfio Russo

Un discorso di Stojadinovic d'apertura della campagna elettorale Un discorso di Stojadinovic d'apertura della campagna elettorale Pace all'interno e lungo le frontiere Belgrado, 17 ottobre. Inaugurando la campagna elet torale 11 Presidente Stojadinovìc ha.pronunciato il suo annunciato discorso dinanzi al delegati del partito dell'Unione radicale jugoslava, la cui lista è appunto ca pegglata da Stojadinovìc. Il Capo del Governo ha iniziato 11 suo discorso facendo un chiaro quadro della situazione politica ed economica del Paese, da quando assunse il potere fino a questo raomomento in cui egli ed il suo partito si presentano al giudizio del popolo. Naturalmente il confronto ha fatto risaltare le imponenti at tivltà del Governo che In tre anni ha accresciuto fortemente la potenza e la ricchezza del Paese, non solo, ma ne ha innalzato il presti gio nel campo Internazionale. Stojadinovìc ha notato a questo punto che i Paesi i quali hanno criticato la politica estera della Jugoslavia oggi seguono il suo esempio, aggiungendo, alle vecchie, le nuove amicizie. Venendo a parlare della politica interna Stojadinovic ha dichiarato che durante i tre anni del suo governo sono stati liberati 18.000 detenuti politici mentre i fuorusciti rientrano nel Paese. L'oratore ha quindi preso in esame l'atteggiamento dei partiti che scendono in lotta, accusando il partito nazionalista di essersi coalizzato col capo dei federalisti, cioè col dott. Macek, tradendo, in tal modo, 1 principii che avevano sempre caratterizzato la politica del partito stesso. « Le cure del Governo — ha detto poi Stojadinovic — saranno rivolte d'ora innanzi ai lavoratori del campi e delle officine, agli artigiani, ai mutilati ed ai combattenti della grande guerra ». Il Capo del Governo ha poi solennemente promesso di volere cercare un fraterno accordo con 1 croati, conscio tuttavia dei limiti oltre i quali non è possibile andare. Egli si è dichiarato appunto per l'accordo che non eia però un accordo a qualunque prezzo, 11 quale, In definitiva, andrebbe a danno del Paese. Egli si è dilungato poi sul programma da svolgere: « Il nostro programma — ha proseguito Stojadinovic — è un programma di pace all'interno e lungo le frontiere. Il popolo che ha vinto a carissimo prezzo la guerra ha 11 diritto di mantenere la pace ». Rievocando il pànico che invase l'Europa qualche giorno prima del convegno di Monaco, Stojadinovic ha fatto rilevare la tranquillità che regna In Jugoslavia, dove non si videro cortei di madri imploranti e operai che scavavano trincee nei parchi pubblici. € Il popolo jugoslavo — egli ha detto — non si e ingannato rima nendo fedele e fiducioso nella po litica del suo Governo ». Il Presidente ha concluso affermando che il popolo jugoslavo è riuscito a mantenere la pace ai confini e pertanto è riuscito a custodire la Jugoslavia secondo il comandamento di Re Alessandro Il discorso, interrotto da frequenti applausi, è stato alla fine accolto da lunghissime ovazioni Alfio Russo

Persone citate: Re Alessandro

Luoghi citati: Belgrado, Europa, Jugoslavia