La terza riunione

La terza riunione La terza riunione Roma, 14 ottobre. La Commissione Suprema dell'Autarchia ha continuato oggi i suoi lavori sotto la presidenza del Duce. Aperta la seduta alle ore 16,45, il Duce dichiara che i giornalisti presenti sono non dei semplici Invitati, ma dei componenti la Commissione Suprema per 'Autarchia, che hanno quindi anche II diritto di interloquire sui singoli problemi, quando lo oredano opportuno. Egli dà poi la parola all'ori. Torchi, che riferisce in merito ai problemi Inerenti alle pelli e al cuoio. Rilevata la notevole importanza della Importazione in Italia di questi prodotti, l'on. Tarchl attira la attenzione sul fatto che l'attuale attrezzatura della nostra industria conciària è tale da consentire una forte diminuzione sull'importazione stessa. Accenna alla importanza dell'industria conciaria, nella qua'e trovano impiego ben 15 mila lavoratori. Tratta, infine, della possibilità, da parte della nostra industria, di sopperire più largamente alle esigenze dell'amministrazione militare, prospettando la opportunità di studiare la revisione dei capitolati per quanto si riferisce ai tipi ed alla qualità delle ' ite. pelli richiesi Pelli e pelliccie e a i e e d l , i o o e a a o , e e e n l r e e l a L'on. Vezzani ha fatto rilevare come sia necessario aumentare la produzione delle pelli attraverso un incremento dell'allevamento del bestiame Si è soffermato anche sulla possibilità di'ridurre il consumo attraverso lo sfruttamento integrale delle pelli stesse nella fabbricazione delle calzature ed attraverso l'uso di surrogati del cuoio. Circa le pelli per pellicceria, l'on. Vezzani ha affermato che vi sono, grandi possibilità di autarchia. Sia l'allevamento della pecora da pelliccia che quello delle volpi argentate in Italia può svolgersi con facilità e con risultati economici soddisfacenti. Sarà necessario dare taluni incoraggiamenti agli allevatori e porre qualche restrizione alla importazione. Per ciò che concerne la produzione nazionale di cuoi rigeneraci, l'on. Parolarl comunica che prossimamente comincerà a funzionire uno stabilimento capace di produrne 5 mila chili giornalieri. Il Ministro Guarneri as3.cuia ohe, data la politica seguita di assolute divieto di importazione di pelli da pellicceria, le iniziative autarchiche nazionali possono essere sicure di trovare il piazzamento nel mercato interno del loro prodotto. Sul problema delle piante alcocligene l'on. Casalini incomincia col rilevare il notevole aumento verificatosi negli ultimi anni nel consumo dello zucchero, che attualmente si aggira sui 3.800.000 quintali. Per quanto riguarda 3p-ì ■ ciflcamente il consumo della Madrepatria si è verificato in que3tl ultimi due anni un aumento del 17 per cento. E' significativo il fatto che questo aumento è generale e non limitato, come potrsbbe presumersi, ai grandi centri. Il fenomeno si è verificato in tutte le regioni ed evidentemente .e categorie agricole hanno partecipato all'aumento del consumo di questo importantissimo prodotto. Basta pensare, infatti, che rispetto alla citata percentuale generale del 17 si è avuto, ad esempio," un aumento ai consumo nella Sardegna del 20 per cento, nella Sicilia del 23 per cento e nella Calabria del 32 per cento. Passando a considerare la situazione produttiva l'on. Casalini dichiara che nelle ultime tre campagne si è avuta una produzione media di zucchero per ettaro di 28 quintali. Per quanto riguarda lo alcool ricorda l'aumento del cori' sumo per usi industriali. Aggiun gendo a questo fabbisogno i quantitativi necessari per l'alcool da bocca, per quello da ardere e per quello carburante, si può calcola re un fabbisogno annuo complessivo di ettanidrl 1.280.000, cui potrà farsi fronte con una estensione di coltura di 30.000 ettari, prendendo per base la produzione media per ettaro di 22 ettanidrl. Occorre quindi assegnare alla coltura della bietola e del sorgo una superficie non inferiore a 165.000 ettari. Occorre tener presente che in questa maniera ai prescinde dalle necessità dell'A.O.I., visto che nelle terre dell'Impero le esigenze del consumo potranno essere fronteggiate con la produzione locale. Si prescinde anche dal quantitativi richiesti per la ricostruzione delle scorte. Queste potranno ricevere un alimento annuo maggiore o minore, ' secondo l'andamento della campagna, tenendo conto della circostanza che, mentre lo zucchero può essere facilmente immagazzinato, ciò non si verifica per l'alcool. Lo zucchero e l'alcool Seguono alcune indicazioni fornite dal camerata Santoro in merito alla produzione di alcool carburante da bietole e da melasse negli ultimi anni e alle percen tuali dettate nella miscela con la benzina Sul problema dello zucchero e dell'alcool II Duce fa le seguenti precisazioni. Egli ritiene che con una coltivazione bieticola di 185.000 ettari ti possa sopperire azncsmpnidqsaztgbtzlbsglqsm a l 2 i e 8 o a r e . a 0 n e e e l o , n e a e i n i e alle esigenze nazionali per lo zucchero e l'alcool. Occorre tener conto del fenomeno in atto costituito dall'aumento .del consumo dello zucchero. Questo aumento va guardato con favore, poiché denota un miglioramento nel regime alimentare del popolo italiano, ohe si viene integrandodi un maggior consumo, fino a qualche anno fa molto ridotto. Il Duce dichiara che dovrà essere perseguita la direttiva di assicurare una crescente produzione di zucchero nell'Italia centro-meridionale, e all'uopo segnala I due recenti grandi stabilimenti di Littoria e di Capua. Considerato che l'Africa Orientale Italiana, grazie alle produzioni che potranno ottenersi dalla canna e dalla bietola, sarà tra breve in grado di bastare a se stessa nei riguardi del fabbisogno di zucchero, bisogna calcolare un prevedibile consumo annuo nel Paese di 4.000.000 di quintali di zucchero, senza trascurare il conseguente incremento delle riserve, che dovranno raggiungere la cifra di 2 milioni di quintali. E' convinto che il sorgo, oltre a dare apprezzabili sottoprodotti fra cui la cellulosa, potrà efficacemente contribuire alla produzione di alcool; gli esperimenti di coltivazione tuttora in corso ci daranno i risultati definitivi. Frattanto alcune iniziative industriali meritano di essere elogiate. In occasione dell'anniversario delle sanzióni verrà Inaugurato, nella zona di bonifica di Maccarese, un importante stabilimento per la lavorazione del sorgo. Rispondendo a una precisa domariua del Duce, l'on. Casalini dichiara che e senz'altro possibile raggiungere nella coltivazione bieticola l'ettarato necessario. Occorre cne gii agricoltori conoscano in tempo il reudito che si può trarre dalia bietola, allo scopo di mantenere una situazione tale per cui gli agricoltori non abbiano nessuna particolare convenienza a disertare la coltivazione bieticola in favore di quella cerealicola. Ora il prezzo rissato nello scorso anno per lo zucchero varrà fino al settembre del 1939. E' quindi da tener conto che la produzione bieticola della prossima campagna servirà per ottenere lo zucchero da consumarsi nel 1939-40. Una mozione approvata Intervenendo, nella discussione il ministro Rossoni illustra la necessità in relazione al fabbisogno di zucchero per gli anni '39 e '40 di trovare tra le varie produzioni agricole un rapporto di equilibrio. L'on. Casalini presenta quindi una mozione conforme ai criteri espressi, mozione che la Commissione Suprema per l'Autarchia approva, Dopo alcune osservazioni dei camerati Marinotti e Vezzani e di S. E. Rossoni sulla coltivazione dei terreni di bonifica con destinazioni produttive autarchiche, l'on. Tarchi svolge alcune, considerazioni a proposito della saccarificazione del légno, osservando che con tale sistema si può ottenere alcool o glicerina, o uno speciale mangime per bestiame senza che vada perduta nessuna quantità di carbone. Ritiene quindi che parte del quantitativo di legno che è attualmente impiegato per ottenere soltanto carbone, potrebbe essere molto utilmente saccarificato. Il Ministro per le Corporazioni comunica che gli esperimenti in ordine alla produzione di alcool di legno sono in corso presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il quale dovrà dire in proposito la Sarola definitiva, e invita S. Ecc. Uordani a riferire in proposito. L'accademico Giordani mette in rilievo che la saccarificazione del legno può essere utilmente adottata per la produzione di alcool, però è utile compiere alcuni esperimenti circa i metodi più adatti alla qualità della materia prima disponibile in Italia. Il camerata Saronio fornisce alcuni dati circa i suoi esperimenti industriali per la saccarificazione del residui legnosi. Tali esperimenti hanno dato risultati soddisfacenti, essendosi dimostrati sufficientemente economici e di relativa facilità, senza impiego di alcuna quantità-di legno vergine, e adatti a impieghi locali laddove la materia prima residua della lavorazione del legno è più abbondante ed economica. A questo punto il Duce ha assicurato ohe II problema della saccarificazione del legno avrà tutti gli incoraggiamenti, e sarà seguita da Lui personalmente, mpqdpeddgcmqenfzrmnlaproblema del legno e dei f forestali riferisce l'on. Sul prodotti Proserpio. Questi si sofferma sul l'estensione della cultura del piop- §o in Italia, sulla moltiplicazione elle pioppelle e sull'impiego industriale dell'abete e delle conifere italiane. Insiste a nome della Corporazione del legno sul piano minimo da questa predisposto e sul provvedimenti invocati. Rileva, quindi, come si sia affermata l'industria nazionale del compensato, provvedendo già a una notevole esportazione del prodotto e la produzione di mattonelle in legno e degli agglomerati di sughero e segatura. Riassume, quindi, alcune cifre che denotano la notevole diminuzione delle importazioni in questo settore, dovuta anche alle economie autarchiche raggiuntesi nelle costruzioni edili. Accenna, infine, al patrimonio forestale nazionale e alle possibilità delle terre dell'Impero. Il rimboschimento Il Duoe afferma ohe il problema del legno va affrontato col rimboschimento delle estese zone montagnose, specie dell'Appennino: occorre arrivare a un miliardo di piante. Dichiara di aver rivolto particolarmente la Sua attenzione all'eucaliptus, pianta che cresce molto rapidamente; afferma che le possibilità dell'A frica Orientale in materia di es senze legnose di tutti I generi sono estesissime. Il solo Qimma ha delle foreste Immense che si e< stendono pr oentinaia di ohilo metri, sia in lunghezza che In larghezza. Il problema del legno sarà affrontato e risolto in basa alle direttive che Egli ha ora formulate. S'inizia ora la discussione sui problemi relativi al grassi. Il Duce fa osservare, anzitutto, |dine come si debba raggiungere l'autarchia del nostro fabbisogno di olio di ricino, necessario sopra tutto, all'aviazione. L'on. Muzzarini ha fatto presente che si stanno individuando le zone più favorevoli alla coltivazione del ricino, onde stabilizzarne e garantirne la produzione. S. E. Valle ha comunicato che la Libia e la Somalia sono già autonome per 11 fabbisogno di ricino per l'aviazione. In Italia l'autonomia potrà essere presto raggiunta qualora si incoraggi la coltura del ricino, attraverso l'aumento del dazio d'importazione. Su tale argomento concorda anche S. E. Guarneri. Sul materiali ' concianti ha la parola l'on.' Tarchi, che comunica come l'autarchia, in tale campo prevista nel piano approvato l'anno scorso dal Comitato Corporativo Centrale per il 1940, sarà uv vece raggiunta nel '39, data la istituzione di numerosi impianti industriali. Successivamente il Duce s'intrattiene sulla produzione delle essenze dei profumi da fiore e, sulla base di alcuni dati relativi a tale produzione, osserva come la produzione nazionale abbia compiuto notevoli progressi au tarchici. La seduta è tolta alle ore 19,15 ed è rinviata a lunedi prossimo, alle 16 Il Duce sì è, quindi, trattenuto lungamente al Ministero delle Corporazioni, dove ha tenuto i consueti rapporti coi Ministri. Quando il Duee ha lasciato 11 palazzo, dalla grande folla che dal tramonto era andata facendosi via via più fitta, si è alzata fervida, compatta, entusiastica l'ovazione, che l'applauso scandiva nel vasto ritmo della fede e della gratltu-