Francois Poncet nominato ambasciatore a Roma di Concetto Pettinato

Francois Poncet nominato ambasciatore a Roma Francois Poncet nominato ambasciatore a Roma Nuovi armamenti francesi Parigi, 12 ottobre. Conformemente alle previsioni il Consigliò dei Ministri ha approvato stamattina la nomina di Frangola Poncet ad ambasciatore di Francia a Roma. La nomina sarà resa ufficiale, subito dopo il suo gradimento da parte del Governo italiano. ..n'Ambasciata di Berlino, in sostituzione di Frangola Poncet viene destinato l'at tuale ambasciatore di Francia a Mosca, Coulondre. Massigli, direttore degli affari politici del Ministero degli Esteri, andrà all'Am basciata di Ankara. Il nuovo ambasciatore a Mosca sarà designato ulteriormente, ma non è impos sibile che la scelta cada sull'attuale rappresentate francese a Barcellona, Labonne. Chi è il nuovo ambasciatore La nomina del nuovo titolare dell'Ambasciata di Palazzo Farnese è accolta dal pubblico con viva soddisfazione. I soliti maligni pretendono che la ragione vera del trasloco di Frangois Poncet, decano del Corpo diplomatico berlinese, risieda nei rapporti difficili che erano venuti creandosi fra l'ambasciatore ed il Ministro degli Esteri von Ribbentrop, che avrebbero fatto desiderare sia all'uno che all'altro il suo.allontanamento. Nelle sfere politiche, dove tali rumori non trovano conferma, si assicura che la ragione della scelta di Poncet sta unicamente nel fatto che nel momento attuale egli è il miglior diplomatico di cui disponga la Francia e che per una mis.sione cosi difficile ed insieme così importante come quella della normalizzazione dei rapporti franco-ilariani era quindi naturale che il capo del Quai d'Orsay pensasse a lui. Frangois Poncet non è in carriera da molti anni.- Giornalista, economista, professore, la sua formazione professionale ha avuto un caràttere più indipendente e più realistico di quello dei puri diplomatici di carriera. D'indole riflessiva ed un po' fredda, lo si dice' un osservatore di prim'ordine. La conoscenza della Germania, che nel 1931 gli valse l'ambasciata di Berlino, ha avuto più di una volta campo di affermarsi matura e sagace. Un redattore dell7nfransig,earit narra che nel gennaio 1933, essendosi recato a visitare l'ambasciatore nella sua sede di Paris Erplatz ed avendogli confessato il suo scetticismo circa le capacità di statista di Hitler e l'avvenire del movimento nazionalsocialista, Francois Poncet lo lasciò parlare, poi, queto queto, gli rispose: « Siete in errore, mio caro. I francesi si sono fatti intorno ad Hitler una leggenda. Hitler è tutt'altra tosa. Domani egli sarà Cancellieie. Dopodomani avrà la intiera Germania con sè. Hindenburg è l'uomo del passato, Hitler l'uomo dell'avvenire. Guardiamoci dal ricascare nell'errore che ci fece prendere Mussolini per una sorpresa passeggera della vita nazionale italiana ». Il pronostico non poteva avverarsi più completamente. Scriviamo dunque Frangois Poncet nell'albo, oggi non più tanto ricco, dei francesi che sanno osservare e che preferiscono una realtà anche sgradita a molte illusioni piacevoli! Integrata da qualità giornalistiche ed espositive non comuni, la virtù in questione ha fruttato in questi anni al Quai d'Orsay sul conto della Germania un numero ragguardevole di rapporti esatti e penetranti, che se fossero stati presi nella dovuta considerazione, avrebbero senza dubbio potuto risparmiare ai Ministri in carica errori e tentennamenti funesti. • Nuovi crediti militari Ma è qui che il pubblico si domanda perplesso se in un Paese nelle condizioni politiche della Francia l'essere buon osservatore basti a fare un buon diplomatico, anzi un buon ambasciatore. Quando la politica estera di un Paese obbedisce a una direzione sicura, costante ed energica, tutto quello che si domanda al titolare di una Ambasciata è di compilare dei buoni rapporti che pongano il Governo centrale continuamente a giorno della realtà esatta e gli eviti di incorrere in errori di giudizio e di calcolo, atti ad influire dannosamente sulle sue. decisioni, Ma quando la direzione della politica estera è debole, oscillante, velleitaria e soggetta alle mille alee delle vicende parlamentari, un diplomatico che si limiti all'ufficio di informatore non basta più. Quello che ci vuole è un uomo che abbia delle idee proprie e che all'occorrenza sappia imporle,. un uomo in grado di esplicare nella capitale da cui dipende, grazie al proprio prestigio personale, alla propria fede in se stesso, alla propria tenacia, un'azione fino a un certo punto determinante e talora direttiva. Tali furono i Cambon, tale fu Barrère. Possiede Frangois Poncet queste qualità? Il redattore di cui sopra lo dipinge come un uomo che ••: si è fatto una filosofia del proprio scetticismo » e, quel che è peggiOj ^orne un uomo di spirito. Non v'ha chi non sappia che nè lo scetticismo nè a maggior ragione lo spirito sono fra le doti più-apprezzate presso i cosidetti Stati « autoritari ». Il clima totalitario presuppone un certo entusiasmo nell'azione e sopratutto poi la rinunzia totale alle tentazioni della ironia. Un bon mot troppo ben riuscito può rovinareun'ambasceria, Ma le indiscrezioni biografichedelì'Intransigeant si riferisconoprobabilmente a ricordi di un'epo-ca ormai lontana e nulla ci provache su questo punto gli anni nonfacili della permanenza a Berlinosiano rimasti senza effetto sultemperamento personale e sullo stile di negoziatore di un uomo così. lucido e scrupoloso quale Frangois Poncet. Oltre alla nomina dei nuovi rappresentanti della Francia all'estero, il Consiglio dei Ministri ha approvato stamane un progetto di decreto autorizzante il Ministero della Difesa Nazionale a una spesa supplementare di un miliardo e 420 milioni di franchi e un altro autorizzante il Ministero della Marina a una spesa supplementare di 887 milioni e mezzo di franchi. Più di due miliardi di nuovi crediti si aggiungono così al bilancio militare francese per l'anno in corso. E' questo il primo frutto dell'impegno assunto di fronte al Paese da Daladier all'indomani dell'accordo di Monaco di far procedere di pari passo gli sforzi per l'organizzazione della pace con quelli per assicurare l'efficienza militare del Paese. Il discorso di Re Leopoldo Negli ambienti combattentisti-. ci, i quali per il tramite di Guy Le-vèque e Barrai, presidenti dellaUnione Nazionale della Lega deimutilati e della Settimana delcombattente, manifestano pienoconsenso con l'azione bandita daPichot, la decisione del Governo è salutata con soddisfazione. Molta attesa regnava oggi a Parigi per il discorso che Re Leopoldo avrebbe pronunciato inaugurando il monumento di suo padre. Non ostante gli sforzi evidenti fatti dal governo e dal pubblico onde ricondurre l'augusto ospite nell'atmosfera sentimentale di vent'anni fa e fargli dimenticare il recente pericolo di eventuali passaggi di truppe attraverso il Belgio, le parole del sovrano non hanno, compatibilmente con le necessità dell'ora, deviato di una linea dalla falsariga impostagli dalla neutralità. « Là missione del Belgio — ha detto re Leopoldo — è tutta di pace e di mediazione, compito grave e difficile ma nobilissimo e degno degli sforzi più perseveranti. Un destino crudele aveva purtroppo stornato il mio paese da tali compiti facendo troppospesso del mio territorio un vastocampo di battaglia invece di unaterra ospitale dove i popoli potes-sero incontrarsi per comporre pacificamente i loro dissensi. Per assolvere in tutta la grandezza e fecondità la sua vera missione, il popolo belga deve affermare e conservare un'indipendenza completa e rispettata che sia 11 segno dells sua imparzialità e il pegno della fiducia che intende ispirare. La umanità si difatte in lotte avide e aspre in mezzo a un disordine economico senza esempi, il quale contrappone e divide i popoli, stimola gli egoismi e provoca gli odiInalziamoci con slancio generoso al di sopra di queste cupidigie e di questi antagonismi e sforziamoci non già di servire un'ideologia astratta e sterile ma di trovare la pratica soluzione dei complessi problemi che ostacolano la vita del mondo e il suo sviluppo armonioso. Il mezzo di conquistare la pace non- sta forse nel muovere risolutamente in cerca dquella verità economica che non dato raggiungere fuorché attraverso la reciproca fiducia dei popoli e la loro collaborazione ? ». Re Leopoldo è ripartito peBrusselle in principio di seratvivamente acclamato dalla follaLa Principessa di Piemonte, anch'essa molto festeggiata, lascierParigi domani. Concetto Pettinato