L'assassino del gen. Peef morto senza fare rivelazioni di Alfio Russo

L'assassino del gen. Peef morto senza fare rivelazioni ima tragedia di Sofia L'assassino del gen. Peef morto senza fare rivelazioni Sofia, 11 ottobre. La capitale bulgara vive sotto a triste impressione dell'attentato che ha costato la vita al generale Peef, capo dello Stato Mag¬ giore e al maggiore Stojanof che è morto ieri sera in seguito alle quattro ferite ricevute. Tutte le cure prodigategli sono state inutili poiché i proiettili avevano colpito organi vitali. Come sapete, la morte del generale Peef è stata fulminea. L'attentatore colpi la prima volta il generale al collo, poi gli tirò ancora quattro colpi. Il capo dello S. M. si abbattè per terra al primo colpo che infatti provocò la morte. Quattro colpi La scena dell'attentato si svolse in qualche secondo. Il generale Peef si recava verso le tre del pomeriggio al Ministero della Guerra dove aveva il suo ufficio, in compagnia del maggiore Stojanof del quale era non soltanto superiore ma anche amico. I due conversavano. Il Ministero della guerra è verso la fine della Slavian- Eska. Nella stessa via è anche il iJamistero ae prio dinanzi all'edificio di questo ministero che avvenne l'attentato. Stojel Vasev, l'attentatore, era là in attesa delle vittime. Egli estrasse una rivoltella automatica e cominciò a tirare prima sul maggiore che aveva tentato di estrarre Ministero delia giustizia. Fu prò- !__i- jì ; ^ _.....,-..la sua rivoltella, ma che prima an cora di riuscire a mettersi in di fesa ricevette quattro colpi che lo abbatterono al suolo. Il generale Peef si rivolse allora verso lo spa- ratore in atteggiamento di difesa cercando nello stesso tempo di soccorrerà il compagno. Egli fu colpito al collo da un primo colpo esploso da un'altra rivoltella che lo sparatore teneva in riserva, Nessuno dei passanti, che non era no numerosi, si rese conto sul momento di quello che avveniva. Al rumore dei colpi accorse qualche gendarme, ma l'attentatore rivolgeva intanto l'arma contro se stesso colpendosi alla tempia. Così, ferito, fu trasportato al la polizia dove i medici cercarono di richiamarlo in vita. Egli è però morto oggi verso le 13 dopo l'in tervento chirurgico, senza avere dato una versione completa del suo delitto. Qualche cosa però ha detto, ma molti dubbi restano sull'origine e sullo scopo dell'attentato. Il Vasev è nativo di un vil¬ laggio dei dintorni di Kustendil. Egli è stato agente di polizia. Qualche anno fa uccise in rissa un compaesano e fu condannato al carcere per questo delitto. In seguito alle amnistie decretate in questi ultimi tempi dal governo egli accorciò fortemente la pena sicché venne liberato dal carcere recentemente. Nelle dichiarazioni, che pare abbia fatte e sulle quali la polizia mantiene il più stretto riserbo, egli avrebbe ammesso che le due rivoltelle gli erano state consegnate da uno sconosciuto che gli avrebbe dato anche 20.000 leva quale prezzo del delitto che gli ordinò di compiere. Il Vasev non avrebbe detto il nome di colui che gli avrebbe consegnate le armi ed il denaro, insistendo sul fat- to di non conoscerlo. Ma appunto - i pare strano che egli abbia accet tato un incarico del genere senza conoscere la persona che glielo affidava. Numerosi arresti Intanto la polizia ha eseguito numerosi arresti. I giornali bulgari di questa mattina riportano articoli in cui si esalta la perso- ! "^Jf1 S!!"e™il.Peef- 1 func" ! rali delle due vittime avranno luogo solennemente domani alle 9. La cerimonia funebre sarà celebrata nella cappella della scuola militare dova le spoglie mortali de! generale Peef e del maggiore Stojanof sono state deposte fino da ieri sera. Una folla di ufficiali e di civili ha sfilato per tutta la [giornata dinanzi alle salme recando fiori. Tutte le rappresentanze i "UI''J\"LLB ^Sf^S^ d'Plomatlc.ne e adtde"1 ,mlhtarl Istranieri nan stranieri doglianze al governo, Ieri sera, subito dopo l'attentato, il Consiglio dei Ministri si è riunito in seduta straordinaria ed ha adottato misure di rigore che saranno applicate in caso di necessità. Il comunicato di questa sera della polizia conferma che l'attentatore si chiama Stojel Vasev enon Vassilif Kirov come era stato detto in principio. Egli è nato nel villaggio di Trnovlaka nella prò-vincia di Kustendil il 17 agosto 1905. Dopo il servizio militare ii Vasev passò in servizio nel corpo di polizia ma ne fu espulso. L'attentatore, che si era sposato 40 giorni or sono con una donna che lavora in una fabbrica di tabacchi, viveva in Sofia. Alfio Russo r

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