UN'AUTORETE ALL'INIZIO novanta minuti di lotta appassionante e LIGURIA BATTE AMBROSIANA 1-0 di Luigi Cavallero

UN'AUTORETE ALL'INIZIO novanta minuti di lotta appassionante e LIGURIA BATTE AMBROSIANA 1-0 UN'AUTORETE ALL'INIZIO novanta minuti di lotta appassionante e LIGURIA BATTE AMBROSIANA 1-0 ù Autorete Buonooore (A.) ai 4' del I t LIGURIA: Profumo; Bodini. Piazza; Callegari, Battistoni, Malatesta; Spinola, Spivach, Bollano, Gabardo, l'eretti. AMBROSIANA-INTER: Peruchctti; Buonocorc, Ballerio; Locatelli. Olmi. Vale; Frossi. Demarja, Ferraris 11, Ferrari, Candiani. ARBITRO: Mazarino, di Roma. (Dal nostro inviato) Genova, 10 ottobre. A partita finita la folla prima fischia coscienziosamente l'Ambrosiana, che pur ha lasciato i due punti, e poi va 'in delirio per il Liguria. Ha vinto e ciò solo conta. Ha lottato con un cuore immenso ed il successo se l'è meritato. La folla capisce che non è il caso, dopo una battaglia che ha stremato tutti, di cercare il classico pelo nell'uovo. Non s'è visto del bel giuoco* E come pretenderlo da due squadre che si sono gettate nella mischia mirando solo al risultato? L'Ambrosiana sapeva di aver contro un avversario difficile, che non le avrebbe permesso di valersi delle sue armi tecniche. Accettò dunque il « corpo a cor po », ma quattro minuti non erano ancora passati quando proprio i difensori nero-azzurri diedero ai loro rivali quel vantaggio che alla resa dei conti doveva risultare decisivo. Un grosso infortunio, che mise i « campioni » nella necessità di rimontare e che indusse invece i rosso-neri a difendersi. Per 86 minuti dei novanta dell'intera gara si giostrò attorno a quella rete che, beffando gli uni, dava agli altri la possibilità di vittoriaE fu, bel giuoco a parte, una lotta che più accanita, più strenua, più appassionante non si sa prebbe immaginare. Battistoni e... la testa Il Liguria, lo si sa per quanto ha fatto sin dalla prima giornata del torneo, è squadra sana, fortevolitiva, ben preparata e lanciatissima, Va bene ed ora come non mai ha convinzione nei proprimezzi. L'orgasmo non l'intacca, e c'è, anzi, una- calma, nella sua azione, che le vien proprio dalla sicurezza di essere forte. E' giunto in alto e in alto vuol restare. Tipico, in proposito, il fatto che Bat tistonì, feritosi a Napoli e passato attraverso le vicissitudini di una settimana di guai, ha voluto ad ogni costo essere al suo posto. Ep pure aveva un profondo taglio in testa aggravato da una infezione causata dai punti di sutura. Ma Battistoni non ha inteso ragioni« Un taglio in testa ? Ebbene una bella fasciatura ed una calotta elastica basteranno. Della ferita si... riparlerà a partita giuocata e... vinta ». Cosi la squadra s'è presentata al completo, con il suo mediocen tro dal cuor di leone. Squadra forte. Lo si è visto damodo con il quale ha fronteggiato avversari che avrebbero potuto addormentarla con un giuoco fatto di virtuosismi. Bisognava non lasciarla giuccare, l'Ambrosiana, ed il Liguria l'ha bloccata, marcando opni uomo, arginando ogni offensiva, rompendo sempre, inesorabilmente. Le cento astuzie dBodini, la spavalda sicurezza dPiazza, la durezza e l'ostinatezza di Battistoni e la tenace opera dedue mediani laterali sono valse a spuntare ogni tentativo nero-azzurro. Non un uomo ha cedutonon uno spiraglio s'è aperto. Una barriera insuperabile. Insuperabile, intendiamoci, pel'attuale prima linea milanese, chnon è un modello di reparto efficiente e realizzatore. Quanto valga il reparto da quando Meazzs'è reso indisponibile e Ferraris Ine ha assunto il comando s'è detto in occasione delle scorse partite. Ferraris è l'uomo meno adatto per ricoprire il ruolo di centroma vi è mantenuto contro ognlogica e contro ogni evidenza perchè, a detta degli stessi « primattori » dell'Ambrosiana, i tre eie menti che potrebbero essere prò mossi, e che invece non lascianla formazione delle riserve, sondavvero in condizioni di formtali da sconsigliare ogni tentativoNon si impegnano, non rendononon migliorano. Perchè? Ma perchè lo debbono sapere Cargnelli ed i suoi collaboratori... Il fattsi è che Ferraris, con tutti i suodifetti, è considerato il guaio minore. Severo a metà campo Però... l'attacco non funzionaSi può ammirare quanto si vuolFerrari per i saggi di maestria che offre, si'può tener conto della pericolosità di Frossi, ma ciò troppo poco. Al centro il giuocsi spegne invece di aver la scintilla voluta. E Demaria caracolla con scarsa convinzione, con lena insufficiente nel confronto di avversari che scattano come molleE Candiani ha i difetti di chi è all'inizio della carriera. Cosi a questi avanti, bravi ma non irresistibili, i difensori del Liguria hannmostrato i denti e la minaccia s'dileguata come neve al sole. L'Ambrosiana, battuta prima ancora di essersi scaldata alla fiamma della lotta, non si arresead onor del vero. Si stizzì, anzie dal cozzo di due volontà parimenti esasperate ne sortì un incontro che, come s'è accennato all'inizio di queste note, se ha entusiasmato per l'irreducibile combattività, ha deluso per contenuttecnico. E a far ciò contribuì molto la spietata severità (semprfuori area, si capisce!) dell'arbitro. Mazarino spezzò la gara in cento e cento episodi, fischiandin ogni occasione, ammonendoconcedendo calci di punizione in serie dall'una parte e dall'altra. Ma la severità a metà campo lascia il tempo che trova... Dunque l'Ambrosiana si stizzì invano ed il suo disappunto apparve ancor più evidente nei periodi in cui fu costretta a subire le raffiche offensive dei rossoneri. Perchè con un goal solo all'attivo il Liguria non si limitò a difendersi e sventagliò spesso i suoi avanti nell'area avversaria. I cinque diavoli non erano ieri in gran giornata, e fallirono occasioni magnifiche, ma la semplicità e l'utilità della loro manovra apparve evidente, nonostante il risultato negativo. Si vide, insomma, che quei ragazzi sanno mirare al bersaglio senza perdersi in lentezze, senza dover ricorrere a troppi passaggi. Le mezze ali lavorano di spola e gli ajtri tre filano come diretti e sparano che è un piacere vederli. Tiri improvvisi, tiri da tutte le posizioni, che in giornata buona possono fruttare goals su goals. In fondo il segreto del Liguria capofila della classifica è tutto nella semplicità della sua azione e nella rapidità dei suoi movimenti. Due cose che sembrano nulla e che invano certi squadroni perseguono. Buonocore batte Peruchetti Come andò? Cesi: un campo strapieno di spettatori, con primato di incasso; la folla ha voluto rendersi conto del « miracolo » ed è accorsa in massa. Terreno perfetto. Sole nel primo tempo, cielo coperto nella ripresa. Inizio a tutta andatura. Uomo contro uomo. Il Liguria attacca e l'Inter risponde. Battistoni sem- bra impacciato in queste battute d'apertura. Resisterà? Quattro minuti passano presto. Ecco Spinola, moscerino contro i colossi, agguantare la palla prima della linea di fondo e centrare. La difesa milanese non pare messa in difficoltà. Senonchè avviene l'imprevedibile. Peruchetti esce per bloccare e Buonocore lo precede. Ferma la palla e, senza neppure guardare, la tocca verso la porta per facilitare il compito al compagno.. Fra i pali il portiere non c'è e così la più classica delle autoreti è marcata. Dispetto? Sì, i segni sono evidenti, ma non c'è nulla da fare, se non mettere al passivo il regalo fatto al Liguria. L'Ambrosiana, che si prodiga a metà campo, naufraga in area avversaria, n Liguria, invece, prepara occasioni che poi non sfrutta. E' di Peretti una rovesciata alta; di Peretti ancora un tiro violento che Peruchetti blocca; di Gabardo un pallone che rasenta un palo. Dalla parte opposta Ferrari lavora invano per mettere icompagni in condizione di passare. Battistoni è spietato nei riguardi di Ferraris: Bodini e Piazza pensano agli altri. Solo un tiro di Ferrari è parato — mani, palo, mani — da Profumo. Per il resto la cronaca annota avanzate in rosso-nero. Alla ripresa si ha l'impressione che l'Ambrosiana debba passare. Giuoca con gran impegno ed il Liguria è tutto rannicchiato in difesa. Ribatte tutto, palla su palla, ma non è prudente andar avanti cosi. Se ne convince e reagisce. Tanto energicamente da fornire, dal 10' al 25', il miglior quarto d'ora della gara. E' in questo periodo che la squadra palesa tutta la sua franca sicurezza. Anche Gabardo lotta; anche Spivach. E Peruchetti ha lavoro quanto ne vuole. Un pallone di Peretti corre lungo la linea della porta senza trovare il piede che lo metta in rete... Siamo al serrate. L'Ambrosiana spara le ultime cartucce. E' tutta protesa in avanti. La folla, in piedi, grida: «Cinque minuti! Resistete! ». Resistono. Tanto più che Ferraris mette a lato, di testa, il pallone adatto per il pareggio. Fine. Entusiasmo. Il bel sogno continua... Luigi Cavallero