IL DUCE PRESIEDE OGGI la Commissione Suprema per l'autarchia
IL DUCE PRESIEDE OGGI la Commissione Suprema per l'autarchia IL DUCE PRESIEDE OGGI la Commissione Suprema per l'autarchia Acceleramento di tempi Questa prima parte della sessione del Gran Consiglio si è conclusa con un ampio esame sulla situazione internazionale quale si è venuta sviluppando attraverso gli avvenimenti da marzo ad oggi. E' un periodo denso di storia in cui l'Italia e il suo Duce hanno svolto una funzione di primo piano e, in alcuni momenti cruciali, decisiva. Questo periodo ha avuto un pernio intorno a cui ha roteato, l'Asse Roma-Berlino. Il Supremo Organo della Rivoluzione ha dichiarato il suo pieno consenso a tale direttrice fondamentale, affermando cosi la sua intera solidarietà coll'opera di Galeazzo Ciano, fedéle esecutore della ■politica estera del Fascismo. Non crediamo che più alto elogio potesse essere più felicemente espresso per l'opera del nostro Ministro degli Esteri; egli è soldato della Rivoluzione a difesa degli interessi, del prestigio, degli ideali della Patria su questa trincea che va oltre l'impostazione diplomatica dei problemi per assurgere all'importanza di un costante banco di prova delle capacità e delle virtù della Nazione nel mondo. Non è il caso di coltivare indiscrezioni e ipotesi su quelli che potranno essere gli sviluppi del Convegno di Monaco specie riguardo ad interessi e problemi strettamente concernenti l'Italia. Il tempo è prezioso perchè maturino soluzioni rapide che non si prestino ad equivoci : più si lascian passare i giorni più aumentano le probabilità di riaffondare negli antichi errori. Ad ogni modo l'Italia vigila; essa che non si è abbandonata a nervosismi frenetici durante i giorni della crisi, non si è neppure abbandonata ad entusiasmi ottimistici quando soprattutto per merito del suo Capo la crisi fu superata. Il Popolo italiano è collaudato agli alti e bassi, ma le oscillazioni non riguardano il suo sangue freddo, riguardano gli isterismi altrui. Quando un Popolo ha affrontato con maschia nerezza in pochi anni tanti sacrifici di sangue come il Popolo italiano in Africa ed in Spagna esso può osservare a fronte alta con serenità qualsiasi evento. Sono delle prove quelle d'Africa e di Spagna che segnano dei punti fermi incancellabili; se i Legionari dopo diciotto mesi di fatiche e di battaglie ritornano dalla vicina e amica nazione mediterranea salvata alla civiltà, la loro gloria è im mortale come sono immortali nomi dei Caduti, le cui spoglie abbiamo affidate al culto e alla ftietà del cavalleresco popolo sivda| spagnolo. Il Gran Consiglio ha interpretato i sentimenti più vivi di tutti gli italiani inviando il suo cameratesco saluto ai Legione i che tra pochi giorni avranno accoglienze degne dei loro eroismi. La mozione sull'autarchia non è un argomento a parte |dalla politica estera; si conta nel mondo in rapporto alla propria potenza militare; e la forza delle armi è inseparabile nelle società moderne dall'indipendenza economica e dalla coesione sociale. Noi che su queste pagine modestamente giorni or sono rivòlgemmo un richiamo contro qualsiasi velleità di allentamento dello sforzo autarchico in considerazione di presunti svolgimenti idilliaci della situazione internazionale siamo particolarmente lieti della parola d'ordine del Gran Consiglio che non ammette riserve o tiepidezze e tanto meno indisciplina: « la battaglia per l'indipendenza economica della Nazione va condotta con estrema energia e con un acceleramento dei tempi ».
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