Il Conle Ciano e Lord Perth proseguono le conversazioni di Leo Rea

Il Conle Ciano e Lord Perth proseguono le conversazioni Il Conle Ciano e Lord Perth proseguono le conversazioni Un'ora di colloquio anche ieri Londra, 7 ottobre. Superato il periodo di estrema tensione europea e dato un taglio alle successive appendici particolari, Londra sorveglia con estrema attenzione il periodo di assestamento di questi giorni. Non è da credere però che la sorveglianza si limiti a un passivo seguire degli sviluppi in corso. Al contrario c'è una intensa attività preparatoria e a questo proposito c'è da distinguere tra attività positiva e negativa. La prima è quella del Governo e in generale della grande massa della pubblica opinione che vuole — o che si aspetta — tutti gli sforzi possibili a favore della pace sfruttando questo momento di distensione; la seconda fa capo a quel gruppo multicolore di nemici di Chamberlain che non hanno apprezzabile seguito nel Paese ma che hanno per contro le mani in pasta in certi alti uffici e in alcuni organi di stampa. Già nei giorni scorsi abbiamo segnalato come i giornali antifascisti siano stati i primi a dare il via alle indiscrezioni sui colloqui diplomatici tra il conte Ciano e lord Perth, indiscrezioni che miravano non a informare il pubblico ma semplicemente a sabotare le conversazioni stesse. La tecnica di questa continuata truffa di cui sono vittime i lettori di tali giornali consiste nel fare tutte le ipo- itesi — possibili e impossibili . di mescolare queste con quelle con 1 arbitrari collegamenti e rapportidi causa ad effetto in modo datrarre deduzioni altrettanto arbitrarie e certamente false. Cosi si può dire del viaggio di Chamberlain a Roma che è stato annuii ziat0 proprio dai giornali antifa sci3ti e subito sabotato; lo stesso s[ pu0 dire delle trattative per la definitiva esecuzione dei patti del , i g aprile alle ruote delle quali si jè cercato di mettere ogni sorta di 1 bastoni. Uno di questi è quello del |materiaie legionario — argomen to soi)evato dal News Chronicle. stasera tuttavia una nota del ben ! informato collaboratore dello istandard pare tagliare decisamen te la testa al toro inquantochè met te in rilievo, come nella questione a dei volontari e del loro materiale jSia interessato anche il generale Franco e quindi non si possa de a Ipidere in proposito senza e o i n e - ! tuttora abbondantemente provvistaverlointerpellato e senza tener conto delle sue osservazioni. Il citato giornalista dice infatti che il generale Franco ha informato il Governo di Roma che mentre è pronto a dare considerazione a proposte di ritiro di volontari straniernon può fare altrettanto per il materiale bellico proveniente dall'estero in quanto che i rossi sonoo a a l o . o i a , n r o di materiale egualmente bellico non meno proveniente dall'estero Del nuovo colloquio che ha avuto luogo questa sera alle 18 a palazzo Chigi il corrispondente deDaily Telegraph dalla capitale italiana scrive che la conversazione fra il conte Ciano e lord Perth è durata una buona ora e quindi prò segue dicendo essere ora possibile affermare con sicurezza che il terreno sul quale le conversazionsono state impostate è considerevolmente chiarificato in modo da consentire lo sviluppo delle ideitaliane e inglesi per procedere a una ulteriore collaborazione e riconciliazione completa fra i duPaesi. « Si sente ■— continua il giornale — che i due Uomini di Statpotranno presto mettersi ad esa minare proposte concrete. Questa sera alla fine del colloquio non ne è stato fissato un successivo cosicché la catena dei colloqui preparatori dovrebbe ritenersi conclusa; tuttavia un'altra serie di colloqui comincierà fra breve. Si spera che l'intelaiatura delle proposte per la sistemazione della Spagna sia pronta prima che il Parlamento britannico si riunisca all'inizio del prossimo mese e se si riuscirà ad ottenere una sistemazione circa il ritiro dei volontari italiani il patto italo-inglese acquisterebbe completa validità immediatamente e la Gran Bretagna riconoscerebbe con altrettanta rapidità la sovranità dell'Italia sull'Etiopia >. Questo per il settore Mediterraneo. Per quello che riguarda il settore centro europeo l'attenzione si è oggi concentrata sulla questione del problema delle minoranze rutene abitanti le pendici sud orientali della repubblica cekoslovacca; da Varsavia si annunzia che la Polonia favorisce e appoggia le richieste ungheresi perchè tale zona venga assegnata alla nazione amica, di guisa che l'Ungheria e la Polonia verrebbero ad avere confini in comune. Questa possibilità è violentemente attaccata dai giornali dell'opposizione, i quali nascondono soltanto in parte, sotto un mantello economico, quella che è la loro preoccupazione politica; infatti la comunanza di confini dei due Paesi antibolscevici costituirebbe una specie di muraglia di Europa, valido baluardo di protezione contro la Russia. Questo i liberali socialisti, alleati di Mosca, non vogliono e stamane i loro giornali scrivevano editoriali per dimostrare l'impossibilità di pace in Europa senza la... collaborazione sovietica. Ma questa sera è stata messa in giro, evidentemente ad arte, questa voce che raccogliamo soltanto per dimostrare di quali tendenziosi mezzi si servano talvolta con imprudenza i filobolscevici britannici: la notizia è che sarebbe la Germania a non volere che Polonia e Ungheria confinino. Leo Rea

Persone citate: Chamberlain, Ciano