Opportuna iniziativa della Commissione intemazionale di Giuseppe Piazza

Opportuna iniziativa della Commissione intemazionale Opportuna iniziativa della Commissione intemazionale ai\e"rritório tometìatà^nte !Berlino, 7 ottobre. L'occupazione della quarta ed ultima zona, prevista dall'accordo di Monaco, termina da parte dele truppe tedesche questa sera; ma non termina per questo l'occupazione di tutto il territorio che viene fino da ora senz'altro attribuito al Reich e che ne entrerà a far parte immediatamente, entro, cioè, il termine del giorno 10 dal'accordo di Monaco stabilito: e ciò, non già propriamente e diretamente in forza della ripartizione n zone immediatamente occupabili, stabilita in Monaco, bensì piuttosto in forza della decisione di ieri, della Commissione Internazionale, a Monaco stessa insediata, la quale ha, come è noto, stabilito al di là delle quattro zone di territorio precedentemente previste a Monaco un altro margine occupabile perchè in maniera siura popolato da popolazioni prevalentemente tedesche, in modo dunque che senz'altro già l'immediato confine del Reich, indipendentemente da qualsiasi plebiscio, possa, col giorno 10 essere porato al di là di questo margine. La stampa tutta loda altamente questo deliberato della Commissione internazionale, come un illuminato contributo alla più rapida ed pportuna sistemazione della quetione con vantaggio sia delle popolazioni locali, quanto della siuazione generale e dell'inizio del'era di riorganizzazione che dalla pacificazione cekoslovacca l'Europa si attende. « Il deliberato della Commissione — cosi scrive per un esempio a Deutsche Allgemeine Zeitung — di stabilire all'infuori delle quatro zone previste, altri territori di occupazione prevalentemente abitati da tedeschi, è una preziosa prova delle possibilità di revisione pacifica, anche in circostanze assai complicate. Dopo che per iniziativa del FUhrer la questione della revisione degli antichi confini cekoslovacchi è stata tolta dala via delle trattative, per essere avviata su quella dell'immediata esecuzione, la Commissione internazionale, presieduta dal Segretario agli Esteri Weizsàcker ha compiuto un celere ed al contempo radicale lavoro, e si è cosi acquistata la gratitudine dei tedeschi, come di tutte le Potenze che sono nteressate alla soluzione della questione. In pochi giorni, grazie agli sforzi del Segretario di Stato edesco e degli ambasciatori esteri, che fanno parte della Commissione, questa ha fornito un lavoro che avrebbe costato settimane ad una Commissione qualsiasi, di buon tipo ». I giornali tutti, fanno del resto ilevare come chiunque conosca i erritori in questione non potrà dubitare che i confini cosi stabiliti coincidono esattamente con i confini realmente etnografici e lodano a Commissione di avere imparzialmente lo stesso riguardo etnografico anche dall' altra parte, escludendo dal territorio tedesco i erritori prevalentemente abitati da ceki, come quelli di Taus e di Pilsen nonché la zona morava diBrtlnn. La Germania riceve, perriceve, altro, al medesimo buon diritto, 1 erritori agricoli di Saaz, quelli carboniferi di Dux e di Brux e di Teplitz-Schonau, nonché 1 territori industriali di Gablons, al sud della seconda zona, quale essa era precedentemente. La zona margi- naie a sud della montagna del Gi- gante, a sud e ad oriente dei monti di Glatz nonché altre zone Slesia-ne — senza Marich Ostrau e 01-mutz, ma con Troppau — passa-no al Reich; vengono infine, nelsud del paese, i territori di Znaum e Neubistritz nonché la zona a sud di Presburgo. «La moderazione — cosi con- clude il suo rilievo la già citata Deutsche Allgemeine Zeitung — delle richieste tedesche dimostra oltre tutto che qualsiasi fine im-penalistico, per insinuazione attri- buito al Reich, è ben lontano dalla sua direzione e dal suo popolo. Il criterio direttivo è stato quello che doveva essere, e cioè, che i tedeschi non debbono più patire sotto la tirannia ceka >. Per 11 resto, con veemenza si direbbe elementare e naturale, non minore di quella con cui si compie la sistemazione etnografica enazionalitaria ai margini le'.l'an-tico Stato, anche all'interno di es so, e, cioè precisamente nel punto centrale di saldatura del suo binomio ceko e slovacco, si attua la spontanea intrattenibile rettifica storica di quella falsificazione del principio nazionale su cui lo Staio aveva creduto di potersi fondareLa formazione del primo Governo slovacco Tiso, sulla base di un'effettiva autonomia, quale i ceki avevano del resto promesso a Pittsburg senza mai mantenerebase accettata ora da Praga, con la costituzione di un reale e effettivo dualismo, rappresenta per questa stampa un essenziale passo avanti verso la soluzione augurabile e possibile, quella di una Cekoslovacchia vitale. u Giuseppe Piazza

Persone citate: Tiso

Luoghi citati: Berlino, Cekoslovacchia, Europa, Germania, Monaco, Praga, Presburgo