GROSSI AFFARI ai danni dell'Italia

GROSSI AFFARI ai danni dell'Italia GROSSI AFFARI ai danni dell'Italia Nizza, 7 ottobre. Le diramazioni della banda Sacerdoti prendono sempre più vaste proporzioni, tanto che in questi ambienti aristocratici si sussurrano nomi di alte personalità che costituiscono il fulcro della vita mondana della Costa Azzurra. Le ripercussioni tuttavia non si risentono solamente nei salotti mondani e in quelli privati dei Casino, ma anche nel modesto ceto dei nostri connazionali i quali rammentano chiaramente ancora, allorquando, in pieno periodo sanzionistico, la marchesa Godi di Godio dava un fastoso pranzo in un grande albergo di Nizza in cui primeggiavano S. M. il Re di Svezia e la sorella di Eden: il primo, sovrano di un paese accanitamente sanzionista, la seconda che, legata da rapporti di intima amicizia alla marchesa, non si peritò in quell'occasione di manifestare idee che collimavano con quelle del fratello di buona memoria. Il giusto sdegno dei nostri connazionali e la legittima soddisfazione che essi provano in questo momento nel sapere che una parte di questa pericolosa banda si trova al sicuro, non ci deve allontanare da quei salotti dove, sotto l'aspetto di cicisbei tipo '900, si nascondono autentici gangsters che tramano contro la sicurezza dello Stato facendo sperpero dell'economia nazionale. Per portare un po' di luce su questa losca faccenda, non esitiamo un istante a portarci a Roque Brune Cap Martin, e precisamente alla villa divette, di proprietà della principessa Ottoboni, dove il Sacerdoti, circondato dall'ineffabile contessa Orta, dalla -marchesa Godi e dal suo fedelissimo trio Scarapecchia, Pik Mangiagalli e Zabban, fra una tazza e l'altra di tè, chiedeva pareri politici al famigerato Titulescu, amico di famiglia e assiduo frequentatore del salotto Ottoboni. Le idee nere di Titulescu sembra però che non abbiano mai compromesso la nota gaia, che non abbandonava mai l'interessante salotto. Circola anche una certa voce che un messaggero misterioso, dietro istruzioni telegrafiche del Sacerdoti, impartite poco prima dell'allento, sia partito alla volta di Atene con incarichi delicatissimi. Venuta in ballo Atene, spuntano fuori anche certi intimi rapporti che il Sacerdoti aveva con i coniugi Vlasto. Chi non conosce ad Atene la famiglia Vlasto t Appartiene a questa famiglia Antonio Dimitri Vlasto, suddito ellenico e naturalizzato francese, il quale, fornito di larghissimo censo, si stabili vari anni or sono a Parigi dove, pur menando una vita fastosa, seppe tuttavia aumentare la sua fortuna con ottimi affari sulle miniere. I Vlasto possiedono, fra l'altro, un lussuoso panfilo Lou-Kian, che. ha un equipaggio di venti uomini ed è comandato dal capitano conte Monetti-Magnani, le cui vicende coniugali occuparono tempo fa le pagine della Herald Tribune, ed ebbero una vasta eco sulla stampa parigina. Il Sacerdoti si recava sovente aI bordo del Lou-Kian e continuò ad andarci anche quando raccolse una certa diceria, cioè che il predetto capitano si occupasse anche di contrabbando d'armi per la Spagna. Il conte Monetti, che veniva indicato quale amante della signora Vlasto, era legato da rapporti di intima amicizia con il Sacerdoti. Da confidenze fatte dal Sacerdoti, sembra che in questi ultimi mesi le somme esportate ammontino a sette milioni di lire e che insieme alla contessa Orta e allo Zabban egli avesse in vista un grosso affare immobiliare a Londra, affare che poi venne lasciato in sospeso per il timore di una guerra, I capitali intanto furono messi al sicuro in Svizzera dai luogotenenti del Sacerdoti. B. R.

Luoghi citati: Atene, Londra, Nizza, Parigi, Spagna, Svezia, Svizzera