Hitler con le truppe liberatrici tra il popolo di Asch e Eger di Guido Tonella

Hitler con le truppe liberatrici tra il popolo di Asch e Eger Hitler con le truppe liberatrici tra il popolo di Asch e Eger // Capo del terzo Reich nella culla del movimento sudetico - L'occupazione della terza zona procede regolarmente !1 Hitler è arrivato in treno a Hof\alle 9,)f5. Erano con lui, prove- \nienti da Berlino, il capo del Co-(Dal nostro inviato) Asch, 3 ottobre. Come già sette mesi or sono, per l'annessione dell'Austria, il Fuhrer ha voluto oggi accompagnare personalmente le truppe tedesche nella loro marcia trionfale verso il territorio dei Sudeti, in modo da poter così portare un saluto diretto a questi nuovi cittadini del Reich. L'arrivo del Fuhrer Questo gesto, Hitler ha tenuto a compierlo proprio oggi, al momento dell'occupazione della terza zona, prevista dagli accordi di Monaco, trattandosi di una regione che vanta particolari benemerenze nel movimento di emancipazione dei Sudeti. Fu qui infatti che Corrado Henlein — fino a quattro anni or sono insegnante di ginnastica a Asch — dava vita a quel suo Partito tedesco dei Sudeti che, attraverso la parola d'ordine della opposizione sistematica a Praga e della fedeltà all'idea nazionalsocialista, doveva in breve tempo diventare la piti potente, per non dire l'unica organizzazione politica dei sudetici. Asch, Eger, Karlsbad, sono le città sante del movimento henleinista, che qui poteva contare non soltanto eulla più alta percentuale dei voti — praticamente il cento per cento al momento delle elezioni — ma anche su squadre di azione perfettamente costituite e inquadrate, tali da indurre i ceki a sgombrare immediatamente i tre distretti di Asch, Eger e Karlsbad, ai primi sinfo?ni di un possibile intervento militare tedesco. Questo succedeva fin dalla metà di settembre, al momento del viagyio di Chamberlain a Berchtesgaden. Successivamente i ceki, consci dell'errore politico-strategico che avevano commesso, procedendo ante literam a questa evacuazione del territorio sudetico, ritornavano a Karlsbad e a Eger e cercavano anche, nonostante il rischio di un imbottigliamento, di risalire nel saliente di Asch. La presenza sul fronte di Asch dei volontari di Henlein prima, e successivamente (come abbiamo visto fin dai primi giorni della settimana scorsa) dei cosidetti Corpi 'Franchi, che sono apparsi di fatto come unità perfettamente organizzate e fornite di un armamento moderno e completo, doveva però arrestare definitivamente tutte le velleità dei disgraziati strateghi di Praga. Intervenuti gli accordi di Monaco, Eger cadeva senza colpo ferire già nella mattinata di sabato, ed era subito occupata dalle unità di S. S. Il fatto di aver già vissuto le prime palpitanti ore della liberazione, non ha però minimamente inciso sull'entusiasmo con cui la gente dell'Aschland e dell'Egerland ha salutato oggi l'arrivo del Fuhrer e delle truppe delle Relchswehr. Ogni traccia cancellata... mando superiore dello Stato maggiore, gen. Keitel, il Ministro del Reich e Capo delle S.S. Himmler, il capo della stampa Dietrich, il ilfinisfio Lammers ed altre personalità del Governo e del Partito. Alla stazione, il Filhrer ha avuto un breve colloquio col Comandante delle unità operanti in questo settore, gen. d'Artiglieria von Reichenau, il quale, dopo aver dato il via alle sue truppe, era venuto incontro al Fuhrer per presentargli un rapporto sulla prima fase delle operazioni. Si trovavano pure ad incontrare il Fuhrer, il capo del Partito dei Sudeti, Corrado Henlein, nominato, come è noto, commissario del Reich per il nuovo territorio, il gen. Daluege ei altri. Il FUhrer ha proseguito in macchina alla volta della vecchia frontiera, che veniva attraversata fra Selb e Rehau alle ore undici precise. Tre ore prima erano passate di là le prime colonne motorizzate del I6.0 Corpo d'Armata, seguite dalla lS.a Divisione di Fanteria. Ripassando con la carovana dei giornalisti da questo valico. notiJlmof coraf,in 9>testìP°chi !>ior «?» intervallo si sia fatto piazza pulita di tutti i ricordi dell'odiato confine: pali indicatori, targhe ed ogni altro simbolo della sovranità cekoslovacca, sono spariti. Perfi ! no Posteria Zum Grenze (Al con W *« ***** Zum Al ten Grenze (Al vecchio confine). Lungo i due chilometri che dalla frontiera portano ad Asch, è tutta una successione di archi di trionfo: « Viva le truppe liberatrici »; « Viua il nostro Liberatore » si legge su innumerevoli striscioni. Ad Asch, Hitler è oggetto di acclamazioni senza fine da parte di quella popolazione. Il Fuhrer risponde agli applausi della folla con brevi parole, sottolineando il significato di queste giornate ed affermando che la lotta continua: « Der Kampf gehet welter ». Le truppe, che già sono state dislocate nei diversi punti della lunga strada che da Asch, per Haslau porta a Eger, rendono gli onori al passaggio del corteo del Filhrer. Si passa attraverso il varco aperto dalla strada, la scura muraglia di abeti di Antonienhòhe, dove non più tardi di cinque giorni or sono abbiamo visto le mitragliatrici dei celti in azione, e si sbuca in una verde conca dove spiccano le cittadine di Oberlohma, Franzesbad e Eger. Questa bella regione, che era stata pressoché interamente sgombrata dalla popolazione al momento del ritorno dei ceki, ha ripreso ora il suo aspetto giocondo. Tutti gli abitanti dei centri hanno già riguadagnato le loro case, ove per fortuna le temute devastazioni delle truppe ceke non si sono prodotte. Le bandiere con la Croce uncinata sono fiorite dappertutto, pendono dalle finestre, garriscono sui tetti, tappezzano i muri, fanno da ghirlanda a immensi ritratti del Fuhrer e di Henlein, che spiccano qua e là dinanzi alle case come su improvvisati altari. Anche quei contadini che nei giorni scorsi avevamo visto con stupore accudire tranquillamente ai lavori dei campi, incuranti della mitraglia, si sono ora resi conto che un grande evento si è compiuto: e gridano il loro entusiasmo: « Der Filhrer kommt » (Il Fuhrer arriva). Sin dal 1332 Ed il grande Capo, che è riuscito a portare a termine questa impresa veramente formidabile, dì staccare cioè senza inutili spargimenti di sangue i Sudeti dalla Cekoslovacchià, annettendoli alla Germania, entra come un trionfatore a Franzesbad. Ragazze in costume gli offrono un bicchiere di acqua della famosa fonte locale, di cui il Filhrer beve un sorso augurale. Poi, mentre le truppe presentano le armi e la folla è tutta un delirio di applausi, Hitler entra nella grande piazza di Eger. Henlein lo guida nello storico palazzo comunale, il Rathaus, dove nella grande sala detta di Wallenstein, il borgomastro di Eger gli presenta gli antichi sigilli ed il libro d'oro della città, contenente un documento in data del 1SZS, col quale il Re Imperatore Ludovico il Bavarese, dava promessa agli abitanti di Eger di liberarli dal \siogo dello straniero. Dal balcone \del Rathaus, Henlein arringa la \f°lla: «11 Sran giorno — e^ii dice è finalmente giunto. Il nostro Fuhrer è fra noi. Da venti anni eravamo costretti a vivere in uno Stato di cui non volevamo far parte. Ora siamo finalmente liberi. Giuriamo eterna fedeltà al nostro Fuhrer ». Poi, è la voce calda, appassionata di Hitler, che risuona nella vasta piazza: « Fra pochi giorni tutto il popolo dei Sudeti apparterrà al Reich — egli annuncia solennemente. — Lo scudo tedesco e la spada tedesca vi protegge per sempre. Tutti i settantacinque milioni di tedeschi del Reich sono ora felici della vostra gioia, cosi come tutta la Nazione tedesca ha partecipato nei giorni scorsi alle vostre pene ». La folla ascolta con la massima attenzione ogni parola del Fuhrer; poi le acclamazioni scrosciano come un uragano. Le grida di: « Sieg Heil » e di: « Wir danken unseren Filhrer» (noi ringraziamo il nostro Filhrer) sono scandite da migliaia di bocche, che dicono tutta la gioia dei Sudeti di essere finalmente riuniti alla Madre Patria. Domani a Marienbad Alle 13,50 Hitler, dopo aver elo giato la truppa di cui ha avvmira. to il perfetto comportamento, la- scia Eryer. Ripassa, acclamato, tra la folla che fa ala lungo il percor- so fino a Asch, dove quella popò- lazìone gli tributa un'altra impo- nenie manifestazione di entusia-smo. Poco prima delle tre « Fuhrer riattraversa la vecchia H- nea. di frontiera e raggiunge a Hof il suo treno speciale, partendo per ignota destinazione. La marcia delle truppe prose-gue intanto con regolarità perfet ta su tutto il settore. Nella zona «numero uno» l'occupazione, sot-mo la guida del generale von Leeb,è ormai completata. Le truppehanno attraversato la Moldava esi sono attestate sull'estremo li-wite della zona loro assegnata. Nella zona «numero due», suiconfini della Sassonia, le truppe,sotto la direzione del generale vonBock, hanno pure portato a ter-mine la loro marcia, occupando lealture dell'Isergebirge a ovest, ea oriente la regione di Bodenbach,attorno all'Elba. Nella «terza zona» Voccupazio-ne, iniziata oggi, sarà proseguitanella giornata di domani, e di mer-coiedl. Si prevede che entro do-mani le truppe potranno già oc-cupare i centri di Karlsbad e Ma-rienbad. La « quarta zona », aiconfini della Slesia e della Prus-sia., sarà infine occupata nellegiornate di giovedì e di sabato. Nel tardo pomeriggio abbiamoavuto occasione di aggregarci al-la carovana dei giornalisti chepresenziava alle ultime fasi dellaoccupazione della seconda zona.Nelle vicinanze di Bodenbach asud dell'Elba, la nostra carovanaè arrivata nei pressi immediatidella linea di fortificazione cefcula cosiddetta Schr8berlinie, unaimponente cinta fortificata concupole corazzate, e linee ferrovia-rie sotterranee, paragonabile perl'imponenza degli apprestamentidifensivi, alla linea Magtnot. Af-traverso dirupi boschi emergeva-no blocchi di cemento armato, di-tesi da fitti reticolati e da cavallidi frisia, costruiti secondo un in-gegnoso modello antitanks se-movente. Un ufficiale ceka, unicorappresentante dell'Esercito diPraga, rimasto sul posto, si fa-ceua incontro all'ufficiale tedescoche guidava la nostra carovana,dichiar andò gli che aveva avutoVlncarlco di consegnare questosettore fortificato alle autoritàmilitari del Reich, ma che preten-deva, prima di effettuare ufficiai-mente tale consegna, una rlcevu-ta stilata In debita forma. Guido Tonella

Luoghi citati: Asch, Austria, Berchtesgaden, Berlino, Germania, Praga, Sassonia, Slesia