Gentile ha violo iI G. P. Libero Ferrario

Gentile ha violo iI G. P. Libero Ferrario Il successo di una hella gara dilettantistica Gentile ha violo iI G. P. Libero Ferrario Una brillante affermazione dei nostri giovani ciclisti -Ricci stacca tutti nell'ultima tappa e giunge solo a Roma o à à a . o a o , i i o e l o a a e, n o e n a ei ai era n d nalio o n r. (DAL NOSTRO INVIATO) Roma, 1 ottobre. L'ultima tappa di questo riuscitissimo Gran Premio Libero Ferrarlo ha avuto un esito del più interessanti ed ha dato modo ad un atleta, seriamente provato ieri dalla sfortuna, di dimostrare il suo effettivo valore. Battuto nella Firenze-Perugia perchè colpito da ben cinque forature, Ricci si è preso su tutti una brillante rivincita, dimostrandosi oggi senza dubbio il miglior uomo in campo, Il più degno della vittoria finale. Fuggito dopo circa sessanta chilometri di corsa, Ricci, con altri, tanto fece che per quasi tutta la gara costrinse la « maglia nera » ad un duro lavoro Obbligandola infine alla resa. Dopo aver fatto parte di tutti 1 gruppi di avanguardia, Ricci riuscì nel finale a staccare tutti e a giungere solo al traguardo di Roma. Un atleta di classe Anche se la vittoria finale e toccata a Gentile, un robusto figlio di Casola che conta ora 22 anni, il vincitore morale della corsa resta 11 padovano Ricci, atleta di una forza morale inestinguibile: uno di quegli atleti che muoiono sulla breccia ma non si arrendono. Ricci, nella sfortuna, ha trovato mo do di far conoscere le sue belleFosslbilltà: ha 24 anni appena e avvenire gli sorride, tanto che una Casa milanese è già entrata In trattative, per incorporarlo nella sua squadra: si tratta della Ca sa di Bartali. Nella classifica collettiva la squadra formata da Gentile, Dragomanni e Santolini è apparsa In quest'ultima tappa la più omogenea e la più robusta tanto che ha avuto modo di portarsi al comari' do, lasciando a 3'26" la squadra azzurra. Del comportamento de gli atleti delle varie squadre e di questa gara avremo ancora cam po di riparlarne. Lasciata Perugia alle 10,17 mentre qualche goccia cadeva dal cielo minaccioso, Incominciò, co me al solito, la serie delle fughe. Le Iniziative furono parecchie, ma la più preoccupante per 11 grosso fu quella del quartetto Dolheim, Richter, Dragomanni e Panini, se-guitl a breve distanza dal duo Rie-ci-Palla. A Spoleto, dove giuri gemmo alle 12 esattamente, dopo 62 chilometri compiuti a quasi 38 all'ora, i fuggitivi — Ricci e Palla si erano ben presto uniti ai primi quattro — avevano un vantaggio di 3' e 50" sul grosso. Dopo Spoleto, ' Richter, provato dall'andatura, cedette di schianto ed ai piedi della Somma non rimasero che in cinque a comandare la corsaquattro italiani ed un francese. Nelle retrovie De Benedetti e qualche altro cercarono, intantodì sveltire l'andatura, ma con non sufficiente energia. La salita era dura ed il comando di Ricci e d a o - Palla era tanto energico che Paplnl e Dolheim perdettero ben presto contatto. Nella discesa, però, i due riuscirono a riprendere contatto e cosi si riformò il gruppo con Ricci, * Palla, Dragomanni, Dolheim e Paplni. Lotta senza soste I cinque passarono a Terni dove un sole cocente ci fece le più festose accoglienze e dove potemmo constatare che lo svantaggio del gruppo Inseguitore era disceso a 2'25". La lotta a distanza continuò senza soste sulle belle strade che portano a Narnl e Otricoli, attraversando tutta una magnifica zona. A Civitacastellana (Km. 135) Dragomanni', Dolheim, Ricci e Palla, passarono con 3' e 50" di vantaggio sul grosso. Rifornitisi, essi perdettero qualche secondo per indugiarsi a dar retta... allo stomaco. Fu, però, un attimo, perchè, presentandosi poi la salita di Morlupb, Palla e Ricci, ballando sui pedali, imposero un treno più che rispettabile. Dal grosso, intanto, si erano staccati Bertocchi, Gentile e Ronconi che a Capena, dopo 170 chilometri di inseguimento, riuscirono a riacciuffare i quattro fuggitivi. Avvicinandosi il traguardo, 11 grosso ebbe un potente risveglio di energie: fu cosi che a trentasei chilometri da Roma i fuggitivi, perduto il francese Dolheim sfiancato dalla fatica sostenuta, non avevano più che 40" di vantaggio, Essi intuirono il pericolo di un ricongiungimento totale e si riorganizzarono. Ricci, Ronconi, Bertocchi, Dragomanni, Gentile e Palla ripresero la danza. Sulla salita di Monterotondo, Bertocchi e Rónco ni fecero da battistrada. A Mentana (Km. 186) Palla cedette e in testa rimasero in cinque; poco dopo anche Ronconi fini per staccarsi e andò a fai- gruppo con Palla, Zuppa, Santolini f Redaelli. La « maglia nera » era ormai battuta: Limar don non ri prenderà più. Solo Ronconi, più tardi, riuscì a rientrare con i primi, ma quello sforzo gli pesò nelle gambe più oltre, quando Riccattaccò deciso e tenne solo più Gentile sulla sua ruota. A due chilometri dall'arrivo, anche Gentile cedette e Ricci potè arrivare trion - f^ente su^ll'ampia via Appia eo 8 a i dimostrare ancora una volta di es sere stato il più forte, malgrado tutto. Vittorio Zumaglino