L'Ambrosiana domina e vince di fronte al Milan slegato e inconcludente: 1-0 (1-0)
L'Ambrosiana domina e vince di fronte al Milan slegato e inconcludente: 1-0 (1-0) Squadre incomplete ma Are/na gremita L'Ambrosiana domina e vince di fronte al Milan slegato e inconcludente: 1-0 (1-0) tmdvRETE: Frolli (A.) al 43' dal I tiitipo, AMBROSIANA; Peruohetti; BuonocoI re, BaUerio; Locatelli, Olmi. Vale; FrogHi, Demaria, Ferraris II,, Ferrari, Candì ara. ìUILAN: Zorzan; Ferverei. Bonisjzoni; I Traversa, Bortoletti, Ellena; Coppa, Loioh, BofH, Loetti, Capra. ARBITRO : Scarpi, di Dolo. Milano, 3 ottobre. Delle due squadre, entritmbe moie in arnese per l'assenna di -, uomini difficilmente sostituibili, l'Ambrosiana è stata quella che ha saputo sopportare meglio l'incompletezza. Non ha trovato uno schieramento impeccabile, ma la sua partita è riuscita a giuocarla egualmente ed avrebbe anche meritato un punteggio più netto. Jl Milan, invece, è andato progressivamente verso il disordine e non s'è salvato. Ha finito con soli dieci elementi in campo e rassegnato alla sconfitta. Giti è che la squadra ha avuto troppi punti deboli e la prima linea, messa sottosopra dalle assenze '«di Antonini e di Boscaglia, s'è smembrata. Boffi, al centro, è rimasto l'unico attaccante attivo e pericoloso, ma non ha potuto lottare con successo, da solo, contro la decisa difesa nero-azzuirra. Nessun aiuto gli diedero i due interni, spesse volte cosi foragginosi da risultare d'impiccio'più che di ausilio e le ali, per colmo di disdetta, incapparono in una giornata nerissima. Capra, apostato da destra a sinistra per far posto a Coppa, si intestardi, sin dalle prime fasi, in una lotta dura, uomo contro uomo, con Loaatelli, e non la spuntò mai, tanto da risultare una pedina persa dello schieramento milanista. E peggio ancora fece Coppa, falloso, inconcludente, testardo nella sua irrealizzabile astone tendente unicamente a puntare verso la rete. Destinato alla sconfitta Voi sapete che il Milan, tanto piace ed entusiasma, tanto è sbrigativo e realizzatore quando è in grandi condizioni, altrettanto delude ed irrita, cincischia e si smarrisce quando il suo giuoco non si eleva al livello normale. Oibene il Milan di ieri non era in grado, per le esposte ragioni, di comportarsi onorevolmente. Era destinato alla aconfitta, e fu molto che il distacco non sia risultato grave. Non lo fu perchè l'Ambrosiana, approfittando della assenza di Meazza, volle insistere in quell'errore che da tutti è rilevato e deprecato fuorché dai suoi « tecnici ». Volle, cioè, affidare ancora il comando dell'attacco a quel Ferraris II che, irresistibile aiVaia, è addirittura negativo al centro. Non ha doti per il ruolo, il vercellese, assolutamente; vt giuoca con impegno, ina senza convinzione, così da inserirsi raramente nell'azione dei compagni, e a sproposito. Salta, corre, si getta, ma la palla gli sfugge via a diritta ed a manca. Quando la coglie si trova con la schiena girata al bersaglio, ed allora non ha prontezza nel girarsi e abilità net districarsi. I difensori, che in area son sempre tutt'occhi, hanno buon giuoco con lui. Piombano e spaz- zano. Cosi era stato a Novara do- menica scorsa e cosi è stato ieri all'Arena. Eppure i « tecnici » insistono e poiché la squadra vince possono anche illudersi di aver ragione, ma un giorno o l'altro dovranno pur convincersi che non c'è senso a rinunciare ad una preziosa estrema per avere un insufficiente centro attacco. Proprio di un centro attacco avrebbe avuto bisogno l'Inter ieri — di Boffi per esempio! — ed allora la sua superiorità si sarebbe tradotta in un punteggio clamoroso. Perchè interni ed estreme latrarono, lavorarono molto, ma non seppero essere risolutivi. Del rèsto è risaputo che Ferrari e Demaria sono degli artisti nel portar ava);?i l'azione ma non amavo il tentativo in mischia, e si tengono prudentemente ai margini dell'area per tentare, semmai, con qualche tiro piazzato da lontano. Bei tiri, la metà dei quali passa a lato dei pali (e la folla sottolinea: < Se era più basso! Se fosse stato più preciso di un metro! Se l'azzeccava giusto! Molti « se » e niente di positivo), e l'altra metà è fatta apposta per far fare bella figura al portiere che ha tutto il tempo di balzare o di tuffarsi, di bloccare o di accovacciarsi sulla palla per rialzarsi poi e farsi applaudire. Mezze ali da manovra, dunque, ma sciupate se il lavoro loro è a profitto di un centro attacco fantomatico: Ed ali che... Ecco: Frossi, che fu uno stoccatore tipo, è, ora, come lo fu durante tutta la scorsa stagione, impreciso quattro mai. E Candiani, tecnicamente ottimo, e disinvolto addirittura nel filarsene vik con la palla, ha, sotto porta, le ingenuità proprie dell'esordiente, del ragazzo, cioè, che in una par* rita di grande importanza, sotto'1 il controllo di tanti occhi, sotto' l'urlo di tante gole, non ha il coraggio di tentare in proprio. Fa il lavoro suo, lo fa bene, e poi cerca un compagno. Ci pensi lui. Sbagli lui, eventualmente. Ecco perchè l'Ambrosiana, dominando (specie nel secondo tempo) non ha stravinto. Del resto la sua vittoria fu meritata, anche se scaturita da un goal discutibile. Furono dei neroazzurri le cose migliori offerte alla gran folla che gremiva l'Arena. Fu dell'Ambrosiana l'assetto più saldo nei reparti. La mediana si battè bene e laureò Vale, un elemento ordinato ed instancabile. La difesa giuvetò nel tono suo normale, ma con I gran vigoria, con una decisione/ che non lasciò scampo ai tentennanti avanti milanisti. In apertura di giuoco Il Milan avrebbe potuto e dovuto segnare proprio all'inizio, quando ebbe i momenti suoi migliori. Battuto *n angolo subito al l'i i rosso-neri restarono nell'area avversaria. Traversa mandò a spiovere sul fronte dell'attacco un pallone che Boffi raccolse ed indirizzò 'verso la rete. La traiettoria <del tiro venne deviata da Olmi v. Peruchetti si tro "n*°*T'Z?m£'*l'£1^TWito1^t?e^T«Sma proprio cui un passo dalla M- nea arrivò Ca\pra che, chissà co- ' - - - me, alzò la willa a candela, sba-gliàndo un gotti... del tipo di quelli mancati a Pctrigi, in maglia az-zurra. A questa fiammata milanista seguì un equilibrio di giuoco che durò per tutto il tempo. Buone azioni a metta campo ed imperio delle difese in area. Qualche parata di Zorzan. Tiri errati di Loetti, di Frossi. Ferraris non toccava palla e Boffi era guardato a vista. Si giunse così al 42'. Ellena protestò invano per un pallone chie Demaria aveva fermato a fello laterale. L'azione continuò. Demaria mandò lungo a Ferrari, che fermò col petto e servì C amidi ani. Centro dell'ala: Ferraris raccolse, riuscì a girarsi e a Urtare. La mano di Zorzane la boxe del palo respinsero Frossi, che s'era portato avanti (fuori giuoco f), mise in-rete, da tre metri. L'arbitro accordò senz'altro ed i milanisti neppure prò testarono. Il Milan ha tutto un tempo per reagire, per cercare il pareggio. Non ci riesce. E' anzi l'Inter che attacca a tutto spiano all'inizio della ripresa, e ci vuole anche qualche scorrettezza per fermarla, n Milan si disunisce. A tratti si proietta in avanti, ma. ha solo Boffi capace di dar fastidi. Un tiro del centro avanti costringe Peruchetti ad un gran tuffo. Non passa. Al trentanovesimo minuto Zorzan para a terra e Frossi, che arriva come una freccia, lo aupenà di un balzo. Perversi, che 5ErteB d?PeV° *» tutta pori, e ffi&S? Jf' f«J* 5£!&!,? 1?%JL l azzurro. L arbitro accorre e, sba- Ellesua Cam¬ „,,„„ j„ ,• „„_„„„„ „„„i7„ ' £'an*° d„ on3'tÌa3flleln na> che tnv«no Protesta ìa > Luigi (.avallerò innocenza. Che ne dirà missario di campoT Con dieci uomini il Milan non fa più nulla. L'Ambrosiana, lanciata, sbaglia occasioni su occasioni, una delle quali con l'intero attacco di fronte ad un solo terzino. Un guizzo di Boffi. Un calcio d'an golo. La fine. Manca solo Meazza in campo a render completa l'esultanza della folla. Ma Meazza è egualmente nei discorsi di tutti. E già si parla di quando ritornerà ed i goals verranno in serie... Gli avversari ed i tecnici dell'Inter permettendolo. Spettatori 21.000. Incasso 185.000.
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