Grandi speranze accarezzate a Londra di Leo Rea

Grandi speranze accarezzate a Londra Grandi speranze accarezzate a Londra Dall'accordo sulla questione sudetica alle probabilità di basi per un Patto a quattro Londra, 29 settembre. L'entusiasmo originato dalle comunicazioni fatte ieri da Chamberlain ai Comuni è stato sostituito oggi da un ragionato ottimismo, prodotto di una valutazione a freddo della situazione. Già stamattina qualche giornale, compiendo un esame obbiettivo dei fatti, rilevava che la situazione europea provocata dalla crisi ceka non era oggi peggiore, di quanto fosse, il giorno in cui Chamberlain si recò a Berchtesgaden. Il Daily Express andava più in là e affermava che la situazione è ancora migliore perchè « a Monaco e' è Mussolini e la Sua influenza sarà di grande importanza ». «Solo Mussolini poteva farlo» La parte che il Duce ha avuto nello sforzo per salvare la pace è messa in grande rilievo da tutti i giornali non uno escluso: lo stesso Manchester Guardian di stamane scriveva che quello che il Duce ha fatto ieri è un vero e proprio atto di pacificazione. Il News Chronicle nel suo editoriale parlando dell' impronta e della possibilità di sviluppi della conferenza, scriveva che essa «non ha il carattere internazionale che Roosevelt aveva suggerito poiché la Russia è lasciata fuori al freddo, e il convegno di Monaco costituirà probabilmente il nucleo del Patto a quattro che da molto tempo è un'aspirazione di Mussolini. Il Daily Mail nella nota del collaboratore diplomatico scriveva che « negli ambienti politici di Londra l'opera di Mussolini è altamente lodata in quanto che Egli è riuscito a fare qualche cosa che nessun altro uomo al mondo avrebbe potuto fare». Il Daily News scrive: « L'opera che Mussolini ha svolto nelle ultime ventiquattro ore è stata universalmente riconosciuta come grandissima ». Il già citato Daily Express nel suo editoriale stampava: « Il Duce dell'Italia fascista ha svolto un'azione splendida». Il Daily Telegraph, nell'editoriale che sarà pubblicato domattina, dopo aver parlato dello sforzo di Chamberlain al quale va 11 merito per l'iniziativa che ha portato il problema un'altra volta sul tavolo dei negoziati, scrive: « Bisogna tuttavia riconoscere ampiamente l'opera svolta da Mussolini per aver esercitato la Sua influenza in modo tale da permettere che l'Iniziativa di Chamberlain recasse frutto. Senza l'Influenza del Duce, è più che dubbio se quest'ultimo sforzo per la pace avrebbe avuto possibilità di riuscita ». Anche il liberale Star nell'editoriale di stasera dice che l'intervento di Mussolini ha reso possibile la conferenza e ha evitato la guerra. Lo stesso giornale nel suo commentario della giornata dice che la conferenza di Mònaco costituisce il primo passo verso la realizzazione della politica mussoliniana del Patto a quattro. Il giornale continua dicendo che fin dalla conferenza di Londra del dicembre 1922 Mussolini aveva dichiarato che le conferenze internazionali del solito tipo erano una perdita di tempo e che Lui non avrebbe mai fatto parte di alcuna di esse. Egli ha sempre considerato che gli affari dovrebbero essere sistemati da conferenze delle quattro Potenze e ha costantemente insistito per realizzare tale idea. Finora non è stato possibile giungere a tanto perchè la Francia e le piccole nazioni dell'Europa centrale che gravitavano intorno ad essa vi si opponevano. A parte le possibilità di sviluppi in questo settore, a Londra si fa rilevare che la conferenza di Monaco ha offerto la possibilità di contatti personali fra 11 Duce e 11 Primo Ministro britannico, i due statisti europei che, in onesta collaborazione, hanno superato le difficoltà che si frapponevano a rimuovere i reliquati delle sanzioni e a compiere in queste ultime ore l'ultimo decisivo sforzo per allontanare la minaccia di una guerra. Il Duce e Chamberlain non si erano mai incontrati, ed in questi ambienti — data la simpatia personale, la mutua e sincera stima, la probabilità del Patto a Quattro evocato da Mussolini, ed il piano di distensione europea che si sa essere nel cuore di Chamberlain — si ritiene che dall'attuale convegno possano nascere cose veraménte grandi. Naturalmente non si è perduta di vista la ragione prima e urgente per cui la conferenza è stata convocata: ma le notizie che a sera sono Incomln* date a giungere da Monaco era no buone. Il Duce, fattore decisivo Il corrispondente del Daily Telegraph dalla Capitale bavarese, riferendosi alla prima parte della riunione, telefonava che « è ormai risultato evidente che le speranze di giungere ad un accordo sono veramente grandi » e che « l'impressione generale degli osservatori di qui è che la Germania dimostra atteggiamento conciliativo e che Hitler intende fare qualche cosa per evitare il pericolo di una guerra». Il giornalista aggiunge: « La parte che svolgerà Mussolini, costituirà probabilmente il fattore decisivo ». Più tardi l'inviato speciale dello stesso quotidiano, indicava le linee principali del nuovo piano britannico che, con l'approvazione dei francesi, è»stato preparato nella giornata di ieri. Tale piano è informato ai seguenti principii: trasferimento alla Germania dei territori abitati, dai S.udeti, trasferimento che il Governo di Praga aveva già accettato; il trasferimento deve essere accelerato il più possibile. Sempre secondo il citato giornalista, la decisione di Hitler di non frapporre indugio, sarà rispettata: l'occupazione infatti dovrebbe incominciare il giorno l.o ottobre e procedere per stadi: cioè ogni giorno le truppe tedesche avanzerebbero di un poco in modo che entro diepi giorni l'occupazione della zona sudetica dovrebbe essere completa. Durante il periodo in cui i territori saranno trasferiti, essi verranno posti sotto il controllo di una formazione di truppe internazionali: questa truppe saranno composte di contingenti italiani, francesi e britannici. Va notato che questa sera a tarda ora la Legazione ceka a Londra ha annunciato che prima che si iniziasse la conferenza di Monaco, Praga aveva accettato di fare ulteriori concessioni, dichiarando'di essere disposta a cedere alla Germania li territòrio che contiene più del 50 per cento di abitanti tedeschi. Tuttavia va rilevato che dopo questo, la nota diramata stasera a Londra incomincia a porre con-' dizioni evidentemente a scopo procrastinatone.. Per esemplo, la nota respinge la proposta di accettare un plebiscito nelle zone in cui vi è una larga maggioranza cekoslovacca, anche se sono in vicinanza dell'attuale frontiera. Ulteriori difficoltà sono poste circa la* smobilitazione delle truppe, la quale, secondo la nota di cui si parla, dovrebbe avvenire soltanto' insieme alla revisione del sistema del trattati cekoslovacchl, cioè soltanto quando 11 trasferimento della popolazione è completo e le frontiere completamente demarcate; non solo, ma anche allorchè si sarà completato un nuovo sistema di garanzia internazionale. Prevalere di ottimismo La nota cekoslovacca conclude dicendo che se durante questo periodo di trasferimento e di plebisciti, e successivamente di demarcazione di frontiere, succedessero delle difficoltà, la Cekoslovacchia intende sottoporre le divergente all'arbitrato del Presldenite Roosevelt. L'inviato speciale del Daily Telegraph a Monaco, che abbiamo citato poc'anzi, nella corrispondenza che apparirà domattina, scrive che subito dopo la breve prima riunione, si è avuto l'impressione che l'atmosfera fosse molto differente da quella che ha accompagnato la prima e la seconda visita di Chamberlain In Germania. In un'ultima telefonata fatta a tarda sera, il giornalista conferma che durante la seconda riunione le discussioni si sono svolte in ambiente assolutamente cordiale, e conclude dicendo che negli ambienti della conferenza prevale un netto ottimismo. Leo Rea