LA SITUAZIONE PRECIPITA

LA SITUAZIONE PRECIPITA LA SITUAZIONE PRECIPITA L'estrema speranza francese è legata ad una nuova proposta di negoziati - Parigi assume Yaspetto di una città in guerra Parigi, 26 settembre. Gli avvenimenti incalzano a rf vertiginoso. Di ritorno a p^ n J| 30 Daiadler ha con- o .... . ., , , , vocato per domattina 1 colleghl ad un Consiglio dei Ministri destinato ad esaminare 11 discorso di Hl- tl ta wpporto le decisioni IlM-hfc*ffiMBBiggib di Cham laln ^ JJ* recapltat0 CanceUiere prlma che queatl ,1 aUo ^ palaBt AlMn trovarne nelle sue le una n(m j^g^y^ Ondeggiamenti H messaggio di Roosevelt ha dal canto suo suscitato la stessa speranza. Daladier vi aveva rispo «to prima di lasciare Londra: «Il ^ commovente mi giud momento m cui ln g f collaborazione - con il Go britannico tento sforzi so salvaguardare ogni ; j^^" - in8lstenza aila necessità . deUa elaborazione fra 1 popoli, : mer(tava rilievo | <Ne,le parole' dl Mussolini — dlceva a giornale — c'è un ultimo ; e vibrante appello alle Potenze in teressate affinchè esse evitino tutj to quello che potrebbe rendere pre caria l'azione moderatrice in-cor so, e l'affermazione che l'Italia sa^^^!^^X^St !£ ,^«S^art le del conflitto che minaccia la pace. Dò una importanza particolare a sentirvi ricordare cosi so>ennemente la fedeltà dell'intero popo,0 amerlcano ^ principi! che vennero riconosciuti e consacrati pubblicamente da tutti i firmatari del Patto Kellog. Fedeli dal canto nostro allo spirito e alla lettera di questi impegni persistiamo con tenacia, disposta a non scoraggiarsi davanti a nessuna difficoltà, nella ricerca di qualsiasi procedura o formula d'intesa compatibile con la dignità e con gli interessi vitali delle parti In causa. Abbiamo la coscienza di servire fino all'ultimo l'ideale di giustizia e di pace che ha sempre unito 1 nostri due popoli >. Anche il discorso di Mussolini a Verona era stato interpretato in principio di serata come un Ìndizie che l'ipotesi di una soluzione pacifica non fosse del tutto da scartare. Il Petit Parisien osservava che tanto la forma quanto la sostanza della nuova arringa del Duce apparivano moderate e che specie l'accenno fatto non di collaborazlocooperazione internazio¬ ne naie >. Consenso quasi generale suscita' va poi l'allusione alle conseguenze sinistre d'un conflitto generale. E' chiaro ad ogni modo che questi vaghi spunti ottimistici dovessero restare in sospeso fino a che non fosse noto il testo del discorso di Hitler. Quest'ultimo, a norma del le prime impressioni che ci è pos- sibiie raccogliere, non ha confer mato ie impressioni di cui sopra, p _ , ie benes se ne andasse a n Cancelliere riconferma l'ultio matum di Godesberg e in termini -jche non consentono ormai più di e1 tergiversare. Il risentimento del i ; l'oratore dello Sportpalast più an j cora che la Cekoslovacchia piglia a ; cU mira la persona del nefasto Be-j nes responsabile della crisi attuao; |e non solo, ma del suo possibile a i sbocco in una conflagrazione genee I raie. Se Parigi e Londra dispones- Bero tuttora dell'obbiettività e del o ì coraggio morale necessari, la vera a ; soluzione dell'angoscioso problema - ; cne sta per precipitare l'Europa e. nel baratro potrebbero trovarla in e| un gesto molto semplice: le dlmis-1 8i0ni del successore di Masaryk, e r_,a scomparsa dalla scena politica - '■ dell'uomo che da vent'anni mina - \ segretamente la pace del mondo e ejche rappresenta non soltanto la o, principale pedina di Mosca sul -i continente ma uno dei più industri a ] scavatori dell'abisso apertosi fra a l'asse Parigi-Londra e l'asse Berlino-Roma, sarebbe per l'Europa il segnale della liberazione da un inI cubo. Nella stessa Francia una i larga frazione del mondo parlamentare la saluterebbe come un atto di giustizia. Scomparso Benes la febbre che squassa l'Europa cadrebbe come per incanto. Ma co- e, a ] me obbligare ad andarsene un uo- ] mo del quale abbiamo ormai tutti - \ imparato a misurarne il cinismo e la pervicacia senza limiti? o j Quello che più stupisce nella sio! tuazione attuale e che potrebbe -j giustificare 1' atteggiamento di - quei pochi che tuttora si rifiutano 9la credere Inevitabile un conflitto - ' è che il memorandum di Hitler e - il memorandum precedentemente i accettato da Praga non differisco- no al punto da doversi a priori ej ritenere Inconciliabili. Le carte che I dloscpsqrbzatrlHsstrfrrspsTdrddcs e i - , i i a e el a a a n k, a a e a ul ri a ril a an s a o- oti e e i o o e e i e I giornali pubblicano dell'uno e dell'altro rivelano fra loro un'analogia che non può non colpire l'osservatore obbiettivo. I territori comprendenti oltre il cinquanta per cento di tedeschi si fanno riscontro In entrambi. In quanto a quello dove la percentuale è minore, il Reich non rigetta nè 11 plebiscito nè la commissione internazionale destinata a controllarlo e a trarne le logiche conseguenze territoriali. Quello che stabilisce una differenza fra i due progetti è da un lato 11 carattere di ultimatum che Hitler ha conferito al proprio fissando una data massima per la sua esecuzione, e dall'altro il fatto che egli ha omesso di accennare alle garanzie di cui le nuove frontiere cekoslovacche dovrebbero beneficiare. Sono queste differenze tali da giustificare 11 ricorso alla guerra se Benes non si è proprio giurato con Stalin di farla scoppiare a ogni costo? Lo stesso Temps non nega che «sei due documenti quali si conoscono corrispondono al vero, il memorandum tedesco parte effettivamente dalle proposte franco-inglesi accettate da Praga >. II problema delle fortificazioni L'addebito che l'organo ufficioso gli fa consiste nell'assicurare al Reich i vantaggi pratici di quelle proposte prlma che una liquidazione definitiva del problema ceko-tedesco sia Intervenuta. In altri termini, polche 1 cantoni sudeticl da annettere al Reich contengono le più importanti fortificazioni di cui la Cekoslovacchia disponga, quello che Parigi e Londra, vorrebbero è che il loro trapasso materiale al nuovo possessore fosse preceduto dalla stipulazione di una convenzione internazionale che garantisse l'inviolabilità giuridica delle nuove frontiere militarmente molto meno difendibili delle attuali. c Poiché la Cekoslovarrhla perderà le posizioni strategiche e militari che sin qui le permettevano di difendersi, si dice a Hitler: accettate almeno di portarvi garante Insieme a noi che nessuno potrà più toccare 11 paese quale sarà stato ricostituito ». Sia come si voglia, pigliando come base la circostanza affermata dal Temps, che fino al momento attuale « non è per nulla detto che il Governo di Praga, pur sollevando obbiezioni di principio e di fatto, voglia chiudere la porta ad utili negoziati > Francia ed Inghilterra, secondo le informazioni più recenti, starebbero concordando insieme una nuova proposta da fare a Berlino e a Praga, consistente In una procedura d'urgenza destinata a rendere rapidissima la consegna dei distretti in litigio in modo da reagire contro l'impressione che si voglia artificiosamente procrastinare la situazione, e di non frustrare il Reich delle soddisfazioni di sostanza e di prestigio cui aspira. A questa nuova proposta si ridurrebbero, secondo gli ambienti parigini, le supreme speranze di pace. Fallita questa, sarà la guerra, e la guerra su tutti 1 fronti. Notiamo comunque che secondo voci provenienti da Ginevra, negli ambienti societari non si ritiene impossibile che in caso di scoppio di ostilità alla frontiera ceko-tedesca, la Francia si rivo! ga alla Lega per farla procedere al riconoscimento dell'aggressore e ad invocare a proprio beneficio le clausole della sicurezza collettiva. Sarebbe questa una idea cara a Paul-Boncour, ma il suo scopo principale starebbe nel servire la propaganda franco - inglese in America e nel rivendicare l'appog gio della Romania e della Jugoslavia. Intanto la fisionomia di Parigi Incomincia a modificarsi. Quartieri interi hanno già adottato l'illummuzione ridotta della difesa contro-aerea. Fin da ieri sera, Montmartre e Montparnasse, sepolte nelle tenebre, erano Irriconoscibili Le grandi rimesse di automobili dell'elegante quartiere dei Campi Siisi, requisite dal Governo, servono da caserme provvisorie ai richiamati che indossano l'uniforme prima di partire per le loro varie destinazioni. Un servizio speciale di treni supplementari è già in corso per permettere la evacuazione della capitale a coloro che non vogliono attendere lo scoppio delle ostilità quando forse sarà troppo tardi Le stazioni ferroviarie presentano ' una animazione insolita in questa stagione, e qua e là la congestione incomincia a farsi sentire. Si pro¬ sianIrAstgrsesetrdesttonemndUdnGCSntiildubpdimrsscfpcterEvpMencsSmscpgsccchprdmfigvhtctcscsfincsscclvc. cede in pan tempo a tutta forza sila fabbricazione delle maschere antigas, il cui numero è fin qui Irrisorio e inadeguato ai bisogni Ad onta di questi prodromi sinistri, la popolazione dà prova di grande calma. Il Governo stronca senza misericordia 1 tentativi di seminare il malcontento fra le truppe, fatti dal Giani bifronti della terza internazionale. Sono stati operati arresti di noti agitatori e non è Improbabile che altri ne seguano non appena l'autorità militare avrà le mani libere. Il generale Gamelln è tornato da Londra stasera. C. P.