Le misure militari francesi

Le misure militari francesi Le misure militari francesi Chiamata di varie categorie di riservisti di tutte le classi Requisizioni - Precedenza ai treni militari verso la frontiera - Si discute, ma l'atmosfera si fa sempre più cupa Parigi, 24 settembre. Nonostante l'apparente sollievo arrecato alla situazione internazionale dal compromesso concordato a Godesberg e trasmesso da Chamberlain a Praga, gli avvenimenti incalzano — spinti da una misteriosa forza d'inerzia simile a quella del masso avviato giù per la china. L'ordine di mobilitazione Daladier ha proceduto oggi al richiamo dei riservisti dei « gruppi 2 » e « 3 » appartenenti alle unità di copertura destinati ai dipartimenti della frontiera del Nord Est. Alla gare de l'est, la partenza dei richiamati ha luogo nell'ordine più perfetto e senza manifestazioni di sorta. E' difficile farsi un'idea esatta del volume di uomini convocati ai distretti nord-orientali dall'ordine odierno. Nessuna classe è stata richiamata per intero, ma molte classi vengono messe a contribuzione. Il comunicato emesso stamane dalla Presidenza del consiglio insiste sul fatto che non si tratta di mobilitazione generale. Che la affermazione risponda al vero, è provato, fra l'altro, dall'incidente verificatosi a Creuilly, un comune del Calvados, dove l'ordine del Ministero, trasmesso per telefono, era stato frainteso dalla gendarmeria. Credendo che si trattasse della mobilitazione generale, i ; gendarmi avevano affisso ai mu ri il manifesto relativo che i comuni francesi a quanto pare tengono pronto in permanenza, con ciò provocando il suono delle campane a stormo, un principio di | requisizione di cavalli, ecc. Quando si seppe che c'era stato equi- voco il paese respirò e i gendar- mi si ebbero dal Prefetto una fie- ira lavata di caDO o££-£ .i L.TXm =^it=r.^ Citiamo il caso non soltanto per- che nelle circostanze attuali anche 'un semplice sorriso ha il suo va- , r . , . ™ , -■ . lore, ma perchè da esso si vede come fra il richiamo di truppe odierno e la mobilitazione una dif- ferenza piccola o grande ci sia Da qui a qualche giorno ci si dirà forse che « la mobilisationn'est pas la guerre », e anche quello ci farà piacere. Ma non anticipiamo. Insieme all'ordine di cui sopra, 11 cui titolo ufficiale è « Richiamo immediato di talune categorie di riservisti » e che porta la data del 24 settembre, ore 4 pomeridiane, è stato emanato un ordine di re- quisizione applicabile ai comuni del Nord-Est, e che concerne tan to i mezzi di trasporto — sopra tutto autocarri — quanto le derra- te alimentari e il materiale d'ogni genere occorrente all'Esercito. Sulle linee ferroviarie che condu- cono alla frontiera franco-tedescai treni militari hanno già la prio- nta sulle comunicazioni ordinarie.i » _•• ; Le radlO SOttO Controllo | Richiami di riservisti sono in corso, d'altra parte, a quanto sisegnala stasera, anche nella Ma- rina da guerra. Da domattina un , decreto porrà tutte le stazioni ra- 1 dio-emittenti sotto il controllo del Governo. Tutti questi provvedi- menti sono stati comunicati uffi-c:a...tente dal Capo del Governo all'ambasciatore di Germania. La giornata di Daladier, comin- ciata per tempo, si è aperta oggi con una lunga conferenza col ge- nerale Gamelin, Capo di Stato Maggiore, il quale ha subito dopo conferito a sua volta con vari membri del Consiglio superiore della guerra. Il Capo del Governo ha ricevuto in seguito il Ministro della Marina, il Ministro delle po- ste e telegrafi e il Ministro degliI Esteri. Bonnet gli ha dato comu- inicazione del testo del t memoran- dum » redatto la notte scorsa a Godesberg e trasmesso a Praga. Gli ambienti ufficiosi si asten-. gono dal dare su questo documento il minimo particolare non volendo, a quanto dicono, rendere pubbliche le proposte del Reich prima che Praga abbia preso posizione. L'informazione più interessante al riguardo la si è avuta ; verso mezzogiorno dal discorso di Mussolini a Padova: quella cioè che il Governo cekoslovacco ha tempo fino al 1° ottobre per accettare le condizioni di Hitler. Temperatura in rialzo | ' .. A erandl lmfee Sl sa che tal1 in ! dl* ?m insistono principalmente ! n?lV^**™°™. mll\tare / " stretti dei Sudeti contemplati dal- 1 l'accordo di principio accettato dal _„.. -T . r., ,, . Gabinetto Hodza Ma quello che ?' S?°^>*±n^^ e"«a la loro occupazione totale e den- £ accontenterebbe a occupazione simbolica» di mantenere fi ie forze m una zona di in(£ci £ yenti cnil ^ paraliela alla frontiera. Co 1 me ognun sa, la Cekoslovacchia aveva costruito ai propri confini importanti opere di fortificazione. Ora è proprio intorno a tali opere che al momento attuale la disputa è iu accanjta ; n Ministro degli esteri ha rice. vuto anche l'Ambasciatore degli Stati Uniti. Da Brusselle giunge j intamo notizia che quel Governo, m presenza dei provvedimenti mi- itari dei suoi vicini, ha ritenuto in ! dispensabile preparare l'eventuale messa jn opera del proprio siste ; ma copertura. Sono stati richia : mati 4 militari dell'ultima classe istruita appartenenti ai Battaglio, nj di marcia annessi ad ogni Reg g-imento di formazione, e si è pro; ceduto, per il loro trasporto sui 1 luoghi di concentramento, alla re- quisizione di un certo numero di autocarri e di autobus privati. So , no stati inoltre richiarnati elemen, ti del Gem0: pontieri, telegrafisti, telefonisti ecc. I reggimenti di frontiera incaricati di procedere ; aii'eventuale distruzione dei ponti j e delle strade che danno accesso al territorio nazionale sono stati j consegnati. | Dire se questo insieme di prov j vedimenti militari abbia fatto fa re oggi aua temperatura interna I e internazionale uno sbalzo di mol ti gradi ci sembra superfluo. Che | ia massa del pubblico abbia la | sensazione d'una catastrofe immi \ nente è ormai di evidenza palma re. La situazione viene considerata senza pànico ed il Paese nel suo complesso la fronteggia virilmen te: ma l'ansietà traspare da tutti , i discorsi e da tutti i volti. Comun- que, quello che non può sfuggire - [a nessun osservatore in buona fe¬ de è la stridente sconcordanza esistente fra il nodo della vertenza diplomatica quale appare dagli ultimi accertamenti consecutivi al secondo viaggio di Chamberlain, e le conseguenze politico-militari che i vari Governi ne traggono. Sulla carta i negoziati procedono, sia pure agitatamente, verso la soddisfazione sostanziale dei desiderata tedeschi circa la Cekoslovacchia. In pratica, viceversa, si va a rotta di collo verso la guerra. Per limitare il conflitto La spiegazione del mistero l'ha probabilmente data Chamberlain, confessando, quando era ancora a Godesberg, di sentirsi in presenza di una vasta manovra di provocazione sovietica. Il fatto è che il peggioramento inesplicabile della situazione è dato dalla formazione a Praga del Gabinetto Sirovy e, soprattutto, dalla mobilitazione cekoslovacca e dalla rioccupazione dei Distretti che erano stati evacuati. Padrone del campo a Praga, Stalin vuole la guerra a ogni costo. Se gli si lasciano le mani libere, la guerra è certa. Potranno gli sforzi di Chamberlain riuscire a controbattere il gioco moscovita in una Capitale dove, sentendo la partita perduta, si è ormai giurato a trascinare seco il mondo intero nel baratro? Crediamo che, al punto in cui stanno le cose, pur non abbandonando del tutto i tentativi per indurre Benes a miglior consiglio, il meglio che l'Inghilterra possa fare stia nel cercare di localizzare il conflitto. Ipnotizzarsi unicamente su una partita diplomatica anglo-ceka, che è forse bell'e perduta, rischia di farci giungere al l.o ottobre senza avere dato sufficiente attenzione al lavoro diplomatico da fare a Parigi e in altre Capitali. Per convincere Praga ad accettare l'« ultimatum », una settimana è troppo o troppo poco. Per fare appello al sangue freddo delle grandi Potenze responsabili, una settimana è un lasso di tempo cospicuo, che può essere impiegato utilmente. Chamberlain non dovrebbe perdere d'occhio che virtualmente l'accordo fra le Potenze occidentali sull'annessione dei Tedeschi di Cekoslovacchia al Reich è fatto. In tali condizioni, l'atteggiamento di Praga assume un carattere provocatorio e, per cosi dire, insurrezionale, di cui non dovrebbe essere difficile fare il criterio normativo della condotta delle Potenze stesse. C. P.