Solo Bologna e Liguria a pieno punteggio

Solo Bologna e Liguria a pieno punteggio Si delineano le posizioni nel campionato nazionale di calcio Solo Bologna e Liguria a pieno punteggio AJiovara: A Torino. A Livorno: A Genova: A Roma: A Trieste: A Milano: A Bologna: ret? risolutiva di autorete del Mo- infortuni agli partita di vena prova sfortunata ancora due rigo- incident!, contusi, due reti su rigore un»„* en r.irin ripm Pinpritatn " amaranto „ e do- della Liguria e del Genova che ri: Pasinati segna un espulso ed un e rete risolutiva meazza su caicio uena e menuuu minio "granata,, resa della subisce un punto e Trevisan tira rigore parato da di Puricelli, su di punizione pareggio nej %M\% R0ma su rjg0re suj portiere! Zorzan punizione Livorno e Torino pareggiano 1-1 (1-1) dopo aver dominato un tempo ciascuno ar Reti: Conti (LO al 18'; Ferrerò (T.) al 33' del I tempo. LIVORNO: Bulgheri; Bonaecorsi. Rosso- Queni. V'iani I, Lomba-tti; Costanzo, Arcati IV, Viani II, Zidarle, Conti. TORINO: Olivieri; Bussi. Ferrini: Galilea. Allusio, Neri; Bo, Vallone, Gaddoni, Pctron, l'errerò. ARBITRO: Moretti, di Genova. (DAL NOSTRO INVIATO) Livorno, 26 settembre. Questo incontro merita due definizioni: una per ognuno dei due tempi. Belìo, veloce, interessante, aperto nel primo; arruffato, confuso, unilaterale nel secondo. Motivo principale del cambiamento sopravvenuto nel tono delle ostilità dopo il riposo di metà tempo, un infortunio e mezzo a danno dei livornesi, che dovettero giocare quasi tutta la seconda parte dell'incontro con nove nomini validi, uno malconciato e un altro fuori campo. Inizio promettente L'inizio era stato promettente. La squadra di casa, pur non contando su un eccessivo sostegno vocale da parte del pubblico, si era gettata nella lotta con grande ardore: e, come conseguenza diretta, il portiere degli ospiti aveva ricevuto subito lavoro in quantità. Olivieri si mostrava pienamente all'altezza della situazione; intercettava e parava tutto: tiri alti, bassi, diretti, trasversali. Il Torino, pur difendendosi la maggior parte del tempo, non rinunciava affatto a velleità aggressive. Giocava con ordine e compostezza, non perdeva la tramontana sotto l'impeto delle offensive avversarie e contrattaccava con energia ogni qual volta se ne presentava il destro. Era, anzi, il Torino a spedire per primo il pallone in rete, che, all'ottavo minuto, i granata avanzavano sulla destra, poi, giunti in area, convergevano improvvisamente sulla sinistra, tagliando fuori azione, nettamente, l'estrema difesa avversaria: Ferrerò, rimasto solo davanti al portiere, spediva in rete con facilità. L'arbitro annullava prontamente il punto per « fuori gioco » dell'ala sinistra torinese. Il gioco era davvero veloce e ricco di fasi interessanti in questo periodo caratterizzato sempre da predominio livornese. Al 18.0 minuto gli amaranto, che per l'occasione giocavano in maglia bianca, raccoglievano il frutto delle loro fatiche. Violento tiro basso di Arcarì dalla destra verso la sinu stra, palla che tocca un difensore granata, schizza via e rimette in gioco Conti che pareva, altrimenti, in posizione irregolare, tiro forte di quest'ultimo e rete. Il pallone va a finire sulla sinistra di Olivieri, mentre questi ancora si trova a terra per il tuffo stilla destra in citi si ero gettato a seguito del primo tiro. Il gioco riprende e Conti per poco non segna alcuni minuti appresso. Gradatamente il gioco si fa'ora più aperto ed è la volta di Bulgheri a dover intervenire con qualche frequenza. Al SS.o minuto ecco giungere il pareggio. Il lavoro di approccio e di finitura che deve portare i granata al pareggio è tutto di Ferrerò. L'ala sinistra torinese pianta in asso il suo mediano, sguscia via al terzino, converge al centro e, giunto al limite dell'area della porta, spara forte. Il tiro dall'alto in basso fila diritto sul portiere, che è in posizione e pare debba parare o deviare in angolo con facilità. Invece Bulgheri, evidentemente accecato dal sole, alza una mano an naspando a caso e lascia passare la valla con un gesto di disdetta Il Livorno accusa apertamente il colpo. La squadra si accascia, si disunisce, perde slancio ed animo per un lungo periodo. E' quanto basta al Torino per afferrare le redini dell'incontro e non lasciarsele sfuggire più. Fitto al riposo il gioco ha caràttere aperto con leggera prevalenza degli ospiti. Gli infortuni del livorno Alla ripresa, il Torino ha l'iniziativa e domina. Ben presto il mediano destro del Livorno, Querci, esce dal campo per ferita ad una gamba. Rientra dopo cinque minuti zoppicando ed è allora la volta del suo compagno di squadra Costanzo di ritirarsi per uno strappo muscolare. Il ritiro dell'ala destra è definitivo. Il Livorno prosegue con dieci uomini e tutta la prima lìnea cambia di formazione tre o quattro volte; al centro compare ora Conti ora Viano, ora altri. Il gioco è tutto nelle inani del Torino, che domina, insediandosi nella metà campo avversaria. Di senso pratico e di capacità penetrativa, però, non si parla. Chi co ulammactrcmsatefevmdacagdinvpcJ'sfdcIlcliSigBitibMzatsCsmtoccrbnCnetcilttvnfcalesdnvhagmpctlvArdaampvrcpgtscpdcecicspuiemmanda in mezzo al campo è la se- fondu linea. L'attacco non è «ivo l che per virtù dell'ala sinistra e, in Jminor misura, dell'ala destra, tan- ; to che Bo e Gaddoni finiscono per scambiarsi il posto. Bulgheri para \con maestria i tiri che gli proven gono da lontano, tiri partenti quasi tutti dal piede di Vallone. Verso il termine, il Livorno ha un sussulto di reazione, un guizzo di energia. Si rovescia tutto all'attacco, approfittando del fatto che qualche difensore granata comincia a zoppicare anche lui, e per poco non segna quando, a seguito di una nutrita offensiva, Zidaric sfiora una traversa con un tiro violentissimo. A un paio di minuti dalla fine è, però, il Torini, che si vede presentare l'occasio ■ della vittoria. Gaddoni, solo gvanti a Bulgheri — che lo guarda I già come rassegnato a seguito di un traversone della sinistra verso la destra — regala questa vittoria mettendo la palla precipitosamente a lato da un paio di passi. Nulla di fatto, quindi. Il Livorno avrebbe potuto assicurarsi il successo nella prima parte dell'incontro e il Torino avrebbe dovuto vincere sul finire. Mezzo successo, comunque, per i granata, che hanno saputo tenere i nervi a posto e la testa calma nel periodo in cui l'offensiva avversaria infuriava. Olivieri è in gran forma. La linea mediana ha dominato nel secondo tempo, sospingendo senza posa all'offensiva un settore di attacco che è ben povero di idee e non è affatto ricco di uomini c/ie posseggano personalità. Verso il termine della gara la prima lìnea riusci ad ingarbugliarsi nei vortici dei movimenti senza costrutto, sino a non più potersi districare. Veloce ed in- cisiva fino all'ultimo quarto d'ora J'a/a sinistra Ferrerò. Il Livorno è stato, anzitutto, sfortunato per aver dovuto condurre quasi tutto il secondo tempc con soli nove uomini... e mezzo. Il suo inizio era stato buono, principalmente per opera della prima linea, in cui Conti si produceva in putite di velocità notevoli. Vtani pareva difficile da tenere a freno ed Arcari faceva da costruttore e rifornitore con continuità e discernimento. L'infortunio toccato a Bulgheri scosse la squadra, toccando la consistenza della sua forza morale. Da quel momento, l'« undici » non fu più se stesso. Più tardi, colla scomparsa di Co- _starno, colla diminuita efficenza di ' Querci e coi continui rimaneggia- stpmenti dell'attacco, tutto andò ti catafascio come capacità costruttiva e aggressiva. Il Viani della seconda linea, l'ex laziale, non è ancora in forma; la sua presenza non l'ha fatta sentire che verso la fine dell'incontro, quando si è limitato al lavoro di pura difesa. L'altro Viani, quello della prima linea, dopo una buona partenza ha vagato per il campo senza co- strutto per tutto ,1 secondo tempo. ;fer.,cPJ0S0 sempre Confi. Discreto, f individua!»»etite, ma privo di t'ero novdstnptdordine e di ferma consistenza, col lettivamente, il lavoro della seconda e della terza linea. Pubblico numeroso. Terreno in ottime condizioni. Giornata calda e serena. Vittorio Pozzo rqPrdrct