I richiamati francesi ai centri di mobilitazione

I richiamati francesi ai centri di mobilitazioneI richiamati francesi ai centri di mobilitazione |a cfamna e! fa orn risilo Lfl S'amPd Sl Id eC0 aelle Crìtiche dì Praga al « meiTIOrandum» germanico Parigi, 26 settembre. Un Consiglio di gabinetto è stato convocato improvvisamente da Daladier per le 14,30 di ieri all° SC°P° di Procederò prima della sua per £ndra al_ l'esame della situazione diploma- t'ea quale risulta dagli eventi in- tervenuti in questi buitimi giorni sul piano internazionale e per . mettere i suoi colleghi al corren ' '-•--< consiglio superiore della guerra e caP° dfUo ,Stat° Maggiore gene- rale' 11 niinistro delle finanze Marchandeau. col quale esamina va lungamente. la situazione fi nanziaria, e infine Colson, sottocapo di ^ore te delle intenzioni del Governo britannico. In attesa di presiedere questa importante riunione, aveva consacrato la mattinata a numerose conversazioni, ricevendo anzitutto il generale Gamelln, vice presidente del il generale Stato Mag- II Consiglio dei Ministri Il Consiglio, al quale erano in- tervenuti tutti 1 membri del Ga- binetto, è stato consacrato ingran parte all'esame del memo-randum tedesco sulla Cekoslo-vacchia e si è prolungato finoalle 17 quando venne diramato il comunicato annunciante che do- po le esposizioni del Presidente del Consiglio e del ministro degli Esteri sul documento consegnato a Chamberlain dal Cancelliere del Reich, il Consiglio aveva approvato all"unanimità le dichiarazioni che Daladier e Bonnet s> proponevano di fare a Londra al Governo inglese. Mentre il Consiglio si trovava riunito si è appreso che il Presidente della Repubblica, proveniente dal castello di Rambouillet, era giunto all'Eliseo, ciò che fece correre la voce che un Consiglio di ministri avrebbe fatto seguito a quello di Gabinetto. Ma Lebrun era venuto a Parigi solo per essere tenuto più rapidamente al corrente della situazione e non appena terminato il Consiglio di Gabinetto, Daladier e BonneC si recarono immediatamente all'aerodromo del Bourget per prendere l'aeroplano che alle 17,40 spiccava il volo a destinazione della capitale britannica. Accompagnavano i due ministri il segretario generale del Quai d'Orsay, Léger, il direttore degli affari d'Europa Rochat, il direttore di Gabinetto della Presidenza del Consiglio Genebrier e l'incaricato di missione Rayser. Daladier e Bonnet, ossequiati sull' aerodromo dalla maggior parte dei ministri e dalle autorità, sono, stati oggetto di calorose manifestazioni di simpatia da parte della folla numerosa accorsa al grido di Viva la Francia! e Viuo Io puce.' Tanto Daladier che Bonnet come tutti gli altri ministri si sono rifiutati di fare la minima dichiarazione. Prima di lasciare il palazzo della via San Domenico per recarsi al Bourget, Daladier aveva però tenuto a rendere omaggio al sangue freddo con il quale la popolazione ha accolto in tutta la Francia le misure di sicurezza prese dal Governo: « Il nostro Paese — egli ha aggiunto — sarà in tal modo in grado di continuare con calma e dignità gli importanti negoziati diplomatici da cui dipende il mantenimento della pace ». . Anche la censura Continuano intanto ad essere prese disposizioni per fronteggiare tutti gli eventi Quale preludio alla istituzione della censura è stato pubblicato un decreto che nomina un controllore del Governo presso ogni posto di radiodiffusione. La Prefettura della Senna ha già pubblicato le disposizioni da prendersi in vista di una eventuale requisizione delle automobili e degli autocarri pesanti. Ieri mattina sull'avenue de Versailles sì poteva infatti vedere un convoglio di omnibus automobili senza le targhe del percorso condotte da soldati diretto verso Auteuil. La difesa passiva ha fatto procedere sabato sera a prove di riduzione di illuminazione; un fanale su quattro venne spento in alcuni quartieri e il circuito delie lampade azzurre indicanti i crocevia e i rifugi pel pubblico messi sotto tensione. I risultati sono stati soddisfacenti, ma questa riduzione è stata mantenuta nei quartieri in cui si trovano le stazioni dell'Est e del Nord, dove sono i nodi ferroviari più importanti e d. dove si effettua la partenza dei richiamati in direzione delle frontiere settentrionale e orientale. Queste partenze hanno luogo senza le scene clamorose che caratterizzarono le partenze dell'agosto 1914. I parenti dei richiamati non molto numerosi si fermano a lungo dietro i cancelli ad attendere le partenze dei convogli che hanno luogo in perfetto orario. Nel quartiere di Fontenay, alla Scuola militare, ove-i graduati della fanteria coloniale ricevono i richiamati, una densa folla di donne e bambini ha stazionato buona parte del pomeriggio, malgrado la pioggia, nella speranza di rivedere un'ultima volta 1 mariti, i padri e i figli. Nella capitale spopolata come ogni domenica la calma è completa e l'emozione prodotta sabato dalla comparsa dei manifesti bianchi non si è rinnovata. Anche in provincia l'ordine e la calma sono completi. Nancy e le altre città della regione di frontiera che presentano una anima- zione insolita sono sommerse nelIle tenebre. Da sabato sera e fino a nuovo ordine l'illuminazione pubblica è stata sospesa e gli abi'tanti devono vigliare affinchè da'gli appartamenti nessun chlaroìre sia visibile dal di fuori, | Intanto per facilitare la circo lazione monetaria da oggi la Banca di Francia metterà in cir colazione biglietti da 5 mila fran- chi la cui creazione e stampa risale al 1918 per la prima volta e al 1934 per la seconda. Tale biglietto esisteva in passato ma era stato poi ritirato. II1La gravità degli eventi ha influito anche sulla soluzione dei conflitti del lavoro. I minatori del jnord hanno deciso di riprendere il lavoro, e gli edili di Parigi e regione non solo sono tornati stamane al lavoro ma si sono messi a disposizione del prefetto per lavori di sterro o muratura necessari per la difesa nazionale. Appello alla disciplina Appelli alla disciplina e allor- |une vengono lanciati da parecchi giornali come il Journal, LEpo- que, VEre nouvelle mentre la co- munista Humanité continua a dimissioni di Daladier e di Bon- net e col pretesto di mantenere guerra. la pace spingere alla guerra. In generale la stampa parigi- na constata con soddisfazione il leggero rallentamento di tensio- ne prodottosi nella situazione in- ternazionale, nulla di irreparabile essendo stato compiuto. Il Figa ro chiede ai tedeschi di conser vare il senso della realtà mentre VOrdre conviene che non bisogna pott^eTa^zTonardel Whre^a"- e 'l e le fortificazioni militari ceke condizione che 1 punU strategici non siano occupate dalle truppe tedesche prima della delimitazio-ne della nuova frontiera e che questa occupazione « simbolica » ,sia non solo a parole ma di fatto l'ultima concessione consentita alla Germania. L'informatore diplomatico delVExcelsior scrive che nelle critiche ore che l'Europa attraversa la saggezza consiglia di lasciare ai governanti responsabili (i soliche siano muniti di tutti gli eie- menti d'apprezzamento) la loro intera liberta di giudizio e di feClsi°ne. . « E' verosimile — prosegue il che Daladier e Bon- giornale net, preoccupati di stabilire l'unita, di vedute e di azione francobritannica, cosi necessaria alla salvaguardia della pace, siano partiti con indicazioni abbastanza ferme. Più che mal Parigi e Londra hanno bisogno di pensare e di agire In comune, poiché il »ie»ior(iji<iu7n. di Godesberg sorpassa di molto, per le sue esigenze, il piano franco-britannico derivato dalle prime conversazioni tra Hitler e Chamberlain a Berchtesgaden ed accettato dal governo cecoslovacco come base di negoziati ». Si assicura che la risposta dj Praga consegnata ieri dal ministro di Cecoslovacchia a Londra non costituisce un rifiuto, ma un richiamo alle nor- me primitivamente fissate _ a dell'onl- dellopl smo, pur non mancando di far ri- levare che mentali progetto discussione > manifesta infine un certo ottimi- f;àncò-ing'rese""deì""'l8" settembre accettato da Praga per quanto si spinga lontano nejta via delle 11 me ;LmeI concessioni marcato di aveva un conciliazione, mortale tedesco del 23 settembre si presenta invece come Impera- tivo. Ma il Temps deve ammette- re che fra i due testi vi sono numerosi punti comuni che rendano forse possibile la continuazione delle discussioni e che nelle circostanze attuali le questioni di principio sono di lieve importanza. Malgrado certe informazioni si — » deve sperare che il gabinetto di Praga che sta esaminando il memoriale di Hitler non lo re- spingerà se non dopo averlo ma- turamente esaminato e dopo ave-re avuto l'opinione di Parigi e di Londra. I Governi britannico e francese hanno esaminato minu- zlosamente il documento tedesco di cui Daladier e Bonnet hanno discusso a Londra con Chamber- lain e Halifax prendendo poi con- cluslonl in comune. Quali sonoqueste conclusioni non è possibile sapere ma una base di dlscus-sione sussiste. In presenza della spaventosa catastrofe che minaccia l'Europa è questo per l'organo ufficioso uno spiraglio di luce verso il quale tutte le buone volontà devono convergere.