Daladier e Bonnet a colloquio con Chamberlain e Halifax

Daladier e Bonnet a colloquio con Chamberlain e Halifax Daladier e Bonnet a colloquio con Chamberlain e Halifax La conferenza prosegue stamane mentre la mobilitazione francése si accelera Londra, 26 settembre. Il « week end » è stato contrassegnato da continui sbalzi nella pressione internazionale. Sabato mattina pessimismo; sabato sera ottimismo relativo; nella domenica il barometro è caduto un'altra volta al libello più basso. Fino a ieri mattina la lettura dei giornali lasciava l'impressione che le probabilità di pace fossero maggiori delle probabilità di guerra. L'inglese medio ha passato la giornata domenicale in tale stato d'animo, persuaso a metà o tre quarti che gli sforzi di Chamberlain sarebbero, non ostante ogni difficoltà e ogni avversità, riusciti: più che ottimismo, era un sollievo in confronto alla depressione di sabato. Non poteva essere ottimismo, anche perchè erano visibili numerose 4 precauzioni » prese dalle autorità. Qualche giornale ha pubblicato fotografie di operai che scavano rifugi antiaerei nei parchi londinesi. Ieri tutta la popolazione della metropoli è stata invitata a presentarsi ai vari Municipi in cui è divisa la città, i quali avevano requisito, a tale scopo, le scuole locali, per ritirare buoni per il prelevamento di maschere antigas... Queste sono le cose venute a contatto col grande pubblico e che hanno contribuito a diminuire quel poco di ottimismo e quel senso di sollievo che si era potuto J registrare nella notte sulla domenica. Il colloquio anglo-francése Nei circoli politici la situazlo-lne è vista con una preoccupazione che ha cominciato a farsi più seria fin dalla mattina di ieri quando si è saputo che il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri francese non sarebbero venuti — come era stato annunziato — nella mattina, ma che sarebbero giunti nel tardo pomeriggio, per conferire con Chamberlain e Halifax sui risultati del viaggio del Primo Ministro britannico a Godesberg e sul memorandum presentato da Hitler a Chamberlain la sera di venerdì; e da questo ritardato arrivo e dalla informazione che, prima di partire da Parigi, Daladier e Bonnet avevano partecipato a un Consiglio dei Ministri, si è subito capito che nel convegno iniziatosi alle 9.30 di sera a Downing Street, i due Primi Ministri e i due Ministri degli Esteri non avrebbero' potuto discutere a lungo sul da fare: Daladier e Bonnet infatti erano giunti a Londra con un mandato del loro Governo, man dato che si ritiene non consentiva quella elasticità necessaria per di-! scutere su una linea politica da! adottare. In questo fatto sta la grande differenza fra la riunione ! anglo-francese della domenica j precedente e quella di stanotte:| che nel corso della prima si è di- 'scusso, controdiscusso e da essa jè nato quello che è noto come il| piano anglo-francese, piano chej ha « dovuto » essere approvatoha poi dal Consiglio dei Ministri francese; e nel corso della seduta di stanotte, invece, i Ministri francesi hanno presumibilmentedetto: «Questo è quello che il Go-verno francese ha deciso eli fare»;-ed è stato questa volta il Gover-no di Londra che ha c dovuto » accettare. Abbiamo messo fra virgolette il participio passato del verbo do- P»ri'«HPnr„„ " L?.ndrV~nnP™, 1^ ? T 6, sono completamente d'accordo. GiOmata intensa t, i.- -.i iui - ■ L attività politica si e iniziata | sigli | le 10,30 ed è durato due ore e I mezza; il secondo, che è cominciato alle 3 i. rato fino alle s. Fra la prima ! seconda riunione, il Primo Mini! stro si è recato a Palazzo reale, |dove è stato trattenuto a colazio- j prf10 ?d è slata P0Tr.tutta la |for !nata m.ftgSSJ! Ln P"mofCon- ^^^ : ! ne'daì "sovrano "Nel" corso" della ! udienza Chamberlain ha informa- ; to Re Giorgio dei particolari del- i )a sua seConda visita a Hitler e i mo]tre degli ultimi sviluppi della j crjsi. Daladier e Bonnet sono arrivati ) all'aerodromo di Croydon pochi | minuti prima delle 19 e, dopo avere pranzato all'Ambasciata francese, si sono ax'viati a Downing Street, dove sono giunti alle 21,30. Nella Withe Hall si è raccolta durante tutta la giornata numerosa folla, che si è fatta ancor più numerosa verso sera, allor- i che si è «aputo che i ministri francesi stavano per arrivare. Quando ie quattro automobili della Ambasciata francese sono giunte nella centrale arteria londinese, dalla folla si sono alzate molte grida di approvazione, ma anche qualche fischio. Subito dopo la polizia ha fatto sgombrare la Withe HalJ; spingendo la folla verso Trafalgar Square. Là si è radunata, verso le 10, una folla numerosissima. Si calcola che ci fossero non meno di 14 mila dimostranti: essi in generale emettevano grida a favore dei ceki: una forte colonna di fascisti britannici, che hanno tentato di marciare verso Trafalgar Square provenienti dal Pali Mail, sono stati fermati dalla polizia, che ha impedito ad essi di raggiungere Trafalgar Square e venire a contatto con i loro avversari politici. La conferenza fra i ministri francesi e britannici è stata sospesa alle 23,15 e subito dopo si è riunito il Consiglio di gabinetto che è durato fino a mezzanotte e 35. Alla fine di esso è stato annunziato che la conferenza di Chamberlain e Halifax con Daladier e Bonnet sarà ripresa domattina alle 10. Non è stato diramato alcun comunicato. Tuttavia, è importante rilevare che negli ambienti ufficiali britannici si è tenuto stasera a precisare e denunziare un falso commesso in queste gravi ore dal Governo di Praga, allorchè la Radio cecoslovacca ha annunziato che fc. mobiltiazione era stata orte modo: dinata per consiglio dell'Inghilterra. Le cose invece si sono svolte — secondo la versione che, ripetiamo, è ufficiale — nel seguen- Leo Rea « Nei giorni precedenti Praga aveva chiesto suggerimenti a Londra, e il Governo ceko è stato informato che quello britannico insisteva perchè la Cecoslovacchia si astenesse dal prendere misure di mobilitazione mentre continuavano i negoziati. In seguito, e su rinnovata richiesta del Governo cecoslovacco e tenendo conto degli sviluppi della situazione militare intorno alla frontiera ceka, il Governo di Praga è stato informato che la Gran Bretagna non poteva continuare ad assumere la responsabilità di consigliare di non mobilitare. Tuttavia in tale comunicazione si è fatto rilevare che bisognava considerare seriamente il fatto che l'annunzio di una mobilitazione cecoslovacca avrebbe potuto facilmente precipitare l'azione da parte di altri paesi. E' stato soltanto dopo che Praga ha preso la decisione di mobilitare, che ;1 Governo britannico ha saputo che tale decisione era stata presa».