UN ESTREMO PASSO INGLESE A PRAGA perchè siano accolte le richieste tedesche di Leo Rea

UN ESTREMO PASSO INGLESE A PRAGA perchè siano accolte le richieste tedesche Im'ESITO JDEZ. COLLOQUIO Iti &ODESBERO UN ESTREMO PASSO INGLESE A PRAGA perchè siano accolte le richieste tedesche Hitler ringrazia Chamberlain per gli sforzi compiuti in favore della pace - // cordiale commiato - // Premier torna in volo stamane a Londra dove lo raggiungeranno i ministri francesi «Tutto dipende ora dal Governo di Praga» ha dichiarato il Premier CODESBERC, 24 mattino. Il colloquio Hitler-Chamberlain è finito alle ore 1,30 Alle 2 e stato emesso il seguente comunicato ufficiale: « Le conversazioni, svoltesi in spirito amichevole fra il Fuhrer e il Primo Ministro britannico, sono terminate oggi, con la consegna di un memorandum tedesco, il quale contiene la presa di posizione definitiva della Germania sulla situazione nel territorio dei Sudeti. Il Primo Ministro britannico si è incaricato di trasmettere questo memorandum al Governo cecoslovacco. Il Primo Ministro ha visitato questa sera, accompagnato dall'Ambasciatore d'Inghilterra a Berlino e da Sir Horace Wilson, il Fuhrer e Cancelliere, alla presenza del Ministro degli Esteri Von Ribbentrop, per congedarsi da Hitler. Il Fiihrer ha espresso al Primo Ministro britannico e al Governo inglese, in tale occasione, il ringraziamento sincero suo e del popolo tedesco, per gli sforzi compiuti per la ricerca di una soluzione pacifica della questione sud etica)!. Da questo comunicato risulta che le conversazioni, svoltesi in uno spirito amichevole, sono terminate con la decisione di Londra di fare un estremo passo presso Praga, affinchè accetti il punto di vista tedesco. Il Fiihrer ha accompagnato Chamberlain fino alla sua automobile ove i due uomini di Stato si sono salutati cordialmente. Chamberlain è salito sulla sua vettura assieme all'Ambasciatore Henderson e a Von Doernberg, dirigendosi OconcleaMumlacmcinLrspcvgqqlaodmsedchsomstbsafochluèazugtrctonndcvndtrpvutiCanbpcacmgsimQ.nverso il traghetto di Petersberg|de di là all'albergo. g„. , , . ... 'qChamberlain aveva I' ariajrSoddisfatta allorchè ha fatto il lesuo ingresso airalbergo. Allor- {^Che II Primo Ministro Si è tro- | vato circondato dai giornalisti | vtedeschi e stranieri che ansio- samente lo pregavano di pronunciarsi sul colloquio avuto con Hitler, ha dichiarato: a Abbiamo formulato nuove proposte alla Cecoslovacchia. Tutto dipende ora dal Governo di Praga». rinncpctm, sCome era Stato previsto, | mChamberlain lascierà la Germania per via aerea nella mattinata per essere a Londra prima dell'ora di pranzo. In questo caso egli riunirà senza dubbio il Gabinetto ristretto. Il Consiglio dei Ministri si riunità probabilmente nel pomeriggio. Daladier va a Londra Lpndra, 24 mattino. udèstmslnpnmSebbene non vi sia ancora una]comunicazione ufficiale, si ritiene | che 11 Presidente del consiglio < I francese Daladier e il Ministro degli esteri Bonnet, verranno in aeroplano a Londra quest'oggi, o al più tardi domani, per un'ultima consultazione col Governo britannico. si smentiscono le voci tenden-1 ziose, corse ieri sera, di provvedi-! Inenti che il Governo avrebbe pre- ! lo per ordinare la sospensione di ! tutte le licenze al personale del- l'esercito, della marina e dell'avia- Eione da guerra, I Ore torbide Londra, 23 settembre. La giornata, che si era iniziata con qualche segno di regionevole ottimismo — un po' tutti i giornali avevano contribuito ad esso: chi, come il Times, scrivendo che le notizie da Godeoberg erano fino a quell'ora buone, chi, come il Manchester Guardian, parlando di un patto di limitazione degli armamenti aerei col quale Chamberlain sarebbe tornato a casa — sta chiudendosi tra nubi di pessimismo. Stasera è piombata la notizia che il Primo Ministro britannico intende rientrare domattina a Londra: in altre parole che il Fuhrer e Chamberlain non sono riusciti a mettersi d'accordo sull'applicazione del piano anglo-francese. f negoziati considerati chiusi Gli osservatori più attenti avevano notato già stamane un segno che lasciava sospettare che qualcosa non era andato liscio quando si è saputo che Chamberlain aveva desiderato che l'appello onde non fossero alterate le condizioni locali in Cecoslovacchia mentre duravano i negoziati, fosse firmato, oltre che da lui anche dal FUhrer. A Londra la notizia che le conversazioni erano state sospese è stata conosciuta nel primo pomeriggio: l'impressione è stata grave anche se le imaginabili conseguenze della notizia stessa sono state attenuate con l'informazione che la seduta, invece che nella mattina, avrebbe avuto luogo nel pomeriggio. Quando si è saputo che il Primo Ministro aveva inviato, dopo una consulta-' zìone telefonica con lord Halifax, una lettera al Fuhrer, nella quale gli chiedeva assicurazione che le truppe tedesche non avrebbero ricevuto ordine di entrare nel territorio sudetico mentre duravano i tssscfnlnEctinrdgncMdlcmnSgncstoncqnUsndtbnegoziali, si è capito che, se Hitler tnon avesse creduto opportuno di, ddare le assicurazioni richieste, lejdconversazioni non avrebbero do-1 tindpotmSvuto essere riprese; o, quanto meno, se fossero state riprese, c'era da dubitare che non avessero altro scopo se non quello o di una pura cortesia personale, o di tro-t vare una formula per mascherare un risultato completamente negativo di questo secondo viaggio di Chamberlain in Germania. Commentando la notizia, gli ambienti politici londinesi avevano scorto nella mossa di Chamberlain qualcosa che se non era proprio un ultimatum. era qualche cosa di molto simile. Bisogna aggiungere per debito di cronaca che questo atteggiamento di fermezza non è dispiaciuto agli inglesi: quanto a lungo durerà, ossia è durato questo loro compiacimento, è una cosa difficile a dire. Questa sera tutti sono d'accordo nel ritenere che i negoziati di Go- desberg 8l sono chiu|i senza giun. gere a nessun risultato: la sola questione ancora in dubbio è se la rottura è definitiva e irreparabile, e si deve ritenere che questo dub- {^^^»» fiS Con leggere puntate in alto pro vocate da forzati ottimismi e^pie lostblaedsreticenze, e con profonde puntate in basso, si è conclusa una giornata che, se non si può ancora chiamare fatale, ha certamente posto l'Europa, a causa della crisi ceka, a una nuova ed estremamente pericolosa svolta. Un sabotaggio contro la pace Nonostante l'incertezza del momento e le difficoltà di seguire una , situazione che varia rapidissima| mente, è tuttavia possibile isolare ent_Cppatdupdnannemun fatto: che il risultato negativo della conferenza di Godesberg non è dovuto ai tedeschi nè agli inglesi, ma a un sabotaggio organizzato metodicamente da quelli che minano la pace. Episodi di questo sabotaggio: la Francia, insieme alla Gran Bretagna, formula un piano, preme sulla Cecoslovacchia perchè accetti — ma oggi un generale francese annuncia che si mette al servizio di Praga. Praga rialza la testa: le notizie che di là manda il corrispondente del Daily Telegraph non rispecchiano altro che un atteggiamento provo> catorio; parlano di « riconquista > di Eger e di Asch, danno notizie a](jj una pretesa compattezza di Goe | verno, di un esercito pronto a reo < gjstere a pie' fermo sulla frontie- I ra. Il citato giornalista, che, bi- l a sogna notare, è stato espulso da Vienna subito dopo l'Anschluss, pomposamente scrive: «Tutte le storie circolate all'estero, che le truppe tedesche avevano comincia¬ -1 to a entrare in Cecoslovacchia, so-! no dichiarate, nei circoli ufficiali- ! cecoslovacchi, completamente itii ! esatte. Le truppe cecoslovacche - non si sono affatto ritirate come - è stato falsamente riferito ieri; al I contrario le forze armate sono sta- te concentrate sulle linee di difesa e non si muoveranno di là. La sola base delle false notizie messe in circolazione è che, in qualche luogo molto prossimo alla frontiera, sono state ritirate alcune compagnie di Fanteria, perchè le loro normali zone di guarnigione erano oltre la linea di difesa >. E il giornalista continua magnifi- cando il gesto del generale di ven-1 tura. Altro episodio: Mosca fa una inutile intimidazione a Varsavia ricordandole la possibilità che ha di annullare il patto di non aggressione nel caso in cui la Polonia occupi Teschen, intimidazione cui Varsavia ha risposto come Mosca si meritava, cioè — secondo il corrispondente del Daily Telegraph dalla capitale polacca — con una nota nella quale è testualmente detto che le misure che sono state prese per la difesa dello Stato polacco sono affari che riguardano il Governo polacco e nessun altro Governo; aggiunge che il Governo di Varsavia conosce perfettamente il testo del patto di non aggressione con l'Unione sovietica. L'atteggiamento della Polonia, che senza dubbio ha gran peso in questi giorni di crisi, infastidisce notevolmente gli agenti britannici. Il collaboratore diplomatico del | ' Daily Telegraph scrive che l'Ambasciatore di Polonia a Londra è stato invitato al Foreign Office dal visconte Halifax. Il giornalista dice di sapere che il Ministro degli Esteri britannico ha parlato in modo molto energico circa il recente atteggiamento di Varsavia, avvertendo la Polonia — dice sempre il giornalista — dei peri- 1 coli cui incorrerebbe se occupasse il Distretto di Teschen. Un consiglio di Gabinetto Durante tutta la giornata di oggi a Downing Street è stato un continuo affluire' di ministri, dei | capi dell'opposizione, di rappresen' tanti del Corpo diplomatico, i quali si sono intrattenuti nel gabinetto di lavoro del visconte Halifax. Nel pomeriggio si sono recati da lui sir John Simon, Cancelliere dello Scacchiere, sir Samuel Hoare. Segretàrio agli Interni, sir Thomas Inskip, Ministro per la coordinazione della difesa, Mac Donald, Ministro alle Colonie. .Si prevede che domani sera, dopo il ritorno di Chamberlain a Londra, si riunirà un Consiglio di Gabinetto: tale Consiglio sarà preceduto da una riunione dei quattro principali Ministri, ai quali Chamberlain darà conto del suo viaggio a Godesberg; ed è probabile che, durante la riunione del Gabinetto di domani, sia fissata la giornata in cui sarà convocato 11 Parlamento in sessione straordinaria, sessione che si prevede durerà due o tre sedute. Leggendo l'articolo di fondo che il Daily Telegraph pubblicherà domani mattina, si ha l'impressione che a Londra si tenti di chiudere completamente gli occhi sulle provocazioni organizzate da Praga e Mosca: l'articolo citato non è altro che una difesa e una apologia dell'* ammirevole senso di disciplina dimostrato, durante tutta la crisi, dal popoìo ceko » e una requisitoria contro la stampa del Reich. Dopo questa tirata, il giornale scrive che gli eventi sono giunti a un punto in cui si impone la convocazione del Parlamento e conclude: « Se — come possiamo attenderci — siamo alla vigilia della relazione che Chamberlain farà sulla sua missione intesa alla pacificazione e se, come abbiamo ragione di temere, la sua relazione dimostrerà i risultati negativi di tale missione, allora ogni inglese dovrà rispondere, senza battere occhio, a qualunque obbligo che possa essergli richiesto ». Quest'ultima frase è la parafrasi del segnale alzato da Nelson prima di dare battaglia, a Trafalgar. Leo Rea pptlsstcsmtsiidstulf