Che cosa è accaduto ? di Giuseppe Piazza

Che cosa è accaduto ? Che cosa è accaduto ? Una giornata di terrore, di vendette e di rappresaglie nel territorio dei Sndeti ha segnato r inizio del nuovo Governo di Praga 11 cni scopo evidente era quello di sabotare godesberg Berlino, 23 settembre. Tutta la giornata è trascorsa nel più assoluto silenzio, non solo di notizie, ma di supposizioni qualsiasi di stampa, circa le ragioni della sospensione, o piuttosto della sosta, della conferenza di Godesberg che è durata tutta la giornata, mentre il mondo ha trattenuto il fiato nell'attesa* ansiosa di vedere un'altra volta funzionare il servizio di traghetto organizzato a trasportare Chamberlain dalla riva occidentale renana di K6nigswinterK dove alberga, a quella orientale dell'albergo Dreesen, dove alloggia il Fuhrer dei Tedeschi. Traghetto chiuso Ma su questo breve traghetto d'acqua, forse di qualche centinaio di metri, il destino europeo non si è oggi attentato a passare, e ha preferito rimanere riservato nei due appartamenti privati dei due grandi alberghi delle due rive; e le sorti dell'umanità sono rimaste sospese, al più, ai sottili fili telefonici fra le due parti o verso altri punti d'Europa; o si sono in qualche modo espresse a mezzo di comunicazioni di intermediari, delle quali peraltro non è stato reso di pubblica ragione il tenore. Quanto però è avvenuto e avviene, da ventiquattro ore, in Cecoslovacchia, è più che sufficiente per la stampa tedesca a spiegare un tale arduo momento di sospensione di destini che trattiene il respiro all'opinione - de! mondo; e basta a dare le chiavi di quegta specie d'improvviso in caglio di una conferenza che -gli avvenimenti dell'immediata vigilia, e cioè l'annunziata accettazione di Praga senza riserve, nonché il fatto stesso che essa veniva indetta confermando un appuntamento che era stato lasciato incerto, avevano potuto lasciar prevedere forse più liscia; e a cui, inoltre, la mattina stessa di ieri, l'imbandieramento croce-uncinato e l'eco dei canti di gioia della ca pitale sudetica Eger, avevanosembrato assai prematuramenteconferire una apertura, ahimè, troppo pasquale. A un tratto, in poche ore, brusco cambiamento di scena. Che cosa è avvenuto? E' subito detto: il pernio attorno a cui hanno girato le quinte di questo mutamento è per la stampa tedesca nel mutamento di Governo che ha portato 11 generale Sirovy e i suoi collaboratori al posto di Hodza. Ondata dfi vendette Di questo mutamento di spiritod'Intenzioni, di propositi e di piani concreti e precisi, si sono avute subito le manifestazioni di fatto nella situazione di tutta la zona di confine sudetica, ma più specialmente a Eger, dove improvvisamente, mentre nella mattinata e già nella notte precedente le autoa-ità cèke, così militari come politiche come poliziescheavevano in qualche modo già ceduto 11 campo e si erano materialmente e moralmente ritirate facendo onore alla decisione presa e annunziata dal loro Governo, improvvisamente, mutati governanta Praga, hanno fatto ritorno nehanno ripreso il ter. I P°me9ffJ°; .""""T,_ViuVn"Irt"o«or \ ^ZlZnc™^erano abbandonati a un'ora di libero respiro nazionale, e abbon, . , tój£Jente hann° SparS° Sa"g \ 'Nove morti e molti féritt* Ezer. e un po da per tutto. Ad » • * f dgomastro stesso della città; e àZeldler tre giovani Sudetici sonstati fucilati. Nei pressi di Rumburg e di Warnsdorf, come altrove, le stesse vendette che a Egercontro coloro che avevano levatla bandiera croce-uncinata, coconsiderevole numerò di morti feriti. Da per tutto sono state ado'perete mitragliatrici, messi in molf ■ ■ , _ _f „. „ . „,à|t0 carri armati che hann0 °ccuo . o e e a r - pato e terro.-izzato il territorio, quale viene sempre più militarmente munito. Con la soldatesca anche ritornata la Difesa Rossa contribuendo a moltiplicare il terrore. Incendi ed esplosioni da petutto: la linea Zittau-Rechenberè stata fatta saltare; numeroponti della linea ferroviaria specialmente nei punti strategici sono stati minati, e sono per ormilitarmente occupati da forzcèke. Le comunicazioni tra la Germania e la Cecoslovacchia, a caus- ! di esplosioni avvenute, sono in di-'ci lunghi tratti almeno interrotto a E in queste condizioni, un po' dper tutto è ricominciato il fium dell'esodo delle popolazioni sude-| dtiche verso la patria tedesca, fiume che da ventiquattro ore aveva diminuito di intensità fin quasi a cessare nell'illusione che la crisi potesse essere e stesse per essere superata; e che tanti pericoli di incidenti reca con sè i quali possono da un momento all'altro far precipitare la situazione nell'abisso. Il « piano Benes sstdrertsvvMdQuesti fatti non sorprendono in £cun modo l'opinione tedesca, la | ^stanza cammino alcun quale non ha mai cessato un momento di prevedere l'eventualità e il pericolo di un simile cambiamento di scena, ed ha sempre considerato la cricca militare cecoslovacca rappresentata dai generali Sirovy e Krejcy come una sorta di valvola di sicurezza dell'ostruzionismo e della resistenza, sempre 11 pronta ad entrare in azione nel momento della massima e più grave pressione, e una specie di deus ex machina da chiamare all'ultimo istante; la stampa tedesca, del resto, non mancò perfino di esprimere le proprie riserve anche al momento in cui fu annunziata e strombazzata la notizia dell'accettazione di Praga, osservando scetticamente, che bisognava stare ad aspettare fino all'ultimo momento, e anche aspettando di vederne l'esecuzione. Le ripetute, sibilline parole del Presidente . Bènes di ieri, « io. ho il mio plano In tutti casi », appaiono al riguardo sintomatiche. ... jj i Questo piano è, del testo, per .quanto -sibillino, abbastanza trasparente:, e la stampa tedesca lo denunzia oggi . unanimemente a gran-voce, rilevando il cambiamento di scena sintomatico: il piano della cricca Benes-SirovyKrejcy — essa dice — è e non può essere che uno, sabotare in qualunque modo, anche in via e in sede di esecuzione, gli accordi di Londra e la conferenza di Godesberg. Su questa via, In ventiquattro ore, sembra che i signori di Praga abbiano già fatto abba- « Ma questa via conduce al caos — cosi scrive il Berliner Tageblatt. — Dall'incaricato di Stalin e rappresentante dello spirito legionario ceko-sovietico generale Sirovy, non si poteva e» non si potrebbe certamente aspettarsi una onesta e sincera collaborazione agli scopi che hanno riunito a Godesberg il Primo Ministro britannico e il FUhrer tedesco. Dall'incaricato di Stalin non potrebbero certamente i Sudetici aspettarsi il loro diritto. Egli comincia, infatti, succedendo a Hodza, l'esecuzione dell'accettazione pronunziata dal suo predecessore, con una ripresa di forza e di terrore nel territorio sudetico, con incendi, esplosioni, vendette e preparativi di guerra. Sullo scopo di tutto ciò, non è possibile nutrire dubbi: si tratta di una premeditata e sistematica azione contro lo spirito di Godesberg. Il piano di Sirovy è chiaro: spingere il terrore sanguinario contro i Sudetici fino'all'estremo limite, al di là del quale una disciplina nazionale e politica imposta per scopi superiori confinerebbe col suicidio. In queste condizioni, dunque — conclude il giornale — il destino d'Europa dipende dal fatto se in In , ghilterra e Francia si arriverà a j comprender» in tutta la sua raf I finitezza questo piano diabolico ^ - P*W » fe""**» « * ilestremi, a quelle soluzioni a n distruzione di tutti gli attuali sforzi che si stanno facendo per la pace ». Per l'opinione tedesca, In definitiva, il Governo del generale Sirovy rappresenta il disperato tentativo di opporsi, coi mezzi anche lqtnddtdcbbtzdsmagldi Londra nello à spirito di Berchtesgaden e di Go- o , o n e - l è r g i a e aa ee desberg, la coscienza europea è sembrata un momento essere pervenuta per la propria stessa salvezza, soluzioni che hanno culminato in sostanza nella netta condanna implicitamente ed effettivamente pronunziata contro lo Stato rappresentativo degli errori di Versaglia. Mosca dirige Il tentativo di opporsi a questa coscienza e di mantenere lo Stato nazionalitario di Versaglia, rappresenta per ciò stesso un delitto di lesa Europa il quale non si risolverebbe in definitiva in altro che in vantaggio unico del bolscevismo. « Noi siamo di fronte — scrive la Boersen Zeitung — alle ultime VAcdcpVtslsrpppvsscttrdsrgdj convulsioni febbrili di una creatu-ra statale condannata definitiva- mente a morire. La via della Ger-mania è chiaramente segnata; e ancile la Polonia e l'Ungheria non intendono di arretrare di una linea nelle loro rivendicazioni. 11 maia raffazzonato edifirin dello Stato me Idi Praga non sfuggirà in ogni mo- do al suo dissolvimento. DI ciò nessuno dubita ormai in Europa. Mo sca ha diretto finora lo svolglmen- to delle cose in Cecoslovacchia : dietro le quinte, poi sempre più di-I rettamente e apertamente, fino ad1 essersi levata del tutto la maschera con questa attuale ripresa del terrore; ogni intesa e ogni circoscrizione del conflitto è dal bolscevismo ostacolata perchè essa non vuole se non l'incendio mondiale. Ma con ciò stesso essa non fa che dimostrare all'Europa la necessi £à ^ eliminare al più presto, e a ^nto n^£MePd3tS ET lioni e mezzo di Tedeschi, ma in quello della sicurezza dell'umanità e della pace del mondo ». In serata insistentemente si annunzia che, in seguito alla ripresa del terrore in tutto il territorio sudetico, numerosi telegrammi di enti, di associazioni e di privati sudetici, chiedenti la liberazione, continuano ad arrivare a Godesberg cosi al Fuhrer come a Chamberlain. « La grave situazione in cui si trovano 1 Sudetici — cosi dice all'ultimo momento una comunicazione del D. N. B. da Klingenthal — non è ormai più sopportabile; la malvagia aggressione delle orde ussite alla loro Patria li ha spinti all'estremo. I loro cuori tormentati si sfogano in telegrammi ad Hitler ed a Chamberlain. Cosi gli abitanti di Graslitz, scacciati dalla loro città telegrafano al Ministro britannico come segue: c La popolazione della città di confine sudetico Graslitz supplica, all' estremo del pericolo, aiuto cóntro il terrore bolscevico, contro la fustigazione sistematica della pacifica popolazione e contro i carri d'assalto cèki ». Per le donne della città di Graslitz ha telegrafato il Presidente della società femminile al FUhrer e a Chamberlain nel seguenti termini : * Le donne e 1 fanciulli di Graslitz, all'estremo del pericolo, chiedono aiuto ». Giuseppe Piazza

Persone citate: Benes, Chamberlain, Hitler, Stalin