Intensa attività di Londra alla vigilia del convegno di Godesberg di Leo Rea

Intensa attività di Londra alla vigilia del convegno di Godesberg Intensa attività di Londra alla vigilia del convegno di Godesberg I colloqui di Halifax con i Ministri di Polonia e d'Ungheria - Quale piano recherà Chamberlain a Hitler per una duratura pace dell'Europa? Londra, 21 settembre. ItIl fatto veramente nuovo del ■ cgiorno non è quello della resa di ! cPraga, ma la visita fatta stasera ! sdall'Ambasciatore di Polonia e da! i sMinistro d' Ungheria al Foreign | aOffice. I giornali della sera parla-1 dno infatti di una specie di ulti-1 pmattini che il rappresentante del- j Gla Polonia avrebbe consegnato, bu | distruzioni del suo Governo, informando che Varsavia intendeva fossero considerati, nel corso di quella sistemazione che seguirà alla accettazione del piano anglo-francese, i diritti delle minoranze polacche viventi in Cecoslovacchia. Un passo analogo è stato fatto, sempre secondo tali giornali, dal Ministro d'Ungheria. Le idee del Duce fanno strada Secondo informazioni che abbiamo ragione di ritenere esatte, le cose non stanno esattamente a questo modo: ci risulta che è stati) lord Halifax a visitare l'Ambasciatore polacco ed il Ministro ungherese al Foreign Office; e ad essi, separatamente si capisce, il M'nistro degli Esteri britannico ha detto come il Governo di Londra consideri con la maggior simpatia i problemi riferentisl alle popolazioni polacche o ungheresi, incorporate nella « Repubblica mosaico », come il Governo britannico intenda appoggiare le giuste richieste di Varsavia e di Budapest, ma concludeva chiedendo ai due diplomatici di svolgere azione presso i propri Governi onde questi rinuncino, nel momento attuale, a fare alcun passo. Cortesemente ma fermamente, l'Ambasciatore di Polonia ed il Ministro d'Ungheria, avrebbero risposto che non si sentivano di svolgere alcuna azione del genere presso i loro Governi. D'altra parte, in base ad informazioni che riteniamo esatte, il piano anglo-francese avrebbe sufficiente elasticità in modo da non escludere la possibilità di un plebiscito delle zone abitate da Ungheresi o da Polacchi. In altre parole, quella parte del discorso del Duce pronunciata a Trieste in cui Mussolini proclamava la necessità di una soluzione totalitaria della questione cecoslovacca, ha ormai fatto strada ed ha ormai impostato la fase acuta della crisi cèca su un piano più ampio e più realistico: questa sera, in alcuni ambienti politici di Londra, si ammette infatti la necessità immediata di dare soddisfazione alle aspirazioni di giustizia dell' Ungheria mutilata, e alle rivendicazioni della Polonia. Conferma dell'esistenza di questo stato d'animo che incomincia a diffondersi, si ha nella offensiva che contro tante tendenze ha scatenato stasera il giornale di opposizione, lo Star, il quale nel suo editoriale, dopo aver accusato di codardia il Governo britannico, attacca, con linguaggio più che mai violento, i Governi di Varsavia e di Budapest. «La navicella della pace» Per contro, la tendenza favore- dtcndc«pgssraasctpentvole alla soluzione che il Duce prò-1 clamò totalitaria, è stata raffor- I zata stasera quando, attraverso i I giornali usciti in edizione straor- dinaria, sono state conosciute Londra le parole pronunciate da Mussolini durante la sosta a Treviso. Sotto grandi titoli — la maggioranza dei quali mette in rilievo quel passo del discorso in cui il Duce ha parlato del Primo Ministro britannico che « sta conducendo la navicella verso il porto della pace » —, i giornali della sera hanno pubblicato i brani più salienti del discorso, accompagnandolo con una minuta cronaca delle manifestazioni della folla. In particolare si sottolinea l'acclamazione con cui è stato accolto il riferimento allo sforzo pacifico del Primo ministro Chamberlain. Ulteriori conferme di quella cer¬ ! Ita elasticità del piano anglo-fran- cese di cui parlavamo poc'anzi, si:hanno stanotte. Negli ambienti giornalistici più informati, si sostiene che l'Inghilterra e la Francia devono aver preso, avanti che che Chamberlain parta per Godesberg, qualche decisione circa l'atteggiamento che i due Governi dovranno assumere di fronte alle richieste dell'Ungheria e della Polonia. Questa possibilità, o probabilità, spiegherebbe altresì il fatto che ancora non si è ritenuto opportuno di rendere di pubblica ragione, ed in forma ufficiale, l'e-j satto contenuto del piano concertato nella lunga riunione di domenica scorsa durante la visita dei Ministri francesi a Londra, piano accettato all'ultima ora dal Governo di Praga. Inutile dire che le drammatiche vicende politiche delle ultime ven- tiquattr'ore, hanno sollevato vio- ilentissime passioni di parte; 1 gior- jnali liberali e socialisti hanno at- ;taccato violentemente il Governojaccusandolo di aver ceduto e di !aver spinto quello francese a ce- dere — e questo verbo è accom-jpagnato da aggettivi che vanno ]dal € vergognoso - all' umiliante » — alle richieste di Hitler. Da par-^ Ite sua, la stampa conservatrice ■ contrattacca, e, polemizzando, ac! cusa socialisti e liberali di voler ! scendere In campo a fianco di quei sta o quella Nazione minore dopo | aver negato per anni e anni i fon1 di necessari per il riarmo. Il Times, 1 polemizzando col Manchester j Guardian, dimostra che la tesi | della cessione del territorio dei Sudeti alla Germania era stata soltanto tre giorni addietro ammessa come accettabile anche dal giornale liberale. Le responsabilità di Wilson Da parte sua, stasera lo Standard colpisce più nettamente i socialisti e i liberali, scrivendo che « ogni passo fatto da Chamberlain per mantenere la pace, prova che gli idealisti e i moralisti di questo Paese diventano più pericolosi, e allorchè il pericolo della guerra si allontana, essi incominciano ad insistere ad alta voce che noi avremmo dovuto combattere ». Lo stesso giornale porta l'attacco anche contro i giornalisti americani che nella loro quasi totalità e sentendosi al sicuro, sostengono che piuttosto di restituire i tre milioni e mezzo di tedeschi alla Germania. l'Inghilterra doveva entrare in guerra: « Si parla di responsabilità morale per la reazione della Cecoslovacchia — scrive il giornale —, ma gli Stati Uniti sono, attraverso il presidente Wilson, molto più responsabili dell'Inghilterra ». Gli oppositori nominalmente conservatori hanno tenuto questa sera dei discorsi: Eden ha parlato a Stafford on Avon e Churchill, appena tornato da Parigi, ha fatto delle dichiarazioni ai giornalisti invocando la riunione imme-1 ldiata del Parlamento, come unico mezzo per salvare le democrazie dagli Stati autoritari. Da parte loro i socialisti, dopo un'intera giornata di sedute al quartier generale delle Trade Unions, hanno inviato una delegazione al Primo Ministro incaricata di chiedergli di non sacrificare la Cecoslovacchia durante il convegno che avrà domani con Hitler. Chamberlain, troppo occupato, non ha potuto ricevere la delegazione — del resto durante il pomeriggio egli aveva dedicato parte del proprio tempo a conferire con Attlee e con Greenwood, ; Tcapo e vice-capo dell'opposizione j — e allora, scornati, i delegati so- ' no tornati a discutere, decidendo, a tarda sera, di pubblicare urt manifesto indirizzato al Paese. dzlinpdsdpSmnssntMladcriCrssFluIlanmcdlgègnvlldlcsasdtfmzvMMIn questa atmosfera di tensione\e di passione politica — fra le al-j tre cose si dibatte aspramente sul- ;vla garanzia che, si dice, l'Inghil- le garanzie alla Cecoslovacchia terra darebbe alla Cecoslovacchia insieme all'Italia, Germania, Francia e le Potenze confinanti — Chamberlain si prepara a partire per il suo secondo incontro con Hitler. Lascierà l'aerodromo di Heston alle 10 di domani mattina per atterrare verso mezzogiorno a Colonia. Lo accompagnano cinque 1 alti funzionari del Ministero degli I Esteri che, insieme all'Ambascia I tore britannico a Berlino, lo assi steranno durante la conversazio- ne. La data del ritorno di Cham berlain non è stata fissata, nè è in qualunque modo prevedibile. Secondo il collaboratore parlamentare del Daily Telegraph, Chamberlain comunicherà ai delegati tedeschi che Praga ha accettato il piano anglo-francese che comprende la cessione di tutti i territori della Cecoslovacchia che contengono il 50 per cento o più di popolazione tedesca. Lo stesso giornalista scrive che nei circoli politici di Londra si azzarda stasera qualche pronostico sulle discussioni che avranno luogo a Godesberg: si dice, ad esempio, e questa supposizione trova molto ! credito, che Chamberlain si aspetIta di ottenere dal FUhrer delle :Promesse di tanta importanza da giustificare la speranza della pos sibilità di una completa e definitiva sistemazione della pace in Europa. Questo pronostico, scrive sempre il citato collaboratore del Daily Telegraph, era sostenuto da alcune indiscrezioni uscite da circoli molto vicini al Governo, secondo le quali potrebbe uscire dalla conferenza di domani un principio di disarmo generale in Europa. Per una pace generale Sulla possibilità che Chamberlain riesca ad ottenere un « quid » si occupa anche nell'editoriale di domani mattina lo stesso giornale, scrivendo che sarebbe perfettamente inutile che Chamberlain andasse a Godesberg e avesse un colloquio con Hitler soltanto per co- o -j a , l e - - i manicargli il consenso della Ceco - j Slovacchia. Il giornale dice che in - ; taj caso n primo Ministro potrebojbe risparmiarsi la fatica del viag i ! gj0 e servirsi allo scopo dei nor- mali canali diplomatici. Il giorna-j -jie continua dicendo: » E' lecito o ] presumere — e in questo ci si può[ » [sentire autorizzati dalla seconda: -^parte del comunicato pubblicato i 1 l'oggetto dellei conversazioni domenica a seguito della conferenza fra i Ministri britannici e quelli francesi — che la sistemazione in Cecoslovacchia si intende come parte integrale di una più grande distensione. L'incontro di Godesberg o aprirà la strada a tale distensioe o non porterà affatto la pace ». L'odierna giornata a Downing Street è stata intensissima: nella mattina un piccolo gruppo di Ministri, composto da lord Halifax, sir John Simon, sir Samuel Hoare si è riunito intorno al Primo Ministro: durante la seduta si è unito ad essi sir Thomas Inskipp, Ministro per la coordinazione della difesa, Hore Belisha, ministro della Guerra, e fi generale Gort, capo dello Stato Maggiore imperiale. Nel pomeriggio si è riunito un Consiglio di gabinetto che è durato sino a tarda sera. Pure nel pomeriggio l'Ambasciatore d'Italia conte Grandi è stato nuovamente chiamato al Foreign Office dove ha avuto un lungo colloquio con lord Halifax. Ili Ministro degli Esteri ha messo al corrente l'Ambasciatore italiano dei più recenti sviluppi determinati dalla crisi cèca, con particolare riferimento alla riunione dell'intero Governo che ha avuto luogo ieri notte e al Consiglio di gabinetto di oggi. Il conte Grandi è stato informato, perchè ne venga data immediata comunicazione al Governo fascista, dell'arrivo della nota di Praga accettante le proposte anglo-francesi e circa la visita che Chamberlain farà domani al FUhrer. Nei circoli po litici e diplomatici si ritiene pure che l'Ambasciatore d'Italia sia stato informato minutamente deiche avranno luogo a Godesberg. Leo Rea